Blind date

Allora, gente, ho già abbondantemente dichiarato in un altro post (e opportunamente segnalato nella colonna a fianco) che alle prossime elezioni europee voterò per Marco Cappato, della Lista Bonino-Pannella. Senza star qua a ripetere i motivi che mi inducono a questa scelta (se volete potete andare a rileggerveli), vi comunico che stasera, a partire dalle 20:30, Marco sarà in chat con chiunque voglia parlare con lui; per non far mancare a nessuno la possibilità di dire la sua, sarà possibile farlo utilizzando Skype, MSN, gTalk e Facebook: cliccate qua per avere tutti i dettagli del caso.

Che altro aggiungere?
Ah, sì: in un'epoca nella quale i politici sono soliti delegare tutto a segretari, stagisti, portaborse, sottopancia, ghost writers et similia, stasera dietro la tastiera, a rispondere alle vostre domande, ci sarà davvero Cappato, in carne e ossa.
Ve lo posso garantire, anche perché -come sempre, dopo una certa ora- stasera sarò là anch'io.
Saluti.

Questo post è stato pubblicato il 28 maggio 2009 in ,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

11 Responses to “Blind date”

  1. mi sembra una iniziativa lodevole, ma non ho capito se la discussione sarà individuale o di gruppo. Immagino il primo caso, giacché non tutti utilizzeranno la stessa piattaforma. In tal caso non sarà un po' difficile per Cappato gestire tutte le conversazioni?

    (e qui potresti rispondermi: stai tranquillo che se la vede lui, ma vabè magari ho capito male)

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  2. Se la vedrà lui, per l'appunto. Magari raggruppando gli utenti per piattaforma: per la parte tecnica (ma solo per quella) saremo là a dargli una mano. :-)

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  3. Chiedo se è possibile, per chi come me è impossibilitato a seguire e partecipare alla discussione, salvare e pubblicare i vari spazi di conversazione per una lettura in differita.
    Grazie mille.

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  4. @ Metil
    Approfitto di questo articolo per una richiesta:
    Visto che sei in rapporti con alcuni esponenti dei Radicali potresti consigliargli di pubblicare sul loro sito un programma elettorale?
    Altrimenti si vota alla cieca.

    Se mi posso permettere una critica: un partito che come i radicali gode di scarsa se non nulla visibilità dovrebbe prestare più attenzione a questi particolari.

    saluti
    GL

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  5. Sul nostro sito c'è di più di un programma elettorale: c'è un documento intitolato "La peste italiana", che descrive per filo e per segno i decenni di regime cui siamo stati (e siamo tuttora) sottoposti.

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  6. Sono d'accordo con GL: la gente "normale" non ha tempo di leggere La Peste Italiana ne' tantomeno puo' capire che si tratta d'un programma elettorale.

    Il mio consiglio: mettete un link "programma elettorale europee 2009" e scriveteci qualcosa, anche di sommario, su antiproibizionismo, laicita', liberta' di ricerca, riforme economiche in direzione americana, ecc

    -- dave

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  7. il problema principale della lista è l'esistenza in vita di rutelli e capezzone che spingono a credere in una inveterata incapacità a scegliere le figure di ruolo. di Bonino in particolare si possono apprezzare le doti di attitudine quasi coerenza e di Pannella la passione e le battaglie (anche quelle perse cui si è partecipato come contro la L. Reale). Ma tutte le altre figure o le principali nate lì hanno fatto persorsi indicibili. Possibile nessuno si fosse accorto delle caratteristiche, o sono nate mentre facevano carriera nel PR (opportunismo, servilismo, carierismo. Un po' di populismo è dato. Non li voterò anche se sono senza famiglia.
    Gian Luigi Milandri

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  8. Anch'io stavolta voto radicale. E voto Cappato. Per una nazione europea contro l'Europa delle nazioni: uno slogan che solo nella nostra italietta riesce a non dir nulla.

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  9. @ Gianluigi Milandri
    Giudicare una realtà politica sulla base del comportamento di chi ne è uscito è assurdo. C'è un parlamentare eletto nel PD appena entrato nel gruppo dell'UDC, che gli ha promesso di candidarlo a presidente di una provincia. Con tutto il non bene che penso del PD, non lo giudico pensando a quel tipo, ma per ciò che il partito fa e soprattutto per ciò che non fa. oltre che per i suoi meccanismi interni.

    Da sinistra (molti dal PCI e sigle successive, molti originari della sinistra che più a sinistra non si può degli anni Settanta) nelle braccia grandi di SB o – in misura minore – di Casini sono finiti, tra gli altri:
    Sandro Bondi, Aldo Brandirali, Giulio Savelli, Giuliano Ferrara, Francesco Micciché, Paolo Liguori, Paolo Sorbi, Melograni, Saverio Vertone, Lucio Colletti, Franco Frattini, Massimo Caprara (già segretario di Togliatti!), Gaetano Pecorella (Potere Operaio), Renzo Foa (ex direttore dell’Unità). Notoriamente anche un fottio di socialisti, l'ultimo il calabro figlio di Giacomo Mancini rimasto in precedenza con Boselli e deputato RnP nella scorsa legislatura.

    E gli "infortuni" di Di Pietro, nelle ultime due legislature, volgiamo ricordarli? Nell'ultima possiamo dire che se l'era cercata, perché i suoi candidati in Campania li aveva reclutati strappandoli a Mastella (del Campanile sì, che è il caso di diffidare in blocco ; ))

    Gli eletti – i politici – non sono persone speciali, diverse dagli elettori e da chi non fa politica.
    Possono cambiare opinione. Possono cambiare posizione perché loro conviene. Con le "convenienze", per chi milita nei Radicali, siamo a zero: c'è solo la soddisfazione, la convinzione provata dai fatti, di essere utili. Nonostante ciò, per quasi tutti i dirigenti attuali metterei una mano sul fuoco: a loro non succederà di giocare a saltafosso, al massimo potranno decidere, prima o poi, per esaurimento delle energie o perché così gli piglia, di ritirarsi a vita privata.

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  10. tutto vero, spostarsi e cambiare idea non è reato. Molti di quelli citati sono o sarebbero da considerare brutte figure, che in tutti i gruppi crescono e fanno carriera. Rutelli e Capezzone sono stati Segretari Nazionali del partito radicale. Ora uno rappresenta l'ala clericale (vaticana) del PD, l'altro fa il porta-cose del direttore generale del PDL. Succede un po' così anche altrove vedi Ochetto e presto peggio D'Alema. Ma facciamocela una riflessione.

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