Tipografia zero

Supponiamo che un tizio qualsiasi, per noia, disagio, ignoranza, perché non ha altro da fare o semplicemente perché nessuno gli ha mai spiegato che si potrebbe fare altro, prenda a trascorrere le sue serate infilandosi su per il culo tre o quattro libri belli grossi, per esempio dei vocabolari. Supponiamo che intorno a quel tizio, complici i consueti meccanismi di emulazione, si radunino via via altri individui i quali, afflitti anch'essi dalla stessa noia, dal medesimo disagio e da un'analoga scarsità o mancata conoscenza di alternative, decidano di unirsi a lui, facendo capannello intorno alle librerie e inaugurando una vera e propria moda consistente nella ripetizione sistematica e collettiva della pratica testè descritta. Supponiamo, infine, che gli individui in questione siano minorenni, e che quindi lo stato reputi di doverne tutelare l'incolumità, messa gravemente a repentaglio dalla pessima abitudine contratta, non ritenendoli in grado di provvedere a se stessi con la dovuta maturità. Voi che ne dite: per proteggere la salute di quei giovani non sarebbe opportuno che gli organi di quello stato mettessero a loro disposizione altre cose da fare, o si adoperassero per fare in modo di coinvolgerli in quelle che già esistono, o magari si spremessero le meningi per capire come spiegare loro che c'è di meglio da fare, che infilarsi nell'ano tre o quattro libri da due chili l'uno tutte le sante sere?

Oppure, secondo voi, sarebbe sufficiente che proibissero loro di possedere un vocabolario?

Questo post è stato pubblicato il 21 luglio 2009 in ,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

7 Responses to “Tipografia zero”

  1. Secondo me dovrebbero tappar loro il culo!

    Mhhh... Risposta sbagliata?

    RispondiElimina
  2. Sai che detta così, la tua riflessione non fa una grinza?

    RispondiElimina
  3. Secondo me proibiscono di possedere libri, di farne uso e di parlarne in pubblico.
    Poi però in privato ne hanno delle biblioteche piene, e ne fanno uso, loro, perché si ritengono abbastanza degni e responsabili per farlo, loro.
    Gli 'altri' non possono.

    RispondiElimina
  4. di overdose di libri nel culo non è mai morto nessuno...
    Quella di bere, se è un vizio, è difficile fermarlo con la proibizione, ma se è una moda, come sembra che sia diventato, forse uno stop può servire.

    RispondiElimina
  5. Sono d'accordo sul fatto che il proibizionismo non sia un metodo educativo efficace, ma mi preme sollevare una questione: l'alcool è una droga legale che crea danni fisici e psicologici nelle persone + danneggia fortemente la società, pensiamo anche solo al piano economico (10% ricoveri e 20% costi sanitari associati ad alcool, giornate lavorative perse,..) senza che mi addentri in altre questioni tipo alcool&guida, alcool&suicidio, alcool&gravidanza...
    Ho l'impressione che il problema sia un po' sottovalutato..siamo arrivati ad un punto in cui le politiche sociali di dissuasione e promozione della salute non bastano. Non dico che non servano (anzi, le metto in atto in primissima persona, con profondo impegno da giovane a giovane, da anni) ma, vedendo come sono ridotti, come siamo ridotti, io credo: non bastano!

    RispondiElimina
  6. "le politiche sociali di dissuasione e promozione della salute non bastano"

    ...e quando mai sono state fatte?
    Seriamente,intendo.Mai!

    RispondiElimina
  7. Dato che molto spesso si parla di gente che vive ancora in casa dei genitore....ma com'è che tutte le sante sere escono ad infilarsi i suddetti libri su per il culo? Poniamo anche che per ipotesi sfatiamo il fatto che siano assuefatti a suddetti libri e siano semplicemente idioti. Vorrei far notare che l'atteggiamento ebete lo si può notare anche in pieno pomeriggio così come la arroganza e sconsideratezza nella guida. Sempre overdose da tomi? Io sono invece proprio propenso a considerarlo ormai un carattere diffuso. Lungi da me difendere le istituzioni ma, cosa dovrebbe fare lo Stato? Perchè non volete vedere un concorso di colpa nell'ambiente più intimo della famiglia? I miei mi raccontavano che quando erano giovani loro, si rompevano talmente tanto il culo al lavoro che le ore libere si riposavano e rilassavano. Ed il weekend era vissuto con più spensieratezza. Forse questa è la soluzione? Se il culo ti fa un male cane, difficilmente ti viene voglia di infilarci un qualsiasi cosa. Per il resto io riuscivo sempre a farmi le mie bevute in maniera molto più tranquilla, ed a distanza di tempo non rimpiango di essermele fatte. Una delle differenze era che non avevo bisogno di dimostrare di saper guidare a 160 su qualsiasi strada, si tornava a casa piano piano contenti di andarsene a dormire. Mah, che volete, sarò già stato vecchio ai tempi.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Poll

Powered by Blogger.

Popular Posts

Followers

Blog Archive

Subscribe

Labels

Sponsor

Random Post