Com’è possibile che candidati come Marco Scurria (Pdl) e Silvia Costa (Pd), solo per citare alcuni fra i tanti nomi sconosciuti ai più di questa tornata elettorale, abbiano potuto superare le 100mila preferenze?
Hanno speso un sacco di soldi.
Il candidato zompato Carlo De Romanis ha dichiarato a Tetris di aver speso 50mila euro, ovvero solo un decimo di quello che avrebbero speso i suoi colleghi.
Calcolando che in cinque anni di legislatura il profitto totale di un eurodeputato italiano potrebbe variare dai 600mila al milione e 500mila euro (proprio per quelli più bravi ad assumere mogli, mariti e figlioletti come assistenti, e quindi a spendersi anche i 15mila euro mensili addizionali ai 10mila di stipendio “base”), i candidati più dispendiosi ci hanno visto lungo.
Ma i cittadini non avrebbero diritto a sapere quanto hanno speso i singoli candidati e i partiti nel loro complesso?
Ad oggi ho sentito soltanto la dichiarazione di spesa dei Radicali: 350mila euro (quindi il partito nel suo complesso avrebbe speso meno di alcuni singoli candidati). Plausibilmente i candidati più dispendiosi non avranno messo i soldi di tasca loro. Chi ha avuto interesse a finanziarli, oltre ai partiti? Chi rappresenteranno una volta seduti in Parlamento?
Ho la vaga sensazione che i miei interessi di cittadina saranno gli ultimi di una lunga fila…
qual è il problema? Questa è la democrazia che tanto amate.
RispondiEliminamarco scurria ha preso tanti voti perchè fa parte di una comunità umana e politica. In provincia di Macerata ha preso 1124 preferenze e non abbiamo chiesto un centesimo...
RispondiEliminaprima di dire alcune cose documentatevi sulla storia delle persone.
Marco si era già candidato con AN nel 1999 e a 32 anni prese quasi 18.000 preferenze. Poi è stato presidente nazionale del MODAVI. Del suo gruppo fanno parte tre deputati tra cui il ministro Giorgia Meloni. Non si prendono 85.000 preferenze in provincia di Roma solo con i soldi.
Buona giornata
Michele De Simonre
Coordinatore Regionale Azione Giovani Marche