Grandezze inversamente clericali

Mentre gli insegnanti di tutte le discipline diminuiscono nonostante il fatto che gli studenti aumentino, i professori di religione aumentano del 14% anche se i ragazzi che frequentano le loro lezioni diminuiscono.
Se ne deduce, a quanto pare, che in Italia il numero di insegnanti di una determinata materia è inversamente proporzionale a quello degli studenti che la frequentano.
Roba da entrare a pieno titolo tra le leggi di Murphy.

Questo post è stato pubblicato il 16 febbraio 2011 in ,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

8 Responses to “Grandezze inversamente clericali”

  1. A dire il vero è la legge di Parkinson (Una organizzazione burocratica cresce indipendentemente dalla quantità di lavoro da svolgere). Il libro è spettacolare, e cita molti esempi simili (il Ministero delle Colonie britannico, che raddoppia l'organico nel periodo in cuii l'impero perdeva uno ad uno i suoi dominii).

    Fuor di pignoleria, comunque il senso è chiaro; l'assoggettamento della nostra politica alle gerarchie ecclesiastiche a danno della collettività è (purtroppo) ancora molto forte, ed è cosa sacrosanta ricordarlo ad ogni occasione.

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  2. Ciò è sicuramente conseguenza della più FONDAMENTALE fra le leggi murphiane:
    "La somma dell'intelligenza sul pianeta è costante. La popolazione è in aumento..."

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  3. pare che ci siano docenti di religione che entrano nelle scuole e nelle graduatorie come - appunto docenti di religione e poi chiedano di essere trasferiti alle materie di storia e filosofia (se sai di catechismo allora sai di storia e filosofia, no?). quindi probabilmente il conto potrebbe essere ancora più grande. ma sono solo voci di corridoi scolastici non confermate da dati, quindi da prendere con le pinze (comunque, se fosse vero, sarebbero materie assegnate a docenti che non solo non sono preparati per quelle materie, ma nemmeno hanno transitato per una graduatoria come tutti gli altri ai quali soffiano il posto - visto che essendo già di ruolo, non vengono messi in fondo alle graduatorie...)

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  4. Metil, dimmi un po' che ne pensi a proposito di questo:

    http://littlecaesar.splinder.com/post/24145151/non-m-rsquo-annoio

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  5. Però questo non vale ANCHE per i professori di greco e latino, uffi!
    Vaticano in Groenlandia, questa è la soluzione.

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  6. * Tinni
    poveri groenlandesi, che ti hanno fatto di male? :-))

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  7. @alex: un insegnante di ruolo, se è abilitato per insegnare altre discipline, può chiedere un "passaggio di cattedra" su quella classe di concorso, ed è una cosa normalissima (è piuttosto facile, ad esempio, che un laureato in Storia o filosofia abbia i titoli sia per insegnare Lettere alle medie e Storia&Filosofia nei licei). Il vero problema è che i docenti di religione non debbono superare nessun tipo di selezione pubblica per abilitarsi (Concorso, SSIS), ma vengono nominati direttamente dalla diocesi di appartenenza.

    L'altro problema è questo: il numero di classi (e dunque di docenti) viene stabilito in base al numero di alunni totali (il numero di alunni nelle classi sta aumentando vertiginosamente, negli ultimi anni, ma questo è un altro discorso), mentre il numero degli insegnanti di religione viene stabilito a classi già fatte, anche se il numero di alunni che "si avvale" dell'ora di religione è minimo.
    facciamo un esempi semplice. se le classi devono avere 25 alunni, in una scuola con 100 ragazzi si formeranno 4 classi, e verranno chiamati tot insegnanti di lettere, di matematica, di lingue ecc... gli insegnanti di religione saranno 4, anche se in ogni classe ci son solo 15 o 10 o 5 alunni che scelgono l'ora di religione. spesso è impossibile o poco intelligente mettere nella stessa classe tutti gli alunni che NON fanno religione (si rischiano, ad esempio, la classi-ghetto di alunni non italiani). immagino che per chiunque sia facile capire la differenza tra insegnare a 25 alunni o a 15.

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  8. vorrei anche aggiungere che il numero di studenti che si avvalgono della religione cattolica è anche maggiore di quelli che realmente vorrebbero avvalersene. conosco molti casi di genitori costretti alla fine a cedere sul permesso di frequentare il corso perchè il loro figlio, unico nella classe, creava problemi, si sentiva escluso, non aveva corsi alternativi, ecc. io stessa ho scelto di non avvalere mio figlio (che inizierà la materna l'anno prossimo: sottolineo LA MATERNA - 3 ANNI, non vi sembra un pò presto?!?) ma sono pronta a cambiare idea nel caso in cui la cosa diventasse un problema per lui. non voglio certo che una mia questione di principio possa creare difficoltà a mio figlio. e vi assicuro che conosco dei casi in cui è successo, e anche a genitori credenti, perchè anche per molti credenti iniziare religione a 3 anni è un pò presto: a casa mia questo si chiama lavaggio del cervello (o piazzare una pedina in più e creare posti di lavoro per chi scelgono loro?).

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