Paolo Borsellino: Emilio Fede e le Agende Rosse "comuniste"



Così le Agende Rosse, nate per tenere vivo il ricordo del diario (rosso) di Paolo Borsellino misteriosamente sparito dal luogo della strage, sono diventate comuniste.
Dopo le accuse a Saviano "Non è un eroe, non se ne può più", "Con i diritti si portano a casa bei soldini", ora Fede se la prende con le Agende Rosse, il movimento antimafia che si raccoglie attorno al fratello del giudice ucciso, Salvatore Borsellino.
Quando si parla di mafia, i linguaggi sono inequivocabili. Non esistono compromessi, non ci sono vie di mezzo. O di qua o di là. Dell'Utri che, appena condannato a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, esce dal Tribunale e dichiara: "Vittorio Mangano è stato il mio eroe", afferma pubblicamente la propria mafiosità.
O di qua o di là. Fede è di là: chi è contro l'antimafia è per la mafia. Senza dubbio di equivoci. E chi deve capire, capisce.

Questo post è stato pubblicato il 21 luglio 2010 in ,,,,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

One Response to “Paolo Borsellino: Emilio Fede e le Agende Rosse "comuniste"”

  1. No, ma le televisioni non servono a governare, non aiutano. Anzi, sono controproducenti.

    Diciamo che, se nella polemica con Saviano rimaneva ancora qualche, per quanto sterile, dubbio se Fede "ci è" o "ci fa", con questa sparata i dubbi di cui sopra si sono dissipati. Tutti.

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