Per la verità non ho seguito la vicenda nei dettagli, e quindi non ho ben capito se sia attendibile quanto sostenuto da Dino Boffo, e cioè che la nota della Procura della Repubblica da cui è tratto lo stralcio qua sopra debba considerarsi un falso. Nel caso in cui dovesse trattarsi di un documento autentico, tuttavia, saremmo in presenza di una circostanza di eccezionale ed inaudita gravità: la Polizia di Stato, al di là delle consuete smentite che non smentiscono alcunché, ha evidentemente l'abitudine di "attenzionare" (e quindi, presumibilmente, tenere sotto controllo, schedare, pedinare e chissà che altro) le persone in base al loro orientamento sessuale. Si tratta, per dirla com'è, di un'evenienza che caratterizza i paesi nei quali vigono i peggiori regimi totalitari, e che in un paese vagamente civile condurrebbe sic et simpliciter alle dimissioni in blocco del Ministro degli Interni e del capo della Polizia, nonché, probabilmente, ad una irreversibile crisi di governo. Insomma, gente, nel caso in cui non lo aveste ancora capito, nel caso in cui quel documento si rivelasse autentico disporremmo della prova provata di trovarci praticamente in Iran. Con la differenza che da queste parti non abbiamo manco il petrolio.
Archive for agosto 2009
Omissis /1
Si vede che sono un tipo malizioso: ma ogni volta che il titolo di un giornale riporta la notizia di una violenza trascurando di citare la nazionalità dei suoi protagonisti, tendo a dare per scontato, prima ancora di leggere l'articolo, che la vittima sia straniera (il più delle volte rumena) e l'aggressore italiano: L'intuizione, debbo confessarlo, si rivela quasi sistematicamente corretta: sarà, ripeto, che sono malizioso, o magari che sono nato con un formidabile potere di preveggenza, o alternativamente che sono un complottista con il viziaccio di dare troppo peso ad insignificanti dettagli perfino quando me la vedo con me stesso. Il fatto che un italiano violento e una rumena picchiata non facciano per niente notizia, evidentemente, non è che una coincidenza.
A scuola di semplificazione
Roberto Calderoli a pagina 2 del Corriere della Sera di oggi:
Devo ammettere che la vicenda della tenda [di Gheddafi a Roma] mi è piaciuta: non posso che rimanere colpito da una persona che arriva e impone il rispetto delle sue origini e delle sue tradizioni.La tenda di Gheddafi in mezzo a Villa Pamphili sì, mentre un poveretto che vuole pregare per il suo Dio no? Calderoli porta proprio bene i panni del ministro per la semplificazione: ecco a voi un caso di scuola del detto "due pesi due misure".
Parc/heggio
Il rientro a Roma è sempre faticoso: il traffico, la colata d'asfalto, il caldo. Se poi abiti vicino allo stadio, ti devi pure sorbire l'invasione del tuo quartiere da parte dei tifosi, che bloccano tutte le strade nel pre e post partita. Com'è successo ieri: Roma-Juve. Poco male, pensi, tronfia della tua scelta carfree, mentre lanci uno sguardo d'intesa alla tua bicicletta ("parcheggiata" in salotto, proprio di fianco al divano, perché si sa che a Roma la cantina è un lusso, e lasciarla di notte attaccata un palo equivale a condannarla allo smembramento, nella migliore delle ipotesi. Ma questa è un'altra storia). Porti a spasso il cane: è domenica e decidi di farlo correre un po' di più, poverino: è festa anche per lui! Arrivi al parco e cosa trovi? Un bel parcheggio! Una distesa di macchine, saranno otto file in tutto, coprono senza via di fuga il parco dove il tuo cagnetto è solito fare i suoi bisogni, correre con gli altri cani, annusare gli odori della natura. Lo vedi ora che si barcamena fra le lamiere, un po' spaesato, e pure a rischio di essere preso sotto, visto che il flusso delle macchine nel parco è continuo. Gli altri proprietari di cani e i soliti frequentatori del parco sono indignati: "sono andato dal vigile per sottoporgli la situazione, ma era lì con la paletta che indirizzava le macchine nel parco. Lo so signò, mi ha detto, che ce devo fà, presenti un esposto". Cosa, un esposto?! Leggo sul sito della Polizia di stato che un esposto è "l'atto di richiesta di intervento dell'Autorità di P.S. presentato in caso di dissidi privati da una o da entrambe le parti coinvolte". Adesso gli affari che riguardano una collettività, e quindi lo stato, sarebbero affari privati?! Beh, effettivamente hanno provato a convincerci in tal senso, ma questa volta è troppo. E' troppo perché un cittadino non può sobbarcarsi la penuria organizzativa di un'amministrazione pubblica, in questo caso il comune di Roma, che non sa gestire il trasporto dei tifosi allo stadio, costretti a venire in macchina e conseguentemente a restare imbottigliati (e a imbottigliare gli altri) nel traffico. E' troppo perché la mancanza di legalità costante in cui è sprofondato questo Paese, dovuta alla continua emergenza anche quando emergenza non è (da quant'è che i tifosi vanno allo stadio?), colpisce inesorabilmente i più deboli, sempre. E se l'illegalità è perseguita da coloro che le leggi le dovrebbero far rispettare, il più debole, quello innocuo che voleva solo portare a spasso il cane, a chi dovrebbe rivolgersi?
Le vite degli altri /6
Secondo voi è normale che uno si ritrovi inconsapevolmente a sgranare gli occhi, con una sorta di compiaciuta meraviglia, per il solo fatto che un premier indagato si riprometta di difendersi in tribunale, anziché mettere il paese a ferro e fuoco per scegliersene un altro, prendersela con i giudici, o più semplicemente farsi in quattro per evitare di essere processato?
Cruciverba leghista
ORIZZONTALI 2 "Io gli ___ li schederei a uno a uno" (Giancarlo Gentilini) 4 "Uomini della padania, questi bingo bonghi col ___ lungo vogliono scoparci le mogli, le nostre donne!" (Matteo Salvini) 5 "Noi del nord lavoriamo per mantenere i ___ che non fanno un cazzo dalla mattina alla sera". (Umberto Bossi) 7 "Voglio la pulizia di tutte queste ___ che distruggono il nostro Paese" (Giancarlo Gentilini) 9 "Metto personalmente fin da subito a disposizione del comitato contro la ___ sia me stesso che il mio maiale per una passeggiata sul terreno dove si vorrebbe costruire" (Roberto Calderoli) 11 "Darò immediatamente disposizioni alla mia comandante dei vigili affinché faccia ___ etnica dei culattoni" (Giancarlo Gentilini) 12 "Ho distrutto due campi di nomadi e di ___ a Treviso" (Giancarlo Gentilini) 14 "Il vero problema dell’Italia è che siamo invasi dai ___" (Umberto Bossi) 15 "A tutti i manifestanti del gay pride faccio un appello: ___ e il buon Dio sacrificherà il vitello grasso" (Roberto Calderoli) 16 "Cominciamo a dare segnali, e un bel segnale è una scarica di legnate; controlliamoli noi con delle ___ questi posti, e siccome sono luoghi impervi appoggiamoci a sostanziosi bastoni" (Mario Borghezio) 17 "Qua rischiamo di diventare un popolo di ___" (Roberto Calderoli) 18 "I comunisti sono ___ e amici dell'Islam" (Mario Borghezio) 19 "Quegli ___ di merda e le loro palandrane del cazzo! Li prenderemo per le barbe e li rispediremo a casa a calci nel culo!" (Mario Borghezio) VERTICALI 1 "Senti che puzza, scappano anche i cani: stanno arrivando i ___" (Matteo Salvini) 3 "La Lega non cambia linea: vogliono l'8 per mille? Noi ai ___ bastardi gli diamo il mille per mille di calci in culo" (Mario Borghezio) 4 "Marina e Finanza si dovranno schierare a difesa delle coste e usare il ___" (Umberto Bossi) 6 "Bisogna sparare sui ___ e sulle carrette del mare" (Giancarlo Gentilini) 8 "Bisognerebbe vestire gli immigrati da ___ per fare pim pim pim col fucile" (Giancarlo Gentilini) 10 "W la famiglia, abbasso i ___" (Roberto Calderoli) 13 "Lasciamoli vincere i ___, purché si tengano i rom!" (Roberto Calderoli)
Le vite degli altri /5
Una volta, nemmeno troppo tempo fa, il sudamerica veniva utilizzato nelle discussioni quale paradossale paradigma dei punti di vista più retrogradi e meno democratici ("Ammazza come sei reazionario. Ma dove credi di essere, in Uruguay?"). Poi uno si sveglia e legge una notizia del genere: Ragion per cui, gente, non mi meraviglierei se a Montevideo, durante un acceso dibattito tra amici sui diritti civili, qualcuno perdesse la pazienza e prorompesse in un'esclamazione del genere: "Te l'ha mai detto nessuno che sei un retrogrado fatto e finito? Ma dove credi di essere, in Italia?" A occhio e croce, direi che ce lo meriteremmo proprio:
Lezioni di laicità
Le vere ragioni della visita in Libia
Non è il presidente del Consiglio italiano quello che è andato in visita libica, ma l’uomo d’affari Berlusconi. La televisione satellitare tunisina Nessma,è stata recentemente acquisita da Mediaset e da Quinta Communications, la società di Tarak Ben Ammar di cui è socio il gruppo Fininvest e nel cui capitale è entrata, tramite la Lafitrade, pure Tripoli. Nessma ha un mercato di 80 milioni di telespettatori da conquistare. Gli spettatori hanno quindi potuto apprendere direttamente dal proprietario della tv di come la politica del governo italiano (quella gestita dall'altro Berlusconi, il politico) sia tesa ad “aumentare i canali di ingresso legali” e a garantire, ai migranti, “casa, lavoro, istruzione” e - udite udite - “l’apertura di tutti i nostri ospedali alle loro necessità”, perché “pure gli italiani sono stati emigranti, e quindi devono aprire il loro cuore a chi oggi viene in Italia”. Godetevi lo show.
Piccoli segni di civiltà..
Nell'attuale panorama politico vi sono piccoli segni che possono avere grandi significati, nella fattispecie lo stupore per una piccola attenzione come quella riservata da Ignazio Marino e dal suo staff nei confronti di un semplice sostenitore qual sono, e come me penso molti altri, può rendere l'idea della distanza a cui la politica ci abbia ormai abituati. Forse davvero è l'ora che i politici recuperino i rapporti con il singolo ed accorcino le distanze, non con gli annunci quanto con i fatti, anche piccoli.. come questo.
Giochiamo con le parole
Maurizio Gasparri, capogruppo PDL al Senato:
Sostenere che la Ru486 è un farmaco, vuol dire che la vita è una malattia.Amici, non so se ve ne siete resi conto, ma questo, ancorché lanciato alla fine di agosto, potrebbe diventare il gioco dell'estate: si tratta solo di prendere le parole in neretto, sostituirle con altre quattro e vedere l'effetto che fa. Mentre propongo, per iniziare, la combinazione "Gasparri", "politico", "Parlamento", "cabaret", vi invito a scrivere nei commenti la vostra versione, con assoluta libertà di argomento e personaggi. Poi magari le mettiamo tutte insieme e ne facciamo un libretto. Dateci dentro.
Ego.. e basta!
Cheese!
Jason Cooke, un 25enne addetto di Nottingham, ha diffuso una foto scattata da Google Maps: l'immagine, secondo lui, dimostrerebbe l'esistenza del mostro di Loch Ness. Le forze armate maltesi hanno diffuso una foto che ritrae il gommone dei cinque eritrei arrivati nei giorni scorsi in Italia: l'immagine, secondo loro, dimostrerebbe che il gommone non poteva contenere altri 73 migranti, e che in quel momento i cinque presenti a bordo erano in ottime condizioni di salute. Che volete, si vede che di questi tempi va di moda prendere la foto di una barca e usarla per dimostrare una stronzata.
Al Fano: ho visto la luce!
A detta di Angelino Alfano, le carceri sono piene di immigrati:
Le carceri italiane sono «idonee» ad ospitare soltanto «i detenuti italiani», altrimenti «si supera la capienza regolamentare e quella tollerabile». Per questo il ministro della Giustizia si appella all’Unione europea: «Deve farsi promotrice di trattati» e «dare risorse economiche a Stati» per «costruire nuove carceri». «Ci sono oltre 63mila detenuti, oltre 20mila sono stranieri vuol dire che le carceri italiane sono idonee ad ospitare i detenuti italiani. Con l’aggiungersi degli stranieri agli italiani, si supera la capienza regolamentare ma anche quella tollerabile».Mi compiaccio di questa improvvisa illuminazione, a conti fatti è solo il Ministro della giustizia ed è comprensibile che alcune cose gli sfuggano, il perché abbia scelto la platea del meeting di Comunione e Liberazione a Rimini per renderci partecipi di questa improvvisa presa di coscienza sfugge invece a me.
Ho fatto un appello all’Ue, non può da un lato esercitare sanzioni e dall’altro chiudere gli occhi sul fenomeno del sovraffollamento carcerario che deriva dalla presenza di detenuti stranieri: un fenomeno a cui la Ue deve prestare attenzione. La Ue deve o farsi promotrice di trattati o dare risorse economiche agli Stati più interessati dal problema per costruire nuove carceriDa queste dichiarazioni parrebbe che il genio della lampada, dopo aver varato il reato di immigrazione clandestina - vero toccasana per la situazione carceraria - stia da un lato battendo cassa all'Unione Europea e dall'altro suggerendo all'Europa tutta di stringere mirabili accordi di ampio respiro sul filo dell'asse Berlusconi - Gheddafi.
Stasera a casa del dittatore
Mu‘ammar Abū Minyar al-Qadhdhāfī, meglio noto in Italia col nome di Muammar Gheddafi, dittatore libico, l'11 giugno 2009 al Senato della Repubblica Italiana:
Le dittature non sono un problema se fanno il bene della gente.In occasione dei 40 anni dal colpo di stato con il quale questo campione di democrazia prese il potere in Libia, instaurando una dittatura che si è resa protagonista -tra l'altro- della restaurazione della Shari‘a, della soppressione di tutte le libertà politiche, del supporto a noti dittatori come Idi Amin Dada e Bokassa, nonché del sostegno a svariati gruppi terroristici, il governo italiano ha deciso di inviare in Libia le Frecce Tricolori per contribuire ai festeggiamenti. Una sola domanda: che effetto vi fa, vivere in un paese che invece di combattere i tiranni fa festa insieme a loro?
Facciamo a capirci..
Fortunatamente come provider di posta uso GMail e raramente accade che lo spam riesca a bypassare i controlli per apparirmi sotto forma di posta in arrivo. Tuttavia a volte accade, in quei casi possono presentarsi mail come quella appena ricevuta di cui riporto il testo:
Carissimi uno Come stai oggi, l scusa a voi con la mia preoccupazione per la proposta di un rapporto, il mio nome è gioia, l appena passata attraverso il vostro profilo (www.wikio.it) e sono interessate in rapporto con voi, l'età, la distanza non può essere, t questione, l'amore per assegnare le questioni della vita, scrivere a me con la mia e-mail (joybeautyattipoe11@yahoo.in), in modo l ti invierà la mia immagine, la speranza si può passare da qui, l'amore con gioia.Ora, supponendo che io sia anche disponibile a farmi scroccare qualche soldo in questa maniera, pregherei i mittenti di non mettermi in condizione di sentirmi un emerito imbecille nel farlo. Insomma, io chiudo un occhio e ci casco ma voi per cortesia venitemi in qualche modo incontro..
Solaset Premium
Chi legge questo blog con assiduità è già a conoscenza del fatto che -tra gli altri- ho il grave difetto di essere un acceso tifoso della Lazio: quest'anno, complici le richieste dei miei figli e la favorevolissima offerta che il buon Lotito ha messo a punto per i bambini (un euro ciascuno per tutto l'anno), sono perfino tornato a fare l'abbonamento allo stadio. Insomma, per dirla in estrema sintesi guardarmi le partite della Lazio, quando posso, non mi dispiace affatto. La storia che sto per raccontarvi quest'oggi, amici, inizia da qua. Sabato 23 agosto 2009 Oggi inizia il campionato di calcio: io e i bambini, tuttavia, siamo ancora in vacanza, e non avendo voglia di andare a Roma e tornare al Circeo nel giro di poche ore -per giunta di notte-, ci siamo già rassegnati di buon grado a perderci la prima partita in casa. Poi, verso le otto e mezza, mi ricordo che i miei si sono portati qua al mare il decoder del digitale terrestre che usano a Roma, con tanto di tesserina Mediaset ancora inserita, e propongo ai miei figli di guardarci insieme la partita, magari mangiandoci un pezzo di pizza. Ricevuta un'entusiastica adesione al programma, accendo il decoder, verificando che nella tessera ci sono ancora 21 euro di credito residuo, mi posiziono sul canale che tra pochi minuti trasmetterà Lazio-Atalanta e, come da istruzioni lampeggianti sulla parte bassa dello schermo, acquisto la partita schiacciando il tasto OK: il sistema conferma immediatamente che la transazione è andata a buon fine, provvedento contestualmente a scalare dal credito 8 euro e segnalandomi che dopo l'acquisto me ne restano 13. Della partita, però, nessuna traccia: lo schermo resta nero come il carbone e dalla televisione non esce alcun suono; dopo i consueti tentativi del caso (spegni e riaccendi il decoder, togli e rimetti dentro la scheda, stacca e riattacca la spina, reinstalla da capo la lista dei canali) mi decido ad accendere il computer, vado sul sito di Mediaset e annoto il numero del call center da chiamare in caso di problemi. La partita, a questo punto, è già iniziata da una decina di minuti: poco male, dico ai bambini che si lamentano, adesso telefono, in quattro e quattr'otto mi diranno come risolvere il problema e riusciremo a vedercela quasi tutta. Dopo qualche minuto inizio a ricredermi: ogni tentativo di chiamata dà come risultato il segnale di occupato, o alternativamente una soave voce femminile registrata che mi invita a riprovare più tardi, giacché le linee sono tutte impegnate; finalmente, dopo un quarto d'ora buono, riesco a prendere la linea, e dopo essere stato reso edotto del costo della chiamata (6 centesimi di scatto alla risposta, oltre a 3 centesimi al minuto) riesco a divincolarmi tra le opzioni del risponditore automatico e ad arrivare al punto in cui la voce registrata mi chiede di inserire il numero della mia tessera per essere messo in contatto con un operatore. Provvedo a digitare il numero, ma a quel punto cade la linea: la partita è iniziata da venticinque minuti, i bambini mi chiedono se possono andare a giocare con il loro amico del villino accanto e a me la voglia di vedere la partita è passata quasi del tutto. Però, come spesso accade, ormai è diventata una questione di principio. Telefono ed è occupato, telefono ancora e la linea cade dopo aver inserito il numero di tessera, telefono di nuovo e c'è il disco che mi parla delle linee congestionate. Sempre più inviperito, insisto: occupato, occupato, linea che cade, occupato, disco, disco, occupato, linea che cade, disco, occupato... Dopo una ventina di minuti di questo andazzo, sento dall'altra parte del filo una voce femminile: niente disco, questa è una in carne ed ossa. Dopo aver vinto l'emozione (a questo punto un'apparizione della madonna sotto la tenda del patio mi sorprenderebbe sicuramente molto meno) spiego alla signora quale sia il problema, anticipandole che ho già provveduto da me a fare tutte le cose che sta per suggerirmi (stacca, riattacca, resetta, fai una piroetta e via discorrendo): la mia interlocutrice emette un mormorio di perplessità e mi prega di restare in linea qualche secondo. Aspetto, già pronto all'evenienza che la linea cada da un momento all'altro e rassegnato all'idea di lasciar perdere, e invece dopo un minuto la signora torna all'apparecchio, si scusa per l'attesa e mi avverte che nella mia tessera c'è "qualcosa di strano", che il segnale nella località dove mi trovo è debole e che comunque il sistema non le funziona, ragion per cui dovrò richiamare domani. Cerco di ribattere che la nozione di "qualcosa di strano" è assai vaga e difficilmente comprensibile (cos'è, la mia tessera è falsa? danneggiata? smagnetizzata? annullata? pregiudicata? posseduta?), che il segnale sarà pure debole ma intanto gli 8 euro se li è presi con tutta l'energia necessaria, e che pur essendo solidale con lei per il mancato funzionamento del sistema (tra parentesi, se il sistema non funziona, come ti sei accorta che la tessera è "strana"? mah...) gradirei la restituzione degli 8 euro pagati, giacché la partita si sta per concludere e io non ho potuto assistervi neanche per 5 minuti. La signora, dopo aver evitato accuratamente di rispondere a tutte le mie domande, mi fa presente che "se sarà il caso" la cifra mi verrà certamente rimborsata (se sarà il caso? è il caso, cazzo, da qua la partita non si vede, cosa serve per restituirmi otto euro, che si riunisca una commissione di magistrati?), e che comunque dovrò chiamare domani, perché -ripete- la tessera "è strana" e il sistema non va. Domenica 24 agosto 2009 Mentre scrivo questo post è l'ora di pranzo di quel domani a cui l'addetta di Mediaset Premium si riferiva: ho passato un'oretta buona a chiamare il call center, spendendo un altro paio di euro oltre a quelli che già mi sono stati mangiati dalla tessera, ma non ho avuto il piacere di riuscire a parlare con anima viva. Chi mi conosce sa che per me le questioni di principio sono importanti: ma la pazienza, come ogni cosa di questo mondo, ha un proprio limite, valicato il quale -per fortuna- l'ostinazione viene meno, la determinazione si smorza e la mente si rivolge ad altro. So già che non chiamerò più: del resto ci ho provato, tra ieri e oggi, per tre ore buone, e non ho la minima intenzione di trascorrere il resto delle mie vacanze a parlare al telefono con un disco; anche qualora qualcuno mi rispondesse e risolvesse il problema, peraltro, l'esperimento sarebbe già catalogabile come fallimentare, giacché a mio modo di vedere uno che paga (e paga in anticipo) dovrebbe essere assistito tempestivamente nel momento esatto in cui chiede aiuto, e non il giorno successivo, quando di quell'aiuto non sa più che farsene, dopo un calvario di telefonate inutili. Quelli di Mediaset Premium, insomma, si sono presi senza darmi alcuna contropartita 8 euro che erano miei (impossessandosene definitivamente, tra l'altro, dopo che io gliene avevo fornito la disponibilità prepagandoli quasi un annetto fa) e non mi hanno messo nella condizione di riaverli impiegando uno sforzo proporzionato all'entità del danno subito: se mi incaponissi e decidessi di riprendermi quei soldi ad ogni costo, insomma, il tempo e il denaro necessari per farlo finirebbero per configurare una spesa più ingente della somma che chiedo indietro. Se io trattassi in questo modo i miei clienti finirei ben presto sul lastrico: invece loro, che di clienti ne hanno a bizzeffe, possono permettersi di strafottersene; uno di meno, nell'economia generale, cosa volete che conti? Io, da parte mia, sopravviverò ugualmente senza gli otto euro che nessuno mi restituirà, e quindi la vertenza può dirsi chiusa senza che alcuna delle parti in causa abbia subito un danno irreparabile. Tuttavia, amici di Mediaset, mi corre l'obbligo di comunicarvi che i miei soldi non li vedrete mai più, e che racconterò con piacere ad ogni persona con la quale avrò modo di parlarne la supponenza e la tracotanza con la quale siete soliti trattare i vostri clienti. Sapete com'è, si chiama reputazione: e qualche scemo come me si ostina ancora a sostenere che sia meglio averla buona non solo per trovar moglie, ma pure per fare i quattrini.
Esemplificazioni dell'adagio "disse la vacca al mulo, oggi ti puzza il culo" /29
Non c'è dubbio: 73 esseri umani morti in mare nell'indifferenza generale costituiscono effettivamente una gravissima offesa all'umanità. I porporati che oggi lo affermano con tanta indignazione, tuttavia, dovrebbero farmi la cortesia di spiegarmi una cosa: non sono forse un'offesa altrettanto grave i milioni di africani che crepano di AIDS in ragione della loro propaganda di demonizzazione del preservativo? Oppure, secondo i nostri amici crociati, l'umanità si offende di brutto se un africano affoga, mentre se ne strafotte se schiatta per colpa di un virus in nome del catechismo?
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Il Burkini, i Teletubbies e Padre Pio
Quella che vedete nella foto è una ragazza islamica che si tuffa in una piscina indossando il burkini: a Verona una donna che usava quel costume è stata recentemente allontanata da una piscina. Nessun razzismo, ci mancherebbe: semplicemente, secondo le mamme che frequentavano la piscina quell'abbigliamento spaventava i loro bambini. Quelli che vedete qua sopra sono i Teletubbies, noti beniamini televisivi dei piccoli. Come potete riscontrare, il loro costume è assai simile al burkini bandito dalla piscina veronese, ma nel caso di specie le mamme, lungi dal protestare contro di loro, pagano un cospicuo canone mensile alle pay-tv per consentire ai figli di guardarli. Quella che vedete qua sopra è la salma di San Pio da Pietrelcina, attualmente esposta dentro una teca di vetro a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia. Per la verità non assomiglia né al burkini né ai Teletubbies, ma è lo stesso decisamente spaventosa: cionondimeno, le mamme e i papà italiani (ne sono stato testimone diretto appena un paio di settimane fa) si recano in massa a visitarla portando con sé i propri bambini, spesso visibilmente turbati dalla visione del morto, senza preoccuparsi affatto dello spavento che essi potrebbero subire, ma anzi invitandoli (talora con una certa fermezza) a fare silenzio e a guardare senza frignare. Delle due l'una: o il sospetto di razzismo deve considerarsi tutt'altro che infondato, oppure la preoccupazione delle mamme italiane per lo spavento dei loro figlioletti segue delle logiche piuttosto contorte. Voi che ne dite?
In una sera d'agosto.
Discutiamo di politica dopo cena e arriviamo a questo punto. F. vota Di Pietro, è un appassionato di Travaglio (anche se ha smesso di difendere Grillo sin dalle prime battute) e per tutta la serata non ha ragionato in maniera particolarmente arguta. Tutti gli altri sono del piddì e più sensati nelle obiezioni. F. sostiene che sia necessario impegnarsi affinché siano portate avanti leggi regolatrici della politica e dell’accesso alle istituzioni. Lo scopo ultimo è quello di creare le condizioni per “governare bene”. Gli viene ribattuta la lettura di alcuni punti dal programma di un candidato del Pd. Si tratta di proposte sull’ambiente, soluzioni concrete, realizzabili e lungimiranti. La spiega: il modo migliore per “governare bene”, è governare bene. F. non demorde (anche se in tutta la serata, il non desistere non abbia migliorato i suoi argomenti). Afferma che il buon governo non può essere raggiunto se il parlamento e le diverse amministrazioni non sono depurati dalle figure compromesse. Come avreste proseguito?
Com'è che diceva, quello spot?
Niente treno, siamo italiani
Omertà terminale
Dite la verità: la notizia vi meraviglia? In tal caso, gente, fatevi passare lo stupore: quale che sia la verità nel caso di specie, noi dell'Associazione Coscioni denunciamo da anni che la pratica dell'eutanasia clandestina è largamente diffusa negli ospedali di tutta Italia. Come al solito, tuttavia, si preferisce far finta che un fenomeno non esista, tollerando che esso prosperi clandestinamente senza controlli né garanzie (e quindi spalancando la porta ad ogni tipo di abuso), piuttosto che prenderne atto e farsi carico della responsabilità di legalizzarlo (che non vuol dire liberalizzarlo, ma piuttosto disciplinarlo e regolamentarlo). Bertold Brecht, autore della frase che è scritta sotto il titolo di questo blog, ebbe a dire:
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.Invece, secondo questi campioni di ipocrisia, i delinquenti saremmo noi, che vogliamo mettere le persone nelle condizioni di scegliere liberamente, fornendo loro tutte le garanzie del caso. Che volete farci, è questione di punti di vista...
Berlusconi, Bossi, Noemi e la vacca..
Mentre a Recoaro viene decapitata la statua di Umberto bossi - Zaia parla di gesto da non sottovalutare, tuttavia pare che la statua non abbia riportato danni cerebrali - Berlusconi riunisce i figli in Sardegna e fa sapere quanto Bossi sia un amico fraterno e quanto le sue esternazioni siano delle "carezze agli elettori". Il senatur intanto nega la storia dell'inno nazionale e chiede ai magistrati di "mettere dentro" i giornalisti.
Divieti differenziati
Fino ad oggi non ho mai partecipato a un rave party, né mi è mai venuta, per il momento, la voglia di fare una passeggiata in montagna: rispetto alle due attività, quindi, mi colloco in una posizione di sostanziale equidistanza. Però sono allergico ai punti di vista che non rispondono ad un minimo di razionalità, e ancora di più alle smanie di proibizione che di questi tempi sembrano andare tanto di moda nel nostro paese. A occhio e croce, tanto per fare un esempio, quelli che partecipano ai rave party sono decisamente più numerosi di coloro che si avventurano nelle escursioni in montagna: a parità di morti, quindi, la seconda attività deve considerarsi statisticamente assai più pericolosa della prima. Eppure negli ultimi giorni politici e opinionisti si sono sgolati per blaterare che bisognerebbe proibire i rave, mentre nessuno, a quanto mi risulta, ha mai avanzato l'ipotesi di vietare le gite in montagna. Ciò che viene effettivamente proposto, quindi, non è che lo Stato tuteli le persone rispetto alla maggiore o minore pericolosità delle attività che esse intendono porre in essere, ma piuttosto che entri nel merito dei loro stili di vita, giudicandoli dal proprio punto di vista e stabilendo soggettivamente quale debba ritenersi censurabile e quale no: cosa che, ne converrete, per quello che ambisce ad essere uno stato di diritto non è esattamente il massimo. Per cui, amici, tanto per uscire dall'equidistanza di cui vi dicevo all'inizio vi confesso una cosa: personalmente, messo di fronte a un aut aut, preferirei una bella camminata sulle Alpi ad un intero fine settimana a base di alcool, droga e frastuono in qualche località sperduta della penisola. Cionondimeno, se il Parlamento varasse una legge per proibire i rave party senza fare altrettanto per le escursioni in montagna la riterrei un'ingiustizia bella e buona. Che volete farci, è una questione di allergia.
Il Signore sia contro di voi
Il Movimento Politico Cattolico "Militia Christi" anche ad Agosto farà una iniziativa per ricordare Eluana Englaro. Domenica 9 Agosto alle h. 17 nella Chiesa di "S. Anna" in Via Merulana n. 177, a Roma, S. Messa in Rito Romano Antico, in suffragio dell'anima della povera Eluana e contro l'eutanasia.Sarà che non sono esattamente un esperto in materia, ma ho come la sensazione che perfino la liturgia cattolica abbia la decenza di non contemplare la possibilità che si celebri una messa "contro" qualcosa. Occhio, amici di Militia Christi: a forza di sparare pallonate finirete per far incazzare non solo la magistratura laicista (a proposito, avete pagato i vostri debiti o siete ancora morosi?), ma perfino quelli del Vaticano. Crociato avvisato...
Biglietti, prego
Supponete che sia ferragosto, e che siate appena arrivati nella stazione ferroviaria più vicina alla località balneare in cui avete passato un paio di giorni, allo scopo di prendere il treno che vi riporterà nella vostra città. Come si usa in questi casi, fino a quella stazione vi hanno accompagnato in macchina, e siccome siete dei tipetti previdenti lungo la strada avete coscienziosamente cercato un posto per acquistare il biglietto: senza successo, tuttavia, ché non c'era (comprensibilmente) un solo giornalaio o tabaccaio aperto nel raggio di venti chilometri. Ora che siete in stazione, però, vi accorgete che la biglietteria è chiusa, la macchinetta per fare i biglietti con il self service è fuori servizio e il bar ha la saracinesca abbassata: il tutto sotto un sole sahariano e in un'atmosfera di desolazione generale che diventa straziante nel momento in cui, con la coda dell'occhio, notate che persino l'arnese per obliterare i biglietti è rotto (di tal che l'operazione di salire sul treno in modo regolare vi risulterebbe impossibile anche nel caso in cui, per chissà quale miracolo, foste riusciti a comprare il biglietto da qualche parte). Mentre siete in attesa del treno -già rassegnati all'idea di salirci sopra appena arriva e di mandare a cagare chiunque oserà avvicinarsi per controllarvi il biglietto- scorgete sul marciapiede un tizio con la divisa delle FFSS, e in un soprassalto di zelo decidete di chiedergli se esista un modo per regolarizzare la vostra posizione. Il tipo, vistosamente infastidito per essere stato interpellato (mica sono l'ufficio informazioni io, e se l'ufficio informazioni è chiuso mica è un problema mio), vi rivela malvolentieri che nel caso di specie, stante l'impossibilità di provvedere nei modi ordinari, vi è eccezionalmente consentito di salire sul treno senza titolo di viaggio, a patto di recarvi immediatamente nella vettura di testa e pregare il capotreno di farvi pagare il prezzo del biglietto senza applicare sanzioni. Così, appena saliti sul treno (in orario, per essere onesti) vi armate di santa pazienza, e non prima di esservi offerti di comperare il biglietto anche alla signora col vostro stesso problema che avete conosciuto sul marciapiede (una disgraziata che trascina a stento una valigia che pesa più o meno il triplo di lei) vi incamminate verso la carrozza indicatavi: niente di troppo impegnativo, apparentemente, se si eccettua il fatto che il treno è lungo un chilometro e mezzo, e per percorrerlo tutto finite per impiegare più o meno una decina di minuti. Completata l'opera, durante la quale avete dovuto schivare la consueta torma di villeggianti assiepati sui sedili e l'altrettanto ordinaria frotta di extracomunitari di ritorno dalla loro allegra giornata di sfruttamento in nero sui campi limitrofi, contestualmente affrontando le insidiosissime porte che separano i vagoni (le quali, senza alcuna apparente ragione logica, si aprono ognuna con un sistema diverso dall'altra) e sopportando i repentini cambi di temperatura dovuti all'aria condizionata che in una carrozza è fuori uso e nell'altra è regolata su livelli da freezer, raggiungete finalmente l'agognata vettura di testa, nella quale una capotreno tutta riccioli che sembra uscita direttamente da una fiction vi conferma che avete fatto bene ad arrivare sin là (altrimenti, dice, vi avrebbe fatto la multa) e vi prepara il biglietto con un sorriso raggiante (dandovi il resto in una miriade di monetine prese in prestito dal guidatore del treno là accanto, ché lei non ha soldi), precisando tuttavia di non poterne produrre uno separato per la disgraziata con il valigione (non sia mai detto, che una capotreno faccia la fatica di scrivere due volte quello che può compilare una volta sola), e suggerendovi quindi di raggiungere nuovamente la malcapitata, attraversando da capo la bolgia che vi siete appena lasciati alle spalle, per avvertirla che quando passerà il controllore dovrà dire che il biglietto ce l'ha sullo stesso foglietto di quell'altro (quell'altro, nel caso di specie, siete voi) perché lo hanno fatto insieme in quanto erano saliti sul treno senza dal momento che la biglietteria era chiusa la macchinetta era rotta i giornalai erano in ferie eccetera eccetera. Impiegate altri dieci minuti per affrontare nuovamente l'inferno e raggiungete la donna con la valigia, alla quale -dopo averla convinta che non le avete rubato i soldi mostrandole l'importo complessivo scritto con una grafia illeggibile sul pezzo di carta che vi hanno dato- spiegate quello che dovrà dire al controllore (per l'operazione vi ci vuole un altro quarto d'ora, un po' perché la tipa non sembra particolarmente sveglia, un po' perché quello che le dovete raccontare è effettivamente piuttosto arzigogolato) e alla fine, stremati, stramazzate sul primo posto libero che vi capita a tiro: mentre vi assopite, riflettete distrattamente sul fatto che avete attraversato tutto il treno e non avete incontrato altri addetti delle FFSS oltre alla riccioluta della vettura di testa, ma siete stanchi e giudicate la faccenda irrilevante. Sbagliando, come dimostra il seguito. Nessuno viene a controllarvi il biglietto fino a dieci minuti dall'arrivo, tanto che state quasi per rimpiangere la fatica che avete dovuto fare per procurarvelo: invece, proprio quando il treno sta quasi rallentando per imboccare la stazione di destinazione, la porta del vostro scompartimento si apre e spunta il controllore. E' la stessa capotreno boccolomunita che vi aveva fatto il biglietto. Mentre vi sfodera il solito sorriso da soap opera facendovi un cenno col capo che significa più o meno "a te ti conosco, non c'è bisogno che tiri fuori il biglietto, te l'ho fatto io", valutate rapidamente la possibilità di chiederle per quale cazzo di motivo, essendo partiti da una stazione in cui non funzionava manco il distributore del caffè, siate stati costretti ad affrontare una specie di apocalisse per andare da lei, se era già stabilito che sarebbe stata lei, tre quarti d'ora dopo, a doversi recare da voi; e per quale motivo, date le premesse, vi avrebbe fatto la multa se vi foste limitati ad aspettare che arrivasse e fare il biglietto senza muovervi dal vostro posto, anziché andarle incontro fino alla vettura di testa; e, già che c'è, se sia scritto su qualche regolamento che il prezzo del viaggio comprende anche l'onere di sbattersi per trovare il modo di pagarlo facendosi una camminata su e giù per il treno; e infine, giusto per sapere, quale legge stabilisca che se le Ferrovie non si peritano di mettere i loro clienti nelle condizioni di fare il biglietto in modo normale non siano loro ad essere sanzionate, ma i clienti stessi. Però fa un gran caldo, non vi va di discutere e come se non bastasse la nazione in cui ha luogo questa storia è la stessa nella quale tolgono la patente a chi guida la bicicletta dopo aver bevuto un paio di bicchieri. Vi limitate a ricambiare il sorriso. Che c'è di meglio, quando uno ha perso ogni speranza?
Immigrazione clandestina: ingiustizia è fatta..
Belpietro: prognosi riservata, probabili danni all'emisfero destro del cervello..
Bene, come pronosticato quel fine pensatore qual è Belpietro non si è fatto attendere.
La compagnia dei patrioti....
La nuova Alitalia perde 273 miolioni di euro nel solo primo semestre (circa il doppio della vecchia). Berlusconi in conferenza stampa ha appena detto che va benissimo. Io cercavo di acquistare un banalissimo Roma-Milano. Che ne pensate? E' un problema di linguaggio, nel senso che Berlusconi ed io assegnamo alle parole significati diversi, o la compagnia dei patrioti, monopolista sulla tratta Roma-Milano, fa semplicemente cagare? Poscritto: avevo già postato questa immagine, ma ogni volta che la trovo mi bolle il sangue. Questi hanno la faccia da tolla di proporre l'imperdibile possibilità di pagare ulteriori 18 euro per fruire dell'opportunità unica (davvero!) di pagarne altri 50 o 100!!! Affrettavi, mi raccomando!
Pd: le 3 mozioni a confronto [di Alice Bassi]
Ricalcando lo schema già proposto da Stefano Ceccanti, ho deciso giorni fa di scrivere una nota sulle differenze tra i programmi dei tre Candidati alla Segreteria del PD (Dario Franceschini, Ignazio Marino, Pierluigi Bersani). Avverto che, per offrire una visione a tutto tondo, ho preso in considerazione anche alcune interviste e presentazioni dei programmi dei tre candidati. Cercherò di utilizzare parole estremamente semplici, così che le differenze risultino limpide, chiare e soprattutto obiettive, imparziali, per chiunque volesse leggerle. Ringrazio anticipatamente Vincenzo Compierchio, giornalista pubblicista, che mi ha condotta per mano in quest'analisi ed ha illuminato punti che, ai miei occhi, erano rimasti oscuri e impenetrabili. CONGRESSO PD: LE TRE MOZIONI A CONFRONTO NOVE PUNTI PER CERCARE LE DIFFERENZE TRA LE MOZIONI FRANCESCHINI, MARINO E BERSANI 1. La forma del Partito Democratico. Franceschini: DIFESA DELLE PRIMARIE sia per l'elezione del Segretario nazionale che per quelli delle singole Regioni e locali; gli elettori non iscritti al PD contribuiscono in occasione delle grandi scelte. Restituire pieni poteri all'assemblea costituente, che viene eletta con le Primarie dai cittadini, e che invece ultimamente è stata sostituita dalla "Direzione Nazionale". Marino: DIFESA DELLE PRIMARIE; COINVOLGIMENTO E COSTANTE APERTURA DEL PARTITO a tutti i suoi aderenti e sostenitori; partecipazione costante dei cittadini alle decisioni del Partito, anche attraverso gli strumenti che la nostra era della tecnologia ci fornisce; coinvolgimento dei Circoli nelle scelte del PD. Bersani: RIFORMA DELLE PRIMARIE, in modo che non siano aperte per l'elezione dei Segretari; diritto di voto per le cariche interne destinato ai soli tesserati del PD, gli altri possono contribuire solo dove lo Statuto lo permette; favorevole all'indizione di Primarie nel caso in cui si tratti di scegliere il candidato premier della coalizione di Governo. Conclusioni: Franceschini e Marino auspicano un'apertura del Partito Democratico, che con Marino si verifica a tutto tondo, mentre con Franceschini si parla di contributo dei non iscritti solo in occasione delle grandi scelte. Bersani vuole che questi partecipino solo quando lo Statuto lo permette. Inoltre, Bersani si ritiene favorevole alle Primarie solo in occasione della scelte del leader della coalizione di Governo, ossia: PD + alleanze con altri Partiti. 2. La posizione del PD nel sistema politico; PD e Alleanze. Franceschini: CENTROSINISTRA (senza trattino), il PD deve essere il perno della coalizione di Governo (= PD + alleanze). Non è da escludere un'alleanza con l'UDC (sponsorizzata da Francesco Rutelli), ma è disilluso in merito, differenze fra le due realtà di Partito; non vuole alleanze con Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani, che hanno portato in passato ad alleanze frammentarie e litigiose; alleanze sui punti programmatici del PD. Marino: AREA PROGRESSISTA; vuole che gli alleati si organizzino intorno ai punti del Programma del PD; non auspica alleanze con Partiti definiti, bensì con tutta l'area progressista che voglia aderire e sostenere i punti programmatici della linea politica (che deve essere chiara e limpida) decisa dal PD; il PD deve essere il perno della coalizione di Governo. Bersani: SINISTRA - CENTRO-SINISTRA; auspica alleanze con tutti, dall'UDC a Rifondazione Comunista, sulla base di punti programmatici (NB.: Casini ha rifiutato qualsiasi alleanza preveda anche la presenza di Rifondazione e dei Comunisti Italiani). Conclusioni: Franceschini non chiude all'idea di un'alleanza con l'UDC, ritenendola però improbabile a causa delle differenze sostanziali fra le realtà dei due Partiti; Bersani vuole un'alleanza allargata a tutto il centro-sinistra. Sia Marino che Bersani - e anche Franceschini - vogliono alleanze sulla base dei punti programmatici del PD, ma la differenza sta nel fatto che Bersani vuole un'alleanza a base allargata a tutto il centro-sinistra, mentre Marino vuole alleanze non con Partiti bensì con persone che condividono i punti del Programma del PD e che si riconoscano nell'area progressista del Paese. 3. PD e mondo del Lavoro. Franceschini: ABBATTERE LE STORICHE BARRICATE che vedono contrapposti lavoratori e imprenditori e renderli protagonisti di un unico progetto comune, secondo un principio di solidarietà reciproca. Marino: LOTTA ALLA PRECARIETA'; superamento della concezione di "lavoratore dipendente" in favore della diffusione di una cultura "auto-imprenditoriale" = ogni persona spende la propria professionalità e il proprio talento in un MERCATO DEL LAVORO FLESSIBILE; RIFORMA PROFONDA DEL MERCATO ITALIANO in senso meritocratico e liberale, puntando tutto sulla FORMAZIONE PROFESSIONALE del singolo individuo, premiato per il TALENTO E NON per una RACCOMANDAZIONE; riforma degli ammortizzatori sociali -> REDDITO e quindi potere d’acquisto A CHI SI RITROVA MOMENTANEAMENTE SENZA LAVORO. FLESSIBILITA', quindi, ma NON PRECARIETA'. Bersani: ABBATTERE LE STORICHE BARRICATE che vedono contrapposti lavoratori e imprenditori e renderli protagonisti di un unico progetto comune, secondo un principio di solidarietà reciproca. Conclusioni: I progetti di Franceschini e Bersani sono identici: i lavoratori e gli imprenditori devono collaborare a un progetto comune, superando le storiche differenze fra loro. Marino amplia il programma: vuole una riforma del mondo del lavoro, che deve diventare flessibile, rispettoso di chi vi entra e anche di chi vi esce. Reddito a chi resta senza lavoro. Selezioni e premi basati sul talento e non sulle raccomandazioni. Formazione professionale continua. 4. Sistema politico. Franceschini: BIPOLARISMO e NON PARLAMENTARISMO; le alleanze vanno scelte prima dell'elezione al Parlamento; no al sistema proporzionale (che favorisce la rappresentatività ma anche la frammentarietà); sostiene il sistema MAGGIORITARIO (che favorisce la governabilità e la compattezza). Marino: BIPOLARISMO; le alleanze vanno scelte prima dell'elezione al Parlamento; no al sistema proporzionale (che favorisce la rappresentatività ma anche la frammentarietà); sostiene il sistema MAGGIORITARIO (che favorisce la governabilità e la compattezza); COLLEGI UNINOMINALI -> i cittadini scelgono i propri rappresentanti; NO alle LISTE BLOCCATE. Bersani: PARLAMENTARISMO RAFFORZATO -> Rafforzamento della funzione legislativa del Parlamento; no al sistema maggioritario (che favorisce la governabilità e la compattezza); sostiene il sistema PROPORZIONALE (che favorisce la rappresentatività ma anche la frammentarietà). Conclusioni: Franceschini e Marino conducono un'analisi simile, con la differenza che Marino aggiunge il suo no alle liste bloccate e il sì alla possibilità dei cittadini di scegliere singolarmente tutti i loro rappresentanti. Bersani preferisce il sistema proporzionale alla tedesca, fortemente voluto da D'Alema, che favorisce la rappresentatività per più Partiti ma che - ne abbiamo avuto esperienza - frantuma la maggioranza e la governabilità del Paese. 5. Laicità. Franceschini: LAICITA' COME PRINCIPIO -> Tutti possono esprimere la propria opinione personale, in totale libertà, anche che vada contro il principio della laicità stessa; dialogo, LAICITA' TEORICA; riconoscimento coppie di fatto, che sono però non assimilabili alle famiglie classiche. Marino: LAICITA' COME METODO -> Apprendimento e dialogo costante e reciproco; laicità come bussola, metodo ed obiettivo; interesse concreto e promozione legislativa di misure in difesa dei DIRITTI CIVILI, INDIVIDUALI E COLLETTIVI = diritto a non partorire, diritto a fecondare artificialmente, diritto alla ricerca, diritto di unirsi civilmente (omosessuali ed eterosessuali), diritto a morire; DIRITTO DI LIBERA SCELTA DI COSA FARE DELLA PROPRIA VITA. Bersani: LAICITA' COME PRINCIPIO -> Tutti possono esprimere la propria opinione personale, in totale libertà, anche che vada contro il principio della laicità stessa; dialogo, LAICITA' TEORICA; riconoscimento coppie di fatto, che sono però non assimilabili alle famiglie classiche. Conclusioni: Bersani e Franceschini si muovono su strade identiche: la laicità resta teorica, un principio da seguire ma che non vincola a determinate scelte legislative. Per entrambi, le coppie di fatto non sono assimilabili alle famiglie "normali", anche se si propongono di riconoscerle e fornire un contratto di convivenza. Marino è di avviso diverso: la laicità deve essere il metodo, non solo un principio al quale ispirarsi ma anche un vincolo per la promozione di leggi in difesa dei diritti civili, individuali e collettivi di tutte le persone. In merito alle coppie di fatto, auspica un completo riconoscimento e un complesso di leggi che porti alla parificazione dei loro diritti giuridici rispetto a quelli di tutte le altre famiglie. Vuole istituire le unioni civili sullo stampo delle Civil Partnerships inglesi per le coppie omosessuali e legalizzare l'adozione anche per gli individui single. 6. Politica e Giustizia: Franceschini: RECIDERE I RAPPORTI TRA MAFIA E POLITICA; CERTEZZA DELLA PENA per i delinquenti; risolvere il CONFLITTO D'INTERESSI; LOTTA AL DDL INTERCETTAZIONI; favorire l'efficienza ma non la politicizzazione della MAGISTRATURA. Marino: RECIDERE I RAPPORTI TRA MAFIA E POLITICA; CERTEZZA DELLA PENA per i delinquenti; risolvere il CONFLITTO D'INTERESSI; LOTTA AL DDL INTERCETTAZIONI; favorire l'efficienza ma non la politicizzazione della MAGISTRATURA; DIFESA del PLURALISMO E LIBERTA' dell'INFORMAZIONE. Bersani: UGUAGLIANZA di tutti di fronte alla LEGGE; risolvere il CONFLITTO D'INTERESSI; LIBERTA' D'INFORMAZIONE; i vertici del Governo devono dare il BUON ESEMPIO alla Pubblica Amministrazione, che va riformata per garantire un SISTEMA MODERNO di certezze e GARANZIE GIURIDICHE. Conclusioni: Le tre mozioni sono simili, su questo punto; una differenza è la sottolineatura che Marino e Bersani pongono in favore del pluralismo e della libertà d'informazione, mentre Franceschini non ne parla. Bersani, inoltre, conduce un'analisi approfondita sulla necessità di riforma della Pubblica Amministrazione e sul buon esempio che i vertici di un Governo devono dare ai funzionari pubblici, in modo che il rapporto fra sicurezza e legalità possa trarne proficuo vantaggio. 7. Lavoro e Welfare. Franceschini: Sviluppare istituti di WELFARE non solo statali ma territoriali e sociali; PARITA' TRA I GENERI garantita da una selezione basata SUL TALENTO; QUOTE ROSA; SOSTEGNO DELL'OCCUPAZIONE FEMMINILE; RIFORMA PENSIONI -> all'interno di una fascia di età comune per uomini e donne, ognuno sceglie il proprio pensionamento in base alle proprie condizioni di lavoro e familiari; DISINCENTIVI AL PRECARIATO. Marino: RIFORMA SOCIETA' -> non più basata su raccomandazioni, ma sul MERITO; PARITA' TRA I GENERI garantita da una selezione basata sul TALENTO; RIFORMA DEL LAVORO -> dal precariato si passa al lavoro FLESSIBILE, che permette l'impiego della professionalità di ciascuno e un arricchimento personale; SALARIO MINIMO per chi perde il lavoro; CONTRATTO UNICO A TEMPO INDETERMINATO CON SALARIO MINIMO GARANTITO; FORMAZIONE CONTINUA; CONGEDO PARENTALE OBBLIGATORIO ANCHE PER I PADRI. Bersani: SOSTEGNO ALL'IMPIEGO FEMMINILE; innalzare la qualità dei SERVIZI; REDDITO MINIMO di inserimento; SALARIO MINIMO per chi perde o non trova lavoro; INNALZAMENTO FLESSIBILE E VOLONTARIO DELL'ETA' PENSIONISTICA. Conclusioni: su questo punto, i tre candidati parlano in modo molto simile. Franceschini parla degli istituti del Welfare, Marino propone riforme del mondo del lavoro e della società e Bersani, come gli altri due, punta anche sul sostegno all'impiego femminile e nell'inserimento dei giovani. Non ci sono, fra i tre, sostanziali differenze. 8. Ambiente ed energia. Franceschini: TECNOLOGIA, ADATTABILITA' DEL SISTEMA PRODUTTIVO; investire sull'AMBIENTE per tutelare l'economia italiana. Marino: ECOLOGISMO; ENERGIE RINNOVABILI; NO AL NUCLEARE; RIUSO-RICICLO-DISTRUZIONE; SOSTEGNO COSTANTE al MEZZOGIORNO con ogni mezzo; RIFIUTI ZERO; INCENTIVI per la RIDUZIONE dell'EMISSIONE di AGENTI INQUINANTI; CARBON TAX; NUOVE TECNOLOGIE: eolico d'alta quota, solare a concentrazione, produzione energia dagli scarti dell'agricoltura, energia geotermica di terza generazione; TRATTAMENTO RIFIUTI per ridurre all'osso la parte da incenerire -> avvicinamento all'obiettivo dei "rifiuti zero"; RIDUZIONE IVA sui PRODOTTI ECOLOGICI; TASSARE LE AUTO MAGGIORMENTE INQUINANTI; INCENTIVI locali perché le compagnie edilizie si concentrino sulla RISTRUTTURAZIONE e sull'ADEGUAMENTO ENERGETICO-AMBIENTALE degli edifici già esistenti; PIANO SCUOLA NAZIONALE per promuovere la cultura dell'eco-sostenibilità; APPALTI VERDI in tutte le forniture della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Bersani: TECNOLOGIA, GREEN ECONOMY; FONTI RINNOVABILI e programma di crescita per il MEZZOGIORNO; difesa e rispetto per l'AMBIENTE come rispetto verso la nostra stessa casa. Conclusioni: tutti e tre i candidati propongono programmi su basi ambientaliste; in particolare, i programmi di Franceschini e Bersani risultano molto simili fra loro. Marino conferma ciò che contengono le mozioni dei suoi due colleghi ed offre alternative e proposte: no al nucleare, energie rinnovabili e nuove tecnologie, riforma dello stoccaggio dei rifiuti, incentivi al riciclaggio, incentivi/disincentivi per chi utilizza o non utilizza i prodotti ecologici, adeguamento energetico-ambientale degli edifici, promozione dell'eco-sostenibilità fin dalla prima infanzia, progetti verdi per le città. 9. Nucleare. Franceschini: NO AL NUCLEARE DEL PASSATO, troppo costoso e pericoloso. Marino: NO AL NUCLEARE IN OGNI FORMA, scorie radioattive non gestibili e dannosissime; FINANZIARE LA RICERCA per un PIANO ENERGETICO NAZIONALE che punti sulle ENERGIE RINNOVABILI; INCENTIVI/DISINCENTIVI FISCALI per quanto riguarda i processi produttivi. Bersani: non ne parla. Conclusioni: Bersani non tocca neppure l'argomento, mentre Franceschini e Marino si pronunciano in sfavore del nucleare. Da una parte, Franceschini si dice contrario al nucleare del passato perché troppo dannoso e costoso, mentre Marino propone alternative e si dice contrario a qualsiasi forma di energia nucleare: citando Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica, l'uomo non è in grado di gestire lo stoccaggio delle scorie radioattive, che restano dannosissime per milioni di anni.
Dialogo con Benedetto
"I lager nazisti, come ogni campo di sterminio, possono essere considerati simboli estremi del male, dell'inferno che si apre sulla terra quando l'uomo dimentica Dio e a Lui si sostituisce, usurpandogli il diritto di decidere che cosa è bene e che cosa è male, di dare la vita e la morte"Senta, scusi, ma un richiamo al fatto che Hitler fosse cattolico osservante? Sa com'è, lui non aveva affatto dimenticato "Dio". Peccato, perchè con tutti gli elementi della storia si potrebbe approfondire il discorso e renderlo un pelo più interessante... Proprio non le va di parlarne? Lo diciamo per Lei, sia chiaro, non vorremmo mai che qualche perfido laicista possa definire la sua dichiarazione monca o addirittura banale. Noi lo sappiamo che lei poi ci resta male.
"Questo triste fenomeno (usurpare a "Dio" il diritto di decidere che cosa è bene e che cosa è male - n.d.r.) non è circoscritto ai lager. Essi sono piuttosto la punta culminante di una realtà ampia e diffusa, spesso dai confini sfuggenti"Eccolo qua! Ci risiamo. Ma a Lei la chiarezza proprio non piace! Mannaggia! Il diritto di decidere cosa va bene e cosa no spetta solo a Dio (quale? Scusi potrebbe essere un po' più preciso? Sa com'è, di gente che parla di "Dio", come Lei, ce n'è tanta in giro ultimamente e non vorremo fare confusione...). Ci perdoni, ma a noi, almeno a partire dal tempo degli azzardati commenti di tale don Luca su questo blog, viene sempre da chiederci in quale maniera questo Dio comunichi cosa è bene e cosa è male. E poichè ci pare di capire che lo comunichi attraverso di Lei, ci resta un po' il dubbio che lei sia solo l'ennesimo furbastro che accampa scuse curiose per arrogarsi il diritto di decidere al posto degli altri. Lei, però, la mette giù un po' più arzigogolata degli altri: ricorda com'era chiaro Bush quando diceva che muoveva guerra all'Iraq perchè glie l'aveva detto Dio?
"riflettere sulle profonde divergenze che esistono tra l'umanesimo ateo e l'umanesimo cristiano. Un'antitesi che attraversa tutta quanta la storia, ma che alla fine del secondo millennio, con il nichilismo contemporaneo, è giunta ad un punto cruciale, come grandi letterati e pensatori hanno percepito, e come gli avvenimenti hanno ampiamente dimostrato"Ma che fa, ci lascia sul più bello? Così è come perdere l'ultima puntata di Lost o scoprire che la pagina in cui Poirot spiega chi è l'assassino è stata strappata da tua sorella piccola per appiccicarci il chewingum da buttar via! Eh no! Non si fa! Chi ce lo dice adesso quale sarebbe questo punto cruciale?
La sfida è tra quelle ideologie "che esaltano la libertà quale unico principio dell'uomo", che trasformano "l'uomo in un dio, che fa dell'arbitrarietà il proprio sistema di comportamento" e coloro che mostrano "il vero volto di Dio, che è amore, e, al tempo stesso, il volto autentico dell'uomo, creato a immagine e somiglianza divina"Ammesso (e non concesso, sia chiaro!) che i cattivi siano quelli che vogliono scegliere secondo il proprio arbitrio e che i buoni siano quelli il cui volto è autentico perchè creato a immagine e somiglianza di Dio, siamo di nuovo al punto di prima: chi ce lo dice com'è l'immagine e somiglianza di Dio? Sempre Lei? E se putacaso ad ascoltare ci fosse qualcuno che questo Dio (per quelli degli altri, apriremo un post a parte) non lo conosce e non ci crede, cosa gli diciamo, che deve crederci perchè ci crede Lei? Ci perdoni la ripetizione, ma non ci sembra granchè "credibile" (forse dovrebbe anche rivedere il look con la sua costumista, perchè così spaventa i bambini, parola di mamma). Quanto a furbizia, però, Lei è davvero imbattibile, quasi diabolico, ci verrebbe da dire... Poscritto: Mi deve perdonare, ma io sono una di quelli che poi ci continuano a pensare. Mi è rimasto un dubbio: se i cattivi sono quelli che decidono arbitrariamente, sarebbe così gentile da rassicurarci sul fatto che nemmeno Lei decide in questo modo? Lei come decide? Le parla Dio e le comunica le istruzioni? Come?
Mode e tendenze dall'Italia..
Diario di viaggio /1
Verso la nuova identità federalista.. un fiorino!
- Paola Goisis (Lega Nord) in commissione cultura cerca di inserire un emendamento alla mini riforma della scuola, a firma Valentina Aprea, riguardante l'introduzione di un test che i professori dovranno superare "nel quale emerge la loro conoscenza della storia, delle tradizioni e del dialetto della regione in cui intendono insegnare" - Il presidente dei senatori del Carroccio Federico Bricolo annuncia una proposta di legge costituzionale per inserire un comma nell'articolo 12 della Costituzione che riconosca i simboli identitari e gli inni di ciascuna Regione "..in nome della nuova identità federalista dell'Italia.." - Umberto Bossi, in visita a L’Aquila insieme ai colleghi di partito Roberto Calderoli e Roberto Castelli, biascica a mezza bocca un "Lasciamo stare il tricolore penso solo alla bandiera padana" Ora, che simili personaggi e proposte non possano suscitare altro che ilarità è cosa ovvia - scusate se non riesco a prendere sul serio queste stronzate - tuttavia da un paio di giorni mi richiamavano insistentemente alla mente una scena che non riuscivo ad identificare in modo netto. Questa notte l'illuminazione, Benigni e Troisi avevano visto lungo..
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