Il blocco dei talk show politici secondo Marco Beltrandi


Siccome molti lettori mi hanno scritto per chiedermi lumi sul blocco dei talk show politici deciso ieri dalla commissione di Vigilanza Rai con il voto del relatore Marco Beltrandi, lascio una prima spiegazione a lui stesso, riportando qua sotto il suo intervento di stamattina ai microfoni di Radio Radicale: ascoltatelo, e poi magari ne discutiamo insieme.


Inoltre vi informo che oggi pomeriggio alle 16:00, presso la Sala stampa della Camera, i parlamentari radicali terranno sull'argomento un conferenza stampa, che credo potrà essere ascoltata in diretta sul sito della Camera.

Questo post è stato pubblicato il 10 febbraio 2010 in ,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

32 Responses to “Il blocco dei talk show politici secondo Marco Beltrandi”

  1. magari farle prima le conferenza stampa? Magari chiedere prima cosa ne pensa chi dovrà votare?
    Che presunzione.

    RispondiElimina
  2. @Albi: sei comico. I radicali queste cose le dicono da decenni e hanno ottenuto 50 condanne della RAI da parte dell'autorità garante per le comunicazioni. Tutte condanne arrivate a babbo morto, dopo che il diritto di tutti i cittadini ad informati correttamente era stato fatto a brandelli.

    RispondiElimina
  3. andrebbero bloccati i programmi ''secondari'' ma sfacciatamente filogovernativi ..tipo il fatto quotidiano della setta,i pomeriggi 5, italia in diretta, ecc
    la 'gggente' guarda quelli e poi vota

    RispondiElimina
  4. L'informazione fuori dalle regole non è rappresentata da Ballaro', Anno Zero e Porta a Porta, ma dai vari TG e tutti quegli altri programmi ufficialmente sganciati dalla politica, capaci di pilotare in maniera indiretta il voto dei telespettatori.

    E poi con Mediaset come la mettiamo? Anche Mediaset dovrà rispettare le regole? Non mi pare...

    Se il Centro Destra ha votato la proposta di Beltrandi è perché ha paura delle trasmissioni che fanno informazione libera, soprattutto in un periodo come questo in cui stanno venendo a galla diverse verità scomode e si teme che altre ne possano seguire (v. Bertolaso, v. Fiorani). A mio parere l'obiettivo non è cronometrare il tempo a disposizione di ciascuno, ma evitare che si faccia approfondimento sulle ultime rivelazioni e sulla devastazione della crisi.

    Paola

    RispondiElimina
  5. volendo ammettere la buona fede, per lo meno beltrandi me pare alice nel paese delle meraviglie... di un'ingenuità infinita!

    PS concordo con l'anonimo delle 12,55 (che ringrazio perché pensavo di essere l'unico a credere che sposta più voti l'infotainment del pomeriggio rispetto ad annozero & co.)

    RispondiElimina
  6. Mi dispiace per BEltrandi, ma temo che questa mossa possa essere controproducente e fare del danno in primo luogo ai radicali.

    RispondiElimina
  7. possiamo uscire di casa da soli un mese prima dell elezioni o dobbiamo essere accompagnati?

    RispondiElimina
  8. Io la vedo da un altro punto di vista. Ossia: E' triste che si debba regolamentare in questo modo la campagna elettorale. Manca proprio il buonsenso,perchè se ci fossero dei giornalisti equi e non estremamente faziosi si riuscirebbe ad avere un confronto sereno ed imparziale. Il giornalista deve essere NEUTRALE. Deve essere un semplice osservatore,deve fare le domande. Non deve dare pareri o mettere in bocca le parole all'uno o all'altro candidato. Ed oltre allo schifo dei programmi "Di informazione" del pomeriggio (basta vedere studio aperto,la versione infantile del TG4 corredata di tette e culi) anche quelli della sera non sono neutrali. L'unico che si avvicina alla neutralità è ballarò. Perchè se dovessimo affidarci al Porta a Porta governativo o ad Annozero antigovernativo staremmo belli che freschi. Stavolta(devo ammetterlo) la colpa non è della politica. Ma è dei giornalisti che si mettono a far politica.

    RispondiElimina
  9. Le solite battaglie da salotto d'elite dei radicali, incomprensibili all'elettorato e sostanzialmente controproducenti.
    Quando Pannella e co si decideranno a scendere dall'eccelso olimpo delle idee dure pure e scenderanno tra noi mortali saremo felici. Per ora ad esser felici sono soprattutto i banditi del PDL: vedi ad esempio le candide e immacolate posizioni garantiste sulla giustizia dei radicali, che fanno la felicità dei mille corrotti della politica italiana.
    Poi si lagnano che hanno il 2 per cento a vita.

    RispondiElimina
  10. PARLA MARCO BELTRANDI:

    “Chi strepita contro il regolamento elettorale votato ieri dalla Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, che fra due giorni sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, lo fa perché è abituato a considerare la tv pubblica come casa propria”. Marco Beltrandi, il relatore (deputato della lista Bonino Pannella eletto nelle fila del Pd) del provvedimento, che ieri ha provocato urla e strepiti a “Ballarò”, subito dopo che Giovanni Floris aveva dato notizia in diretta dell’approvazione, in tarda serata, rivendica la bontà del proprio operato e non si dice imbarazzato dal fatto che la cosa sia passata con il voto del Pdl: “sono loro che sono venuti sulle mie posizioni, mentre il Pd poco prima aveva votato proprio con il centro destra un emendamento per escludere dalle tribune politiche tutti i partiti minori, quasi tutti loro teorici o pratici alleati elettorali, come la lista Bonino Pannella, la sinistra unita di Vendola, I Verdi, con la sola eccezione della destra di Storace, dalla prima fase della campagna elettorale quella che si svolgerà fino alla fine di febbraio”.


    Adesso diranno che di voi radicali non ci si può fidare e che avete voluto favorire Berlusconi..
    “Già, proprio loro che qualche ora prima avevano votato con il Pdl un emendamento che esclude fino a fine febbraio, sia pure da quelle tribune politiche che non vede nessuno perchè le fanno in orari impossibili, piccoli partiti come la lista Bonino Pannella,Sinistra unita di Vendola, la Destra di Storace, i Verdi e altri ancora..”


    Lei dice che Floris ha fatto disinformazione. Perché?
    “Perché ha letto un dispaccio di agenzia dicendo che da fine febbraio sarà impossibile a programmi come il suo, o “Annozero” o “Porta a porta” di andare in onda.”

    E invece? Non è vero?
    “Ovviamente no. E’ lui che se l’è venduta così. Questi programmi avranno almento tre possibilità diverse di andare in onda: invitare tutti i rappresentanti dei partiti e non solo alcuni, gestire degli spazi al loro interno come tribune elettorali, oppure andare in onda in fascia oraria diversa lasciando per una volta alle tribune elettorali dell’accesso il prime time.”

    RispondiElimina
  11. "sono loro che sono venuti sulle mie posizioni"

    è pure peggio di quanto pensassi

    "invitare tutti i rappresentanti dei partiti e non solo alcuni, gestire degli spazi al loro interno come tribune elettorali, oppure andare in onda in fascia oraria diversa lasciando per una volta alle tribune elettorali dell’accesso il prime time"

    nel frattempo, a mediaset...

    RispondiElimina
  12. PS mediaset è azienda privata CONCESSIONARIA di un bene pubblico...

    RispondiElimina
  13. "Questi programmi avranno almento tre possibilità diverse di andare in onda: invitare tutti i rappresentanti dei partiti e non solo alcuni"

    domanda: cosa dice il regolamento nel caso in cui, esempio, il pdl non manda nessuno ad anno zero?

    domanda 2: cosa significa tutti? proprio tutti tutti i partiti di tutte le elezioni amministrative?

    RispondiElimina
  14. • In periodo preelettorale non è logico che il servizio pubblico mandi i dibattiti tra i candidati in prima serata, dentro o in alternativa ai noti contenitori? Certo, se la Rai non fosse un'azienda lottizzata dai partiti tutta 'sta regolamentazione si potrebbe evitare; purtroppo no, non è la BBC.
    Alla legge sulla par condicio, sostenuta dal centrosinistra, Berlusconi è ferocemente contrario, da presidente del consiglio ha sempre rivendicato che sarebbero giuste presenze televisive in stretta proporzione ai voti (rispettando questo criterio, alla sua nascita Forza Italia avrebbe dovuto essere del tutto assente dagli schermi ;) Ora il Pd sembra andargli appresso.
    La par condicio non è tale se (ipotesi) in dieci trasmissioni su dieci Vespa invita Berlusconi o uno dei suoi – Santoro, di Pietro o uno dei suoi – Floris, Bersani o uno dei suoi – con il contorno variabile più gradito al conduttore (da Vespa e da Floris, magari, un bello spazio al partito rutelliano nuovo di zecca e da lanciare), e con alcune forze politiche MAI presenti. La questione è tanto reale, per tutti, da essere stata discussa in commissione di vigilanza con il garante per le telecomunicazioni; i suggerimenti che questo aveva avanzato sono stato raccolti da Beltrandi.

    •Come nota Nic Pic, in passato i radicali hanno ottenuto "risarcimenti" (partecipazione alle trasmissioni citate) grazie alle 49 sentenze dell'autorità garante e DOPO il voto, giusto in tempo per commentare i risultati: una evidente presa per il culo. Solo alle ultime europee, grazie alla lotta nonviolenta di Pannella, si sono ottenute tre comparse a campagna largamente avviata, prima delle quali da un sondaggio era risultato che solo il 3% dell'elettorato sapeva non dico delle proposte, ma della semplice presenza della lista Bonino-Pannella alla competizione.
    Radicali a parte, per esempio, quand'è l'ultima volta che uno dei verdi è comparso in tv? (Tra l'altro, mancano dal cosiddetto servizio pubblico anche le tematiche ambientaliste: informazioni approfondite e dibattiti sul problema energetico e sul nucleare, sulla questione rifiuti e le relative, diverse proposte di gestione, ecc.). PRC: da mesi, credo, una sola volta il segretario.

    Pd e Pdl uniti hanno votato per l'esclusione dalle tribune in questo mese dei soggetti "minori", destinati evidentemente, nelle loro intenzioni, a restare sempre tali. Per la cronaca, noi mica abbiamo un sistema elettorale all'americana, democratici e repubblicani che si confrontano ferocemente al loro interno e, poi, uno contro uno.

    @Collettivo: ad Anno Zero i PdL e i leghisti mi risulta siano regolarmente invitati e ci stiano andando regolarmente, o no?

    RispondiElimina
  15. ad Anno Zero i PdL e i leghisti mi risulta siano regolarmente invitati e ci stiano andando regolarmente, o no?

    sì, ma finora non c'è stato questo regolamento: se da giovedì prossimo il loro rifiuto facesse saltare il programma, cosa succederebbe? non è un'ipotesi così remota e comunque vale per tutte e 3 le trasmissioni e tutte le forze politiche: che succede se una di esse non manda nessuno? la trasmissione si fa o no?

    risposta a termini del nuovo regolamento, non supposizioni o racconto di quel che è successo in passato. grazie.

    RispondiElimina
  16. Ste tribune politiche faranno meno ascolti della conversazione domenicale di Pannella. Complimenti! La gente si spostera' in massa sul resto della programmazione, mediaset in particolare.

    RispondiElimina
  17. Per esempio
    4 aprile 2008

    Prime Time
    I CESARONI - SOGNO O SON DESTO? 8.002 30,67%
    I CESARONI - RICOMINCIAMO 7.597 33,90%
    I RACCOMANDATI 4.713 20,00%
    LE IENE SHOW 2.908 12,87%
    ELEZIONI POLITICHE-CONF.STAMPA-FORZA NUOVA 721 2,75%
    ELEZIONI POLITICHE-CONF.STAMPA-LA DESTRA 880 3,43%
    MI MANDA RAITRE 2.970 11,78%
    BIANCA 1.701 6,51%
    TEMPESTA D’AMORE 1.837 7,70%
    LE INVASIONI BARBARICHE 707 3,35%

    E stiamo parlando di elezioni POLITICHE.

    RispondiElimina
  18. Bravo Beltrandi!
    Puro stile sovietico: tutti a indottrinarsi negli "spazi pubblici".

    Voto nel Lazio: mi sa che il voto non glielo do davvero a nonna Emma, con questi nipoti.

    RispondiElimina
  19. @ collettivo: le mie informazioni derivano dall'ascolto, su radio radicale, di varie sedute della commissione di vigilanza. La tua ipotesi non ricordo sia stata prospettata da nessuno, non so se è prevista.
    A logica: se i partecipanti sono avvisati per tempo e uno non ci va sono cavoli suoi, o no?
    Mica tutti devono essere ogni volta presenti, si possono dividere tot forze politiche per tot trasmissioni (il salotto di Vespa, disgraziatamente, credo ne abbia ben cinque a settimana).
    Da quel che ho sentito, come nelle occasioni precedenti il 50% per cento del tempo è diviso da regolamento tra le (felicemente concordi) forze maggiori, il tempo rimanente tra tutti.

    RispondiElimina
  20. Mah.
    Io so solo che tg1 tg2 tg4 tg5 e studioaperto sono clamorosamente schierati da una parte sola e occultano deliberatamente le notizie scomode per il governo. Il tutto condito dagli editoriali di minzolini, roba che manco in birmania. Beltrandi non ha nulla da dire a riguardo?
    Tutto il loro anglosassone purismo i radicali dovrebbero metterlo in campo anche rispetto a questi aspetti, che sono assolutamente macroscopici: e sono quelli che determinano il consenso elettorale.
    Invece sul conflitto d'interessi sono tutti lì, coi loro pensosi distinguo.
    Si svegliassero un po' i radicali. Quelli del 2 per cento fisso.

    RispondiElimina
  21. @ albigin
    Scommetto che tu avresti votato Renata in ogni caso, anche con un altro avversario; o no?

    A chi parla di Mediaset: la commissione di vigilanza ha il compito di vigilare sulla Rai, non su Mediaset, Sky e le locali; non è certo Beltrandi ad averlo deciso (credo che, invece, abbia competenza anche sulle private il garante). Tra gli obblighi, quello di fornire al servizio pubblico un regolamento in occasione di ogni competizione elettorale.

    Un po' di memoria: le ultime regionali in Sardegna si sono svolte senza regolamento, perché la commissione (a causa del braccio di ferro sul nome del presidente) per parecchi mesi non si era costituita. In quel periodo, il tempo di presenza del pupillo di Berlusconi in TV è stato dieci volte tanto di quello del governatore uscente di centrosinistra. È finita come è finita, e davvero poteva finire diversamente.

    Le tribune politiche sono pallose se sono organizzate come passerella di voci, senza vere domande e obiezioni imparzialmente distribuite. Ne ho riviste alcune vecchie e, in confronto alle recenti, erano uno splendore.

    Se il servizio pubblico non informa i cittadini sugli obbiettivi dei candidati prima delle elezioni, che cosa ci sta a fare? Serve a mandare in onda il festival di Sanremo e dei reality in concorrenza con le private?

    RispondiElimina
  22. @ Serena
    "Scommetto che tu avresti votato Renata in ogni caso, anche con un altro avversario; o no?"

    Argomentazione infantile che non replica al rilievo sull'uso di stile sovietico che Beltrandi e compagnia intendono fare della televisione.

    Non ho mai votato per il centro-destra, ai tempi di Spadaccia andavo ad affiggere manifesti per il divorzio, ma allora i radicali, quei radicali, erano milioni di miglia lontani dal pensare di potersi alleare (strumentalmente, dici? ancora peggio!) con un sistema di potere del tipo Berlusconi, come ha fatto Emma.

    Anche per questo penso di non andare a votare se la scelta sarà fra Bonino e Polverini.

    RispondiElimina
  23. Cara Serena, qui tutti vogliamo una RAI plurale. Ma il politico deve sapersi anche confrontare con la realta` dei fatti. Il fatto e` che santoro e floris sono gli unici spazi della televisione italiana in cui il PDL non riesce a fare propaganda. Se non era possibile ricavare le tribune elettorali dagli spazi di intrattenimento(don matteo, raccomandati,medicina generale...), meglio farle in seconda serata, senza intaccare questi due programmi. Il consenso elettorale si forma a la vita in diretta, verissimo, italia sul 2, domenica in e nei telegiornali. Le tribune politiche non spostano neanche un voto.
    Non so se e` chiaro a tutti, ma tutta la partita si gioca nel lazio. Prendere il 3% invece del 2% in Lombardia non fa alcuna differenza. Speriamo non facciano altri passi falsi.

    RispondiElimina
  24. Per quanto mi riguarda, il fatto che i membri pdl in commissione abbiano compattamente votato la delibera (e che berlusconi la abbia difesa) costituisce la prova provata che la delibera stessa va ad esclusivo vantaggio del berlusca.
    Il pdl è una specie di enorme agenzia per la tutela degli interessi di berlusconi, a detrimento degli effettivi interessi italiani. Escluderei che in questo caso abbiano fatto qualcosa in nome di un'idea di correttezza ed equità politica (ah ah ah) e non in nome dei cazzacci loro. Sarebbe un caso rarissimo.
    Ripeto: il candore radicale fa cascare le braccia.

    RispondiElimina
  25. Forse mi sbaglio, ma la Bonino non penso valuti positivamanete questa scelta di "pluralismo".
    Leggete le agenzie.

    RispondiElimina
  26. circa poi i nipotini di nonna emma: averli abortiti prima!

    RispondiElimina
  27. pio ha detto...

    circa poi i nipotini di nonna emma: averli abortiti prima!

    ammazza che battuta da granfigo...
    ma per favore....quelli come te se non hanno argomenti ....passano all'invettive becere

    RispondiElimina
  28. Il PDL aveva annunciato una posizione contraria. Nella riunione, vedendo che c'era mezzo di dividere il partito della Bonino dal Pd, ha furbescamente fatto inversione di rotta.
    Beltrandi aveva inutilmente sollecitato Gentiloni e il capogruppo in commissione del PD (credo Messi), prima della seduta, a rivedere insieme la sua proposta; quelli davano per sicuro che anche il PDL votasse no e se ne sono fregati di trovare una soluzione a un problema non campato per aria.
    Davvero il regolamento va nell'interesse del PDL? Basta mettere su un piatto della bilancia le trasmissioni nelle quattro settimane di Porta a Porta e sull'altro quelle di Anno Zero e di Ballarò, e calcolare chi ha più tempo e più ascolti.
    E com'è che non ci si preoccupa del voto concorde PD-PDL per eliminare del tutto i piccoli nel primo mese?

    Ma sì, fornire alla Rai un indirizzo, come previsto dalla legge sulla par condicio, è da soviet. Meglio tenere chiusa la commissione, niente regolamento e ogni conduttore Rai mostri e oscuri le facce che vuole anche nell'ultimo mese della campagna elettorale.
    Facciamo con queste elezioni come con quelle in Sardegna, Berlusconi sarebbe d'accordo. Il finale della sua dichiarazione, poco fa, è già sentito: basta par condicio, ai partiti tempo proporzionato al numero dei voti.

    Chi insiste sul misero 2% dei radicali a logica dovrebbe rivolgere la domanda sull'irrisolto conflitto d'interesse a qualcun altro, alle forze politiche più grandi (o grosse).
    L'autore di questo libro è l'attuale tesoriere di Radicali Italiani.

    Pro memoria: l'unica occasione in cui i radicali, pur rigorosamente assenti dall'informazione televisiva, hanno tirato insieme i soldi per far sapere che esistevano, con qualche spot a tarda ora e una lettera recapitata a casa degli elettori, hanno preso l'8,5% (al nord in media molto di più). In referendum in cui i radicali elitari erano soli, o con pochi piccoli alleati, contro tutte le altre forze politiche il sì ha raccolto maggioranze anche clamorose.

    RispondiElimina
  29. intanto stasera ad Annozero, c'è Emma Bonino

    con Francesco Storace, Lucia Annunziata, Paolo Mieli e Roberto Natale
    In studio anche Manuele Bonaccorsi giornalista di LEFT

    RispondiElimina
  30. Vorrei sapere perchè questo post non è nei Feed e nemmeno su Facebook.

    RispondiElimina
  31. Caro Poldo, il mio feed RSS è questo: come vedi, il post è regolarmente presente al suo posto.
    Quanto a Facebook, la piattaforma -per qualche motivo che ignoro. ha smesso di importare come note i miei post dopo quello sulla ricorrenza della morte di Eluana (cioè quattro o cinque post prima di questo), com'è riscontrabile cliccando qua.
    Detto questo, mi farebbe piacere sapere cosa cerchi di insinuare attraverso queste tue (per giunta errate: almeno verifica prima di scrivere le cose) deduzioni.
    Saluti.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Poll

Powered by Blogger.

Popular Posts

Followers

Blog Archive

Subscribe

Labels

Sponsor

Random Post