Dialetto parlamentare

L'idea mi pare davvero ottima, al punto che proporrei di estenderla ad altri e più importanti settori dell'attività pubblica.

Se tanto mi dà tanto, ad esempio, anche (e probabilmente a maggior ragione) sui parlamentari dovrebbe incombere l'obbligo di conoscere la cultura della regione dove lavorano, e quindi il relativo dialetto.
Orbene, amici, allo scopo di consentire agli amici della Lega di mettersi nelle condizioni ideali (da essi stessi solertemente individuate) per lavorare con efficacia, mi è gradita l'occasione di regalare loro un micro-corso di romanesco, che inizierei ad articolare con la lettura e ripetizione delle seguenti tre frasi-tipo:
  1. stavorta ho propio cacato fôri d' 'a tazza (stavolta ho davvero esagerato);
  2. si nun sto manzo me rimannano ar paesello co' tutt' 'a camicia verde a core appresso a 'e galline cor trattore (se non mi calmo finirà che mi costringeranno a tornarmene al paese natio, portando con me financo la camicia verde, a dedicarmi alle attività agricole cui ero avvezzo in precedenza);
  3. c'ho er naso così lungo che pare che me so' pippato er Viagra, c'ho tarmente tanti bozzi 'n faccia che pe' famme 'na carezza ce vôle er Nissan Patrol, c'ho li capelli schierati a zona: 'a natura fa brutti scherzi, ma me m'ha propio preso per culo (ho il naso eccessivamente prominente, la pelle butterata e i capelli assai radi: con me la natura è stata tutt'altro che clemente).
Istruzioni per l'uso: leggere, ripetere, rileggere, ripetere ancora.
Fino alla perfezione.
Sennò, fuori dai coglioni.

Questo post è stato pubblicato il 29 luglio 2009 in ,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

4 Responses to “Dialetto parlamentare”

  1. ottima idea!
    applichiamola innanzitutto agli iscritti alla camera di commercio, a chiunque faccia -italiano- richiesta di partita iva; a chi siede in parlamento; a chiunque lavori nel settore dell'amministrazione pubblica.

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  2. carucci!
    ma si dovrebbe chiedere anche che sappiano declinare the way of life delle grande metropoli, della cittadella, del paesino, del capoluogo, della frazione ...

    insomma non sia mai che non si sappia navigare negli infiniti particolarismi che suddividono i più minuscoli anfratti .
    .. che so ...
    nel paesino M****** ***** - dove sono finita a vivere - la frazione ******* ha un dialetto diverso da "paese", ma non solo quelli che abitano a P**** *** ***** a circa 1 km parlano un dialetto ancora diverso.
    per me non è un problema non capisco nè l'uno nè gli altri, ma non faccio un lavoro siffatto.
    ah dimenticavo anche usi, costumi e consumi sono diversi. teniamone conto.

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  3. Compito: tradurre una poesia in dialetto. Missione impossibile per molti genitori dei pargoli di Noventa Padovana, non tutti degli autoctoni. Alle contestazioni la maestra, ligia alle direttive di Bossi Umberto e consorte, risponde che il dialetto poteva anche essere diverso da quello veneto: la favella del luogo d'origine. L'arabo di Rabat e quello di Tunisi, per esempio? Rob de matt.
    QUI la nota d'agenzia.

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