Ida Magli sul Giornale:
Il trapianto di organi, nella sua brutale concretezza, ha tolto qualsiasi sacralità alla morte; e ha cancellato la trascendenza presente, con il suo immenso mistero, nel corpo del defunto. Ci si lamenta del «materialismo» del nostro tempo: l’utilizzazione come pezzi di ricambio dei corpi degli altri ne è la massima prova. Nessun materialismo può andare più in là di così. Né lo si camuffi con la terminologia del «dono»: il soggetto agente è quello che «ti pensa» come pezzo di ricambio, che «ti vede» come pezzo di ricambio, che ti utilizza come pezzo di ricambio.Come dire: piuttosto che uno, già che ci siamo, meglio che schiattino in tre o in quattro. Vuoi mettere, la soddisfazione di crepare con trascendenza e sacralità?
Ho la tessera AIDo dall'età di 14 anni.
RispondiEliminaQuesta è involuzione, "bella e buona".
Eh ma tu non comprendi, Ale.
RispondiEliminaTogliendo l'organo da donare al corpo del defunto, lo estirpi dalla sua vera "famiglia".
I valori della famiglia vengono prima di tutto, lo sai.
ha perfettamente ragione ida magli, ed è per questo che in fin dei conti, l'alleanza tecnica-mercato farà il suo corso e non ci sarà verso di arginarla da parte di nessun tipo di organizzazione confessionale o meno. brutto da dire, ma alla fine il mercato ci salverà dai neoconservatorismi. salvezza dalle imposizioni etiche, non salvezza fisica dal disastro ambientale (che è tutto un altro discorso)
RispondiEliminarm
Questa immagino sia una di quelli che prima divende dei mucchi di cellule embrionali in quanto "vita", poi pensa sia giusto far morire la gente senza trapianto.
RispondiEliminaOgni volta che pensi abbiano raggiunto il fondo, cominciano a scavare.
Ho la tessera di autorizzazione all'espianto dei miei organi nel portafogli da una quindicina d'anni. Non c'è sacralità in un cadavere, solo carne morta, che se lo mettano in testa una buona volta queste sedicenti antropologhe. La signora Magli una volta ha detto: "Che delusione: ho passato la vita a difendere le donne, ma purtroppo debbo constatare che le donne non pensano." (http://it.wikiquote.org/wiki/Ida_Magli) A leggere lei c'è da crederle
RispondiEliminapensavo che quella della scaraffia fosse una scemenza detta in solitudine, una puttanata talmente vergognosa da far sghignazzare (o preoccupare) perfino gli attuali scudieri del regime, che se ne sarebbero saggiamente dissociati per non esporre al pubblico ludibrio il proprio clericofascismo. invece scopro con inesprimibile raccapriccio che la scaraffia non e' stata lasciata sola, e diversi sedicenti "giornalisti" (lorenzetto, magli), con competenze mediche ed etiche notevolmente inferiori a quelle del macellaio di quartiere ma privi della sua modestia, sfidano il ridicolo tentando di alimentare discussioni antistoriche, irrazionali e di fatto inesistenti, e incredibilmente il ridicolo riescono pure a BATTERLO, elevando i propri deliri a serio argomento di discussione pubblica.
RispondiEliminacon politici, intellettuali, giornalisti, stampa e televisioni di questo livello non avremo mai liberta. MAI.
Una propostina maligna: che gli organi dei donatori vadano a riceventi anch'essi iscritti a liste di donatori! Niente organi ai non donatori. Secondo me la Magli (e non solo) cambia idea...
RispondiEliminaAllora, da bravi, chi è che ha espiantato il cervello dal corpo di Ida Magli? Su, per cortesia, che c'abbiamo poco tempo da perdere. Alzi la mano il responsabile e lo restituisca.
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