Dicembre. Io e il mio amico "Gògol" cerchiamo lo spunto per farci prendere dallo Spirito del Natale, quello che ti fa vedere le cose buone e belle, che ti fa venire voglia di appendere le palle all'albero e non di appenderti all'albero per le palle.
'Che poi lo dice anche Napolitano, no?!
Sono preoccupato, ma cerco il lato positivoIo però, Presidè, 'sto lato positivo fatico a trovarlo, e forse, invece di stare a guardare per poi trarre conclusioni, potremmo guardarci dietro le spalle (pratica ormai diffusa come quella di camminare spalle al muro) e valutare solo gli ultimi 12 mesi.
Se dovessi trovare uno slogan per questo 2010 sarebbe "dire (troppo), fare (poco), protestare (ovunque)". Mi sono presa la briga di elencare alcune delle categorie che hanno protestato quest'anno, elencandola seguendo il più rigoroso degli ordini "a cappella":
Comincerei con le manifestazioni fresche fresche, quella di oggi della trinità studenti-operai-terremotati, e quella capitanata dal PD. Salterei invece le proteste contro l'editto -pardon riforma - Gelmini, ma solo perchè i link meritevoli sarebbero troppi davvero.
L'anno comincia male, a gennaio, con la protesta dei magistrati; a settembre e poi a novembre protesta la polizia penitenziaria. Protestano i penalisti leccesi, i volontari nelle carceri, la polizia penitenziaria di Torino, di Porto Azzurro e di Viterbo. Sempre dal carcere, ma dall'altra parte delle sbarre, partono class action da Palermo, proteste da Brindisi e da Asti per il sovraffollamento, da Vibo contro la sospensione del servizio idrico. Si protesta ad Imperia e a Bologna a maggio, a giugno a Genova, a Rossano Calabro e a Padova, Vicenza, Novara. A Monza a luglio. Ad agosto è la volta di Livorno. A novembre si protesta a Massa. A Settembre è stato organizzato un sit in per i diritti dei detenuti.
Continuando con le prteste in divisa, a giugno protestano i vigili del fuoco che si organizzano una manifestazione per il prossimo febbraio anticipata poi a novembre. Magistrati, prefetti e forze dell'ordine in piazza luglio, la polizia a dicembre, a marzo la Polizia locale. Per quanto riguarda il fronte delle politiche sull'immigrazione alcune delle proteste, oltre quelle che hanno avuto più eco a Milano , a Brescia e in tutta Italia il 1° marzo, sono state quelle ai cie di Gradisca e di Torino dove alcuni immigrati si cuciono le labbra, a Rosarno, dove si protesta contro il caporalato. A novembre protestano anche i precari dell'immigrazione a dicembre, assieme alla Polizia, protestano militari e carabinieri. Protestano anche gli studenti a cui vengono imposte "lezioni" di ex-militari per avvicinare i ragazzi all'esercito. Intanto si contesta l'aumento delle spese militari.
Protestano i cereagricoltori in puglia, protestano i braccianti a Latina a maggio e di nuovo ad ottobre, protestano gli imprenditori agricoli del Mezzogiorno, si formano comitati per protestare in Toscana e nel centro Italia. A livello nazionale le imprese agricole si danno appuntamento a Montecitorio per denunciare il rischio chiusura di un terzo delle imprese. I pastori fanno la voce grossa e dalla Sardegna la protesta si allarga a tutte le regioni, denunciano anche i falsi prodotti made in italy, prodotti dallo Stato Italiano, in Romania, utilizzando materie prime romene ed ungheresi. La Coldiretti protesta per la difesa del made in Italy in varie occasioni, solo per fare qualche esempio, a Salerno, sul Brennero e attraverso varie iniziative di sensibilizzazione.
Ma la protesta più "curiosa" è quella della Commissione Ambiente alla Camera, che denuncia l'assenteismo del Ministro. Poi le proteste contro il via libera dello stesso Ministero per la trivellazione nel parco delle Isole Tremiti; quelle degli aquilani muniti carriole che avevano avuto l'assicurazione dal Ministro di vedere le strade sgombere dai detriti in pochi giorni. Ed ancora, Greenpeace contro il rigassificatore nell'area del Santuario (delle balene); gli ambientalisti, il FAI e il WWF contro il condono per gli abusi edilizi nelle aree protette; la protesta degli sfollati di Maierato che denunciano la latitanza delle istituzioni nelle aree a rischio frane
Dal fronte Infrastrutture : anche qui notizie sconfortanti, riporto solo alcuni casi a titolo di esempio: da una parte Taormina che guida la protesta contro l'aeroporto di Orio, dall'altra le imprese edili che premono per lo sblocco dei fondi destinati alle infrastrutture; poi i sindaci per la E78 iniziata da Fanfani, quelli che organizzano flash mob e quelli che chiedono le infrastrutture promesse per aver dato l'ok alla tangenziale est esterna a Milano. Si aggiungono i pendolari siciliani, i lavoratori sardi e i cittadini padovani. Chiaramente continuano le proteste in Val di Susa. Tutto questo nell'anno in cui le accuse su Lunardi vengono dichiarate fondate.
Protestano i precari della scuola, i lavoratori dei call center, gli stenotipi , i disoccupati della Peroni e i lavoratori della FIAT di Pomigliano. Si sale sulle gru contro la cassa integrazione, si accendono fiaccole sulle torri a Marghera, si sale sulle impalcature a Roma. Ed ancora, si protesta per le terapie negate a Roma, per aumentare, o almeno non tagliare le già misere pensioni per disabili, proteste per il diritto al lavoro dei disabili e contro il ticket.
Sul fronte cultura (se po' ancora di' "cultura"?) avevano cominciato i 100autori, ma i tagli di quest'anno hanno coinvolto non solo il settore cinema e teatro. Attori, tecnici e i settori della distribuzione hanno protestato anche durante il festival del cinema , tagli e proteste anche per i musicisti, corpi di ballo e chi più ne ha più ne metta. In protesta anche per i tagli destinati al patrimonio museale italiano. Protestano gli italiani all'estero per i tagli alla cultura, all'assistenza sanitaria minima, al welfare e ai consolati.
Sto meditando di farne un calendario per il 2011, dove al posto dei Santi figureranno precari, disoccupati, studenti, pensionati, abili e disabili, italiani e non. Così, tanto per dire che ricordare Caterina da Siena (patrona d'Italia) è inutile se non vengono ricordate anche tutte quelle persone che "sono", l'Italia.
Hai dimenticato lo sciopero della Rai del 10 dicembre: l'85 % dei dipendenti ha detto un bel "no" alla devastante (contro)riforma di Masi.
RispondiEliminaStanno letteralmente svendendo la nostra/vostra Rai pezzo per pezzo.
A latere: nessun periodico (tranne l'Unità) ne ha parlato.
E dire che c'eravamo proprio tutti, persino i sindacati di destra... oddio: mancava la Cisl; ma è cosa fisologica.
Un saluto,
Alessandro
Prendo appunti, l'idea del calendario mi piace sempre di più e lo sciopero rai ci sta come il cacio con le pere :D.. hai un link?
RispondiEliminaEhm, no, perché nessuno ne ha voluto parlarae nonostante il successo (almeno l'85% di adesioni).
RispondiEliminaC'è già stato.
Questo è il sito di colleghi superattivi e trasversalmente aderenti a varie realtà sindacali: http://www.laraisiamonoi.it/
Poco elegante farlo, ma ti rimando al mio blog per altri chiarimenti:
http://minimalessandro.blogspot.com/2010/12/lo-sciopero-e-dignita.html, dove trovi il comunicato stampa più rappresentativo;
http://minimalessandro.blogspot.com/2010/12/dentro-il-mio-sciopero-alla-rai.html, con le mie motivazioni personali mischiate a dati di fatto imbarazzanti;
http://minimalessandro.blogspot.com/2010/12/i-colori-dello-sciopero-per-una-rai.html, c'è una foto esplicativa di un momento della manifestazione del 10, specie per chi conosce l'area circostante viale Mazzini;
http://minimalessandro.blogspot.com/2010/12/i-lavoratori-rai-respingono-il-piano.html, con il comunicato (soddisfatto) della Cgil.
Perdonate l'abuso, perdonate Muslera :-0
Ciao,
Alessandro