Sul Corriere.it di oggi si può prendere visione di un video assai istruttivo: una giornalista, fingendosi alla disperata ricerca della pillola del giorno dopo, compie una vera e propria peregrinazione notturna per gli ospedali milanesi, scontrandosi con una sfilza di medici obiettori più lunga di una processione.
La simpatica avventura ha inizio intorno alle 20:30 e si conclude alle 01:50, allorché il medico di guardia dell'ennesimo ospedale si degna di procedere alla richiesta prescrizione, non senza premurarsi di paventare alla donna una sconcertante serie di gravissimi (quanto fantasiosi) effetti collaterali del farmaco.
L'occasione, come suol dirsi, mi è gradita per ricordare alcuni concetti che sarà bene tenere a mente:
- la pillola del giorno dopo non è un farmaco abortivo, com'è spiegato chiaramente in questo documento;
- poiché la pillola del giorno dopo non è un farmaco abortivo, i medici che si rifiutano di prescriverla dichiarandosi obiettori di coscienza commettono un abuso bello e buono;
- l'efficacia della pillola del giorno dopo diminuisce in modo esponenziale con il passare delle ore: la circostanza che alla fine della via crucis un ginrcologo abbia accettato di prescriverla, quindi, non vale a sanare le responsabilità di tutti i medici precedenti, in relazione alle possibili conseguenze del ritardo nell'assunzione;
- quei medici, di conseguenza, possono essere denunciati per interruzione di pubblico servizio e/o per omissione in atti d'ufficio: il fac simile della denuncia si può scaricare a questo indirizzo;
- naturalmente, c'è chi la denuncia l'ha già fatta: date un'occhiata qua per sapere a che punto è arrivato l'iter giudiziario della vicenda.
Prima di tutto perché ripetersi, a volte, può essere utile: hai visto mai che qualcuno, e soprattutto qualcuna, non aveva letto l'altro post?
In secondo luogo, per un particolare di questo filmato che trovo a dir poco agghiacciante.
Fateci caso: nella reception dell'ultimo ospedale (quello nel quale viene finalmente fuori il medico che accetta di procedere alla prescrizione) ha luogo un dialogo singolare. La giornalista, infatti, chiede all'infermiera di turno:
"Visto che non usa più chiamare se sono obiettori, possiamo sapere come sono i ginecologi stasera?"Avete capito? Se i medici sono obiettori, non solo si rifiutano di prescrivere la pillola del giorno dopo (commettendo un abuso), ma non vogliono nemmeno essere infastiditi.
Come ho già detto, gente: svegliamoci, o questi ci si mangiano vivi.
Il bello (o il brutto, fate voi) è che hanno già cominciato a masticare.
Li sentite o non li sentite, i molari?
Com'era... difesa dei valori cristiani... già, ma solo quando questi valori devono essere applicati agli altri...
RispondiEliminahttp://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/03/19/il-pappone-delle-liberta/
http://foscocasantica.splinder.com/post/16401886/Verde+a+luci+rosse
http://blog.libero.it/Kaosdeliria/4332672.html
http://www.andreaverde.it/
Com'era... difesa dei valori cristiani... già, ma solo quando questi valori devono essere applicati agli altri...
RispondiEliminahttp://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2008
/03/19/il-pappone-delle-liberta/
http://foscocasantica.splinder.com/post/16401886
/Verde+a+luci+rosse
http://blog.libero.it/Kaosdeliria/4332672.html
http://www.andreaverde.it/
A questa gornalista è andata bene: a quella che ha collaborato per un servizio del Le Iene, la prescrizione è stata fatta dopo oltre 48 ore, girando tra infiniti ospedali della capitale, con il "rischio" di superare la soglia oltre la quale potrevve iniziare la gravidanza e dover procedere, conseguentemente ad un aborto.
RispondiEliminaRicordiamocelo ed informaimo tutti: la pillola del giorno dopo non è un farmaco abortivo e non è possibile esimersi dalla prescrizione!!
Dalle 20:30 all'1:50... a me andò peggio, dalle 22 alle 6 del mattino: abbiamo dovuto desistere, non fu possibile trovarla del tutto. Era il 2001, e facemmo un bel tour dei prontosoccorsi e ospedali capitolini (S.Spirito, S.camillo, S.giovanni....tutti santi, notate). Dovemmo ricorrere- la mattina dopo- all'amico di una nostra amica che era ginecologo (lui sì che fu un santo) e che ce la diede - circa 12 ore dopo il fattaccio. Procedura all'italiana.
RispondiEliminaMorte morte morte. (No, non sono un moderato)
RispondiEliminaBisognerebbe organizzare dei volontari che presidino gli ospedali e chiamino le autorità in caso di violazioni.
RispondiEliminaMagari potremmo chiedere agli amici dell'UAAR.
Ma non è vero che la pillola del giorno dopo non è un farmaco abortivo! Perchè se viene presa dopo un rapporto sessuale vuol dire che in teoria la gravidanza potrebbe essere già incominciata per cui in tal caso la pillola ucciderebbe già un embrione, quindi in tal caso non si tratterebbe forse di farmaco abortivo? E la legge degli stessi paesi abortisti(praticamente tutti, non solo l'Italia...) non prevedono forse il diritto all'obiezione di coscienza se si tratta di aborto?
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