Forti del consenso popolare

Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno. In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito. Gli universitari invece lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Nel senso che le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì.
(Francesco Cossiga, 23 ottobre 2008)

Questo post è stato pubblicato il 15 dicembre 2010 in ,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

6 Responses to “Forti del consenso popolare”

  1. Si, anch'io allora rimasi negativamente impressionato dalle parole di Cossiga.

    Strano che poi lo stesso Cossiga promuovesse di ascoltare le motivazioni pure dei manifestanti violenti... mah contraddizioni di un uomo insano di mente.

    Comunque io sono uno di quelli che pur condannando la violenza penso che questa violenza non scaturisca dal nulla.

    Cioè credo che tale violenza deriva dalla frustrazione di non avere in qualche modo rappresentanza.

    Non la giustifico però dico che questi andrebbero presi per le orecchie, portati in caserma, magari a calci in culo(si può dire?) ma senza manganellare sti ragazzini incoscienti, qualcuno dovrebbe ragionarci con sti ragazzi.

    La violenza andrà pure condannata, ma se non se ne capisce le motivazioni, non si fa altro che porre le basi per nuove violenze.

    Poi si devono pure punire secondo la legge, ma però vanno ascoltati e in qualche modo se possibili recuperati facendoli ragionare.

    O no?

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  2. Scusate, fuori tema, ma non ce la facevo proprio a non segnalarlo:
    "Il primo social network padano",
    http://facepadania.altervista.org/

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  3. Pierluigi:
    Kossiga è un disonore!! Per me, nato nella stessa terra che diede i natali a Gramsci.

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  4. Cossiga è morto. Presto altri lo seguiranno.

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  5. Quando ho letto queste parole per la prima volta mi sono vergognato di essere italiano. C'è una lucidità di fondo che mi fa pensare che non siano tre pronunciate a causa della demenza senile. O forse la senilità ha fatto emergere la verità. Comunque ho odiato quell'uomo, e quando è morto mi sono dispiaciuto solo del fatto che non è crepato prima e che abbia sofferto poco.

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