Meno male che Silvio c'è stato

"Sotto qua abbiamo scoperto trenta tombe fenicie del trecento avanti Cristo". Un giorno, credetemi, ci riappacificheremo con la memoria di questi anni, e Berlusconi ci mancherà. Ma non soltanto per nostalgia o per l'innata umana tendenza a ricordare con affetto qualunque porcheria abbia infestato la nostra gioventù (lo Slime Pit dei Masters negli anni '80, i Masters negli anni '80, gli anni '80): noi a Berlusconi saremo grati. Gli saremo grati, certo, per averci regalato centinaia di momenti memorabili e di immagini senza tempo (Berlusconi che fa le corna, Berlusconi che fa cucù, Berlusconi fa la mitragliatrice, fa il dito medio, dà del kapò al tedesco, si intorta la finlandese, sgridato dalla regina d'Inghilterra, e mille altre avventure), e per averci in questo modo permesso per anni di parlare contemporaneamente di politica e di grandi stronzate. Gli saremo ancor più grati per averci reso tutto più facile, prestando il suo stesso corpo alla rappresentazione fisica di tutto ciò che vedevamo di male nell'Italia e nell'italiano medio: l'ignoranza, la volgarità, la proverbiale italica furbizia (che è il nome che abbiamo dato al proverbiale italico disprezzo per la legalità), il maschilismo, le barzellette di merda, il clericalismo di convenienza, la mafia, i massoni, i post-fascisti, la canzone napoletana, il Milan. A tutto questo Berlusconi ha fornito una faccia, ha dato dei lineamenti che potevamo mettere a fuoco: ecco cosa stiamo diventando, dicevi guardando Berlusconi che raccontava una bellissima barzelletta sulle scorregge, e ti orientavi, ed era facile. Ma soprattutto gli saremo grati per questi lampi di genio, queste preziose occasioni di capire come lavora la mente fervida di un corteggiatore «di buon gusto, di cultura e di eleganza» che non ha mai pagato una donna perché ama «il piacere della conquista». Trenta tombe fenicie. - Sai, erano proprio qui sotto. - Davvero? - Ti giuro. Proprio sotto all'attuale gelateria. - Che posto pieno di cultura che è la tua villa, Silvio. - La sai quella di Pierino, Obama e Putin che vanno al bagno? Io naturalmente vivo in affitto a Milano e non sarei credibile se millantassi una cosa del genere, ma ho già riadattato la tecnica ("Sai, in questo letto ci è morta mia zia Assunta") e adesso spero che escano altre registrazioni perché ok i morti antichi, ok la proposta di cosa a tre con un'amica, ma io non mi sento sicuro, ho bisogno di altri consigli, di più buon gusto, di più cultura e di più eleganza. Aiutami Silvio, meno male che ci sei tu.

Questo post è stato pubblicato il 27 luglio 2009 in . Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

3 Responses to “Meno male che Silvio c'è stato”

  1. Scrivo con molto ritardo. Non ti conosco ma ti faccio i miei complimenti: è un'analisi molto originale. Io spero solo una cosa: che tu abbia ragione! E lo spero di cuore. Spero anche che il momento in cui dovremo ricordarlo arrivi il più presto possibile.

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