Amina

Amina Arraf è una blogger, è lesbica, vive in Siria e scrive quello che pensa.
Per questo l'altroieri è stata sequestrata dalla polizia del suo paese, e a distanza di due giorni ancora non si riesce a sapere dove sia stata portata.
Ci sono situazioni in cui scrivere in un blog può mettere seriamente a repentaglio la propria incolumità: il che significa, tra l'altro, che quello che circola sul web non conta poi così poco, al punto che i peggiori regimi hanno una paura fottuta dei blogger e tentano di metterli a tacere con ogni mezzo.
Io, per quel poco che vale, non posso fare altro che parlarne: chiedendomi se al posto di Amina sarei stato capace dello stesso coraggio.

Questo post è stato pubblicato il 08 giugno 2011 in ,,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

17 Responses to “Amina”

  1. Copiate, incollate e diffondete...
    http://2.bp.blogspot.com/-Fr_wWIu7mfo/Te5P1dsAjVI/AAAAAAAAAH8/s517CXI_-3A/s230/amina_free.jpg

    RispondiElimina
  2. https://www.facebook.com/FreeAminaArraf

    RispondiElimina
  3. Bravo davvero, per quel pochissimo che conta, che poi poco non è: davvero importante chiederselo sempre e allenarsi per riuscire a esserne in grado, se si crede che sarebbe giusto, così da dare il meglio in qualunque situazione ti trovi.

    RispondiElimina
  4. Mah..
    A me pare che tu assomigli più al regime siriano che alla libera blogger..
    Nel senso che cancelli tiutti i commenti non in sintonia coi tuoi posts inventando fantasiose scuse..
    Ma non preoccuparti sei in buona compagnia..
    Malvino..
    Galatea..

    RispondiElimina
  5. La mia idea di libertà, caro il mio Metilparaben, è auella di Francesco Maria Arouet, più noto come Voltaire:
    "Non condivido niente di ciò che dici, ma combatterò fino alla morte perchè tu possa dirlo".

    Un'idea liberale e libertaria.

    La tua e di quelli come te è un'idea comunitaria, che tende a difendere solo la libertà di chi appartiene ad una comunità ed ha la cultura e le idee di quella comunità.



    Adesso puoi cancellare Assad..

    RispondiElimina
  6. Della differenza tra l’idea liberale, libertaria ed individualista della libertà e l’idea comunitaria di libertà (che non è vera libertà)

    L’idea liberale, libertaria ed individualista di libertà è definita sinteticamente ed esaustivamente da una frase di Francois Marie Arouet, più noto come Voltaire: “Non condivido nulla di ciò che dici, ma mi batterò fino alla morte perchè tu possa continuare a dirlo”

    L’idea comunitaria di libertà concede la libertà di opinione soltanto a chi appartiene ad una comunità e ne condivide le opinioni, inventando scuse di ogni tipo per toglierla a tutti gli altri.

    Inutile dire che questa “idea della libertà” non ha nulla a che fare con la libertà.

    Per verificare quanto ciò sia vero basta dire che quando si ha a che fare con i portatori di questa malintesa idea di libertà si assiste sempre allo stesso processo involutivo.

    Essi “combattono per la libertà” quando sono sottomessi e repressi da un’altra comunità che ha la loro stessa idea di libertà, concedendola cioè alla propria comunità ed ai propri simili, e negandola a tutti gli altri.

    Una volta conquistato il potere riproducono esattamente la stessa situazione che avevano subito, concedendo cioè la libertà di opinione soltanto agli appartenenti alla propria comunità e togliendola a tutti gli altri.

    RispondiElimina
  7. Ora bisognerebbe chiedersi perchè IL PAESE DELLA LIBERTA', cioè gli USA, che sono intervenuti anni fa in Cile per sostituire il "dittatore" Allende, reo di aver nazionalizzato il rame cileno togliendolo alle aziende USA, col "democratico liberale" Pinochet (maddechè aoh ?) non intervenga per difendere la libertà in Siria, mentre invece lo fa in Libia.

    Come già detto basta guardare la voce Economia dei due paesi, anche semplicemente su Wikipedia, e si verrà a conoscenza che la Libia produce una quantità altissdma di petrolio, mentre la Siria ne produce solo per il consumo interno.

    Insomma..

    Petrolio non libertà..

    RispondiElimina
  8. Ah..

    Neanche in Costa d'Avorio, in cui c'è una situazione pressochè simile, intervengono..

    Ma la Costa d'Avorio produce solo caffè, cacao e olio di palma..

    Non liberamente..

    E gli USA liberamente se ne fregano..

    Mò cancella Metile..

    Tanto la realtà quella è..

    Pure se cerchi de cancellalla..

    RispondiElimina
  9. Direi di lottare per lei e lui(http://www.amnesty.it/sudan_giornalista_carcere) : non sono paesi da liberare? Dove sono le grandiose forze di pace?

    RispondiElimina
  10. @giamba: no, che non ti cancello. E' questo che vorrei tu capissi. Non ti cancello, quando commenti quello che c'è scritto nel post esprimendo la tua opinione, anche se è contraria alla mia (tra l'altro, nel caso specifico, siamo pure quasi d'accordo, figurati...). Ti cancello quando approfitti di questo spazio per insultare gli altri o fare lo strafottente, per scrivere cose che con l'argomento del post c'entrano poco o niente e quando i tuoi commenti sono solo dei pretesti per postare commenti continui monopolizzando questo spazio, che è di tutti, e facendolo diventare solo tuo.
    Tutto qua.
    Adesso, delle due l'una: o proseguiamo ad alimentare ciò che tu -secondo me sbagliando- sostieni -che io sarei un censore che vuole togliere i commenti in disaccordo con me-, oppure prendiamo atto che puoi scrivere quello che ti pare -anche e soprattutto opinioni contrarie alla mia, e te lo dico una volta per tutte-, a patto che rispetti alcune elementari regole di "educazione". Prima tra tutte quella di considerare che tenere in piedi un blog costa tempo e fatica, che questo spazio è a disposizione di tutti e non è corretto scoraggiarli dall'intervenire postando interventi a raffica e farlo diventare, di fatto, a disposizione di uno solo.
    Sto parlando seriamente, e spero che tu prenda in considerazione le mie osservazioni con altrettanta serietà.

    RispondiElimina
  11. seguiamo il suo blog e diffondiamo.....

    RispondiElimina
  12. Anche io me lo sono chiesta. Sono una blogger e in quello (e con quello) che scrivo io sostengo e porto avanti lo spirito critico, il parlare chiaro e aperto, il confronto e lo scambio vivo, il valore della diversità e delle differenze.
    Perchè non ci sono minacce reali qui, non alla mia vita almeno.
    Ma se così non fosse, AMINA POTREI ESSERE IO. AMINA SARESTI TU.
    Amina sarebbe chiunque ha il coraggio delle prorie idee e le esprime, le fa circolare, le mette al servizio degli altri creando un terreno fertile d'incontro.
    Perciò è da ieri che ci penso: fossi nata lì ce l'avrei avuta tutta questa determinazione? Questa forza? Questa convinzione?
    Perchè quello che io oggi faccio e dico alla luce del sole, dandolo quasi per scontato, altrove sarebbe una conquista quotidiana, altrove mi costerebbe caro.

    Grazie Metil :)

    RispondiElimina
  13. Spero che molti lettori vorranno considerare seriamente l'idea di iscriversi ad Amnesty International, nonchè a tante altre realtà che AGISCONO concretamente per la pace e lo sviluppo, e che sono bene riassunte in questa pagina... http://giannigirotto.wordpress.com/agisci/

    RispondiElimina
  14. Concordo pienamente con i contenuti, Alessandro...

    Curioso, comunque, il piccolo giallo che sta venendo fuori sulla vicenda dell'identità (dell'esistenza?!) della blogger in questione:

    http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Siria-mistero-sulla-blogger-scomparsa-le-foto-non-sono-sue-e-nessuno-lha-mai-vista_312106499171.html

    RispondiElimina
  15. Ecco... spero perdonerai il linguaggio un po' forte, ma questo COGLIONE si è inventato tutto

    http://damascusgaygirl.blogspot.com/2011/06/apology-to-readers.html

    Così quando qualcuno finirà veramente in un guaio del genere, la gente passerà più tempo a chiedersi se è vero che non a fare qualcosa...

    RispondiElimina
  16. Una incredibile beffa, una montatura bella e buona... che non cancella il senso del post anche se nato sulle basi di una hoax (il blog, ora, si chiama così)

    RispondiElimina
  17. Ciao Metil, da «fan» oltre che lettore credo sia il caso di aggiornare questo post (o pubblicarne uno nuovo) alla luce del fatto che il blog in questione si è rivelato una bufala. Soprattutto perché c'era cascato mezzo mondo, non solo tu…

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Poll

Powered by Blogger.

Popular Posts

Followers

Blog Archive

Subscribe

Labels

Sponsor

Random Post