Tessera singola, finanziamento multiplo

Ogni volta che si approssima l'elezione del segretario del PD riciccia (abbiate pazienza, trattasi di espressione romanesca, marcatamente dialettale ma a mio parere assai efficace) l'annosa questione della doppia tessera, che lo statuto del Partito Democratico si ostina a vietare.

Vale a dire che se Alessandro Capriccioli, iscritto ai Radicali, decidesse di mettersi nel portafoglio anche la tessera del Partito Democratico, la Commissione di garanzia di quest'ultimo dovrebbe riunirsi e deliberare la sua estromissione dall'anagrafe degli iscritti.
Badate: nel panorama della politica italiana non si tratta certo di un'eccezione, ché praticamente tutti i partiti (ad eccezione dei Radicali, s'intende) prevedono nel loro statuto, in una forma o nell'altra, il divieto di iscrizione per chi aderisca già ad altri movimenti politici.
Orbene, a parte il fatto che tale sanzione viene applicata o ignorata in modo differenziato a seconda di chi ne debba essere il destinatario, mi domando per quale motivo i partiti politici, che campano col finanziamento pubblico (strafottendosene della volontà dei cittadini, i quali qualche anno fa lo avevano abrogato con un referendum: ma tanto dei cittadini chissenefrega, no?), non analizzino con la stessa cura la militanza politica di tutti i contribuenti che, loro malgrado, ne foraggiano le casse.
Sapete che nuova c'è, amici del PD e gentili esponenti degli altri movimenti politici?
C'è che voi, nessuno escluso, sopravvivete quasi esclusivamente grazie alle tasse dei cittadini, comprese le mie.
C'è, inoltre, che magari domani mattina, complice il caldo afoso che è spesso responsabile di intendimenti inconsueti, e magari a causa dell'incontrollabile esigenza di verificare cosa fate dei miei quattrini, potrebbe saltarmi in mente di iscrivermi al vostro partito.
E c'è che io, Alessandro Capriccioli, sono un iscritto e dirigente radicale.
Per cui scegliete: se mi dovesse venire voglia, o mi tesserate senza fare un fiato, oppure vi armate di santa pazienza, calcolatrice e spirito di sacrificio, e rinunciate alla quota di finanziamento pubblico riconducibile alle imposte mie e di tutti quelli che sono iscritti ad altri partiti.
Oppure si deve concludere che il problema della doppia tessera vi turba solo quando si tratta di decidere, ma non quando è il momento di incamerare soldi?

Questo post è stato pubblicato il 16 luglio 2009 in ,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

3 Responses to “Tessera singola, finanziamento multiplo”

  1. non riesco proprio a seguirti, per due punti distinti:

    1) il programma dei radicali e quello del pd sono totalmente diversi. Che senso ha iscriversi in entrambi? (si sottointende che chi si iscrive ad un partito condivida il loro programma)

    2) pretendi forse di non pagare le tasse per qualcosa che non vuoi?
    E non posso io rifiutarmi di pagare le tasse (del sist. sanitario) per non ottenere il nostro meraviglioso sistema sanitario, ad esempio?
    (voglio dire: io lo trovo sensato, ma tu lo trovi sensato?)Sei contro le tasse?

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  2. Puntualmente:

    1) converrai con me che il senso di ciò che fa un altro dovrebbe essere chiaro a lui, non a te: e che non mi pare sia accettabile stabilire che un individuo, per poter fare una cosa, debba giustificarne il senso a un altro;

    2) non sono contro le tasse, ma in questo caso c'è un duplice problema: da un lato, come ho scritto, il finanziamento pubblico era stato abrogato da un referendum, ma i partiti se ne sono strafregati e l'hanno reintrodotto dalla finestra, prima chiamandolo "rimborso elettorale" e successivamente facendo in modo che venisse erogato non solo in concomitanza con le elezioni, ma costantemente; dall'altro lato, pretendo eccome di conoscere la destinazione delle mie tasse, di potermi informare su come quei soldi vengono spesi ed eventualmente contestarne l'impiego. Questo non significa essere contro le tasse, ma semplicemente esercitare i miei diritti di contribuente.

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  3. 1) secondo te un partito di estrema destra dovrebbe accettare senza problemi una persona già iscritta ad un partito di estrema sinistra? Se io fossi il capo di un partito starei bene attento a chi far entrare, e mi sembra che anche il partito sia "libero" di accettare o meno chi crede.

    2) puoi provare a vedere dove vanno i tuoi soldi, ma se non mi sbaglio tu chiedi di "rinunciare alla quota pubblica", cioè vorresti che loro smettessero di pretendere soldi da te per avere qualcosa che non vuoi (finanziamento dei partiti[anche quelli cui non aderisci], se ho capito bene).

    Orbene, se a te sembra giusto che qualcuno possa richiedere la sospensione del pagamento di un servizio non richiesto, allora è giusto non pagare le tasse (anzi, è proprio CIO' che stai dicendo, visto che ciò che tu paghi per il finanziamento è una tassa).

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