Uccidere i blog con la monotonia

Di questi tempi fare il blogger è diventata un'impresa improba.
Uno si sveglia, fa colazione, si lava, si veste, poi decide di controllare quello che è successo in Italia aprendo la homepage di un qualsiasi quotidiano online: e là trova, nove volte su dieci, lo stesso titolo di due o tre giorni prima.
Sono di sei o sette macrocategorie diverse, quei titoli, e si alternano periodicamente con una regolarità sconcertante: in testa ci sono le testimonianze della D'Addario, di Ruby, di Noemi e compagnia cantando, con annesse intercettazioni piene zeppe di culi flaccidi, kappa scritte negli sms al posto delle c, feste in perizoma e ambizioni di ingresso in liste bloccate o di assegnazione di immobili in zone residenziali più o meno immerse nel verde; va per la maggiore anche Berlusconi che dice di voler "andare avanti" perché la maggioranza è solida come una colonna di granito e loro sono il governo del fare prova ne sia che i sondaggi lo danno primo tra i leader mondiali con una percentuale variabile tra il 48 e il 51%, a seconda delle giornate; poi c'è Bossi che dice elezioni subito, anzi in primavera, anzi mai, vedremo, se la maggioranza c'è il governo non cade e se invece non c'è sì, il tutto mostrando il dito medio ai giornalisti più o meno una volta a bimestre, tanto per tenersi in allenamento; le proteste dell'opposizione, generalmente rappresentate da un vivamaria di "si dimetta", con rare eccezioni consistenti in non troppo convinti "vogliamo le elezioni", si attestano saldamente in quarta posizione; poi c'è la giustizia, come la chiamano loro, con tutta un'ampia gamma di lodi, controlodi, lodi di riserva, lodi rettificativi di altri lodi cassati dalla Corte Costituzionale, lodi collaterali, subordinati, di emergenza, per decreto; quindi la saga delle telefonate di qualcuno durante le trasmissioni di qualcun altro, con relativi insulti, polemiche, smentite e ricorsi ad assortiti e improbabili organismi di garanzia, e infine le esortazioni di Napolitano che dice viva la concordia, basta con le divisioni, comportatevi bene e il gatto è un animale indipendente.
Poi basta.
Ecco, voi capirete che fare il blogger in queste condizioni è pressoché impossibile, perché un povero cristo si ritrova a dover commentare ciclicamente sempre la stessa roba, con l'ovvia conseguenza che per quanta inventiva possa metterci finisce inevitabilmente per diventare un tantino monotono pure lui.
Oggi, per esempio, abbiamo ricominciato con la legge bavaglio: che per farti incazzare ti fa incazzare, e pure di brutto, però avvertiresti l'esigenza, come dire, di manifestare il tuo dissenso in un modo un po' diverso rispetto alla volta prima, e a quella prima ancora, e a quella prima ancora ancora, finché non ti accorgi che hai praticamente esaurito i mezzi espressivi a tua disposizione -post serio già fatto, video già fatto, canzone già fatta, generatore automatico già fatto- e finisci per desistere, tanto quello che stai per scrivere l'hanno già letto tutti un paio di mesi fa e fare un bel copiaincolla sarebbe un cazzo e tutt'uno.
Insomma, questi hanno trovato il modo di neutralizzare i protagonisti della cosiddetta "informazione dal basso" senza prendersi neanche la briga di censurarli, di perseguitarli, di denunciarli, di metterli in carcere: semplicemente, li ammazzano di noia, avvolgendoli in una cappa di ammorbante monotonia e costringendoli a diventare più pallosi di loro.
Altro che rimbambiti: questi sono dei geni, e noi non ce n'eravamo accorti.

Questo post è stato pubblicato il 18 febbraio 2011 in ,,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

25 Responses to “Uccidere i blog con la monotonia”

  1. MI sa che finiremo pure noi a parlare delle gemelline (non quelle di Arcore)...

    è anche per questo che noi di Fuori dal Coro abbiam deciso di fare dei post sull'Unità d'Italia

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  2. Hai postato alla perfezione i miei pensieri. Ormai è già stato detto e scritto tutto, in tutte le salse possibili...

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  3. È un effetto che ha forti basi scientifiche. Un gruppo di persone che interagiscono si comportano come una rete neurale, e sono di conseguenza affetti dal cosiddetto "training".
    Se gli viene dato un certo input (un dato scandalo o legge vergogna) e viene forzato un certo output (cioè si forniscono panem et circenses a sufficienza perché non ci sia una reazione della popolazione), in un certo numero di cicli la rete neurale si riprogrammerà in modo da considerare l'input in questione come un "rumore di fondo".
    A quel punto possono procedere con il loro intento (insabbiare lo scandalo o approvare la legge vergogna).

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  4. e hai ragione......
    però ieri c'è stata Benigni che a Sanremoha fatto una bellissima lezione su soggetto e complemento oggetto ai Bossi....
    magari anche di quello si può parlare :)

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  5. Io condivido! e allargherei il campo di applicazione del ragionamento. Invece di limitarmi a dire "Di questi tempi fare il blogger è diventata un'impresa improba" io direi invece che "da 16 anni essere Italiano è diventata un impresa improba". Infatti dalla famigerata discesa in campo in poi, non si può più essere Italiani, e fare la nostra parte per il bene del Paese: bisogna essere Berlusconiani, oppure AntiBerlusconiani; laddove i primi si affaticano a che il loro capo (e loro di conseguenza) sia (1) sempre più potente (2) sempre più ricco (3) sempre più al di sopra della legge; e i secondi invece si oppongono a questo. Solo che in questa sarabanda da 16 anni si parla e ci si occupa sempre di Lui , solo Lui, e sempre e solo Lui. Il resto del Paese è intanto andato a scatafascio....

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  6. Sono stato 3 mesi senza scrivere per questa ragione. Il finale del post sintetizza in maniera perfetta il rincoglionimento al quale ci stanno sottoponendo.

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  7. Essere un blogger è un gran bel cacchio per il sedere. Madonna quanto so' puritano.

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  8. basta guardarsi attorno e parlare d'altro. Senza cercare per forza lo scoop, o l'inseguimento del titolo di Repubblica o del corriere

    Aldo

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  9. Io vado via dall'Italia. Facciamo che poi vi telefono e vi chiedo come state? :D

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  10. Lo confesso: sto rileggendo qualche vecchio libro di quelli che porterei sull'isola deserta ,già anche l'isola si son fregati...,sono satura e mi è venuta un'irrefrenabile voglia di bello.Belle cose da ascoltare da guardare, belle parole.Il 13 febbraio mi sono sentita bene come non mi capitava da tanto tempo e vorrei che continuasse quella speranza, quella bellezza ma credo che tu abbia ragione Met, questi sono dei geni , con mira perfetta ci lanciano tutti i giorni palatine di cacca.Adesso c'è stanchezza poi smetteremo di vivere.Amen.
    Però io ci ho paura di questa cosa.

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  11. Son d'accordissimo: sono mesi ormai che per leggere i due quotidiani on-line che seguo ci metto meno di 20 minuti, incluse le rubriche!!
    E meno male che il governo è il governo del fare....!

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  12. leggendo questi commenti sembrerebbe che gli obiettivi del Piano di Rinascita Democratica siano stati perfettamente raggiunti...

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  13. Oppure ci leggiamo Gene SHARP e impariamo i suoi 198 METODI DI AZIONE NON VIOLENTA e facciamo una rivoluzione anche noi. Certo rischi la pelle…ma anche no,no?
    Deligittimare il governo, disobbedienza contagiosa, resistenza passiva,mani alzate e pernacchie….che goduria queste parole...

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  14. ciò che scrivi mi ricorda un altro post

    http://eccocosavedo.blogspot.com/2010/06/la-doccia-scozzese.html

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  15. @ stellarossa: stupenda proposta, ci sto. Il problema rimane comunque anche quello di chi poi andrà al potere, vedi post precedente di Metil http://metilparaben.blogspot.com/2011/02/il-contrario-del-pd-che-vorrei.html che va bene per chiunque, e non solo per il PD.
    Pare sia difficile una comune anarchica da 56 milioni di individui, perciò la questione di chi li/ci rappresenti a livello politico s'ha da risolvere in qualche modo. Magari prima di fare la rivoluzione. O almeno fermiamoci un momento a riflettere, prima :D

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  16. E' esattamente il problema che mi sono trovato ad affrontare pure io. Premettendo che il mio è un piccolo blog seguito da pochi (ma buoni!), e forse un po' assurdo, all'inizio ho provato a commentare quasi ogni giorno le nuove notizie.

    Mi sono presto reso conto che era impossibile, da un giorno all'altro si ripetevano con qualche cambio di virgola. Poi è anche successo che si contraddicevano etc, ho deciso quindi di occuparmi di politica e attualità solo ogni tanto, quando accade qualcosa di davvero diverso e nuovo, se ne trovo la forza. Per il resto trovare argomenti sensati è difficile, spesso si cade nel banale o nell'assurdità, quindi la frequenza di post diminuisce e temo che si tratti dei primi passi verso la morte di un blog.

    Questo, per abilità dei blogger che vi scrivono, è sempre uno dei migliori a mio avviso, ma è chiaro che dietro c'è un enorme dispendio di tempo e pazienza!

    Complimenti,
    un saluto.

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  17. Vorrei segnalarvi questo post di Giovanni Boccia Artieri, sociologo della comunicazione che si occupa da tempo di blog: la sua è un'analisi/proposta che forse può offrire qualche spunto per uscire da quest'impasse (e da questo immaginario annichilente in cui ci hanno 'forzati' a vivere).

    http://mediamondo.wordpress.com/2011/01/05/la-funzione-del-blog-in-italia/

    Può servire?

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  18. Ormai le uniche cose leggibili sono le pagine culturali e i giornali locali...
    http://vermena.blogspot.com/2011/02/hanno-preso-in-ostaggio-litalia-basta.html

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  19. ogni resistenza è inutile...saremo assimilati?

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  20. Se scrivessi un po' di meno, pensassi un po' di più, leggessi qualcos'altro oltre a corriere e repubblica.it, invece di espellere a getto continuo, forse non avresti il problema della "monotonia": ne guadagneresti, e con te noi tutti.
    In fede.

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  21. L'occasione mi è gradita per segnalare a te e ai "voi tutti" di cui parli che non ho ancora installato il plugin che costringe gli altri a leggere quello che scrivo.
    Chi, come te, volesse giovarsi del beneficio di non leggere le mie "espulsioni a getto continuo" ha a disposizione uno strumento davvero formidabile: non venire su questo blog.
    Stammi bene.

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  22. Leggo molto volentieri il tuo blog. Alcuni generatori e alcuni post sono particolarmente riusciti. Li ho anche condivisi.
    Penso solo che la quantità, tante volte, vada a detrimento della qualità.
    E' il giudizio di un tuo lettore.
    La reazione, invece, è quella di un adolescente. Immagino tu sia un ammiratore del consigliere rai Verro.
    Se preferisci, comunque, smetterò di leggerti.
    Con tanti fan, un lettore in meno non farà differenza.

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  23. Ti invito a leggere il tuo commento di prima e poi questo, in sequenza: non ti sfuggirà la differenza di tono. Una differenza grossa, ne converrai: il primo era una sparata decisamente arrogante, il secondo, invece, è il giudizio e la critica di cui parli. Me lo avessi scritto così, stai pur certo che ti avrei risposto in altro modo.
    Dopodiché, attribuiscimi pure tutte le crisi adolescenziali che vuoi: sai com'è, sentirsi venticinque anni dimeno non potrà che farmi felice. :-)

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