La vicenda si può sintetizzare nel modo che segue: lei lascia lui, lui si presenta sotto casa di lei e le chiede di tornare insieme, lei risponde di noi, lui va su di giri e la bacia con la forza, lei lo denuncia, la Cassazione lo condanna a un anno e due mesi per violenza sessuale.
Tutto regolare, direi: se si esclude l’ironia della Repubblica, che riferisce l’accaduto parlando di una «sentenza choc» che «farà discutere» per la sua motivazione «davvero speciale».
E poi c’è chi ancora si ostina a dire che il maschilismo sarebbe acqua passata.