Detto da un laziale, parte seconda

Da tifoso della Lazio, ironia della sorte, mi tocca difendere Daniele De Rossi per la seconda volta.
La prima, qualcuno lo ricorderà, fu più o meno un anno fa, quando il centrocampista della Roma, mosca bianca nello stucchevole conformismo buonista che caratterizza da sempre il mondo del calcio, commentò la trovata della tessera del tifoso osservando che a quel punto sarebbe stato utile istituire anche la tessera del poliziotto.
Oggi, a distanza di un anno, Daniele di De Rossi torna sulle prime pagine dei giornali nell'ambito dell'ennesimo scandalo legato al calcioscommesse, e ci torna perché il suo nome è stato citato da un altro in un'intercettazione telefonica, in relazione a una partita per la quale il calciatore della Roma non è indagato e nella quale non ha neanche giocato.
Un po' pochino, ne converrete, per mettere in croce una persona: eppure quel nome è scritto bello grosso sui titoli di parecchi giornali, e dubito fortemente che gli verrà data analoga rilevanza nel caso in cui, come pare possibile, si accerti definitivamente la sua estraneità alla vicenda.
Nell'associarmi allo schifo già espresso da altri, rilevo una volta di più che il garantismo di cui molti si agghindano funziona a corrente alternata.
Il che, ne converrete, non è esattamente il massimo della credibilità.

Questo post è stato pubblicato il 03 giugno 2011 in ,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

6 Responses to “Detto da un laziale, parte seconda”

  1. Forse De Rossi è del tutto estraneo ai fatti, o magari no. Ma che in quella partita non abbia giocato non dimostra nulla: nel famoso Juve Stabia-Sorrento Biancone era in panchina, e Signori e Bettarini non giocano da un pezzo. Eppure.

    RispondiElimina
  2. Fa lo stesso: sparare un nome in prima pagina solo perché è stato fatto in una telefonata da un altro è troppo. Specie se lo fanno quelli che quando si tratta di difendere i loro amici si dicono garantisti.

    RispondiElimina
  3. l'intercettazione in cui compare derossi non è neanche stata messa agli atti, "non è stata ritenuta rilevante dagli inquirenti secondo i quali si tratterebbe anche in questo caso di un millantato credito da parte di Paoloni"

    RispondiElimina
  4. Anch'io (da laziale) sono convinto che De Rossi sia innocente e che questo Paoloni sia solo un millantatore: come fa uno capace di pilotare diverse partite ad avere problemi di soldi? Talmente disperato da arrivare a drogare i propri compagni di squadra. Però mi incuriosisce il cambio di atteggiamento di molti tifosi romanisti: fino a ieri sera era tutto vero, Signori (tornato ad essere "l'ex capitano della Lazio" quando per anni è stato "l'ex bomber del Bologna") era una merda, uno che rovina il calcio. Appena viene fuori il nome di De Rossi è tutta una montatura, come sempre loro sono "parte lesa", come quando hanno regalato i rolex agli arbitri (in buona fede, erano pure messi a bilancio), come quando hanno consegnato 100 milioni di lire all'arbitro della semifinale di coppa campioni, come quando si sono iscritti al campionato con un fideiussione palesemente falsa o come quando Auricchio ha fatto sparire le intercettazioni di Calciopoli di Pradé. Spero di sbagliarmi, ma mi aspetto che entro oggi, per compensare, tireranno in mezzo anche la Lazio: vuoi che in tutte quelle telefonate nessuno abbia mai nominato un nostro tesserato?

    RispondiElimina
  5. fammi capire: se viene intercettato berlusconi allora va bene se invece viene intercettato un giocatore di calcio è un po' pochino...

    RispondiElimina
  6. per "pulire" il calcio andrebbe dimenticato per almeno 20 anni.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Poll

Powered by Blogger.

Popular Posts

Followers

Blog Archive

Subscribe

Labels

Sponsor

Random Post