Hey little girl, is your daddy home
Did he go away
and leave you all alone
I got a bad
desire
I'm on fire
Expecting Everything, and nothing less. Questa è la musica di un artista senza volto, ma dall’anima particolarmente espressiva, in edizione limitata con splendido cofanetto. E’ soft nel suo stile con i Japan, riemerge da solista come uno strumento dalla voce bianca. E’ e vuole essere minimale, impersonale, naturale, ma la sua continua ricerca interiore ha un potere di contagio notevole. Come in questo pezzo, di lacrime lucenti e profondi abbracci, solismi di note e ricongiungimenti di parole, sanguinosa conquista, magnetica attrazione. Il testo, profuma. La musica, è lì.
The lights of the ashes smoulder through hills and vales
Nostalgia burns in the hearts of the strongest
Picasso is painting the ships in the harbour
The wind and sails
These are the years with a genius for living
The rope is cut, the rabbit loose
(Fire at will in this open season)
The blood of the poet, the ink in the well
(It's all written down in this age of reason)
The animals run through harvested fields of fire
The bitterness shown on the face of the homeless
Picasso is paining the flames from the houses
The sudden rain
These are the years with a genius for living
The rope has been cut, the rabbit is loose
(Fire at will in this open season)
The blood of the poet, the ink in the well
(It's all written down in this age of reason)
Fire at will
Fire at will
Fire at will
Una generazione facile, quella di Pride. Un’altra, con pochi altri pensieri se non affermare sorridendo di star crescendo bene, in nome di alti ideali. Un pezzo facile molto, e impegnativo molto. Non si sapeva dove sarebbero arrivati gli irlandesi pionieri del rock, Bono e The Edge, mischiando simbioticamente stili ed umori, sogni e impennate di rabbia, fra arrangiamenti, poesia romantica alla Yeats, , cover dei Beatles, blues, pop. Tono disperato della generazione dell’ansia che si fa rassicurante in questo omaggio alla nazione americana, con toni trascendenti ed evocazioni placidamente oniriche, tragedia borghese e virtù strumentali Brian Eno e aria melodica, suonato e cantato come un inno, e una speranza.
Io sono un fan del Boss, ma quella canzone non la metto nella sua top 20
RispondiEliminabellissima Pride!!!!!
RispondiEliminaUna delle migliori degli U2...
Io penso che il miglior pezzo degli U2 sia la cover di helter skelter dei beatles (rattle and hum)
RispondiEliminaMa come dice Capriccioli, tant'è
Pride era ed è di più facile ascolto rispetto ad altre dello stesso bellissimo album. Io che ci sono diventato grande con The Unforgettable Fire dico, parafrasando quanto detto, generazione difficile quella di Bad e TUF
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