L'autoregolamentazione non sempre serve


Sembra passato più tempo ma questi titoli risalgono ad appena un anno fa:

Questi invece sono di strettissima attualità e si riferiscono a questi giorni:




"Dopo una accesa polemica con il sito web Boing Boing, Ralph Lauren ha infine ammesso le proprie responsabilità legate alla diffusione di un'immagine pubblicitaria ritoccata nella quale una modella appariva magra a tal punto da essere del tutto innaturale"
Se è vero che nei paesi occidentali anoressia e bulimia rappresentano un problema sociale e sanitario di grande rilevanza. Se è vero che solo in italia circa un milione di donne soffrono di tali terribili patologie. Se è vero che circa il 30% di esse va incontro ad una cronicizzazione del problema e che il tasso di mortalità di chi vi è affetto è di 12 volte superiore rispetto a quello delle coetanee sane e dell' 1,5% rispetto alle patologie legate alla depressione. Se è vero - come è vero - tutto ciò, appare del tutto evidente che non ci si possa affidare a vaghi codici di autoregolamentazione così come alla sola sensibilizzazione. Per quanto possano risultarmi odiose le imposizioni, mi domando quando si inizierà a lavorare strettamente ai fianchi il mondo dell'immagine.

Questo post è stato pubblicato il 21 ottobre 2009 in ,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

10 Responses to “L'autoregolamentazione non sempre serve”

  1. Aggiungerei che i simpatici (umph) D&G hanno detto alla cabello l'altra sera che ha le caviglie grosse ed è un po' troppo formosa. Anche se fosse troppo formosa rispetto ad una modella io mi chiedo chi quei due stessero guardando visto che la cabello mi pare una donna magra! Cioè se quella è formosa, io non saprei definirmi! Porto una 44 (e oh non sarò magrissima ma se mi chiedono come sono sono magra perché perché magra vuol dire sana!!!)
    http://media.panorama.it/media/foto/2007/11/05/482ef557c9cae_normal.jpg

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  2. C'e' qualcosa di ancor piu' malsano dietro questa idea ossessiva e innaturale di bellezza: mortificare e annichilire tutto cio' che rende vivo, salutare, felice, trionfante e "pacifico" il corpo della donna. E' un'idea cupa e punitiva, nata dalla sotterranea paura della femminilita', per controllarla e sottometterla a cominciare dalle giovani, dalle bambine.

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  3. Sono d'accordo con Milena. Avverto sempre un senso di maschilismo quando si parla di moda, concorsi e 'immagine'. Certo che però pure le modelle si lasciano fare... o sbaglio? A uno che chiede di assotigliare la caviglia di una bambola chiederei un periodo riabilitativo

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  4. L'anoressia è un problema grave, ma pensare che venga dalle immagini delle modelle è peggio.

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  5. Numero 6,
    l'anoressia è un problema complesso oltre che grave. L'immagine rimandata dalla moda è una parte del problema anche se non l'unica.

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  6. L'anoressia ha sicuramente molteplici cause e ogni persona è un caso a sè. Ma determinati modelli creano davvero un sacco di complessi nonostante tutto a volte. Perché la moda poi si rifa anche nei negozi dei grandi magazzi e non è sicuramente divertente provare 10 paia di jeans e sentirti dire che ti serve una 48 solo perché hai semplicemente un culo e non sei piatta. A me è capitato spesso e ringrazio di essere una persona che nonostante tutto si ama, ma che ha il terrore di provare dei jeans. Visto che di certo non porto una 48, al massimo nel momento peggiore sono stata una 44 abbondante e anche un 42. Ma determinati modelli, spesso, sono tagliati per chi non ha curve. Così molte maglie mi cadono da schifo sul seno pur avendo una taglia piccola di vita. Insomma non è facile per una donna convivere con dei modelli estetici non realistici e spesso scelti da stilisti che non capiscono che le donne hanno anche del culo.
    Come potrebbe sentirsi una ragazzina a sentirsi dire di provare una 48 quando di una 48 non ha assolutamente niente?
    E il problema della moda non è solamente il lato delle taglie, ma anche di come dobbiamo mostrarci agli occhi degli uomini, sempre bellissime, fighissime, etc. Bah. Identiche e alla moda. Bah bah.

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  7. Kore, ti ringrazio perché hai messo in luce una dinamica subdola ma spesso trascurata. Il plasmarsi delle taglie in relazione ai modelli proposti è un elemento in più che sicuramente concorre, e non poco, nel creare un immaginario collettivo deviato rispetto a quella che è la sana realtà della donna.
    P.S.
    bel titolo il tuo blog.

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  8. @ Kore:

    Mi unisco ai ringraziamenti di Bleek.
    Condivido in pieno.

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  9. Mi sembra una polemica un po' troppo montata.

    RL produce tutte le taglie dalla xs alla xxxl chiunque è mai entrato in un suo negozio lo sa(soprattutto negli US)...

    Io non voglio difendere nessuno non me ne frega niente, però dare la colpa agli stilisti è come dare la colpa a McDonald se uno che ci mangia tutti i giorni diventa obeso...

    La donna anoressica è atipica in tutti i paesi del mondo dagli US al UK dal sudamerica alla Scandinavia, pensare che un'azienda di vestiti punti a modificare le abitudini delle ragazze per farle assomigliare di alle modelle mi sembra una sciocchezza oltre che una strategia sbagliatissima dal punto di vista economico.

    Poi è normale che nella massa qualcuno subisce di + esattamente come mcDOnald o come gli ipocondriaci; ma qui si fa un discorso diverso ogni individuo fa le sue scelte.

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  10. Permettimi Gian, è illusorio pensare che una ragazzina di 16 anni bombardata tutto il giorno da modelli di donna estremizzati all'inverosimile possa fare le sue scelte in completa tranquillità.

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