Il Partito delle corporazioni

Se ne sentiva proprio il bisogno, no?

Andrea Mondello, ex vicepresidente di Confindustria e poi, per sedici lunghi anni, presidente della Camera di commercio della Capitale, oggi tra i promotori dell'Api, l'Alleanza per l'Italia. Nelle Marche Maria Paola Merloni, deputata del Pd, figlia di Vittorio Merloni, patron dell'Indesit, ma anche Cleto Sagripanti che sfidò Federica Guidi per la guida dei Giovani imprenditori. Foltissima la pattuglia campana: Gianni Punzo, presidente dell'Interporto, socio di Montezemolo nei treni per l'alta velocità. E poi Agostino Gallozzi, ex presidente della Confindustria di Salerno; Carlo Pontecorvo, proprietario della Ferrarelle; Luciano Cimmino, presidente del gruppo Carpisa-Yamamay, Giovanni Fiore, costruttore. Sono della partita anche Maurizio Rossi, proprietario della tv ligure Primocanale, Federico Vecchioni, presidente della Confagricoltura, Nicola Di Bartolomeo, ex presidente della Confindustria Puglia.
E i giovani? E le donne? E gli immigrati, che sono più di 5 milioni?
E i lavoratori? I lavoratori non presidenti di qualcosa???

Questo post è stato pubblicato il 09 gennaio 2011 in . Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

2 Responses to “Il Partito delle corporazioni”

  1. Vedi cara Francesca,questa è l'italia da bere, il nostro futuro e quello delle nostre prossime generazioni, glielo abbiamo svenduto,facendoci pagare oltretutto con moneta fuori corso.
    Checcazzo si vuole?Abbiamo l'arma risolutrice e non la usiamo.
    Si perchè "basterebbe solo" lasciargli i piazzali delle fabbriche pieni di merce,tagliare i cavi coassiali e buttare i decoder,convogliare i nostri soldi verso altre priorità che non fossero quelle consigliate attraverso i lavaggi del cervello,e -tac- come per magia ste merde forse capirebbero che non si può togliere la dignità a chi non vuole farsela togliere.
    Ma probabilmente non è così
    Viva la fiction che ci toglie i pensieri,il talk show politico che ci lava la coscienza e il reality che ci fa sognare,viva l'outlet che ci permette di indossare la nostra appartenenza e la rata che ci consente di viaggiare su dei cliquèt che noi pensiamo siano status symbol.
    Viva l'italia e l'italiano.

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  2. La presenza di Ennio Cascetta fa venire l'acquolina in bocca, però...

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