Bologna cambia faccia

L'aveva detto, che Bologna avrebbe cambiato faccia: e infatti, appena insediato, Virginio Merola ha inaugurato una bella inversione di tendenza sui diritti delle coppie di fatto.
Nel senso che di qui in avanti, a quanto pare, ne avranno meno di prima.
Che bello, quando i progressisti vincono le elezioni.

Questo post è stato pubblicato il 17 giugno 2011 in ,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

13 Responses to “Bologna cambia faccia”

  1. Io nn capisco una cosa, se qualcuno me la spiega gli e ne sarò grato.

    Ma perchè un uomo e una donna nn possono sposarsi come fanno tanti x poter accedere a quei diritti che pretendono?

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  2. Lo sapevo che uno che si chiama Merola e fa il sindaco Bologna nascondeva qualcosa di losco.

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  3. la tua ultima frase dice tutto

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  4. È inutile, se il partito vuole presentarsi come un'alternativa di governo credibile deve esporsi su questi temi in maniera univoca e chiara. ci deve essere una linea di partito sui grandi temi etici e sociali: diritti degli omosessuali, coppie di fatto, eutanasia e ci metto dentro anche le politiche sulla droga. non si puo' affidarsi sempre a queste improvvisazioni su temi cosi' delicati.

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  5. bologna, negli ultimi anni, è diventata un caso politico da studio

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  6. @kant
    Ecco, forse la linea omogenea di partito sarebbe pure peggio...

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  7. Imbarazzanti le dichiarazioni di Merola: se ho ben capito le coppie non sposate sarebbero poco responsabili nei confronti della comunità, mentre quelle sposate contribuirebbero all'interesse generale.
    E il bello è che Merola non è di provenienza democristiana ma era nel Pds e nei Ds.

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  8. Giuseppe, te lo spiego al volo: per la chiesa il matrimonio è un sacramento tra gli sposi e il prete al massimo fa da notaio iscrivendolo nel registro della parrocchia. Il farlo durante la messa è solo una comunicazione al popolo, non a caso esistevano matrimoni segreti perfettamente validi (ti ricordi Giulietta e Romeo sposati di nascosto dal frate?) e per questo poi hanno introdotto i testimoni, che tra l' altro testimoniavano che gli sposi non erano già sposati altrove. Per secoli in Europa questo è stato il modello di riferimento e la gente non andava troppo in giro quindi i fatti di tutti si sapevano.

    Nel matrimonio civile questa autonomia degli sposi non c' è, c' è di mezzo la legge. Devi presentare documenti. E allora capita che due che si amano e vogliono sancirsi una serie di questioni pratiche, devono per forza fare i conti con il terzo incomodo. E non vogliono. In Italia oltretutto sotto il fascismo si sono inventati il concordato, quindi la cosa di sposarsi in chiesa per motivi etici ma non in comune non ce l' hai, a meno che non ti sposi con un rito buddista (ad Amsterdam ho visto anche questa).

    In Olanda per esempio puoi anche andare da un notaio e sottoscrivere un accordo di coppia di fatto, lo fanno in molti che comprano casa insieme per tutelarsi, per esempio, contemporaneamente al rogito, che ti da una serie di diritti.

    ci sono, insomma, Orazio caro, infinite cose tra cielo e terra che uno che non esce mai dal proprio buco e non ha molta fantasia di immedesimarsi con gli altri semplicemente non vede e non concepisce, ma uno stato di diritto esiste anche per tutelare tutti dal di sopra delle parti e quindi sia i PACS o come li vogliamo chiamare, sia le adozioni, per quanto io sia contraria all' istituto adozioni per come è diventato, sia tante altre cose del diritto di famiglia, vanno regolate, e vanno regolate per tutti.

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  9. Grazie x la risposta mammamsterdam, ma quello che spieghi nn risolve il problema.

    Anzi il problema nn c'è proprio, perchè sono già previste delle norme per "due che si amano e vogliono sancirsi una serie di questioni pratiche" come dici tu: nel matrimonio, civile se ti va.

    Secondo me il problema esiste solo x gli omosessuali, x i quali nn è prevista nessuna tutela. Ma x coppie eterossessuali prorpio no. E ancora nessuno riesce a spiegarmi dov'è il problema.
    Ciao

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  10. Non lo so, io mi sono sposata in comune per semplificare un visto per il Canada (che poi nn abbiamo fatto) per il vestito da meringa, per la festa e per avere tutti i parenti e amici insieme. Una serie di miei amici si sono sposati con le palle girate, perchè aprivano un negozio insieme o compravano casa insieme o figliavano insieme, erano talmente contrari che si sono informati benissimo e se l' hanno fatto vuol dire che non avevano scelta ed era la via più semplice e comoda. Il discorso della legge terzo incomodo mi viene da loro.

    Siccome le soluzioni semplici ed umane, gli sgravi fiscali ed i diritti coniugali sono una bella cosa, mi fa piacere che vengano estesi a tutte le coppie che lo desiderino, omo o etero.

    Per esempio chi lavora nel pubblico può ottenere un congedo non retribuito mantenendo il lavoro se adduce come motivazione che il coniuge ha un contratto di lavoro all' estero e e quindi per tenere unita la famiglia je tocca. Per una coppia convivente questo non è previsto (altri amici che per tigna si sono sposati). Uno può discutere se sia giusto o meno, resta il fatto che questa è l' opzione che hai ed è un' opzione discriminante, così com' è.

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  11. Il problema per "due che si amano", e basta, oltre ad essere omossessuali, può essere, nel mio caso,questo: Al pronto soccorso nessuno mi voleva dire che la mia compagna era in fin di vita, perché non erano presenti i parenti, casualmente fuori città. Per fortuna, si fa per dire, la cugina cardiologa di una mia amica che era con me ne aveva appena constatato il decesso (strane coincidenze), lo ha detto a lei che ha potuto dirlo a me.

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  12. Ma io che convivo da tre anni con due miei compagni di studi siamo delle coppie di fatto?

    Basta la convivenza o avere figli per essere una coppia di fatto?

    Chi stabilisce chi fa parte di una coppia di fatto e chi no?

    Spiace dirlo ma le coppie eterosessuali hanno già il modo per essere riconosciuti: il matrimonio. E tante altre forme più o meno blande contenute nel codice civile.
    Se deliberatamente non lo fanno non possono ricordarsi di essere legati anche per lo Stato, purtroppo, solamente nei momenti di difficoltà.

    I casi in cui uno della coppia muore, sta male, l'altro non può ereditare sono situazioni molto triste e sicuramente ingiuste... ma perché questi partner, sapendo che la loro unione PER LORO SCELTA non era legalmente riconosciuta, non si sono tutelati in precedenza ad esempio redigendo un testamento? Chiedendo la comunione dei beni?

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  13. (ovviamente io NON convivo da tre anni con due miei compagni di studi, mi sono inventato un esempio)

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