Disobbedienza incivile

Ricapitoliamo.

  • La legge 194 sull'interruzione di gravidanza, all'articolo 9, concede ai medici e agli infermieri obiettori di coscienza il diritto di non praticare l'aborto, e di non partecipare alle relative procedure: "Il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie non e’ tenuto a prendere parte alle procedure di cui agli articoli 5 e 7 ed agli interventi per l'interruzione della gravidanza quando sollevi obiezione di coscienza, con preventiva dichiarazione".
  • La cosiddetta "pillola del giorno dopo" non è un farmaco abortivo, ma contraccettivo, come risulta in modo piuttosto chiaro dalle evidenze scientifiche, e come potete agevolmente riscontrare guardando questo video: ad ulteriore riprova di tale circostanza si può citare il fatto che in quasi tutti i paesi europei e negli Stati Uniti la pillola del giorno dopo viene venduta come farmaco da banco, senza necessità di ricetta medica.
  • Cionondimeno il fronte integralista, sulla base di un'impostazione priva di ogni fondamento, alimenta una massiccia campagna di disinformazione finalizzata a far credere che la pillola del giorno dopo sia un farmaco abortivo: in ragione di tale assunto (si ripete, infondato), i nostri amici crociati continuano a blaterare che l'obiezione di coscienza possa essere sollevata anche dai medici, nel momento in cui venga loro richiesto di prescrivere la pillola del giorno dopo, e dai farmacisti, nel momento in cui, ricetta alla mano, venga loro chiesto di venderla.
  • Esortando medici e farmacisti all'ostruzionismo, per la verità, i fondamentalisti non fanno loro un gran favore: poiché si tratta di un farmaco contraccettivo, e poiché la legge consente l'obiezione di coscienza soltanto in relazione all'aborto, i medici che non prescrivono la pillola del giorno dopo e i farmacisti che non la vendono possono essere denunciati (en passant, se vi dovesse capitare, trovate qua e qua i modelli necessari per la denuncia).
Pertanto, quando Joseph Ratzinger invita i farmacisti a non vendere la pillola del giorno dopo (il riferimento è fin troppo chiaro quando parla di "molecole che hanno come fine quello di evitare l'annidamento di un embrione"), spacciando la sua esternazione come un accorato appello del capo della cristianità cattolica in difesa della vita, ciò che in realtà accade è una cosa ben diversa: il capo di uno stato estero incita una certa categoria di cittadini italiani a non rispettare le leggi in vigore nel loro paese. Un po' come se Obama esortasse i parrucchieri italiani a non pagare le tasse, o se Sarkozy suggerisse ai geometri italiani di passare col rosso.
Ecco, fate un po' voi...

Questo post è stato pubblicato il 14 settembre 2009 in ,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

9 Responses to “Disobbedienza incivile”

  1. Annidamento di embrione? ma chiamare embrione un ovulo appena fecondato...? ditemi voi!
    Mina

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  2. L'importanza della vita per il Vaticano...
    http://2.media.tumblr.com/tumblr_kppofgAU7Z1qz748wo1_400.png
    :-)
    _mar_

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  3. "...Il guadagno, legittimo e necessario, deve essere sempre subordinato al rispetto della legge morale e all’adesione al magistero della Chiesa..." è a questo che pensavano quando lo IOR prendeva i soldi di politici cani e porci, nonchè da affiliati alla malavita? Quando fanno i propri loschi affari? E' questo che pensano quando prendono i loro 4,5 miliardi di Euro annui? Dio uno e trino hanno insegnato.....ebbene io continuo asserendo Stato-Mafia-Chiesa: entità una e trina. Schifo! Da parte mia è appena partita la famosa raccomandata al parroco; ma niente cambia. Dov'è un intervento della Comunità Europea? Da soli non cambieremo mai e questa è una triste verità, cementata nella storia.

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  4. Citi una fonte che evidentemente non hai letto. Copio incollo dalla pagina di wikipedia che tu citi: "n un depliant informativo pubblicato nel 2005 dal Dipartimento di Salute Riproduttiva dell’OMS si può leggere che “la contraccezione di emergenza con levonorgestrel ha dimostrato di prevenire l’ovulazione e di non avere alcun rilevabile effetto sull’endometrio (la mucosa uterina) o sui livelli di progesterone, quando somministrata dopo l’ovulazione. La pillola è inefficace dopo l'annidamento e non provoca l'aborto”, tuttavia l'argomento è ancora dibattuto perché non c'è unanimità di pensiero sul momento d'inizio della gravidanza: per L'OMS, e per le legislazioni che hanno accolto la sua definizione, l'inizio della gravidanza coincide con l'impianto dell'embrione nell'utero che avviene da 5 a 6 gg dopo il concepimento, cosicché il farmaco non risulta mai abortivo. Altri invece ritengono che la gravidanza inizi al momento del concepimento[1][2], e di conseguenza che il farmaco potrebbe anche indurre un aborto per la sua possibile azione diretta a inibire l'impianto del prodotto del concepimento."

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  5. Alesiro, questi altri sono, ad esempio la Chiesa Cattolica. Peccato che nella definizione all'interno di una legge statuale, ciò che conta è la definizione dello Stato che promulga la legge e non la definizione di chiunque a caso, fosse pure uno Stato estero diuna qualche importanza, sito in Roma.
    Se per me la gravidanza iniziassesempre e comunque all'ultimo passaggio di Plutone nel mio segno, prima della nascita, sarebbe una definizione da considerare all'intern della legge italiana?

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  6. Da Wikipedia:

    Aspetti medici

    La contraccezione post-coitale che utilizza gli estro-progestinici o soltanto il progestinico (levonorgestrel) ha l'effetto di ritardare l'ovulazione o di impedirla[5]. Secondo la Food and Drugs Administration infatti le pillole per la contraccezione d'emergenza non sono efficaci se la donna è gravida, poiché appunto queste agiscono solo ritardando o inibendo l’ovulazione, alterando il trasporto degli spermatozoi e degli ovociti nelle tube, in modo da inibire la fertilizzazione. Alcuni studi degli anni '70 e '80 ritenevano che alterasse l’endometrio e che inibisse in tal modo l’impianto[6] ma nel 2005 il Dipartimento di Salute Riproduttiva dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiarito che “la contraccezione di emergenza con levonorgestrel ha dimostrato di prevenire l’ovulazione e di non avere alcun rilevabile effetto sull’endometrio (la mucosa uterina) o sui livelli di progesterone, quando somministrata dopo l’ovulazione. La pillola è inefficace dopo l'annidamento e non provoca l'aborto”.

    La posizione della Chiesa e del mondo cattolico

    La Chiesa cattolica ha mosso numerose obiezioni all'utilizzo di questo farmaco sostenendo come, in base a determinate considerazioni intorno al funzionamento del farmaco, esso abbia una funzione abortiva, se non sempre di fatto, almeno nelle intenzioni «di provocare l'espulsione dell'eventuale neoconcepito»[7]. Benché non si abbiano evidenze che vi sia un'efficacia dopo l'ovulazione, alcuni studiosi sostengono infatti che il suo effetto sia invece principalmente di tipo antinidatorio, avvicinando in questo modo l'azione del farmaco alla pratica abortiva[8]. Inversamente numerosi autori affermano che la "pillola del giorno dopo" previene la gravidanza e aiuta a prevenire la necessità dell’aborto, e che di per sè non può essere considerata una forma di aborto[9]. Considerando la contraccezione d'emergenza una forma di aborto gli ambienti cattolici vorrebbero, se non vietarla, farla rientrare nell'ambito della Legge n.194 del 22 maggio 1978, ovvero sottoporre le donne che vorrebbero assumerla a tutti i controlli previsti in quel caso. In tal modo tuttavia il farmaco diverrebbe inutilizzabile visto che la legge prevede in questo caso un tempo di attesa di 7 giorni prima dell'intervento contro il limite di 48-72 ore dal rapporto sessuale previsto per l'assunzione.

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  7. Se il farmacista non vuole fare il suo lavoro, può benissimo cambiare lavoro, magari l'oste od il tabaccaio.
    Bokassa

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  8. ma ragazzi, leggete attentamente le parole del Papa:
    "no a medicine contro la vita"

    in pratica ha detto "basta agli antibiotici"!

    :-)

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  9. La figata è che, al TG 1 (mi par proprio) di sabato sera il giornalista che introduceva il servizio sull'avversità dell'alto prelato polacco alla pillola in questione la descriveva come "pillola anti-abortiva"; e la medesima dizione di "pillola anti-abortiva" veniva ripresa - me sbigottito dal doppio e insistito refuso - nel contesto del servizio stesso: il tutto con un effetto surreale e straniante delle posizioni della Chiesa, passato, credo, inosservato.

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