A fare i progressisti così sono buoni tutti

Siccome i nostri amici del PD sono stati prontissimi a prodursi nelle consuete dichiarazioni di solidarietà quando si è trattato di stigmatizzare l'aggressione a Paola Concia, ma si sono rivelati -tranne i soliti- un tantino meno tempestivi nell'intervenire sul caso Ikea -se non per dichiararsi d'accordo con Giovanardi-, l'occasione mi è gradita per porgere loro una domandina semplice semplice: chiacchiere a parte, il principale partito di opposizione italiano, nelle persone dei suoi più autorevoli e accreditati esponenti, considera le coppie di omosessuali delle famiglie oppure no?
Perché, sapete, ho come la sensazione che siano -anche- queste, le questioni sulle quali la gente vorrebbe che il PD si pronunciasse con chiarezza: altrimenti va a finire che un elettore qualsiasi come me si ficca in testa -e poi, badate, è difficile levargliela- l'idea che in simili circostanze si tenda a nicchiare, a fare finta di niente, ad evitare di entrare nel merito, a ciurlare nel manico per non scontentare nessuno.
Sapete cosa, amici democratici? Per essere progressisti non è sufficiente proclamarsi tali: bisogna sentire autenticamente proprie le istanze più avanzate della società civile, bisogna difenderle a costo di rimetterci qualche consenso nell'immediato, bisogna saper camminare tenendo i nervi saldi, guardare avanti e avere il coraggio di investire nel futuro.
A fare i progressisti così, come pensate di farlo voi, sono buoni tutti.

Questo post è stato pubblicato il 26 aprile 2011 in ,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

16 Responses to “A fare i progressisti così sono buoni tutti”

  1. Solo un Merlo puo credere ancora nel sedicente Partito Democratico

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  2. Il PD ama non schierarsi, è la sua finzione (ops, funzione)

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  3. ancora stiamo a parlare del pd? un partito centrista, post-cattolico. in una paese normale, il pd sarebbe il classico partito che ogni tanto si allea con un governo di destra e ogni tanto con uno di sinistra. nn di certo la, sedicente, principale forza progressita.

    mi fanno VOMITARE.

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  4. Concordo al punto che mi viene da dire: se a sinistra si nicchia in questo modo, davvero ci meravigliamo poi se quelli di Pontifex rilanciano assurde crociate contro gli omosessuali?!
    Mala tempora currunt.
    Ikea: Pontifex dà ragione a Giovanardi e propone la crociata anti-gay.

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  5. mi rivolgo a te luigi, che sei persona intelligente ed equilibrata

    allora: il partito democratico è nato dalla confluenza di correnti di pensiero diverse, e come tale accetta al suo interno una certa dialettica

    perchè mai dentro il pd tutti debbono pensarla allo stesso modo su tutto?

    a destra hanno un bel pelo sullo stomaco, stanno uniti e vincono, a sinistra c'è diciamo molta più discussione, ottima cosa, ma non vedo perchè arrabbiarsi così, sembra che il pd sia il nemico

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  6. Il PD è semplicemente incapace di darsi una linea politica. Come si fa a prendere sul serio un partito cosiddetto di sinistra dove ci sono esponenti che danno ragione ai peggiori figuri della destra? E comunque NON è vero che la Costituzione vieti modelli alternativi di famiglia.

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  7. copio/incollo dalla mia reazione su Facebook:

    odio questi post. non sono OVVI? non è l'ABC della politica? perché quella che dovrebbe essere l'alternativa al berlusconismo ha bisogno di un blogger che gli spieghi il suo ruolo nell'universo? insomma: perché il PD non muore oggi stesso?

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  8. mi permetto di intervenire da cattolico iscritto al PD. C'è una differenza fondamentale tra ciò che io ritengo essere una famiglia e ciò che lo Stato debba trattare come tale. Non avendo vissuto l'esperienza di una coppia omosessuale non ritengo di avere l'autorità morale per parlare di ciò che è o non è. Credo fermamente siamo tutti su questa terra in cerca di felicità e amore. Non vedo chi mi autorizzi a giudicare come gli altri lo trovano. E soprattutto, ritengo sia fuori luogo che io dica cosa è o non è famiglia. Non vedo perché una qualsiasi coppia dovrebbe ritenere importante la mia opinione sul loro essere o non essere famiglia.
    Però dal punto di vista politico ritengo che nessuno possa sindacare su ciò che altri ritengano essere la loro famiglia. Quindi ritengo che lo Stato italiano debba riconoscere come famiglie anche le coppie omosessuali o le coppie conviventi (anche se qui si pone il problema se loro vogliono essere riconosciute tali). Il problema è ancora più largo del dualismo eterosessuale o omosessuale. Credo presto si porrà il problema del fatto che gruppi di tre (o più) persone potrebbero avanzare la stessa richiesta. Perché loro non sono famiglia? Allora forse la soluzione è un banale ribaltamento del problema: perché lo Stato deve dare o non dare questa etichetta? Lo Stato si occupi dei diritti delle persone e delle tutele reciproche. Lo Stato protegga e attivi affirmative action a favore dei bambini senza perder tempo a etichettare se appartengono a una o due famiglie (un bimbo figlio di due genitori non che convivono con altre persone fa parte di una famiglia? Di due? Di nessuna?).
    Questo, oltre a essere ciò che un politico che sa distinguere tra Stato e Chiesa dovrebbe fare, è perfettamente in linea con la mia fede. La responsabilità personale, il "date a Cesare ciò che è di Cesare" e il rifiuto dello Stato etico sono parti del Catechismo. Lo Stato faccia lo Stato e ognuno poi si regoli secondo la sua coscienza e non giudichiamo gli altri.

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  9. Carissimo Diego, premetto che il PD non lo considero certo nemico, tutt'altro.

    Credo anch'io fermamente però, con Metilparaben, che talvolta sia il caso di rammentare al PD che, specie su alcune tematiche, un progetto comune - nel rispetto della dialettica interna - vada deciso, dichiarato e poi perseguito.

    Quello che non è accettabile è che "si faccia finta di nulla" per non scontentare nessuno.

    Che ultimamente rischia troppo spesso di apparire come l'obiettivo prioritario della classe dirigente del PD (oltre che, a mio avviso, il principale motivo di emorragia elettorale).

    Quoto in ogni caso il bellissimo intervento di Alesiro, cui faccio i complimenti per l'equilibrio e la lungimiranza...

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  10. il problema che sollevi, cioè che la tattica prevalga sulla ragione politica, esiste

    però, caro luigi, qui in italia, adesso, c'è il problema che un signore, diventerà, vincendo le elezioni, presidente della repubblica

    il gioco è molto grosso, secondo il mio modestissimo parere, dunque, e credo che questo sia il problema che si pone la classe dirigente del pd

    certo, questo «non scontentare nessuno» non è divertente, ma qui non siamo in un alato dibattito, siamo con la democrazia a rischio

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  11. ma scusate ma perchè per l'ennesima volta prendete ad esempio l'estemporaneo intervento di un esponente del PD per generalizzare? ovviamente tutti questi attenti lettori delle cose interne del PD sanno che a Roma, per esempio, si è dotato di una consulta per discutere temi e vita LGBQTI, oppure che nei municipi di Roma (p.es.il XV esistono gruppi di dibattito, discussione)? Ma che importa? quant'è bello essere sempre più progressista o a sinistra di qualcun altro!!! Che peccato che abbiano scoperto che la terra è tonda e non piatta .. a forza di andare sempre più a sinistra di qualcuno c'il rischio di trovarsi a destra ;-)
    ah che peccato che io sia un iscritto al PD e che voti PD e non sia un rivoluzzzzzzionario

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  12. condivido lo spirito di Alesiro:

    Allora forse la soluzione è un banale ribaltamento del problema: perché lo Stato deve dare o non dare questa etichetta? Lo Stato si occupi dei diritti delle persone e delle tutele

    ma la costituzione menziona espressamente la famiglia, e ci vorrebbe una riforma costituzionale. D'altra parte la stessa sentenza di rigetto del ricorso alla corte costituzionale della Rete Lenford stabilisce che anche le unioni di fatto sono formazioni sociali meritevoli di tutela, quindi non si capisce perché il PD, che pure è il mio partito, sia così timido nel proporre ALMENO le tutele richieste dalla corte costituzionale all'intervento del legislatore

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  13. @Diego: tu che mi segui sai benissimo quanto concordi con te sul discorso dell'emergenza democratica. Un progetto più chiaro e più diffuso servirebbe anche a non disperdere voti.

    @Enrico: le realtà locali del PD, come sa chiunque abbia un minimo di familiarità con l'argomento, sono in genere più organizzate, meglio rappresentate e più rappresentative.
    Non è un caso che il centrosinistra abbia spesso raccolto notevoli consensi nelle elezioni amministrative.

    Qui il problema è nazionale: e, perdonami, non si tratta di essere più o meno progressisti, ma di non disorientare le varie anime di un partito che aspira ad essere di massa.
    La visibilità e la riconoscibilità a livello nazionale sono il punto debole del PD.
    Ogni pretesto è buono per ricordarlo.
    O vogliamo continuare a farci schiacciare da quella macchina da guerra di consensi che è il Berlusca nell'ultima settimana elettorale?!

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  14. Ma suvvìa disperdiamoli questi voti,cazzarola!!
    Una volta ogni tanto andiamo a votare senza tapparci il naso,vistomai dovessimo trovare seduti sulle rosse poltrone individui che non pensano soltanto a rimanerci ben saldi?
    Oppure per non disperdere voti vogliamo continuare sulla scia della folle accoppiata luxuria binetti?

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  15. Mi fa vomitare di più Merlo rispetto a Giovanardi (il che è tutto dire...)

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