Franceschini, Bersani, Marino: guardiamo le parole

Oggi la versione on-line de Il Foglio (ebbene sì) pubblica una singolare analisi grafica dei discorsi di candidatura di Dario Franceschini e Pierluigi Bersani e del manifesto elettorale di Ignazio Marino. Avvalendosi dell'uso di un algoritmo è stata calcolata la frequenza delle parole dei tre candidati alla segreteria del PD.

Considerando che più una parola è stata ripetuta più essa è grande, vi invito a dare un'occhiata e trarne le vostre personali considerazioni.
Le parole di Franceschini il 16 luglio:
Il discorso di Bersani del 1 luglio: Il manifesto di Ignazio Marino pubblicato dal Foglio:

Questo post è stato pubblicato il 18 luglio 2009 in ,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

10 Responses to “Franceschini, Bersani, Marino: guardiamo le parole”

  1. La scelta di diversi caratteri per i tre candidati, è casuale? I guess not.

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  2. ...così come il fatto che basterebbe unire le occorrenze di "partito" e "Partito" perché anche nel discorso di Marino questa emergesse come la parola più evidente...

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  3. Sì in effetti lo schema è manipolato. Nel discorso di Marino ci sono due partito che sommati assieme l'avrebbero reso più grande.
    La scelta del colore rosso per Franceschini non è casuale ma una strategia de il FOglio per far associare Franceschini al colore rosso, quindi comunista.
    Non so che interesse abbia il Foglio ad avvantaggiare Marino con questi trucchetti ma lo trovo squallido

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  4. notare anche che nello schema di franceschini ci sono parole in verticale che sono illegibili mentre negli altri due no.

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  5. Il gombloddo, il gombloddo !

    Maddai! Il programma che hanno usato al foglio è il seguente: http://www.wordle.net

    De che stamo a parlà?? Eppoi al Foglio ("Aborto? no grazie" Du iu rimember?) dovrebbero appoggiare Marino?

    La vera differenza la fa che i primi due sono discorsi, il terzo un testo scritto.

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  6. Be allora è da tarare bene questo software. Perché ha messo due "partito"?
    Se li sommi il "partito" di Marino è grande quanto quello degli altri.

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  7. @ Gambero: la (breve) storia del Pd insegna che la debolezza del segretario è direttamente proporzionale alla percentuale dell'apparato che lo appoggia.
    Quindi, se è vero che in questa fase politica un segretario debole è un partito debole, se al Foglio desiderano un Pd debole fanno bene a spingere per Marino: in quanto porta via voti a Bersani, l'unico che sembra poter vincere da solo.

    Già mi vedo un'Assemblea Nazionale con le liste Bersaniane ferme al 45%... e Bersani che tira dentro tutte le liste pro-Franceschini. Silvio gode.

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  8. Se fate attenzione, non è solo Marino ad avere due volte "partito". Per me una volta contano "partito democratico", l'altra "partito".

    Marino è più vicino a Franceschini che a Bersani (sicuramente lo sono tutti i piombini, Civati in testa), almeno sul modello di partito, che è la vera questione dirimente del congresso.

    Ma poi gli elettori del Piddì leggono il Foglio??

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  9. Giochino che potrebbe essere utile e molto web 2.0. Peccato che mi sembri decisamente impreciso su alcuni aspetti. Forse serviva un software migliore...
    Comunque qualche considerazione interessante può venirne fuori.

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  10. Rilevo anche io come sia nel grafico di Bersani che in quello di Marino compaia due volte la parola partito: suppongo che in uno dei due casi si tratti del participio passato del verbo partire. Ma quale dei due?

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