Il Pd Oltre



Speranza, Intelligenza, Passione, Coraggio sono state le parole d’ordine della tre giorni di Albinea, il campeggio “alla pari” di Oltre. Un mese fa scrivevo a Pippo: “Voglio restituire la tessera, stracciarla in mille pezzi”. La risposta: “O ce ne andiamo tutti o non se ne va nessuno”. Ecco, questo è stato il Senso di Albinea: siamo una squadra, qualche centinaio di persone da tutte le regioni d’Italia, in perfetta comunione di idee, speranze, entusiasmo, progetti, voglia di fare e, soprattutto, di farlo insieme. Per la maggior parte ci siamo conosciuti lì, per la prima volta. Il legame (saldo, saldissimo e sentitissimo) è figlio dell’identità di vedute, dell’impegno, dell’entusiasmo e della determinazione, del lavoro portato avanti “di persona, personalmente”, sul campo, con tanta voglia di contaminarsi, di mettere in condivisione proposte e risultati, di imparare gli uni dagli altri, con umiltà e senza pregiudizi, perché come ha detto Mario da Milano, “l’altro può anche avere ragione”. E della voglia di sporcarsi le mani come fossimo muratori, per costruire insieme – mattone per mattone – il futuro che ci appartiene. Perché siamo noi il nostro futuro, non solo anagraficamente, ma idealmente. E anche se ci succede di sentirci orfani nel Pd, dimenticati dai padri perenni come i ghiacciai, anche se alcuni di noi non votano più, siamo pronti. Anzi, abbiamo già iniziato.
Fabian scrive: “OLTRE non è una "corrente" e nemmeno "un'area" del Pd; semmai è un "modello"! Modello virtuoso e valido anche fuori dal Pd, o se preferite anche “oltre” il Pd”. E' proprio così, un modello virtuoso da esportare. Un virus con cui contagiare il Pd di apertura verso tutte le piccole e grandi realtà dove troviamo la stessa voglia di cambiare che abbiamo respirato in questi giorni. Oltre è una “scuola di politica”, come ha scritto Stefano da Reggio Emilia, che a differenza delle altre, però, si basa su una rete di lavoro. Oltre è un luogo politico che non ammette recinti, non accetta limiti di appartenenza perché l’appartenenza è un concetto da rifiutare se, come succede da tempo, è ricondotta alle persone e non ai contenuti. Basta, quindi, con le distinzioni, basta essere contro per principio e per cattiva abitudine. Lo abbiamo ripetuto in tanti: non se ne può più di leggere critiche ed obiezioni verso chiunque alzi la testa e proponga un’idea. Basta abbattere l’altro solo perché “non è dei nostri”. Ben venga, invece, chiunque stimoli il confronto e l’azione, perché a forza di veti siamo immobili, impegnati ad affossare ogni iniziativa che non sia la nostra prima che nasca. E senza mai aprirci al confronto sulle idee: l’unico che abbia senso. Andiamo Oltre. Andiamo oltre le accuse a Vendola, perché, tra l’altro, quando il bocciato Boccia lo taccia di “arrivismo”, tocchiamo il grottesco, oltre che il ridicolo, e la brutta figura la facciamo tutti.
Apertura, contaminazione, dialogo: altre parole d’ordine da tenere a mente. Accoglienza, anche. Perché crediamo che Oltre sia il luogo dove far sentire tutti a casa, pure i figlioli prodighi che se ne sono andati per un’altra strada avendo trovato chiusa quella del Pd. Costruiamo ponti e riapriamo porte: i Viola, quelli delle Cinque Stelle, quelli delle Fabbriche, gli scontenti e i delusi, perché la politica è inclusione, mai esclusione. La politica buona, quella del modello virtuoso che abbiamo percepito, si mescola naturalmente alla società civile. Non la rifiuta, ma la sostiene nelle iniziative senza porsi il problema se siano nate o meno nel Pd. Le idee non hanno copyright, nemmeno per la legge. Le idee sono patrimonio di tutti. Per noi di sinistra dovrebbero sempre essere “copyleft”, come dice Pippo. E se sono buone vale semplicemente la pena di portarle avanti, punto. Guardiamo avanti, “lavoriamo per il 2020”, come ha scritto Michela da Genova. Allora se Torino Sistema Solare riesce a produrre cultura antimafia e antidroga con le sue campagne virali, se riesce a cambiare le abitudini dei giovani comunicando che l’unica azienda che non ha subito la crisi è Mafia International S.p.A., perché non provarci anche a Milano o a Padova o a Roma?
I bravi professionisti di Proforma fanno egregiamente la comunicazione politica. Le loro campagne “bucano”. Sono sempre attenti a diffondere un unico messaggio, sia online che offline, per la semplice ragione che non bisogna confondere le idee agli elettori. Perché il Pd, che si affida a Proforma, stravolge il loro lavoro invece di usarlo così come arriva (e come fa Vendola, che poi vince anche)? Perché chi commissiona la comunicazione non è uno solo ma tanti (con conseguente molteplicità di messaggi)?
Perché il Pd, se Libertà e Giustizia lancia una campagna di raccolta firme per una legge di iniziativa popolare per abrogare il Porcellum, anziché sostenerla ne promuove una propria?
Perché se Andrea da Varese, giovane e brillante dirigente del Pd, raccoglie in un Libro Verde e mette a disposizione di tutti un “Un Po di contraddizioni” (l’apostrofo non c’è) della Lega, non usiamo il suo lavoro per comunicare urbi et orbi che il Carroccio reale non è quello che appare?
Perché non esportare le “buone pratiche” amministrative del bergamasco Mario Vicini al resto delle nostre provincie?
Perché non utilizzare gli studi di Termometro Politico per comprendere le ragioni dell’avanzata leghista nella rossa Emilia?
Perché, come ci ha spiegato Alessandro da Milano, non abbiamo ancora compreso che la gente vota col cuore?
E ancora: l’osservatorio su Milano “Dillo ad Ambrogio”, l’esperienza veronese di InnovarePd, il confronto con la Catalogna di Natàlia, i consigli di extraverginedicomunicazione.it per spiegare i nostri progetti sul territorio, l’esperienza dei movimenti e del Popolo Viola con Emanuele Toscano (e il suo interessante confronto con Susanna Camusso, favorita alla successione di Epifani alla guida del sindacato maggiore), le riflessioni sugli immigrati, nostri nuovi concittadini, da includere a pieno titolo e a pieni diritti, i contributi di Luca e Silvia da Genova per Lab8 sui precari, Samuele da Pisa e le condizioni (da migliorare) dei ricercatori del Cnr (ma anche la sua provocazione alla Camusso – non siamo iscritti alla Cgil – e la risposta: vorrei che vi iscriveste e faceste vincere le vostre idee dentro il sindacato), il grandissimo Ernesto da Roma che ci ha spiegato “Tutto quello che avremmo voluto sapere” sul federalismo fiscale, i diritti civili (Scalfarotto), che per noi sono normalità e per il Pd argomento ancora da discutere…
E’ stato detto che siamo “un drappello un poco visionario e anche un po' avanguardista” (Giovanni da Bergamo), “non nostalgici, ma romantici” (Carlo da Milano), “«Alla pari», senza alcuna gerarchia o primogenitura” (Pippo). Quel che è certo, è che ad Albinea non si è parlato di ciò che si dovrebbe fare, ma si è presentato il lavoro già iniziato (e sempre aperto, opensource), per metterlo in condivisione e arricchirlo col contributo degli altri. Ogni tanto qualcuno, me compresa, si è domandato se il Pd e i campeggianti di questa tre giorni fossero la stessa cosa. Difficile da credere, ma sì, il Pd è una grande famiglia. Basterebbe fare a meno di correnti, aree, fondazioni, mozioni, ecc. ecc. Fare a meno di parlarne sarebbe già una grande cosa, perché mentre eravamo lì a progettare e a organizzare il lavoro, la lettura dei giornali e delle millemila dichiarazioni vuote e inutili sembravano provenire da un altro pianeta. Piccole grandi differenze… Che fanno la differenza. Mi restano l’entusiasmo, la passione che se è comune è potentissima, la determinazione di ognuno. Mi sento più ricca. Lo spessore culturale e intellettuale è stato inebriante. E sono grata, perché Oltre ha partorito una figlia bellissima: la speranza.
Ora la tessera la conservo perché quel pezzettino di plastica col simbolo del Pd rappresenta tutte le persone che erano ad Albinea e anche tutte quelle che non c’erano ma che ci si sarebbero sentite a casa.
Ci si rivede il 20 settembre per “Aprite questa porta”. “Una giornata dedicata alla giovane Italia, anzi all’Italia 2.0. Il giorno della breccia di Porta Pia. Per aprire, spalancare le porte del nostro Paese, che deve scegliere se chiudersi ancora di più o se, finalmente, riscoprire il mondo. E anche se stesso. Da Porta Palazzo a Torino ai porti del Mediterraneo, dal porta-a-porta alle porte Usb, lunedì 20 settembre 2010, alle ore 20, l’Italia dei giovani si ferma (anzi, si muove), per ricordare che esiste una generazione non rappresentata e per darle voce, perché racconti il Paese che sogna, per sé e per chi verrà dopo.
Andiamo avanti, dunque, andiamo Oltre.

Questo post è stato pubblicato il 26 luglio 2010 in ,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

8 Responses to “Il Pd Oltre”

  1. Non c'è dubbio che nella base del Pd, ma anche tra alcuni dei suoi amministratori locali, vi siano ottime persone, coraggiose, motivate, preparate, con ottime idee e tanta voglia di fare. Credo che il problema resti il solito: la dirigenza del partito ha l'intenzione di sfruttare questo immenso patrimonio, oppure preferisce proseguire coi suoi giochetti, con le strategie da bilancino, col "dialogo" con dei lestofanti, con varie "aperture" al centro, etc etc etc?

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  2. Quoto Alberto.
    Per quanto spero che l'era del berlusconismo sia al tramonto, al momento non vedo un centrosinistra pronto a governare. E non vedo "intelligenza" né "coraggio" in un partito che prende le distanze da IDV pur di non fare vera opposizione e di corteggiare il centro, e che ha cercato in tutti i modi di perdere le regionali in Puglia imponendo delle surreali primarie a Nichi Vendola.

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  3. se perdonate il mio linguaggio troppo forbito, cacciare fuori dalla direzione nazionale a calci nel culo 60 (e piu')enni e malaffaristi farebbe per il PD ben piu' di 1000 campeggi.

    e magari avere una direzione che non sia un delirio di 200 persone neppure sarebbe malissimo...

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  4. Francamente non riesco a capire il motivo di tutto questo entusiasmo. Ma non ero presente all'incontro, magari sbaglio.
    Quindi domando: siete riusciti a dirimere le due questioni fondamentali del paese, e cioè conflitto di interessi e monopolio dell'informazione? A me sembra, infatti, che nemmeno fra le anime nuove del PD si prenda atto che fin quando il ducetto potrà condizionare le persone e manipolare l'informazione, non solo sarà improbabile vincere una qualunque elezione, ma anche riuscire a governare per una intera legislatura.
    "La Costituzione rappresenta la fonte suprema condizionante ogni altro atto e fatto normativo senza esserne mai condizionata": siamo di fronte a pressioni sulla Corte Costituzionale, roba da impeachement, ma stando alle cronache televisive all'odg dei lavori del Parlamento c'è da impedire che i cittadini italiani siano intercettati h24. Chiaro? Mentre tutto il mondo, peraltro, va in un'altra direzione.
    Risparmio il tormentone sugli scheletri nell'armadio? Nemmeno per sogno: come pensate di conciliare tutti questi bei progetti con la presenza, ai vertici del partito, di persone che si permettono di suggerire agli avversari politici, in diretta televisiva, gli argomenti per screditare altri esponenti dell'opposizione? Come è possibile pendere ancora dalle labbra di chi, ancora in diretta televisiva, ha affermato che la sua esperienza politica sarebbe finita col mandato a sindaco di Roma, salvo poi proporsi come Premier e prendere una musata apocalittica?
    Non pretendo di rappresentare l'elettore medio italiano, ma una fetta dell'elettorato di sinistra si: dovete fare i conti con tutte queste cose, che arrivano prima di qualunque altro sogno possiate pensare di realizzare. E' inutile che Civati continui a ricordare come tante belle idee del PD le abbia avute lui qualche mese prima che fossero adottate dal partito se poi deve chiedere il permesso a papà Bersani per passare la notte fuori con gli amici.
    Con affetto.

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  5. Allegra scrive:
    "Perché il Pd, se Libertà e Giustizia lancia una campagna di raccolta firme per una legge di iniziativa popolare per abrogare il Porcellum, anziché sostenerla ne promuove una propria?"

    Vorrei ricordare che esiste gia' una proposta di legge popolare per un parlamento pulito, inclusa abolizione del porcellum: e' stata oggetto del primo V day di Beppe Grillo.
    Ma le firme giacciono inutilizzate in qualche scantinato del parlamento.

    E qui stiamo ancora a discutere di altre raccolte firme, di chi e con chi.

    Non sarebbe meglio appoggiare quello che gia' c'e', anziche' ripartire da zero?

    L'abolizione del Porcellum e' premessa imprescindibile per ripartire con una politica diversa.
    Apprezzo tutte le belle parole che leggo qui sopra, ma sarebbe meglio partire con i fatti.
    Anche "l'ascolto dell'altro", deve diventare spunto di azione costruttiva e condivisa, non pretesto per ulteriori buonismi e benaltrismi che lasciano il tempo che trovano, anzi, come abbiamo visto, favoriscono solo certi avversari con i cui non si possono fare minuetti da cicisbei.

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  6. @CoB e Ultimo Anonimo

    1. Volete sapere di cosa s'è parlato?
    www.andiamooltre.it cercate il programma e i documenti scaricabili. Non è tutto ma ce n'è già da legger per un po' di giorni.

    2. Per fare la legge sul conflitto d'interesse e indipendenza dell'informazione bisogna essere al governo (e non commettere gli errori del passato).
    Le proposte di legge ci sono, le trovate sul sito ufficiale del PD compresa la proposta di nuova legge elettorale redatta durante l'ultima assemblea nazionale di aprile che prevede maggioritario con collegi uninominali per riportare il rapporto diretto tra eletto ed elettore.

    3. L'entusiasmo.
    Spiace dover giustificare l'entusiasmo... c'è, punto.
    C'è perchè si è lavorato bene, si sono FATTE cose, cose che possono fare 100 persone non un partito intero. C'è stato entusiasmo perchè la modalità di collaborazione con copyleft permettere di diffondere le buone prassi. C'è stato entusiasmo perchè gli obiettivi e la strada da seguire prossimamente è stata condivisa... con entusiasmo. SI lavorasse così in tutto il partito il PD avrebbe ben altro smalto. C'è entusiasmo perchè non si è parlato di mozioni, correnti, candidati, ma di azioni progettate o realizzate volte migliorare il nostro paese.

    4. Noi siamo una piccola fetta del PD, non abbiamo capacità di incidere sulle decisioni e sui comportamenti del partito... ma da qualche parte pur si dovrà iniziare. L'alternativa è sedersi ai bordi dell'agone e dire che fa tutto schifo... così, semplicemente tutto farà ancora più schifo.

    5. Agli amici grillini: mi piacerebbe riuscissero ad avere uno sguardo meno arrabbiato verso TUTTO quello che si muove all'interno dei partiti. Soprattutto, quandosi parla di qualcun'altro, sarebbe meglio informarsi bene... giusto solo per evitare brutte figure. Per il resto chi vuole costruire un paese moderno e progressista da queste parti trova gente disposta a discutere e a collaborare.
    Cordialmente.

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  7. @ Alberto Spadafora

    1. ho già iniziato, da "Tutto quello che avreste voluto sapere sul Federalismo fiscale" che ho trovato ben fatto. Anzi, se ci fosse modo di contattare Ernesto Ruffini avrei qualche chiarimento da chiedergli perché mi sfuggono alcuni ragionamenti.

    2. non mi interessa il contenuto delle proposte, ci sono già "Per un'altra TV" (De Zulueta & Co.) e le legislazioni dei paesi civili. Volevo sapere se vi rendete conto che senza quei due tasselli a posto non solo è difficile vincere le elezioni, ma anche rimanere in sella.

    3. io sono contento se state a mille, mi chiedevo solo da dove venisse tutto questo entusiasmo: l'attuale Governo sta andando a rotoli e dal PD non si leva un fiato. Se si andasse a elezioni anticipate chi si presenterebbe come leader? Spareggio Civati-Renzi o Veltroni-Bersani? E Vendola?

    4. Secondo me siete la fetta migliore, quindi ben venga iniziare, da qualunque parte, ma un po' di pragmatismo non guasta visto che alla fine si parla di risolvere problemi concreti. Con un bel parricidio per esempio potreste incidere eccome, non trovi? O volete continuare a farvi rubare la scena dal pizzinaro Latorre, itervistato quest'oggi da FQ?

    5. rispondo pur non essendo un grillino. Lo dici tu stesso al punto precedente, "non abbiamo capacità di incidere sulle decisioni e sui comportamenti del partito". Eppure siete la parte più bella del PD, quindi la rabbia dei grillini è sacrosanta.

    Con immutata stima.

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