Venerdì 2 ottobre, un freschissimo trio alla "premiere mondiale" del "colossal" Barbarossa.
E poi..
Alberto da Giussano, Zaia, Maroni, Calderoni e Tremonti, Formigoni che concorda su tutto, il presidente della provincia Podestà, la lega che esulta, Bossi con famiglia che ripete "è un filmone, è un filmone", il centralismo da combattere, il simbolo mitologico del federalismo, i braceri, i guerrieri lombardi, la banda di cornamuse bergamasche 'Berghem bagatt', il cavallo bianco con cavaliere e spada sguainata, il "red carpet" che Calderoli avrebbe voluto verde, La Russa che racconta che a undici anni a scuola in Sicilia interpretò Alberto da Giussano, i 30 milioni di euro di costo, Raz Degan, il "cameo" di Umberto in qualità di nobile cittadino lunbard, Letizia (questa volta Moratti), nani, foche ammaestrate, mangiafuoco, donne cannone e trampolieri e.. lasciate la moneta nel cestino e ammirate l'improbabile che diventa realtà o la realtà che diventa improbabile...
che cacata megagalattica...
RispondiEliminama ai tempi di Alberto da Giussano si usavano quegli occhiali là?
RispondiEliminaRegia di Renzo Martinelli, quello che nell' intercettazione telefonica tra Saccà e Berlusconi veniva definito Bravo ma cretino...Que film prodotto dalla Rai per la lega...Roma ladrona
RispondiEliminaho visto da poco inglorious bastards, gran bel film! In particolare la scena finale, in cui il cinema viene dato alle fiamme e salta in aria cn i nazisti chiusi dentro...gran bell'idea.
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