Carcere? Ma no, meglio pregare

L'ultimo caso di prete pedofilo giunge dagli Stati Uniti, o meglio, dall'India. Cioè, il prete era in Minnesota, ma guarda un po', dopo il fattaccio è stato rimandato nella sua parrocchia di origine, in India.
Si tratta del reverendo Joseph Palanivel Jeyapaul, e il fatto risale a sei anni fa.
Dall'International Herald Tribune:

Una ragazzina di 14 anni stava pregando dopo scuola in chiesa. Il parroco le disse di seguirlo nel presbiterio. Quando la ragazzina si rifiutò di toccargli i genitali, lui le rispose che stava commettendo un peccato e che "avrebbe potuto rendere la sua vita miserabile". Il parroco la spinse quindi sul divano, le toccò i seni e si tirò giù i pantaloni.
I documenti provano che il vescovo avvertì il Vaticano dell'accusa rivolta al parroco di aver molestato questa e anche un'altra ragazzina. Le due, infatti, riponevano la fiducia nell'uomo, che aveva promesso di discutere del loro desiderio di diventare suore.
Ora un avvocato distrettuale sta cercando di far estradare il parroco con l'accusa di aver forzato una ragazzina a fare sesso orale, e di aver minacciato lei e la sua famiglia.
E speriamo che la giustizia "umana" riesca a processarlo.
Quella "divina", infatti, ha prescritto al parroco un anno di preghiera in un monastero.
Viste le sue abitudini, sarà stata per lui una pena molto severa.
Ma non abbastanza, almeno per noi umani.

Questo post è stato pubblicato il 06 aprile 2010 in . Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

3 Responses to “Carcere? Ma no, meglio pregare”

  1. Che pezzi di mer*a, con tutto il rispetto per la mer*a.
    Quando leggo queste cose ho sempre davanti a me la straordinaria innocenza dei miei nipoti, la loro dolcissima fragilità, la totale fiducia che ripongono in noi genitori, zii... e poi... neanche ci voglio pensare, anche perché di vittime dei pedofili ne ho conosciute, e quegli occhi spenti difficilmente li cancelli dalla memoria.
    Ciao,
    Alessandro

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  2. Che pezzi di mer*a, con tutto il rispetto per la mer*a.

    Quoto.

    RispondiElimina
  3. Ma che fine hanno fatto le macine da legare al collo? Ne hanno bloccato la produzione?

    RispondiElimina

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