Gianfranco Rotondi sulla morte di Lucio Magri:
Onestamente non riesco a nascondere il rammarico per una scelta che non posso comprendere, ma della quale è opportuno non parlare per evitare che il dibattito ideologico si sovrapponga al doveroso omaggio che la democrazia italiana deve a questo protagonista assoluto della vicenda democratica italiana, specie in un momento di eclissi della politica.Vediamo se ho capito: siccome stiamo attraversando un momento di eclissi della politica, secondo Rotondi è bene non parlare della morte di un essere umano mediante suicidio assistito per evitare che ne scaturisca un "dibattito ideologico".
Strano, perché a me era parso di capire che fossero proprio i dibattiti ideologici, il cuore della politica: e che evitare quei dibattiti sia il presupposto perfetto per determinare l'eclissi di cui l'ex ministro sembra dolersi.
La realtà, quella vera, è che la relazione causale delineata da Rotondi andrebbe diametralmente invertita: non è opportuno tacere perché c'è l'eclissi della politica, ma l'eclissi della politica c'è e continuerà ad esserci finché si continuerà a tacere.
Del resto a me hanno insegnato che la democrazia consiste appunto nel decidere dopo aver parlato delle cose, onorevole Rotondi, e che gli inviti al silenzio appartengono a scenari politici tutt'affatto diversi.
Che ne dice, vogliamo dirci come la pensiamo, oppure preferiamo aggravare l'eclissi finché non sarà diventata irreversibile?