L'Italia è un disco rotto

Nel caso in cui non l'abbiate notato, negli ultimi mesi le prime pagine dei principali quotidiani italiani sono più o meno sempre uguali: Berlusconi dice che ha la maggioranza e quindi le elezioni non servono, Bossi risponde un giorno che non è vero e l'altro che se lo dice lui allora bisogna fidarsi e comunque staremo a vedere che succede domani, Bersani sottolinea che il governo è ormai alla frutta e che il PD sta per iniziare un'opposizione spietata, Di Pietro denuncia il fatto che il premier è un tiranno della peggiore risma utilizzando qualche colorita metafora, Fini viene accusato di aver fatto qualcosa di orribile e comunque di essere un traditore, Vendola si produce in una complessa narrazione della situazione politica utilizzando una percentuale di parole incomprensibili variabile tra il 40 e il 60% del totale.
Poi, il giorno dopo, la maggioranza di cui parla il Cavaliere ancora non si è capito bene quale sia ma lui insiste a dire che c'è, Bossi risponde l'opposto di quello che ha risposto il giorno prima e comunque staremo a vedere che succede domani, l'opposizione annunciata da Bersani ancora non è iniziata ma ci siamo quasi e allora vedrete di che pasta è fatto il PD, Di Pietro si imbatte in qualche contrattempo col suo partito rivelandosi un satrapo con i suoi più o meno quanto Berlusconi lo è col paese, qualche finiano difende il suo capo dalle nefandezze attribuitegli e ribadisce che comunque loro non hanno tradito nessuno, Vendola precisa il concetto del giorno prima incrementando progressivamente la percentuale di oscurità del lessico e la complessità delle immagini utilizzate.
Così, come per magia, tutto ricomincia da capo, e i malcapitati che ancora si prendono la briga di comprarsi il giornale vengono investiti dalla sgradevole sensazione di leggere tutti i giorni le stesse cose: nel frattempo il paese è cristallizzato in una sorta di dimensione atemporale, nella quale sembra che sempre che stia per succedere qualcosa di importante ma poi non succede mai niente, e i problemi si trascinano all'infinito, nella speranza che qualcuno, a un certo punto, decida di occuparsene sul serio.
Dite la verità: non vi sentite un tantino alienati anche voi?

Questo post è stato pubblicato il 05 gennaio 2011 in ,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

5 Responses to “L'Italia è un disco rotto”

  1. Matrix si è impallato, qualcuno lo riavvii :)

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  2. Come disse la Dandini: oggi la politica funziona che uno se sveja la mattina, spara una boiata e se ne parla tutto il dì.

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  3. Son d'accordo: ormai è sufficiente leggere le prime righe della maggior parte degli articoli per capire che non stanno facendo assolutamente niente. Il che cozza con la sicumera di Mr.B. quando dice che ha ancora la maggioranza.

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  4. Quoto Raf su Martix al 100%, e aggiungo un grazie per riuscire spesso a farmi sentire meno solo.

    Ma quanti saremo a pensare che stare fermi in mezzo a una recessione sia molto più grave di qualsiasi ruby o altro?

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  5. ti ho linkato perchè io non ho più parole.
    poi mi tornano, spero presto.





    p.s. sono sempre fizzi mi sono riacchiappata il mio vecchio nik

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