Quando uno non è capace di altro

Dovrebbe averlo capito, che questa strategia inizia a non funzionare più.
Dovrebbe aver capito che se uno sforna promesse a manetta per diciassette anni, e poi le disattende puntualmente dando la colpa a qualcun altro, le persone, perfino quelle dotate di pochissimo senso critico, finiscono per fare spallucce e non credergli più.
Dovrebbe averlo capito a maggior ragione dopo le elezioni di Milano, durante le quali l'inversione del meccanismo si è rivelata con una certa evidenza e i suoi avversari hanno tratto vantaggio, anziché esserne danneggiati, dalla denigrazione sistematica e scomposta della quale sono stati fatti oggetto.
Dovrebbe averlo capito, eppure insiste: probabilmente perché scegliere di cambiare registro è possibile solo quando si è in grado di immaginare un'alternativa.
Io credo che l'abbia capito benissimo, quello che sta succedendo: ma che nonostante questo sia consapevole di non avere altra scelta che proseguire così, ostinatamente, fino alla fine.
Semplicemente perché non è capace di altro.

Questo post è stato pubblicato il 02 giugno 2011 in ,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

7 Responses to “Quando uno non è capace di altro”

  1. Metil... mi stai quasi rompendo, ho appena visto su RaiNews l'intervento del Caimano e sono venuto qui a farne un post ma appena apro che ti trovo? Trovo Metil che l'ha già fatto, e con le stesse parole che avrei usato tio. A volte mi chiedo se tu sia fatto di carne ed ossa, non è che sei un computer programmato per 'ste cose?

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  2. la questione è molto semplice: la destra ossia Silvio non può risolvere i problemi dell'Italia perché è Berlusconi il principale problema dell'Italia. Silvio non lavorerà mai per ridurre la forbice sociale perché vuole diventare sempre più ricco, non gli interessa nulla dei concetti di Giustizia, Stato o Democrazia. finalmente per fortuna questo decennio sta volgendo al termine, in maniera tragicomica, come si merita.

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  3. sono d'accordo.
    il berlusconismo - prima ancora di berlusconi soggetto - non è più da tanti anni (se mai lo è stato, ma nei primissimi anni almeno una parvenza c'era) una visione di paese, ma soltanto un assemblaggio di promesse divenute via via sempre più mirabolanti, fino alla follia di questi ultimi mesi (a lampedusa promise campi da golf e premi nobel...). un'escalation necessaria e obbligata proprio perché non c'è altro nel berlusconismo.

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  4. secondo me è anche da notare come Berlusconi abbia eliminato l'opposizione interna e si sia circondato di un gruppo di yes-man, che - per compiacerlo - falsano la sua percezione della realtà. Meglio così.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. sono d'accordo. Quello che pero' a questo punto dobbiamo chiedersi e': quelli di sinistra saranno in grado di fare qualcos'altro oltre che aspettare che l'elettorato si stufi delle promesse di B.?

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