L'ostinazione di difendere un disastro

In estrema sintesi le cose stanno così: le politiche proibizioniste sulle droghe, oltre ad essersi dimostrate completamente inadatte ad arginare il fenomeno delle tossicodipendenze, hanno regalato alle mafie un monopolio che le ha arricchite e rafforzate oltre ogni immaginazione.
Non riesco a capire che altro ci voglia per rendersi conto che si sta percorrendo la strada sbagliata, per convincersi che la legalizzazione delle droghe non è l'idea bislacca di qualche mattacchione, ma l'unica speranza concreta di invertire la tendenza, e per decidersi a voltare pagina.
Date retta: ammettete di aver sbagliato tutto, fate un passo indietro e piantatela, una buona volta, di difendere questo disastro.

Questo post è stato pubblicato il 04 giugno 2011 in ,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

30 Responses to “L'ostinazione di difendere un disastro”

  1. Mi fa penaare al proibizionismo sul sesso che ha portato allo sfruttamento delle giovani, tra le altre cose

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  2. E ci voleva tanto? E' da mo che avrebbero dovuto capirlo... basta la logica di un bambino di 6 anni per arrivarci.

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  3. Non sono tanto d'accordo, il sesso e l'alcool (in moderate quantità) non fanno male, la droga, specie quelle sintetiche mettono a rischio chi le prende e chi gli capita vicino.
    Inoltre non so se chi ha figli può accettare una liberalizzazione.

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  4. ju: legalizzazione non vuol dire liberalizzazione, anzi, vuol proprio dire che ci sono controlli stretti da parte dello stato (come, appunto, sull'alcool)

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  5. Mah..
    Io sono un salutista, e credo che tutto quello che viene messo in corpo, che non sia cibo sano e acqua pura, faccia male..
    Individualmente parlando mi comporto così, e non assumo nè droghe, nè tabacco, nè alcool, nè farmaci..
    Mi rendo conto, però, che ci sono sempre stati, ci sono e sempre ci saranno esemplari della specie Homo Sapiens che assumono sta robaccia (secondo me sbagliando perchè è tutta roba che fa male..
    In teoria quello che dici, cioè legalizzare la droga, è giusto, proprio per i motivi che dici tu, cioè impedire che le varie mafie ci costruiscono le loro fortune.
    Resta il problema educativo, nel senso che per me è cosa buona ew giusta educare a non assumere sta robaccia.
    Da questo punto di vista la tua proposta presuppone una concezione positiva degli esemplari della specie Homo Sapiens, del tutto illusoria..
    Una concezione illusoria da cui consegue l'altra illusione che gli esemplari della specie Homo Sapiens siano in grado di decidere da soli cosa fa bene e cosa fa male, cos'è giusto e cos'è sbagliato..
    La Fede Nell'Umanità che sostituisce la Fede In Dio in quelli che per vivere hanno bisogno di credere a qualcosa e che non credono più in Dio..
    Per quanto mi riguarda non ho fede nè in dio (che non vedo) nè nell'umanità (proprio perchè la vedo..)
    Poi fate mpò come cazzo ve pare..
    Io, droga, tabacco, alcool e farmaci nun li pijo e penso che sia cosa buona e giusta nun pijalli..
    Se ve volete far del male da soli pijateli mpò..
    Legalizzati o meno..

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  6. Nzomma..

    Per riassumere penso che lo scopo principale sia quello di impedire il consumo de sta robaccia (alcool, droga, tabacco, farmaci) e non penso che legalizzarla diminuisca il consumo.

    Poi fate mpò come cazzo ve pare..

    Io, droga, tabacco, alcool e farmaci nun li pijo e penso che sia cosa buona e giusta nun pijalli..

    Se ve volete far del male da soli pijateli mpò..

    Legalizzati o meno..

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  7. Anche l'ONU la pensa così: http://tinyurl.com/6kqw9hx

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  8. Ogni volta che un ragazzo va in coma a causa di un ecstasi (cosa che accade molto raramente se paragonate alle morti sulla strada a causa dell'alcool) chiunque sostenga la legalizzazione a livello politico e' costretto a fare marcia indietro per un certo periodo. Poi c'e l'imbecille che prende lsd e si butta dalla finestra (imbecille!), c'e' la mamma che dichiara che suo figlio e' affetto da schizofrenia perche si e' fatto una canna nel 2003, c'e' il salutista che ne fa una questione quasi religiosa, c'e' quello che vede nella droga l'unico problema dei giovani d'oggi e della depravazione moderna (?), c'e' la chiesa con le sue incrollabili certezze, c'e' chi accusa i sostenitori della legalizzazione di essere dei drogati, che vogliono solo piu' droga, ci sono quelli che confondono legalizzazione con liberalizzazione. E mi fermo qui.
    Metil, ma sei sicuro di aver messo a fuoco la realta' quando chiedi queste ammissioni? O ti droghi :) ?

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  9. A chi ha dei dubbi, vorrei far notare che la celebre metafora non è certo un'iperbole: ne ha ammazzati di più l'eroina o il cristianesimo?

    E non è questione di distorsione del messaggio: pure le droghe, se usate bene, non uccidono nessuno e hanno tutti i loro pro per chi le apprezza.

    Uno può pensare che assumere sostanze stupefacenti sia sbagliato, un altro che la roba dell'altro mondo più nociva sia quella che si assume con le credenze, e ci può essere chi è contro le une come contro le altre. Ma in una comunità libera e degna, come è giusto impedire a questi, quelli e a chiunque di far danni, così è ingiusto impedire a chi non fa del male a nessun altro di fare e credere quel che gli pare. Si può dare tutte le informazioni, si può vietare la pubblicità e impedire i condizionamenti forzosi, ma anche se se ne provano i benefici oggettivi da tutti i punti di vista, non si può che so, per esempio, costringere qualcuno a fare ginnastica o evitare una vita sedentaria...

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  10. @efraim
    è ingiusto impedire a chi non fa del male a nessun altro di fare e credere quel che gli pare

    L'ideologia (che condivido pienamente) secondo cui e' giusto lasciare liberta' laddove questa non danneggi gli "altri", e' opinabile. Ci sono lecite opinioni che non condividono il nostro punto di vista. Inoltre la droga (compreso l'alcool) ha "effetti collaterali" sulla societa' (pensiamo all'oppio in Cina) che non si possono liquidare con un "ognuno puo' fare quello che vuole se non danneggia gli altri".

    Per questo motivo, riguardo agli argomenti droga, prostituzione, gioco d'azzardo, aborto, preferisco mantenere un approcio pragmatico, dove le legalizzazioni sono strettamente volte a "limitare i danni".

    Se poi parliamo della marijuana, beh li' la sua proibizione e', a mio avviso, semplicemente priva di qualsiasi fondamento. Ma tant'e'.

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  11. Charles ha detto...

    c'e' il salutista che ne fa una questione quasi religiosa,


    Salutista relgioso a chi aho' ?

    Ma che ce l'hai co me ?

    Io ho detto che IO individualmente non faccio uso di alcool, droga, tabacco e farmaci e che consiglio di non farne uso, perchè secondo me è robaccia che fa male..

    Poi se te voi droga, se voi beve, voi fuma o te voi impasticca' so cazzi tual..

    A me che me frega ?

    Nun te permette più de dimme RELIGIOSO che vengo là e te corco..

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  12. Giusto anche l'argomento contrario a quello della cosiddettà "libertà individuale", che ormai ha rotto mpò li cojoni..

    Se io vedo in macchina su una strada con tutta la mia famiglia e uno drogato e/o mbriaco (per scelta individuale perchè è libero), me viene addosso e ammazza a me e tutta la mia famiglia non pregiudica in modo definitivo la libertà mia e di tutti i componenti della mia famiglia ?

    A me l'ultima vorta che se ne è parlato de 'sta cosa della libertà m'è sembrato de senti na cosa tipo LA LIBERTA' FINISCE DOVE COMINCIA QUELLA DEGLI ALTRI.

    Ce so' state variazioni negli ultimi tempi ? ?

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  13. @Charles, ti faccio notare che delle religioni si può dire esattamente lo stesso, cosa che non per niente spinse tanto gli illuministi che i comunisti a vietarle, dopo le loro rivoluzioni e che, personalmente, se pensassi che ciò che è certamente vero può essere imposto.

    Fatto sta che anche quelle esperienze hanno dimostrato concretamente quello che logicamente mi pare inevitabile: ammesso e pure in parte concordemente concesso che la natura umana sia unica e univoca al punto tale da poter dire che alcune cose sono obiettivamente giuste e migliori per tutti, è assurdo volerle imporre a chi le rifiuta almeno finché non si riesce a dimostrare l'impossibile, cioè che la libertà, intesa come autonomia, non sia un elemento fondamentale e un bisogno insopprimibile di questa natura umana, fantomatica o concreta che sia.
    La nostra specie appartiene di sicuro a quelle più addomesticabili, ma neanche il cane più incline al servilismo accetta di buon grado i condizionamenti di cui non è intimamente persuaso, mentre ogni specie animale manifesta una insofferenza alla costrizione che porta la maggior parte a rinunciare anche al più forte degli istinti bestiali, quello sessuale, per non dare al mondo figli non liberi. Non dico che gli schiavi che fanno figli siano meno degni degli animali che si rifiutano, siamo di specie diverse, ma anche noi siamo esseri viventi e l'autonomia, la ricerca libera, l'errore che fa errare ma anche scoprire l'inatteso sono elementi importanti anche per noi, almeno in alcuni casi oserei dire in particolare.

    Per esempio, fra tutte le droghe io odio in particolare la coca, son certo anche con qualche base scientifica che tenda a causare dei danni gravi all'anima stessa di chi la adopera, ma amo pure Miles Davis che senza quella probabilmente non avrebbe fatto quello che ha fatto e non mi sento depositario di una verità che mi permetta non solo di dire che a non farlo sarebbe stato meglio, ma addirittura che sarebbe stato meglio costringerlo. Senza contare che i confini fra la prostituzione e matrimoni più che legittimi, per fare un altro esempio, sono ben difficili da demarcare anche se la differenza burocratica e di legittimità socialmente accettata può essere abissale, anche qualora si pensi che sia giusto vietare a coloro le o i quali desiderano essere ricompensati per certe prestazioni piuttosto che per altre di farlo (e te lo dice uno che ha da poco scritto una cosa che si chiama "perché non mi piace andare a puttane", che mi piacerebbe risultasse più ovvia di quanto non sia). Non è che la natura umana, i suoi bisogni e i suoi diritti siano talmente chiari da fornire demarcazioni universalmente valide per le varie sostanze, dal cafffè al tabacco, dalla marijuana all'alcol. Né soprattutto ci sono o possono essere basi oggettive scevre da qualunque nucleo metafisico opinabile che indichino che la sopravvivenza a ogni costo in buona salute fisica e/o mentale - unico problema relativo all'abuso di qualunque sostanza - sia un valore imprescindibile che deve fare da briscola pigliatutto contro la libertà di chi, in grado di intendere e di volere, non accetta le premesse da cui qualcuno può derivare questa conseguenza. Non puoi (tu generico) costringere un ateo ad accettare la volontà di Dio anche se sei convinto che esista e di conoscerlo di persona, come io non posso costringere un fedele ad abbandonare le sue credenze anche se ho le prove che sono infondate e inconsistenti.

    Questo è il motivo per cui poi, pragmaticamente, non puoi fermare certi fenomeni se non con sistemi di repressione terribili e finora non ancora apparsi. Perciò accettare l'esercizio della libertà di chiunque sia in grado di intendere e di volere "limita i danni" rispetto all'impedirlo.

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  14. @Giamba2016, se per caso ti riferisci a quello che ho scritto, è chiaro che la libertà individuale vale solo nei limiti in cui non danneggia l'altrui pari opportunità.

    Ma si può vietare di guidare ubriachi, non d'ubriacarsi, se si dimostra che l'alcol aumenta in modo inaccettabile i pericoli della guida, come non so ma suppongo sia mediamente dimostrato, e così si dovrebbe fare per le altre droghe (avevo letto almeno un decennio fa di uno stato USA, forse Maryland, dove, pur vietando i cannabinoidi, dato che varie ricerche si diceva provassero che la guida sotto THC non aumenta i rischi, anzi li riduce, giustamente tolsero l'aggravante della guida sotto l'effetto. E' passato tanto e non posso più trovare riscontri né garantire, ma fosse vero è esattamente l'esempio di quanto intendo).

    Essere liberi, al limite anche di farsi del male, almeno secondo l'idea di bene di qualcuno, è cosa diversissima dall'aver diritto di fare del male agli altri, anche solo secondo la loro personale idea di bene e male (se son nudista, non posso imporre la vista delle mie fattezze a chi non lo vuole accettare e, per fare un esempio reale, non ho diritto di bestemmiare in presenza di un credente o di uno comunque infastidito, anche se personalmente la trovo un'attività che può raggiungere le vette della migliore poesia)

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  15. Efraim un consiglio..
    Prova a guardare gli esemplari reali dela specie Homo Sapiens e poi a costruire i tuoi ragionamenti sulla acquisita consapevolezza della loro realtà effettiva, invece di continuare a costruire i tuoi delri sui modelli ideali di uomo che ha c ostruito faticosamente, con immani pippe mentali, nella tua solinga cameretta adolescenziale..

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  16. Dovunque giri te scontri coi sinistri cattocomunisti imprigionati nel modello dualistico della tradizione giudaico - platonico - cristiana.

    Costruiscono modelli ideali di mondo e di uomo faticosamente, con immani pippe mentali, nelle loro solinghe camerette adolescenziali.

    Poi per un pò di anni provano, con ridicola supponenza, ad adeguare il mondo reale e gli uomini reali ai loro modelli ideali di mondo e di uomo..

    Senza che nessuno se li caca..

    Poi, siccome naturalmente nun ce riescono, sfiniti, esasuti e contrariati, passano tutta la vita, con la stessa ridicola supponenza, a pigliarsela col mondo reale e con gli uomini reali, REI di non essersi adeguati ai loro modelli ideali..

    Senza che nessuno se li caca..

    DU' PALLE..

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  17. @giamba2016, sono pienamente d'accordo, e invito a non fidarsi dell'idea di uomo proveniente da nessuna cameretta, infatti. Dico solo di controllare obiettivamente: si può fare e conviene sempre. Poi si scopre magari che alcuni pregiudizi sono infondati, ma se quello che pensi dell'uomo è vero stai tranquillo che i fatti (i dati, non i fattoni) lo dimostrano.
    Non faccio nessuna fatica a credere che l'alcol o la coca aumentino in modo inaccettabile i rischi al volante e se è così è giustissimo vietarli al volante, come per qualunque altra cosa. Dico solo di basarsi sui fatti e sui rischi per gli altri.
    Vorrai mica vietare il vino perché qualcuno bevendone troppo rischi in macchina?

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  18. Pragmaticamente...

    Partiamo dal presuppsoto, dimostrabile, che il RISPETTO è un utile strumento di convivenza.

    Nel senso che conviene egoisticamente..

    Nel senso che si vive meglio in una società umana in cui ognuno rispetta gli altri che che nello stato di natura di guerra di tutti contro tutti.

    Perchè non devo preoccuparmi di usare tempo ed energia per difendere la mia vita, la mia prole, le mie proprietà e posso usarle per altre attrività.

    Quindi nel momento pratico della convivenza DO' RISPETTO PER AVERE RISPETTO.

    Se la cosa è reciprocva si va avanti in pace..

    Aòltrimenti si ritorna allo stato di natura..

    Finchè non si capisce che era meglio la convivenza civile basata sul rispetto reciproco.

    Dà retta a zio Giamba..

    Questo è il massimo che si può ottenere dagli esemplari della specie Homo Sapiens.

    RispondiElimina
  19. Io non voglio vietare niente a nessuno.

    Nè vieto niente a nessuno..

    Resta il fatto che la società umana è fondata NECESSARIAMENTE ED INEVITABILMENTE sulla repressione e sul divieto..

    Possiamo discutere quanta REPRESSIONE E DIVIETO inserire, non sulla necessità di inserirle.

    Mi limito, molto più semplicemente, ad evitare quello che fa male ed a consigliare di evitarlo agli altri perchè fa male..

    Dopo di che se vuole continuare continua..

    Fermo restando che quelle sostanza fenno male..

    Fermo restando che l' uso di alcool, droga, tabacco e farnmaci non si può valutare soltanto dal punto di vista della libertà individuale di uso. col semplicistico OGNUNO FA COME VUOLE.

    Semplicemente perchè l'uso di quelle sostanza provoca comportamenti ed azioni che possono costituire e costituiscono nei fatti un pericolo per gli altri.

    RispondiElimina
  20. Il limite alla libertà dovrebbe essere la responsabilità individuale e sarebbe meraviglioso un pianeta Terra così, in cui ognuno desse da solo i limiti alla sua libertà.

    L'UTOPIA ANARCHICA.

    Che è un' utopia e resta un' utopia perchè si fonda su una visione illusoria della realtà degli esemplari della specie Homo Sapiens.

    L'anarchico è semplicemente un esemplare della specie Homo Sapiens che ha bisogno di credere a qualcosa, in cui la Fede Nell'Umanità prende il posto della Fede In Dio.

    L'utopia anarchica è un' utopia e resta un' utopia proprio perchè si fonda su una visione illusoria della realtà degli esemplari della specie Homo Sapiens, costruita sulla Fede Nell'Uomo e non sulla consapewolezza della realtà degli esemplari della specie Homo Sapiens.

    Su questa realtà crollano tutti i meravigliosi ed affascinanti progetti libertari.

    Restano individui affascinati da quell'ideale (in buona fede o più spesso in mala fede) che continuano per tutta la vita a chiedere maggiore libertà di quella che una società umana (come detto sempre basata sulla repressione e sui divieti) possa concedere.

    Nzomma..

    Gente che vo fa mpo come cazzo se pare..

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  21. Per chiudere..

    Torno sull'argomento del post, dopo aver divagato, e ribadisco la mia posizione.

    Indivdualmente non faccio uso di alcool, droga, tabacco e farmaci.

    Individualmente consiglio di non farne uso.

    Individualmente penso che sia meglio educare a non fane uso e che raggiungere l'obiettivo di diminuire l'uso di quelle sostanza sia l' obiettivo più importante.

    Per tutto ciò non credo che la liberalizzazione sia una scelta positiva, perchè non contribnuisce a diminuire l'uso.

    La Legalizzazione potrebbe anzi addirittura passare come una indicazione a consumare liberamente.

    Pur se essa sicuramente contribuisce a combattere le organizzazioni criminali che sulla proibizione si fondano.

    Insomma...

    Secondo me il risultato finale sarebbe un maggior consumo, cosa secondo me non auspicabile.

    RispondiElimina
  22. http://www.youtube.com/watch?v=cCsc8ji_HFM

    Bill Hicks sugli stupefacenti

    (mi fa morir dal ridere Bill..............)

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  23. @giamba2016,
    qui nessuno sostiene che ciò che può danneggiare gli altri possa essere lasciato all'arbitrio della responsabilità personale siamo d'accordo sul fatto che quanto può danneggiare gli altri vada vietato.

    Va vietato di esporre gli altri alla maggior insicurezza derivata da uno stato di ebbrezza alla guida, se pericoloso, come al fumo passivo o alle scorie pericolose o potenzialmente tali, ci mancherebbe. Per questo non si deve parlare di utopia anarchica, ma solo di LAICITÀ, che è un valore basilare. Si tratta di ammettere che altri possano non condividere i tuoi valori e, a fronte di vantaggi che te non vedi assolutamente, siano disposti a pagare costi per te inaccettabili. E' la pluralità.

    Lo stesso discorso potresti farlo sull'andare in giro nudi o sul sesso libero e puoi pure imporre le restrizioni previste dai tuoi valori nelle sfere che ti toccano, ma non impedire che i nudisti si facciano i loro parchi e spiagge o che chi lo desidera vada con persone consenzienti a fare come non ti va fra loro. Per negargli i loro diritti civili di autodeterminazione dovresti almeno dimostrare che non sono in grado di intendere e volere e dare alle tue certezze la forza di dimostrazioni valide e controllabili coi loro occhi. Anche così, faresti più male che bene a costringerli, mentre puoi lavorare per costruire alternative e convincerli a parteciparvi con le buone, ovvero con la bontà delle tue ragioni. Se li costringi è peggio e non hai il diritto di farlo, finché liberamente non danneggiano gli altri.

    Per dire, capisco le donne del Chiapas che nelle comunità autonome zapatiste pare abbiano ottenuto loro di vietare l'alcol: lì è una piaga sociale, gli uomini non lo reggono, si abbruttiscono, picchiano le donne, si bevono le risicate risorse familiari: è un male "oggettivo". In una società dove gli alcolisti più indefessi possono non far danni a nessuno e se ne può trovare fra i migliori in ogni campo, non basterebbe disporre dell'impossibile prova che, senza, loro farebbero meglio.

    Voglio dire, Giacomo Leopardi non sarà stato un tossico la sua grandezza non si discute, eppure morì giovane non per la gobba, ma per essersi strafogato un chilo e mezzo di confetti di Sulmona, di cui era evidentemente patologicamente ghiotto. Sapendolo, sarebbe stato giusto interdirlo o la sua vita, responsabile e irresponsabile, ha avuto un valore e una dignità insindacabili a prescindere?

    Certo, ammettere di non avere la verità in tasca per tutti preclude di giudicare la maturità e le camerette altrui, ma non è detto che ci si perda. Secondo me no.
    E pretendo le prove che sia vero, quantomeno, prima di delegare la mia libertà.

    Per questo il rispetto è un valore insindacabile, nessuno ha diritto di giudicare perché quello che è giusto dipende da valori che sono universali solo riguardo l'universo, e coincidono appunto col rispetto, ma nella sfera personale sono di pertinenza dell'arbitrio di ciascuno e sono il senso in cui può andare nella sua vita. Che c'è se è libero. Informato, al riparo da truffe, ma libero.

    Comunque mi basta che pragmaticamente accetti il principio del rispetto, appunto, della laicità.
    Se inizi a dire che la vita deve essere vissuta fino all'ultimo respiro a prescindere da tutto, che tutti i sedentari devono fare almeno un'ora di corsa o di bici al mattino, che chi vuole per i fatti suoi non ha diritto di fumarsi una sigaretta, una canna o calarsi quel che gli pare, che ne so cos'altro, è sempre lo stesso: assolutizzi dei tuoi valori che non è necessariao condividere.
    Non è questione di ideale, ma di logica e ragione. Se accetti di non imporre niente a nessuno, anche se sei certo di cosa sia meglio per tutti, invece hai ragione e magari pure nella tua certezza. Magari mi convinci, se eviti di cercare di costringermi. Altrimenti scordatelo.

    RispondiElimina
  24. @efraim
    assolutamente d'accordo. Quello che volevo dire e' che se non vogliamo rischiare di imporre la "nostra" visione piu di quanto DI FATTO ci viene imposta la "loro" morale e' necessario rimanere su un campo pragmatico; dove per altro le argomentazioni non mancano. Pensiamo per esempio a quante ragazze sono morte sotto i ferri di un abortista incapace, in qualche scantinato. Evitare che possa accadere ancora, rende la legalizzazione "giusta", non la liberta' di scelta di una ragazzina imprudente.
    @giamba2016
    non mi riferivo a te. Spiacente.

    RispondiElimina
  25. Uno che va in giro nudo o due che fanno sesso in pubblico non provocano alcun danno agli altri..
    Sinceramente non capisco il paragone con la droga e l'alcool..
    Anzi..
    Mi pare abbastanza capzioso..

    RispondiElimina
  26. Ascolta Charles..

    @giamba2016
    non mi riferivo a te. Spiacente.

    Ascolta Carlè..

    Sta cosa funziona solo con chi ha carenze affettive e soffre di sindrome d'abbandono zio..

    Quindi non con me..

    Io uso i blogs per esprimere opinioni argomentate, non per cercare rapporti personali e/o affettivi..

    Tutta roba che vivo nella vita reale e per cui non credo servano i blogs

    Naturalmente puoi continuare ad usare questa tecnica del RIFIUTO se ti fa sentore fortye e potente e se con altri ti funziona, nel senso che provoca in loro reazioni che poi ti permettono di controllarli..

    RispondiElimina
  27. Per l'aborto si può fare un discorso simile alla droga..

    E' assolutamente vero che la legalizzazione dell'aborto evita alle donne di ricorrere ad interventi da parte di persone non specializzate cheprovocano loro danni gravissimi...


    Così come è vero che la legalizzazione della droga porterbbe ad una diminuzione degli affari delle varie mafie..

    Ma resta fermo anche che droga ed aborto sono due cose negative e la la loro legalizzazione aumenta il ricorso a pratiche negative..

    Guardiamo ogni cosa in tutti i suoi aspetti..

    Senza entusiasmi di parte..

    PRAGMATICAMENTE...

    Non IDEOLOGICAMENTE..

    RispondiElimina
  28. @giamba2016, quelle cose le ho scritte io. Avevo deciso di evitare di risponderti, perché è palese l'impossibilità di dialogare con chi non coglie quel che si dice e spara giudizi categorici, ma già che insisti, ti faccio notare che fai la peggiore pubblicità possibile allo stile di vita che propugni perché ti permetti di giudicare assolutamente giusto qualcosa che ha altrettanto fondamenta di quel che dici su camerette e genitori altrui.
    Sappi che c'è qualcuno che preferirebbe campare la metà del tempo, piuttosto che far proprio un atteggiamento che induce ripetutamente a giudicare gli sconosciuti, a scambiar dogmi di cui è certo per verità certe e a fare la bella figura di rispondere a interlocutori di cui dimostra di non aver capito cosa dicono.

    Visto che, se c'è qualcosa che detesto, sono le sterili polemiche, lo scambiar l'abbaiare per dialogare, premetto che non risponderò più a nessuna provocazione e mi disiscriverò immantinente dalle notifiche di risposte a questi commenti.

    @Charles, a mio avviso la laicità non è un valore che è meglio lasciar perdere per evitare polemiche. Se un ovulo fecondato fosse a tutti gli effetti una persona, avrebbero ragione Ratzinger e Giamba: mica si posson giustificare i campi di sterminio perché se no sai che disordini con l'antisemitismo... Comunque mi pare che sostanzialmente si sia più d'accordo che no e magari se ne riparlerà in un'altra occasione. Ultimamente non sono nelle condizioni d'animo per aver voglia di espormi alla lettura di certi interventi; ti chiedo scusa se, di conseguenza, dovesse sfuggirmi una tua risposta.

    RispondiElimina
  29. @efraim
    che dire.. brutta sensazione vedere la polemica che sconfigge il dialogo per sfinimento.. ma ti capisco.

    RispondiElimina
  30. "Ma poi nun ve lamentate se nun ve se caca nessuno".
    Mai lamentato. Anche perché, malgrado la cosa evidentemente non ti sia gradiuta, da queste parti ci si può lamentare di tutto, tranne del fatto che non si venga cacati dagli altri.
    Non so se si possa dire altrettanto di te, e francamente non mi interessa saperlo: così come non mi interessa scrivere commenti sul tuo blog, cosa che invece -debbo rilevarlo- tu fai copiosamente sul mio.
    Saluti, e al di là del blog imparala, un minimo di educazione.
    Può tornare utile, sai?

    RispondiElimina

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