No, che non servono i numeri

Non linko gli articoli che raccontano gli ultimi due o tre stupri della lunga serie che come ogni anno allieta la nostra estate: un po' perché sono sulla spiaggia con un birra in mano e senza computer, un po' perché alcuni dei miei commentatori hanno sagacemente rilevato che per poter denunciare in modo credibile la violenza sulle donne non servono i titoli dei giornali, i quali spesso sono ingannevoli, ma ci vogliono i numeri, le statistiche, le tabelle.
Il che sarebbe perfino corretto, se lo scrivente fosse il titolare di un centro studi invece che un modesto blogger, e avesse quindi il compito di fornire dati ufficiali anziché riferire impressioni, punti di vista, idee.
Ma il punto, se me lo permettete, è addirittura altrove.
Il punto è chiedersi se davvero ci sia bisogno dei numeri per prendere atto di una sopraffazione tanto capillare da investire ogni angolo della vita, dall'educazione alla maternità, dal matrimonio al lavoro, praticata con una pervicacia tanto evidente che è praticamente impossibile non vederla; se servano le tabelle, per rendersi conto che nel nostro paese c'è un nutritissimo gruppo di individui che cerca di sottrarre alle donne perfino le scelte elementari sul proprio corpo, anteponendo ai loro diritti quelli di un embrione e riducendole in tal modo al rango di semplici scatole; se siano necessarie le statistiche, per ascoltare gli apprezzamenti sessisti che scappano dalla bocca di eserciti di maschi tutti i santi giorni, dal mattino in spiaggia fino alla notte in discoteca, nei quali le donne vengono gentilmente ridotte a buchi -diffusamente dislocati- da riempire nei modi più fantasiosi e sono contestualmente equiparate a svariati animali quali pecore, vacche, cagne, zoccole e chi più ne ha più ne metta.
Io, personalmente, non ho bisogno di numeri per rendermi conto di questo allegro contesto: tengo gli occhi aperti e tanto basta per coglierlo nella sua disgustosa completezza.
Quanto a voi, tenaci negazionisti del maschilismo, vi consiglierei di guardare meglio.
Oppure, più semplicemente, di non fingere di non vedere.

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42 Responses to “No, che non servono i numeri”

  1. Tu vivi nel medioevo. Nel conflitto tra i sessi, in corso da decenni, gli uomini sono stati spettatori silenziosi e passivi. In questo silenzio è maturata la corrosione quasi completa di ogni valore che possa dirsi maschile, di ogni autorità morale degli uomini, del loro prestigio e del potere di determinare la propria vita. Questo processo li ha poi privati del diritto di raccontare la loro verità, bollata a priori come falsa, irrilevante e ridicola.
    Oggi però qualcosa sta cambiando. Lentamente, ma progressivamente, cresce il numero di coloro che incominciano a parlare, che escono allo scoperto determinati a difendere il valore, il prestigio e le prerogative degli uomini. Cresce il numero di coloro che combattono per la propria causa e per quella dei loro figli. Maschi diventati finalmente paladini di se stessi, schierati serenamente e senza imbarazzi dalla propria parte.

    Dalla parte degli uomini.

    http://www.uomini3000.it/

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  2. Davanti all'uomo e alla donna si aprono due strade, la crudeltá e l'indifferenza. Tutto lascia supporre che prenderanno la seconda, che tra loro non vi sará nè spiegazione nè rottura ma che continueranno ad allontanarsi l'uno dall'altra; che la pederastia e l'onanismo, proposti dalle scuole e dai templi, conquisteranno le folle; che tornerá in auge una massa di vizi aboliti e che una prassi scientifica supplirá al rendimento dello spasimo ed alla maledizione della coppia."

    E.M. Cioran 1952

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  3. No, ma è bellissima la parte dei "contro", nel sito:

    - l’evirazione psicologica e chimica delle nuove generazioni (????)

    -la domesticazione e la mansuetizzazione degli uomini (cioè significa che le femministe non vi permettono più di uccidere gli animali a mani nude?)

    - l’uso della libido maschile a fini di speculazione, manipolazione, intimidazione e ricatto (QUESTA È UN CAPOLAVORO!)

    -i principi del "politicamente corretto" e l’imposizione del ‘nuovo vocabolario’ (è vero, questo: cos'è tutto questo politicamente corretto? Le donne chiamiamole col loro nome: puttane)


    Grazie, mi avete reso estremamente divertente il pomeriggio.

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  4. Invece penso che il problemi siano proprio quelli come te, che rappresentano una certa sinistra che crede che la biologia non conti nulla e che chi è nato prima del 1950 (o appartenga ad altre culture) sia una specie di alieno e non una persona con la stessa intelligenza e le stesse percezioni che hai ne più ne meno anche tu. Se guardiamo alla condizione della donna in quel fazzoletto di terra che ora chiamiamo Italia possiamo vedere che non sono mai state migliori (potrebbero anche migliore, ma questo è un'altro punto). Il controllo della sessualità della donna da parte dell'uomo (da cui discendono sia i commenti sessisti che l'avversione all'aborto) ha precise basi biologiche, e non se ne andrà mai via. E' il tono dell'articolo che non mi piace; è come se stessi parlando di alieni che vivono su di un'altro pianeta. Se la sinistra vuole venirne fuori con delle proposte che non siano velleitare, è meglio che cominci a ragionare sull'uomo così com'è invece che su quello che vorrebbe che fosse; altrimenti finirà sempre per chiedersi perché alla gente non interessino le sue bellissime costruzioni teoriche e perché se riesce a farsi eleggere queste costruzioni non fuonzionino nella realtà.

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  5. GregHouse, che fine ha fatto la tua pagina web? Dal tuo profilo Blogger non riesco ad accedervi.
    Io, femmina, vi leggo disquisire di ruoli femminili e vi amo tutti. Persino quelli del 3000, riesco ad amare.
    Ma più di tutti, I'm sorry, amo Metil.
    R.

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  6. "di ogni autorità morale degli uomini, del loro prestigio e del potere di determinare la propria vita"

    Ma quale michia di autorità morale ha un uomo che ammazza una donna?
    ma che prestigio è quello di togliere la vita e di ridurre in schiavitù?
    ah gli uomini non hanno il potere di determinare la loro vita? ma davvero? perchè tu non puoi uscire di casa che cercano di toccarti e infilartelo da qualche parte, tu puoi lavorare senza che ti considerirno cretino solo perchè hai le tette grosse, tu puoi viaggiare da solo? tu puoi fare figli e avere una carriera?

    "Oggi però qualcosa sta cambiando?"
    La libertà di ammazzare impunemente?
    quali sono le prerogative degli uomini non si capisce, cos'è che non possono fare gli uomini? costringere una donna a restare con loro se non vuole? stuprarla se non vuole scopare? chiuderla in casa se vuole lavorare o studiare? non s'è capito. Quale è la prerogativa che le donne hanno sottratto agli uomini, aspetto vediamo, si.. i figli, sono i figli la chiave della vostra mente malata, perchè voi purtroppo non li potete fare, odiate le donne ma ne avete bisogno per fare figli e allora le volete asservite e umiliate, ignoranti e torturate, possibilmente morte di parto, tutte.

    Cos'è che non hanno gli uomini? perchè a me pare che avete tutto, anche l'imbecillità.

    Dalla parte degli stupratori e degli assassini vorrai dire.

    Mia

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  7. Leggere sui quotidiani nazionali e locali nei titoli e nei contenuti palesi giustificazioni di un atto vergognoso è qualcosa di abominevole! Il giovane 17enne della Napoli bene che ha violentato la ricca ragazzina turista francese dovrebbe ricevere una punizione esemplare, anche perchè ha rovinato l'immagine di un'isola intera.

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  8. ... oltre ad aver rovinato la vita ad una ragazzina di 17 anni

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  9. Questo anonimo è bravissimo, dovrebbe scrivere le sceneggiature per dei nuovi Bombolo e Vitali, magari con qualche citazione in più da quell'insignificante pseudofilosofo mentalmente disturbato, filonazista e antisemita di Cioran. La battuta più bella è però: "Il controllo della sessualità della donna da parte dell'uomo (...)ha precise basi biologiche, e non se ne andrà mai via". E' proprio vero che a credere di pensare con la propria testa testosteronica si finisce inevitabilmente col pensare con la testa di un altro organo. Caro maschietto, non lo sai che ci sono da scontare alcuni millenni di patriarcato prima di diventare autentici "uomini" (e per "autentici" intendo uomini che non si accontentino di rapporti degradanti e autodegradanti con esseri considerati inferiori)?
    P.S. Sono ovviamente in perfetto accordo col post di Metil e, questa volta, anche con GregHouse.

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  10. La cosa più tristemente ironica è che a fianco dell'articolo campeggi (incolpevole Metil, ovviamente, che non può decidere i googleads) una sedicenne di Zoosk allo specchio con toppino aderente, sguardo semivoglioso e macchina fotografica in mano, sotto il sofisticato claim "vuoi una ragazza?". Come statistica sul sessismo può valere?

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  11. Caro Metil, non sono e non voglio passare per un negazionista, ma l'approccio che hai scelto in questo post non lo condivido.
    Condivido invece la tesi che il fenomeno, come altri, sia meglio analizzabile a partire da dati numerici, altrimenti si rischia di cadere nella suggestione (come nel caso dell'ampio risalto dato a certi crimini in basse alla nazionalità di chi li compie). Se visto nella sua dimensione numerica - vedasi il rapporto ISTAT di qualche anno fa - quello della violenza di genere appare senza ombra di dubbio più grave di quanto lo possano far sembrare i pur numerosi episodi di cronaca.
    Il tuo approccio mi pare invece peccare di paternalismo ed in ultima analisi risulta carente sul piano liberale; molti dei fenomeni che tu descrivi come deteriori hanno una forte componente di volontarietà da parte dei soggetti coinvolti e questo ne cambia radicalmente la prospettiva. Tu dai per scontato che quelle donne ridotte a oggetto (a buchi o ad animali) siano delle vittime, come lo sono di certo le lucciole nigeriane o slave scaricate all'imbrunire a furgonate nei viali di periferia ed allo stesso modo ritirate all'alba.
    Le frequentatrici di discoteche e di spiagge invece compiono una precisa scelta quando raggiungono con i loro mezzi ed a loro spese questi posti di svago cercando di fare il maggior effetto possibile indossando il minimo possibile. Una scelta tanto legittima quanto volontaria.
    Per non lasciare niente di sottinteso, intendo dire che il culo che Belen Rodriguez mette in bella mostra per vendere telefonini è suo ed ha pieno diritto di venderlo a suon di milioni, anche se questo fatto rappresenta la massima mercificazione e riduzione ad oggetto del corpo femminile; come lei, tutte le "sgallettate" del sabato sera.
    Se oltre agli occhi, cosa difficile a non farsi in spiaggia, tu provassi a tenere bene aperte anche le orecchie, percepiresti, forse a volumi inferiori, che le stesse cose, magari usando metafore più adatte al caso, vengono dette anche dalle donne verso gli uomini; che questo non sia da considerarsi progresso potremmo anche troverci a sostenerlo insieme, ma non per questo faremo finta di non sentire e di non vedere anche questo.
    Chiaramente la violenza è un'altra cosa, va sempre denunciata e punita, indipendentemente dalla lunghezza della gonna della vittima o dal suo tasso di alcol nel sangue. Credo che essa si sovrapponga solo in parte con certe esternazioni sessiste e senza nessi causali.
    Nesso che invece esiste, come tu in qualche modo sottintendi, tra la violenza e l'apparato teologico vaticano che della mortificazione della donna ha sempre fatto uno strumento di potere politico e condizionamento delle masse; penso però che proprio a partire da questa matrice oscurantista ed illiberale, la risposta a quell'apparato, e quindi ai fenomeni causalmente connessi, vada nella direzione opposta a quel moralismo da cui il tuo post non è del tutto esente, vale a dire verso quella nuova morale sessuale propugnata da Pasolini, verso quella liberazione sessuale predicata dai figli dei fiori e mai veramente realizzata, senza le quali alcuni dei più gravi limiti della presente e passata esperianza umana non potranno a mio avviso essere superati.

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  12. Ugolino, io non credo che qui si cerchi di levare il diritto di pensare "bella gnocca" o "bel manzo" a chicchessia, o a (s)vestirsi con chiare intenzioni copulatorie, o ad adoperare la metafora del letto di chiodi in versione ambosessi. Mi sembra però chiaro che le condizioni di partenza non siano le stesse; che, per capirci, sia stata la ragazzina francese a prendersi i cinque punti di sutura (tanto per capire la piacevolezza del rapporto), che a somatizzare la fine di una relazione tramite colpi di lupara sia quasi sempre il maschietto, che il novanta per cento delle risse in discoteca con morti e ferita nasca dallo sguardo che l'"infame" lancia alla fidanzata/preda del tamarro di turno. La libertà sessuale è una cosa sacrosanta, ma chissà come mai è sempre la "sgallettata del sabato sera" a rimetterci sulla propria pelle e non il virile palestrato con slippino bianco aderente. Tra l'apprezzamento innocuo e goliardico e l'"entro sera me la trombo, volente o nolente" che spesso lo segue passa tutta la differenza del mondo, direi.

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  13. Ma il primo "Anonimo" (che strano) mi sembra un po' fuori come un poggiolo.
    Un fulgido esempio di revisionismo storico.

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  14. @RC: il mio blog è chiuso fino a data da definirsi. Tradotto: non ho più tempo di seguirlo, e quindi mi limito a rompere le scatole in quelli degli altri.

    Comunque il sito "pro uomo" è bellissimo. Consiglio a tutti una visita approfondita; ora mi sto godendo i "fondamenti della maschilità": distanza, frugalità, dono (no, non è quello che pensate), energia, fondazione, silenzio, rettitudine e il mio preferito: trascendenza.

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  15. Sostanzialmente sono d'accordo con Ugolino Stramini, e credo che le statistiche, "i numeri", siano necessari, perché sui fatti si dovrebbe legiferare e non sui sentimenti del popolo (ho usato il condizionale, purtroppo). Dai fatti, per esempio, si è partiti in Spagna per arrivare una legge polemica (il doppio della pena se il maltrattatore è uomo) ed ad una campagna contro la violenza di "genere".
    Comunque, non credo sia molto difficile aggiungere un pò di dati ai tuoi post, credo che renda meglio l'idea che una collezione di titoli di giornali. Anche perché non credo che tutti i casi finiscono sui giornali, mentre nelle statistiche ogni violenza conta, anche se non raccontano dettagli violenti (i cinque punti di sutura), non creano lo scandalo (bravi ragazzi, della Napoli per bene), non cercano di giustificare (era ubriaca e vestiva in modo provocante), non alimentano il razzismo (il "carnefice è un clandestino"), etc...

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  16. Grazie della risposta, GregHouse. Spero troverai il tempo di riprendere in futuro.
    Vorrei provarmi a ribaltare un’affermazione di Metil di qualche tempo fa: diceva che in generale preferiva la compagnia delle donne. Anche allora, leggendo il post, pensai che per me valeva l’opposto (o forse lo stesso): di norma preferisco avere a che fare con uomini. E non mi riferisco solo all’aspetto sentimental-erotico; anche come amici, o come semplice compagnia da chiacchiera gruppale, di norma preferisco essere all’interno di un gruppo di uomini che non di donne.
    Leggere questo post, e i commenti che mi sembrano provenire per la maggior parte da maschi, conferma ancora una volta quel pensiero. E’ veramente fantastico vedere degli uomini discutere di questi argomenti come state facendo voi. Consapevolmente, con una sorta di distacco partecipato. In ogni contributo c’è almeno una verità. (Persino in quelli che vengono dal prossimo millennio: una verità da luna park, o da lieve delirio paranoide. Ma non si può avere tutto dalla vita. E neanche dagli uomini.)
    Perdonate se con la terribile questione della violenza di genere questo non ha molto a che fare. Forse sto solo cercando di evitare un argomento spaventoso.

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  17. cito solo la frase che disse l'avvocata Tina Lagostena bassi nel famoso "processo per stupro" che andò in onda nel 78 (visionabile su youtube)
    quando viene usata la famosa frase "provocano" "si vestono attillate" come a modo suo dice anche Ugolino:
    "anche le gioiellerie hanno i preziosi in vetrina, quindi che si fa si spacca la vetrina e si prendono? il gioielliere è quello che vuole?"
    ragioniamoci un po' su.

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  18. Per il coglione di uomini3000:

    sei un mentecatto. Curati.

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  19. Io concordo: non servono i numeri.
    O meglio, non credo i numeri siano veramente identificativi rispetto ad un fenomeno molto più esteso.
    Violenze, minacce, omicidi... possono essere contati, vero.
    Ma le volte in cui vieni zittita o non considerata perché donna? I sottointesi, i pregiudizi, gli obblighi morali che diventano condanne se te ne freghi?
    Sono il terreno fertile delle violenze.
    Come li conti quelli?

    Sempre più ho l'impressione che "uomo" e "donna" come tanti li intendono non facciano parte del mio mondo.
    Per mia fortuna.
    Mi inquieta che gente del genere la incontro per strada, e pretende di aver ragione e di imporsi.

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  20. La violenza vera tra esseri umani è solo femminile.

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  21. Ogni 14 secondi un uomo subisce violenza in famiglia.

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  22. INTERVISTA A ROSSANA ALFIERI
    (Pedagogista Clinio e Criminologa)

    "Uno dei miti diffusi nella nostra società è che la violenza domestica è qualcosa che gli uomini fanno alle donne [...] Le donne istigano la maggior parte delle violenze in ambiente domestico e AGGREDISCONO GLI UOMINI PIU' SPESSO E IN MANIERA PIU' GRAVE".

    Statistiche americane: "Le donne commettono la maggior parte degli abusi su minori e anziani. Le donne picchiano più frequentemente e gravemente i maschi che non le femmine e commettono la maggior parte degli infanticidi (64% maschile), quando uccidono degli adulti la maggior parte delle loro vittime sono uomini. Le donne commettono il 50% degli omicidi coniugali. L82% delle persone hanno la loro prima esperienza di violenza per mano di una donna".

    Altre statistiche: "I ricercatori stanno esaminando ora il ruolo del potere territoriale come fattore nella violenza delle donne contro gli uomini. Le donne vedono la casa come il loro territorio" [...] "IN TUTTO IL MONDO, LE DONNE SONO PIU' VIOLENTE DEGLI UOMINI IN AMBIENTE DOMESTICO" (ricerche da vari stati del mondo) "Questi dati rivoluzionano il concetto di violenza uomo-donna che anche gli organi di informazione hanno contribuito a creare. Spesso si fa un cattivo uso dellinformazione".

    Un esempio di CATTIVA INFORMAZIONE: si sente dire spesso che ogni 15 secondi una donna è vittima di violenza in ambiente domestico, la statistica viene una nota ricerca Journal of Marriage & Family dal dato di 1,8 milioni di donne allanno che subiscono aggressioni dal marito o dal fidanzato. Gli organi di informazione per ignorano laltro dato, quello maschile, dello stesso studio: che 2 milioni di uomini vengono aggrediti dalla moglie o dalla fidanzata, che in altre parole significa che UN UOMO E' VITTIMA DI VIOLENZA IN AMBIENTE DOMESTICO OGNI 14 SECONDI.

    Bisogna quindi cambiare questa cultura. Dice la Alfieri: "ogni programma sulla violenza in ambiente domestico che accetti il paradigma UOMO ABUSA DONNA VITTIMA è basato su una FALSA PREMESSA".

    "Anche da noi comincia a manifestarsi il fenomeno dei figli FATHERLESS, senza padre. Altrove, negli USA (due milioni di matrimoni e un milione di divorzi lanno) esso ha raggiunto livelli impressionanti e CONSEGUENZE MOLTO GRAVI PER I FIGLI: disturbi del comportamento, devianza, paura nella vita".

    Nel Divorzio troppe poche volte si pensa al padre. - "il 70% delle coppie che divorzia lo fa nei primi tre anni di vita del figlio, un trauma per i più piccoli che vedono il loro nucleo familiare prendere due strade diverse [...] Il rapporto sulla violenza di coppia presentato a febbraio 2010 a Milano su unanalisi svolta su oltre 2500 coppie italiane mostra che il 38% dei mariti ha confessato di sentirsi spesso UMILIATO DALLA PROPRIA CONSORTE. Il 30% ha subito violenze come schiaffi, tirate dorecchie o morsi. Nel 48% dei casi i mariti sottolineano come la violenza femminile allinterno della coppia sia spesso PSICOLOGICA".

    ALTRI COMMENTI - Spiega il professor Cicogna: "denunciano questi uomini post-moderni pressioni da parte delle donne di vario tipo: violenza verbale, si sottraggono al rapporto sessuale, oppure casi in cui 12 su 100 il tradimento delle donne avviene sotto gli occhi di tutti. La donna patriarca spesso guadagna più del marito (nel 24% dei casi ha una posizione sociale migliore)". - Commenta la matrimoinalista Marianna De Cinque: "il fenomeno della donna amazzone è in parte dovuto a modelli televisivi di donne forti, dominatrici, che si impongono sulluomo. [...] In Germania, per esempio, esistono vere e propria associazioni di tutela degli uomini dallaggressività femminile dirompente".

    LINK CORRELATI
    http://www.paternita.info/news/news-camerani1.html
    La violenza familiare verso l'uomo
    http://www.paternita.info/usa.html
    America società fatherless
    http://www.libero-news.it/adnkronos/view/20149
    Sportello antiviolenza

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  23. INTERVISTA A ROSSANA ALFIERI
    (Pedagogista Clinio e Criminologa)

    "Uno dei miti diffusi nella nostra società è che la violenza domestica è qualcosa che gli uomini fanno alle donne [...] Le donne istigano la maggior parte delle violenze in ambiente domestico e AGGREDISCONO GLI UOMINI PIU' SPESSO E IN MANIERA PIU' GRAVE".

    Statistiche americane: "Le donne commettono la maggior parte degli abusi su minori e anziani. Le donne picchiano più frequentemente e gravemente i maschi che non le femmine e commettono la maggior parte degli infanticidi (64% maschile), quando uccidono degli adulti la maggior parte delle loro vittime sono uomini. Le donne commettono il 50% degli omicidi coniugali. L82% delle persone hanno la loro prima esperienza di violenza per mano di una donna".

    Altre statistiche: "I ricercatori stanno esaminando ora il ruolo del potere territoriale come fattore nella violenza delle donne contro gli uomini. Le donne vedono la casa come il loro territorio" [...] "IN TUTTO IL MONDO, LE DONNE SONO PIU' VIOLENTE DEGLI UOMINI IN AMBIENTE DOMESTICO" (ricerche da vari stati del mondo) "Questi dati rivoluzionano il concetto di violenza uomo-donna che anche gli organi di informazione hanno contribuito a creare. Spesso si fa un cattivo uso dellinformazione".

    Un esempio di CATTIVA INFORMAZIONE: si sente dire spesso che ogni 15 secondi una donna è vittima di violenza in ambiente domestico, la statistica viene una nota ricerca Journal of Marriage & Family dal dato di 1,8 milioni di donne allanno che subiscono aggressioni dal marito o dal fidanzato. Gli organi di informazione per ignorano laltro dato, quello maschile, dello stesso studio: che 2 milioni di uomini vengono aggrediti dalla moglie o dalla fidanzata, che in altre parole significa che UN UOMO E' VITTIMA DI VIOLENZA IN AMBIENTE DOMESTICO OGNI 14 SECONDI.

    Bisogna quindi cambiare questa cultura. Dice la Alfieri: "ogni programma sulla violenza in ambiente domestico che accetti il paradigma UOMO ABUSA DONNA VITTIMA è basato su una FALSA PREMESSA".

    "Anche da noi comincia a manifestarsi il fenomeno dei figli FATHERLESS, senza padre. Altrove, negli USA (due milioni di matrimoni e un milione di divorzi lanno) esso ha raggiunto livelli impressionanti e CONSEGUENZE MOLTO GRAVI PER I FIGLI: disturbi del comportamento, devianza, paura nella vita".

    Nel Divorzio troppe poche volte si pensa al padre. - "il 70% delle coppie che divorzia lo fa nei primi tre anni di vita del figlio, un trauma per i più piccoli che vedono il loro nucleo familiare prendere due strade diverse [...] Il rapporto sulla violenza di coppia presentato a febbraio 2010 a Milano su unanalisi svolta su oltre 2500 coppie italiane mostra che il 38% dei mariti ha confessato di sentirsi spesso UMILIATO DALLA PROPRIA CONSORTE. Il 30% ha subito violenze come schiaffi, tirate dorecchie o morsi. Nel 48% dei casi i mariti sottolineano come la violenza femminile allinterno della coppia sia spesso PSICOLOGICA".

    ALTRI COMMENTI - Spiega il professor Cicogna: "denunciano questi uomini post-moderni pressioni da parte delle donne di vario tipo: violenza verbale, si sottraggono al rapporto sessuale, oppure casi in cui 12 su 100 il tradimento delle donne avviene sotto gli occhi di tutti. La donna patriarca spesso guadagna più del marito (nel 24% dei casi ha una posizione sociale migliore)". - Commenta la matrimoinalista Marianna De Cinque: "il fenomeno della donna amazzone è in parte dovuto a modelli televisivi di donne forti, dominatrici, che si impongono sulluomo. [...] In Germania, per esempio, esistono vere e propria associazioni di tutela degli uomini dallaggressività femminile dirompente".

    LINK CORRELATI
    http://www.paternita.info/news/news-camerani1.html
    La violenza familiare verso l'uomo
    http://www.paternita.info/usa.html
    America società fatherless
    http://www.libero-news.it/adnkronos/view/20149
    Sportello antiviolenza

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  24. Che mondo complicato!!!! Meno male che sono gay!

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  25. Mica per caso cercano i trans...

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  26. @Anonimo: il fatto che tu debba ricorrere ad una aggregazione identitaria dimostra soltanto la tua inadeguatezza verso individui capaci di compiere libere scelte.
    Mi sembri il pischello che chiama suo cuggino quando le prende.
    Mi spiace per te, ma non è così che ci si dimostra veri uomini.
    Riprova.

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  27. Non so se riuscirò a spiegarmi bene, comunque ci provo. Sono gay. Quando ne ho preso coscienza, ho dovuto pensare molto, mettermi in discussione, capire esattamente chi ero, cosa volevo fare della mia vita, superare condizionamneti, pregiudizi. Per gli etero è diverso: le bambine giocano con le bambole si vestono carinamente... ecc ecc vengono educate a fare le donne e non si chiedono perchè: è così.
    I bambini giocano a pallone, ammirano quello più evoluto che sputa per terra e dice parolacce ecc.ecc. vengono educati a fare i maschi e non si chiedono perchè: è così. Alla fine maschi e femmine diventano adulti e sono così prigionieri del ruolo di maschio o di femmina che quando si interfacciano con uno di sesso diverso sono prigionieri del loro ruolo e dimenticano che davanti hanno una PERSONA. Ma non riescono più ad uscire dal personaggio. E non si capiscono...
    E non si sforzano di capirsi.
    Attenzione! Non penso di essere meglio degli etero: è che sono stato costretto a riflettere molto sulla vita, l'universo e tutto quanto, quasi certamente di più di una persona a cui è già stato spiegato, inculcato, standardizzato, il proprio ruolo.

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  28. Accidenti, il guardiano del faro anche qua!!!

    I Plutoniani, siamo circondati. :-D

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  29. Ri-quoto Roberto 58. Nel senso che la violenza di genere è forse anche figlia degli stereotipi di genere. Grazie per averlo evidenziato.

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  30. Forse non vi rendete conto che fate un pessimo servizio a quegli uomini che vivono realmente situazioni difficili (stuprati o massacrati di botte dalle mogli?) dicendo che : UN UOMO E' VITTIMA DI VIOLENZA IN AMBIENTE DOMESTICO OGNI 14 SECONDI.. perchè è un dato che fa ridere!

    Mia

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  31. Oh, cavolo, ma il generalissimo dei negazionisti non se ne perde una, sa... e poi è talemente prevedibile...
    Ma dove sono queste violenze domestiche sui mariti tanto frequenti? "Smettila di chattare e vai a buttare la spazzatura" sarebbe violenza domestica?
    Come fanno a non sentirsi meschini nel loro tentativo di capovolgere la situazione sul sangue appena versato?
    Ed io amo Metil sempre più...

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  32. Mmm... vorrei capire cosa c'entra "difendere la causa maschile" (presupponendo che ce ne sia bisogno) con le violenze fisiche e verbali nei confronti delle donne.
    Perché sono sicura di aver capito male e sono sicura che la prima risposta di questa pagina sia a sproposito... ma temo di no.
    Ho letto anche che "le donne istigano"...
    Sapete che c'è? Se davvero esiste quest'esercito di amazzoni violente e prevaricatrici (io non le vedo, ma in Italia e in provincia siamo sempre un po' insietro, si sa, nei progressi) VE LE SIETE MERITATE TUTTE.

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  33. Da www.uaar.it:

    "Talebani uccidono donna incinta accusata di adulterio

    Nella provincia di Badghis, in Afghanistan occidentale, i talebani hanno ucciso una donna incinta con tre colpi di pistola alla testa, dopo averle inferto 200 frustate. La notizia è stata segnalata da Adbul Jabar, responsabile della sicurezza di quella provincia. La donna era stata accusata di adulterio, essendo rimasta incinta di un uomo che non era suo marito. Questi, catturato dai talebani, è stato poi liberato dopo aver pagato una somma di denaro."

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  34. Il problema di fondo e principale è che voi volete attribuire alla violenza per forza di cose un genere, che sia assoluto o maschile o femminile, dimenticandovi che la violenza nelle famiglie non ha nessun genere e nessun sesso. Non è vero che solo l'uomo è la bestia, così come non è vero che ci sono solo donne che ammazzano bambini e figli, oppure donne che uccidono la propria compagna o uomini che sparano al proprio compagno maschio (e ce ne sono, fidatevi). La violenza non ha genere, bisogna partire da questo presupposto per indagare davvero quello che non va. Dividere a metà non fa altro che creare ulteriore rivalità e inutile. C'è una disinformazione che fa paura anche su Internet. Consiglio di leggere questo sito: http://violenza-donne.blogspot.com/ vi accorgerete che la violenza, non ha sesso.

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  35. "Violenza di genere" non significa che la violenza ha un solo genere, indica la tipologia di violenza che viene agita su un essere umano perchè appartiene a quel genere.
    Donne uccise perchè donne, considerate da una cultura patriarcale e violenta "cose di proprietà". Non significa che la violenza è solo degli uomini!!!

    Mia

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  36. Ma "voi" chi?
    Chi è qui che divide?
    La violenza non avrà sesso ma la violenza sessuale ce l'ha eccome, e abbonda. I fatti di cronaca parlano chiaro, vorresti dire che puoi portare per ogni stupro perpetrato da un uomo, uno fatto da una donna? Che puoi portare, per ogni caso di uomo che uccide perché non accetta di essere lasciato, na donna che ha fatto altrettanto?
    Sappiamo bene che non è possibile.
    Questa è violenza di genere, violenza dell'uomo contro la donna. Il punto è questo.
    E non si tratta solo di questo. C'è tutta un'intera cultura che scaraventa i corpi nudi di donna sui cartelloni per vendere di tutto, che accetta un linguaggio fatto di continue allusioni sessuali, allusioni al corpo, come se la donna si limitasse a quello. Perfino nella politica dove è tutt'altro che conta, sono frequenti gli apprezzamenti e i "disapprezzamenti" e SOLO nel caso delle donne.

    Per fare psicologia spicciola, è facile vedere che questo è sintomo della fregilità maschile, della paura (terrore) di veder riconosciuto alla donna un ruolo più attivo e consapevole, non da parte di tutti ma della massa di quelli che non hanno una vera forza e personalità ma si sentono forti dell'essere genericamente "uomo".
    E, per par condicio, c'è una massa di donne che, inconsapevole delle proprie potenzialità (o consapevole di non averne), ama l'idea di poter ottenere considerazione compiacendo l'uomo e quindi accetta tutto questo.

    In questo senso hai ragione sul fatto che non c'è divisione fra sessi: uomini e donne intelligenti stanno tutti da una parte, così come uomini e donne stupidi.

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  37. "Violenza di genere" non significa che la violenza ha un solo genere, indica la tipologia di violenza che viene agita su un essere umano perchè appartiene a quel genere.

    Già, un po' come la violenza contro i neri era perpetrata contro di essi proprio (e solo) per il fatto di essere neri. O la violenza contro i gay. O contro gli ebrei.

    Questo non significa che neri, gay ed ebrei a loro volta non possano aver commesso violenza contro altri, ma solo che la misura della violenza contro di loro è (o è stata, nel caso dei neri ed ebrei) più cospiqua rispetto a quella contro altri gruppi.

    Un conto è una donna che uccide un'altra persona per motivi di ordine individuale. Un altro conto è un uomo che uccide una donna solo per il fatto di essere dotata di una vagina.
    Emblematico è uno dei casi più recenti, quello dell'uomo che ha ucciso "la prima donna che incontrava" per vendicarsi della ex. Non ha detto: "uccido la prima persona che incontro", ma proprio la prima "donna". Dimostrazione del fatto che, fondamentalmente, per chi stupra / uccide / tormenta in altri modi le donne, una vale l'altra. E la "colpa" (?) di una può ricadere su qualunque altra, gratuitamente.

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  38. Ma scusatemi, voi tutti presi dalle discussioni sui massimi sistemi, come pensate che siano nate quelle relazioni finite oggi in tragedia?

    Tali e quali a come sono cominciate le vostre, senza statistiche e quant’altro: due si conoscono, si frequentano, si piacciono, flirtano, si fidanzano, magari per un po’ convivono e poi si sposano.

    Se poi una mattina lui si alza dal letto, prende una pistola e stermina la famiglia io non ne farei una questione di maschilismo, ma piuttosto di schizofrenia e quindi potremmo chiudere qui la discussione perché diventerebbe un problema della psichiatria e non una questione sociologica o di costume…


    …ma noi sappiamo che invece le cose non stanno così, che questi signori non impazziscono dalla mattina alla sera, ma semmai hanno torturato in ogni modo e per anni le loro donne e molto probabilmente già da quando si sono conosciuti lei aveva notato che qualcosa non andava, ma si sa, le donne si innamorano dell’amore prima ancora che del loro compagno, e si danno mille giustificazione per continuare una relazione che non avrebbe mai dovuta neanche cominciare, si auto convincono che col tempo riusciranno a cambiare il loro uomo, quando prendono il primo schiaffo lo giustificano persino arrivando a pensare che la colpa è loro e che se lo sono meritato, che forse lui sta passando un periodo “così”, colpa dello stress al lavoro ecc. ecc.

    Poi apriamo i giornali e corriamo tutti qui a commentare: “Uomini!!! Basta violenza sulle donne!!!” che mi suona come chiedere ai topi d’appartamento di nn svaligiarci casa nel caso dovessimo lasciare la porta aperta, ma questo è il peccato originale del femminismo, appellarsi agli uomini affinché facciano delle concessione piuttosto che prendersele e guadagnarsele; avete presente quando ci si accusa di mercificare il corpo femminile? Vogliono cambiare il modo in cui l’uomo vive la sua sessualità piuttosto che tentare di convincere le donne che nella vita nn è detto che ci sia solo da fare la velina e sculettare in TV (però il burqa va bene, vogliamo privare questi poveri immigrati pure delle loro allegre tradizioni???).

    Si avete capito, sto dando un po’ di colpa a voi donne che dal classico stronzo siete sempre state attirate, ma se uno è stronzo non lo è solo nella misura in cui va bene voi, lo è anche quando non vi va più bene e vi tratta come una cosa di sua proprietà, pertanto io penso ci sia da fare più lavoro sulle donne stesse che non sugli uomini.

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  39. Caro Giuseppe, l'avevo già detto, ma meglio di te.

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  40. Il lavoro sulle donne viene fatto continuamente, ma se chi comanda prediligerà un bel culo ad un bel talento sarà sempre tutto inutile.
    Chi comanda è più spesso un uomo che una donna, il bel culo è il mezzo sicuro per essere accettate da chi comanda, perchè non mette in pericolo, chi comanda lo sceglie può essere sfondato sfondato facilmente e senza ripercussioni.

    Il lavoro va fatto sugli uomini e sulle donne.

    Un lavoro che va dai giocattoli alle comemdie romantiche alle barzellette al rispetto alla scuola alla radio alla famiglia, soprattutto, la sacra famiglia.

    Mia

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  41. http://www.facebook.com/wikipedia.sos <== quando non insultano delirano

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