Ecco, per esempio

Uno dei motivi per cui ho deciso di non rinnovare la mia tessera radicale è perfettamente riassunto dalla manciata di parole che potete ascoltare dopo circa cinquantacinque secondi di questo video.
Quando Gilioli lo incalza chiedendogli se i radicali voteranno la fiducia al governo, Pannella gli intima di smetterla e di limitarsi a "registrare" la sua risposta.
Vi è chiaro il messaggio? Secondo Pannella il compito dei giornalisti non è quello di mettere in difficoltà i politici con domande "scomode", a tutto beneficio dei cittadini che ascoltando l'intervista potrebbero capire meglio come stanno le cose, ma quello di "registrare" le risposte dei politici stessi, ponendosi in tal modo al loro esclusivo servizio come se fossero dei semplici microfoni viventi.
Dite la verità: non è un tantino curioso che un atteggiamento così partitocratico nei confronti dell'informazione venga assunto da chi sostiene da decenni di voler combattere la partitocrazia?

Questo post è stato pubblicato il 11 dicembre 2010 in ,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

16 Responses to “Ecco, per esempio”

  1. Ti capisco: anche io, come idee, mi sento più vicina a quelle dei radicali che a quelle di qualunque altro partito politico.
    Ma la dirigenza radicale ha fatto un po' troppe cappellate x meritarsi il mio voto....

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  2. Ci è voluto del tempo, ma li avete capiti

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  3. Pannella con i suoi 80 e passa anni non è dissimile come testa da qualsiasi anziano della sua età.E' rincoglionito,* stanco anche per come si è speso in passato. Pensione? e dai Marco, non ti mancano certo i soldi…

    * mi metto tra i futuri rincoglioniti anche io, è fisiologico e non raccontiamoci favole come fa il supernano.

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  4. Lungi da me difendere Pannella e l'atteggiamento che ha manifestato in questo episodio e in svariate altre occasioni, nonche` certe scelte sbagliate del partito. C'e` una cosa da dire pero`: per Pannella rispondere "decideremo in Parlamento durante il voto", non e` non rispondere. E infatti ha intimato a Gilioli di non scrivere che non aveva risposto.
    E` 60 anni che ci rompono la testa col fatto che le crisi di governo si debbano fare in parlamento e non nelle sedi dei partiti. Era impensabile che si allontanasse da questa linea e rispondesse "si abbiamo deciso di votare la sfiducia". Il "registrare" significava semplicemente mi hai fatto una domanda, ti ho risposto, non pretendere che ti dica quello che vuoi sentire.
    A questo aggiungiamo i rapporti sempre tesissimi tra i giornalisti, che si ostinano a scrivere che i Radicali "protestano", e Pannella e il gioco e` fatto.
    Insomma come la Chiesa ci insegna, dobbiamo contestualizzare. :-)
    Alla fine le idee sono piu` importanti di tutto, e in tutto questo tempo si puo` dire senza timore di sbagliare che non ne hanno sbagliata una. Stati Uniti D'Europa, debito pubblico, dissesto idrogeologico, problema giustizia, riforma del welfare, articolo 18, equiparazione dell'eta` pensionabile tra uomini e donne, le perplessita` su Bertolaso e sulla gestione emergenziale del giubileo, etc etc. Temi che sono entrati nell'agenda politica solo in questi anni, per non dire mesi, erano una priorita` per i Radicali gia` 20 anni fa.
    Detto questo, capisco benissimo che votare per un partito ed essere iscritto ad un partito sono due cose profondamente diverse. Una delle cause dei mali di questa dirigenza e` pero` proprio il fatto che il partito e` troppo di nicchia e ha troppi poco iscritti. Insomma un cane che si morde la coda.
    La nascita del PD poteva essere una buona occasione per incominciare una nuova fase, peccato che il PD non e` mai nato ma e` rimasto il vecchio PCI+DC.

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  5. Mi è dispiaciuto tanto leggere questo tuo articolo dopo quello di Giulia Innocenzi sullo stesso video.

    Io ho un parere completamente diverso dal tuo su quanto ha detto Marco in questa ripresa. Sento nelle sue parole quelle che avrei detto anch'io ad un giornalista (oltretutto di parte, vista la spilletta del popolo viola) che continua a fare domande sul "mercato delle vacche" e non capisce la necessità del dialogo.

    Incollo qui le parole di Valter Vecellio del 10.12.2010 nell'articolo "Promemoria per il Pd: i successi del "Loft"", credo che esprimano molto bene la mia posizione, quella di Marco e dell'utopia reale e concretizzabile dei radicali:

    "Uno degli sport nazionali di questo paese (e d’accordo, chi fa o dovrebbe fare informazione ci mette del suo) sembra essere quello di scambiare i propri sogni (o i propri incubi) per la realtà; e così: dici “dialogo”, e dicono di comprendere “trattativa”; dici: siamo preoccupati per quello che accadrà dopo il 14 dicembre, non importa quale possa essere l’esito del voto di fiducia, e dicono: perché votate per Berlusconi?; racconti quasi in presa diretta come sono andate le cose, come e perché hai incontrato Bersani, come e perché hai visto Berlusconi; e dicono di comprendere che ti prepari a fare il salto della quaglia…

    Naturalmente ciascuno ha diritto alle sue opinioni, e ha diritto di coltivarle direttamente; però non è un’opinione attribuire ad altri posizioni e comportamenti che non ci sono stati o che sono diversi se non opposti alle posizioni e ai comportamenti assunti".

    Spero che tu possa cambiare idea sul rinnovamento o meno della tessera radicale. Ma questo è solo un mio auspicio.

    Un saluto,
    Matteo Mainardi

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  6. Matteo,
    Gilioli non è così di "parte", conosce i Radicali e credo li abbia votati, ricordo un suo articolo, se la memoria non mi inganna, in cui raccontava di quando aveva iniziato a fare politica, proprio con il PR. Anzi, eccolo:
    http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/01/22/chi-ha-paura-di-emmatar/

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  7. Sul momento si può decidere cosa giocarsi alla roulette, ma sul decidere se dare o meno la fiducia ad un governo che (non) governa da oltre 2 anni lo si dovrebbe già sapere, se non ci sono retropensieri e/o "mercato delle vacche".

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  8. Premesso il fatto che trovo irritante l'atteggiamento radicale sulla fiducia e che Pannella si è comportato sgarbatamente, non credo che la tua interpretazione sia esatta.

    Pannella non dice che i giornalisti non devono fare domande scomode: dice che devono riportare la risposta invece che dire "non ha risposto".

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  9. Sono pienamente d'accordo col post. E' vero che il giornalista deve riportare più che interpretare, ma è anche vero che ad una domanda precisa Pannella ha risposto evasivamente e ambiguamente. Bè, anche questa aggressiva, fumosa (e sospetta) ambiguità è un dato da riportare. E nel caso di specie per me è il dato più significativo.

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  10. e sopratutto, a che serve la mia tessera radicale con la quale posso votare gli organi direttivi se poi c'e' sempre un solo capo che decide, tra l'altro non legittimato democraticamente dagli iscritti?

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  11. Tranquillo Alessandro, non sei il solo a pensare che la dirigenza radicale ha distrutto quel poco di buono che era rimasto nel vecchio partito radicale.
    Welcome to the club! :D

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  12. Leggere questi commenti spiega meglio di mille discorsi perché i radicali raccolgono percentuali patetiche.

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  13. anche i radicali sono vittime dell'eccesso di personalizzazione della politica con il leader che si comportano da dittatorelli all'interno dei loro partiti. l'unica eccezione a mio parere e il Pd in cui però c'è il problema opposto: regna l'anarchia

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  14. ho votato radicale fino a 10 anni fa, poi si doveva sostenere e rafforzare con il voto chi poteva garantire l'opposizione più ferma e decisa a berlusconi, poi il movimento 5 stelle che per un po' ci ha regalato una grande illusione, poi abbiamo sperato nei rottamatori e ce ne siamo già persi la metà sulla strada per Arcore.
    Per favore, basta. Siamo stremati

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  15. La tessera non la si fa solo per votare ai congressi (io mi ci annoio a morte e infatti non ci vado quasi mai), ma anche per dare forza alle idee di un partito o di un movimento. Ho detto più volte che non mi è piaciuto il modo in cui è stata gestita questa fase. Ho anche detto che non mi è piaciuto come Pannella ha bistrattato Gilioli (non perché lo stimi particolarmente come giornalista, anzi, mi sta un poco sulle palle, ma piuttosto per un bieco calcolo d'immagine). Ho anche detto che avrei sospeso il giudizio in attesa di vedere come si sarebbero comportati i radicali in questi giorni. Stamattina ho letto l'intervento di Emma Bonino. E io la tessera la rinnovo, perché per quanto facciano errori, per quanto Marco e tutti siano pieni di difetti, restano gli unici a cui affiderei l'Italia con convinzione.

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