Si avvicinano le elezioni, e le nostre città cominciano già ad essere imbrattate dai manifesti elettorali abusivi.
Si tratta di uno scempio, di una prepotenza e di una illegalità, di fronte alla quale le istituzioni si apprestano a divenire complici dei partiti e dei boss politici locali.
In un servizio mandato in onda da Le Iene, grazie a un'inchiesta condotta dal radicale Mario Staderini, si sente dalla viva voce del rappresentante della maggiore agenzia di affissioni di Milano come vengono gestite le campagne elettorali sulle strade della Capitale:
Il mio consiglio spassionato da tecnico è andare in abusiva, solo in abusiva! (...) Il Comune non riesce a starci dietro. Chiude un occhio. Poi magari te li coprono, però dopo 4-5 giorni. Il Comune lo sa che siamo noi a devastare la città.Per legge i manifesti elettorali andrebbero affissi negli spazi che ogni comune mette a disposizione in occasione della campagna: ad ogni partito sono assegnate un pari numero di plance appositamente contrassegnate, e ogni manifesto attaccato fuori dagli spazi preposti dovrebbe essere multato per ogni giorno che rimane affisso. L'intervista delle Iene, sul punto, è però chiarissima:
Noi prendiamo multe per 58mila euro, ma paghiamo 1.000 euro ed è finito. Nessuno ha mai pagato una multa da quel punto di vista lì. Aspettano tutti i condoni. Invece quest'anno non devi nemmeno aspettarlo, perché c'è già.Infatti dopo ogni campagna elettorale i partiti si approvano un condono per le multe che ricevono: quest'anno la sanatoria è stata approvata per decreto dal governo Berlusconi, e prevede il condono per tutte le affisioni abusive di manifesti politici commesse dal 2005.
Giro tutta la notte per controllare che non ci siano sovrapposizioni delle squadre e per risolvere, eventualmente, controversie sul territorio. Come vedi ho una pistola a portata di mano.Sono le parole letterali del boss dell'organizzazione di attacchinaggio elettorale a Roma, riportate dal Corriere della sera in un articolo dell'11 aprile 2008. Io, amici miei, direi che sarebbe il caso di far cessare questo schifo, riprendendoci le città, le strade, il senso della legalità. Si può iniziare con una piccola azione: una foto.
Fotografate i manifesti abusivi che trovate nella vostra città, oppure girate un video, e poi:
- caricate la foto o il video su FaiNotizia;
- unite la vostra denuncia a quella degli altri partecipanti a questa inchiesta partecipativa.
Noi, da parte nostra, ci impegnamo:
- a inviare le foto che pubblicherete al sindaco, al prefetto e alla procura della tua città;
- a intentare cause legali contro i partiti, e se necessario contro il comune.
Che aspettate? Scattate anche voi la vostra foto.
Perché questo scempio, ne converrete, deve finire.
Cause legali contro i partiti per far cosa?
RispondiEliminaPer fare in modo che smettano di imbrattare le città con i loro manifesti violando la legge e facendosi i condoni ad hoc.
RispondiEliminaSe i partiti hanno reso legale l'affissione abusiva è inutile fare causa. Io sarei più creativo... farei barba, baffi, corna ecc. ai fantastici volti che compaiono sui manifesti. Stravolgerei gli slogan con qualche piccola correzione.
RispondiEliminaUn pennarello costa meno di una causa e può essere più efficace.
Sì, anche a me l'idea di fare causa sembra completamente peregrina. Fare causa significa affidarsi alla legge, ma se la legge la fanno loro...
RispondiEliminaLele