Preservativo: un argine differenziato?


L'uomo che vedete nella foto si chiama Peter Turkson, è un cardinale del Ghana e oggi ha avuto la brillante idea di comunicare al mondo una sua riflessione sul virus dell'AIDS:

La prima via è la fedeltà nel matrimonio, ma all'interno di una coppia sposata, quando uno dei coniugi è sieropositivo, si può consigliare il condom.
Ah, sì? Strano.
Perché io avevo capito che la versione ufficiale della Chiesa fosse un'altra: il preservativo non deve essere considerato un rimedio contro la diffusione dell'AIDS perché non funziona.

L'ultimo in ordine di tempo a sostenere autorevolmente questa posizione è stato Joseph Ratzinger in persona, il quale ha avuto modo di dichiarare testualmente:

Direi che non si può superare questo problema dell’Aids con la distribuzione di preservativi, che al contrario aumentano il problema.
Ebbene, amici della Chiesa Cattolica, credo che sia proprio arrivato il momento di fare uno sforzo e farci capire quale sia la vostra posizione: 'sto preservativo è efficace o non è efficace per fermare la diffusione del virus?

Perché se ritenete che non funzioni -circostanza, questa, smentita da ogni evidenza scientifica, e che quindi in questa sede viene presa in considerazione per mero amore di discussione- suggerirne l'adozione alle coppie sposate è un'alzata d'ingegno senza alcun costrutto.

Se invece pensate che il preservativo sia effettivamente utile -come quei relativisti degli scienziati si ostinano a sostenere-, non si vede perché ne consentiate l'utilizzo esclusivamente a chi ha stipulato un contratto matrimoniale, peraltro nei soli casi in cui uno dei due sia già sieropositivo, e quindi nel momento in cui i buoi, come suol dirsi, sono già scappati dalla stalla.

Mettetevi d'accordo, insomma, soprattutto tra di voi; altrimenti va a finire che uno scemo come me, dopo aver messo a confronto le vostre variegate esternazioni, avverta la fastidiosa sensazione di essere stato preso per il culo.

Sapete com'è: quando c'è di mezzo la vita di milioni di persone, non è esattamente il massimo.

Questo post è stato pubblicato il 05 ottobre 2009 in ,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

33 Responses to “Preservativo: un argine differenziato?”

  1. Andrebbe chiarito anche se se l'AIDS sia una vera malattia o un fatto inventato, e i veri rapporti con l' HIV.
    Esiste qualcuno che abbia mai preso l'AIDS solo praticando sesso non protetto ma mai utilizzando droghe e senza mai aver subito trasfusioni, malnutrizione o pesanti pratiche mediche?
    Non vorrei che l'AIDS fosse solo il caso più riuscito di bluff sanitario della storia.

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  2. Metil: io però in questa storia dell'Africa, Aids e preservativi non ho mai capito una cosa. Ma possibile che un intero continente si faccia dire se usare o no il preservativo dalla Chiesa cattolica? Voglio dire, magari loro dicono che non devono usarlo, ma se lo usano mica li mettono in galera. Boh. Non ne so abbastanza.

    Jinocchio: ti volevo rispondere di fare una visita a un reparto malattie infettive di qualsiasi ospedale per renderti conto se è un'invezione o no, ma coi complottisti ho smesso di discuterci anni fa, quindi credi un po' a ciò che preferisci (ma usa il preservativo!)

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  3. spider a porre dei seri dubbi scientifici sulla relazione virus-aids vi sono dei premi nobel. Nonostante wikipedia stessa di danni l'anima per smentire Duesberg ( ma loro chi sono, dei laureati in biologia?) Linkare per credere:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Ipotesi_alternative_sull%27Aids

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  4. la stessa proposta fu fatta qualche tempo da da Martini (prima dell'elezione di ratzinger, mi pare), che fu per questo cazziato dai vertici della chiesa.
    sembra niente, ma è un'apertura pazzesca.

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  5. La relazione Papaparole/uso del preservativo in Africa non è un problema contingente: 1- molti stati non sono cristiani e molti di questi non sono cattolici; 2- anche volendo, il profilattico è un lusso in buona parte del continente; 3- considerando che il numero di poveri è in continua crescita sarà sempre più inimmaginabile un'Africa dedita al sesso sicuro.
    Le parole del Papa sono di estrema importanza, invece, sul piano etico: quando parla all'Africa, sta in realtà parlando a noi, dicendoci "la vostra vita non vale niente in confronto alle regole si Stana Madre Chiesa Cattolica".

    Non sono daccordo con Metilparaben sulla questione dell'incoerenza: il vertice della Chiesa ha sempre professato la negazione degli anticoncezionali; quanto alla base: è fisiologico che un'organizzazione così ramificata ed estesa, come la Chiesa, presenti voci discordanti; ma un vescovo africano o un prete di campagna parlano a titolo personale, non dell'intera comunità.

    @spider: non mi faranno entrare nei reparti di malattia infettiva degli ospedali ad interrogare la gente: ti sarei grato se sapessi suggerirmi qualche pubblicazione di survey che risponda alle questioni da me poste.

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  6. Io invece dico: è già qualcosa.

    Diatriba Jinocchio-Spider: Spider, anche io credo che coi complottisti sia quasi inutile discutere. Un atteggiamento ricorrente è: dire e non verificare. Aborrono completamente il metodo scientifico/sperimentale. Se chiedi loro di fare a casa un esperimento banale banale per verificare quello che tu sostieni, essi si metteranno a ridere e prenderti in giro, fantasticando su fantomatici risultati ipotetici (per loro ovvi), ma stai pur sicuro che l'esperimento facile facile non lo condurranno.

    Sono giunto alla conclusione che questo potrebbe discendere da un tratto distintivo, tra gli altri, che li accomuna molto ai credenti tipo creazionisti: hanno un'idea, e i fatti in un modo o nell'altro devono conformarsi ad essa. Il metodo sperimentale rappresenta per loro una minaccia, perché i fatti potrebbero contraddire quell'idea, e allora i fatti non vengono controllati (almeno non con obiettività).

    Quando ho letto il tuo "fai un salto nei reparti", la prima cosa che ho pensato è stata: vediamo adesso quale scusa troverà la controparte per dire che non può farlo. Mi sono bastate poche righe per verificare la mia profezia.

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  7. @Jinocchio

    Se una tua amica deve uscire con un ragazzo, e non sa se usare o meno il preservativo, tu quindi la tranquillizzi sul fatto che non c'è niente di dimostrato.

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  8. @paolo di gregorio: io non sono un complottista e conosco bene il metodo scientifico, per questo ho chiesto cortesemente se fosse possibile avere informazioni su eventuale BIBLIOGRAFIA riguardante il tema da me posto. sai cos'è la bibliografia? poiché non sono un medico, leggere le relazioni di chi medicina l'ha studiata è più scientifico da parte mia, che inventarmi survey di mia iniziativa. O per te sono scientifici solo i dilettanti allo sbaraglio, mentre la letteratura (scientifica) è buona ad incartare le uova? Temo che tu usi il metodo scientifico fino alle righe che ti interessano, poi smetti di leggere.

    @scaryfarm: il fatto che DUBITO dell'AIDS non prescinde il principio di prudenza. Finché non si farà maggiore chiarezza si usa il profilattico, qui in occidente. Ma prima di pretendere l'estensione di un accessorio d'igiene a milioni di persone che non hanno nemmeno di che sfamarsi (sei d'accordo che la giusta gerarchia sia aria->acqua->cibo->sesso sicuro?) si impone il chiarimento.
    Se l'AIDS dovesse essere un'invenzione, risparmieremo sui profilattici e invieremo più cibo; se invece si dovesse confermare come terribile malattia, sempre al cibo bisognerà dare la precedenza (sui profilattici, per le popolazioni africane malnutrite).

    E' ora un discorso, condivisibile o meno, che ha una sua coerenza interna? O vogliamo continuare a giocare alla caccia al complottista, in modo da liquidarmi con un'etichetta, ma senza avere il coraggio di affrontare le mie argomentazioni (diventando, poi, voi stessi come coloro che tanto criticate)?

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  9. @ Jinocchio

    Spostare l'asticella con me non funziona. Hai iniziato ponendo un domanda ben precisa: "Esiste qualcuno che abbia mai preso l'AIDS solo praticando sesso non protetto" etc? Ti è stato risposto di farti un giro in un reparto di malattie infettive. Data poi la tua ammissione di non familiarità con le pubblicazioni e i linguaggi tecnici, mi sembra una verifica che potresti fare con una facilità estrema. Solo a quel punto, di fronte all'uovo di colombo che ti è stato posto davanti, hai deciso di spostare più in là l'onere della prova (recensitemi la totalità delle pubblicazioni scientifiche sull'argomento, con linguaggio accessibile preferibilmente, e poi io forse vi crederò).

    Vedi Jinocchio, il punto è questo: le probabilità di convincere persone con il tuo approccio non sono forse nulle, ma sono tendenzialmente piccolissime. Per contrasto, il tempo che dovremmo buttare per esaudire le tue richieste (nella sostanza ci chiedi di fare il lavoro per te) sarebbe enorme. Non esiste cioè una proporzione da parte nostra tra sforzo profuso e probabilità di persuasione, ed è dunque logico e razionale desistere per riservare le proprie energie e il proprio prezioso tempo a persone con un approccio diverso (del tipo: "OK, come prima cosa - appena posso - farò un giro in qualche reparto per verificare da me").

    Ah, dimenticavo: puoi stare tranquillo che so molto bene cosa sono le pubblicazioni scientifiche. Grazie comunque della lezioncina.

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  10. @Metilparaben: Il tuo discorso non ha senso.
    Se la gente seguisse i dettami della Chiesa la diffusione dell'AIDS sarebbe già stata bloccata!
    Come? Basta seguire due regole della Chiesa cattolica:

    1) Niente sesso fino al matrimonio
    2) Dopo il matrimonio sesso solo col coniuge

    Quindi come la gente non segue i primi due punti puoi star tranquillo che nessuno segue tantomeno il punto sul "non usare il preservativo".

    Avevi fatto un bel post di "Lezioni tattiche di anticlericalismo", ma mi sa che ne hai bisogno anche tu.

    Complimenti per il blog, vi seguo spesso volentieri. Peccato ogni tanto per le cadute di stile.

    Ciao! =)

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  11. Onestamente, il tuo commento mi pare un po' astratto: in particolare, non credo che l'equivalenza da te proposta funzioni. Un conto è dire che la gente se ne frega del divieto di fare sesso prima del matrimonio, o di farlo con partner diversi; un altro è affermare che analogamente la gente se ne fotte della proibizione relativa al preservativo. Il motivo è semplice: quella gente non ha nulla, figurarsi i preservativi. E l'atteggiamento della Chiesa non li aiuta a dotarsene. La verità è che il divieto sessuale dei nostri amici catechisti, sia pure utile a livello astratto, è concretamente inapplicabile: proibire alle persone di fare sesso è ovviamente inutile, come dimostra la storia dell'uomo da quando ne abbiamo notizia. La gente, però, in Africa muore sul serio. Si imporrebbero posizioni meno astratte e più utili a risolvere il problema.
    Grazie per i complimenti.
    A.

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  12. Il discorso filerebbe, solo che:
    1) Non è compito della Chiesa distribuire preservativi.
    2) Non è colpa della Chiesa se il divieto sessuale è inapplicabile (so che potrà sembrarti strano ma se uno è veramente credente il divieto sessuale lo rispetta).
    3) I movimenti cattolici sono quelli che più si adoperano concretamente nella lotta all'AIDS, vedi per esempio il progetto DREAM (http://dream.santegidio.org/) della comunità di Sant'Egidio.

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  13. Ci sono missionari cattolici che i preservativi – responsabilmente – li distribuiscono. Qualcuno ha pure il coraggio di scriverlo (ho letto un trafiletto su una rivista missionaria, il tipo operava in un paese del sudest asiatico, non ricordo quale).

    Negli USA l'associazione Catholics for Choice promuove campagne pubblicitarie, in inglese e spagnolo (gli immigrati latinoamericani sono, quasi tutti cattolici). Bellissimi manifesti e cartoline:
    http://www.condoms4life.org/resources/newmaterials.htm

    Mi è difficile capire i "cattolici progressisti": se hanno fede in Cristo, ma non nella teocrazia vaticana, perché non diventano valdesi, o quacqueri? Però esistono, e mi sembrerebbe giusto non ignorarli, anzi: valorizzarli.

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  14. @ Max

    1) Neppure ostacolarne la diffusione

    2) Uno dei pilastri della religione cristiana, ed elemento distintivo del genere umano, è la compassione. Per compassione si può anche mettere da parte discorsi del tipo: "il nostro rimedio funziona, se poi tu non vuoi applicarlo, amen".

    3) Profondersi in aiuti quando il danno è fatto, senza cercare di arginarlo con ogni metodo possibile, è quantomeno perverso.

    E gli antivirali per milioni di persone costano; se dobbiamo farne una questione economica.

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  15. Il metodo scientifico secondo paolo de gregorio:

    'vatti a fare un giro dei reparti infettivi degli ospedali' (sapendo bene che è un impegno altamente inaccessibile ad un profano, soprattutto nella mansione di dover intervistare i malati): tipica espressione argomentativa di tesi e pubblicazioni a sfondo medico.

    Il metodo scientifico secondo Jinocchio:

    'Fai un'affermazione medica: cita le fonti (bibliografiche, possibilmente, o almeno fare dei nomi di esperti schierati con quella tesi, per poter in qualche modo verificare)'


    @paolo di gregorio: confermi la mia teoria che rielabori liberamente le parole altrui: io sono perfettamente in grado di leggere letteratura scientifica; ciò di cui non sono capace è di fare dei survey (sai cosa sono i survey?). Capisci la differenza? Leggere articoli scientifici: SI. Eseguire indagini scientifiche di mia mano: NO.
    Quindi puoi citarmi qualsiasi fonte bibliografica sull'argomento in questione, senza dover perdere tempo a scremare i testi più complessi.
    Quando utilizzi la tua etichetta del cuore ('complottista') sei pari pari a Berlusconi quando liquida gli avversari con 'comunisti'.

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  16. @scaryfarm
    1) Non ostacola la diffusione. Se una cosa va contro i dettami di una religione non puoi costringerli ad andare contro quello in cui credono. Secondo loro è sbagliato l'uso di anticoncezionali. Non puoi cambiare la religione di un altro perché a te non sta bene.
    2) Vuoi saperne più di loro sulla loro religione? Questa è presunzione.
    3) "Profondersi in aiuti quando il danno è fatto". Sono allibito.. ora l'AIDS è colpa della Chiesa.

    Anche i preservativi costano.. se dobbiamo farne una questione economica.
    E non dirmi che costano di meno perché a me costano anche troppo! :P

    Ciao

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  17. Proseguo anch'io su quest'ultimo filone (Max e Metil, notare bene che mi sono perso per ora gli ultimissimi commenti). Come ho anticipato, secondo me ogni apertura in questo campo da parte di alcuni uomini di chiesa è sempre meglio di niente. Quindi in questo non sono totalmente allineato con Metil. Ma per rispondere a Max devo dire che nel post si fa nuovamente notare come il papa in tempi recenti abbia affermato che il preservativo peggiora le cose. Questa affermazione deve essere valutata, confermata o confutata indipendentemente dalle prescrizioni della chiesa sull'astensione programmata dal sesso.

    Entrando nel merito, trovo comunque lezioso puntualizzare che se la gente facesse sesso secondo i dettami della chiesa allora il problema non si porrebbe, esonerando la chiesa dal fare ulteriori valutazioni in merito a chi non osservi quei dettami; e lo dimostro con un esempio. Ipotizziamo che in un paese con un certo regime vi sia la condanna a morte per furto, di qualunque genere, anche di una caramella. Ma riicordate che non rubare è anche un comandamento! Si potrebbe allora obiettare: beh, se tutti lo seguissero nessuno verrebbe condannato. Quale persona sana di mente, sulla base di quest'ultima osservazione, concluderebbe che non ci sia bisogno anche di contrastare la politica di quel regime?
    Credo che nel caso dell'Aids la questione sia simile: la prescrizione di un certo codice comportamentale non può condonare la lotta alla malattia con ogni mezzo, anche per quelli che non sono in grado di aderire a quel codice (che sia per scelta lucida o per debolezza della volontà). Scegliere scientemente questa via equivarrebbe più o meno a sostenere che la condanna a morte per chi pecca è alla stregua di una giusta pena. Non solo: in questa posizione è implicita l'accettazione di una condanna alla malattia (o alla morte) per chi è al di fuori della chiesa, come conseguenza moralmente accoglibile e preventivabile di quella miscredenza.
    In altre parole, tornando all'esempio di prima: è moralmente accettabile che chi ruba con cognizione di causa in quell'ipotetico regime venga condannato a morte, perché se fosse un buon credente e non rubasse non gli accadrebbe nulla.

    Infine, scusate, ma mi sfugge l'avanzamento morale che si pensa di otenere in una persona, la quale l'unico motivo per cui non fa sesso sia non perché è stata convinta che sia la scelta giusta, ma perché se la fa sotto dalla paura di morire.

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  18. @ Jinocchio

    Intanto ti ringrazio per la tua immancabile reductio ad berlusconem. Ho sbaglliato ad abusare del termine complottista? Vediamo: il 99% e più di tutti gli infettivologi del pianeta, gente che è arrivata lì dopo anni e anni di studi, di pratica e di scrutinio severo di colleghi e commissioni, eccetera, ti sta tenendo nascosto che non c'è mai stato un solo malato di Aids in tutto il mondo che si presume si sia ammalato per trasmissione sessuale. Forse hai ragione, sono io il paranoico che vede complottisti da tutte le parti.

    Noto che continui a sostenere che dei due quello che deve fare il lavoro per raccogliere prove e argomentazioni e servirtele su un piatto sono io. La tua convinzione che fare un survey come chiedi presenti meno difficoltà pratiche di quello che ti è stato proposto spiega molte cose.

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  19. @Paolo
    No un momento, state travisando le mie parole.
    Non sto assolutamente dicendo che sia sbagliato l'uso del preservativo e so benissimo anch'io che il preservativo è necessario per la lotta all'AIDS.

    Quello che volevo dire io è che anche se il Papa dice di "non usare il preservativo" così come la gente non lo ascolta per il divieto del sesso così non lo ascolta anche su quell'argomento, viceversa chi invece lo ascolta in ogni caso non avrà problemi di AIDS in quanto la sua vita è votata alla quasi castità.
    Quindi per concludere, a mio avviso, non ha senso prendersela col Papa e con la Chiesa per questo argomento.

    Per quanto riguarda l'esempio quindi non è propriamente calzante andrebbe meglio così:
    - Ipotizziamo che in un paese con un certo regime vi sia la condanna a morte per furto di caramelle.
    - Ipotizziamo che in una religione x ci sia il comandamento: "non rubare".
    - Ipotizziamo che quelli della religione x dicano che è sbagliato conservare le caramelle in cassaforte.
    - Ipotizziamo che delle persone Y dicano che quello che dice la religione x sia un male in quanto poi la gente ti deruba delle caramelle e il ladro viene condannato alla pena di morte.
    Allora si, si potrebbe obiettare: beh, se tutti seguissero il comandamento "non rubare" nessuno verrebbe condannato. Ma uno così obbiettando non sta dicendo che la pena di morte è giusta, sta dicendo che te la stai prendendo con la persona sbagliata.

    Lo so.. anche così l'esempio fa abbastanza schifo.. vabbé.. XD

    Saluti

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  20. @ Max

    Non ho capito perché il tuo esempio sarebbe più calzante del mio. Nel caso dell'Aids, è chi pecca che subisce la condanna della malattia. Nel tuo esempio, a chi tira fuori le caramelle dalla cassaforte non succede un bel niente.

    Preciso anche che il mio era un giudizio prettamente morale. All'affermazione che la chiesa è coerente ribattevo che questa forma di coerenza è (secondo me) fortemente immorale. Io non posso né vietare alla chiesa di scegliere quale insegnamento offrire (per me sono liberissimi di dire ai credenti quello che vogliono, purché non si tratti di esortazioni all'insurrezione o alla violenza verso altri), né posso impedire che dissuadano dall'uso del preservativo. Tuttavia mi sento più che legittimato ad esprimere un giudizio umanitario. E rigetto totalmente la nozione che la chiesa possa essere assolta una volta che abbia precisato i propri dettami, perché se poi stigmatizza l'uso del preservativo sta anche accettando implicatamente che chi non è in grado o non ha la volontà di seguirli può legittimamente attendersi la malattia o la morte come giusta pena.

    Aggiungo una nota: la teoria stessa che la chiesa stia meramente professando una dottrina per i fedeli è discutibile, dal momento che questo renderebbe inspiegabile come mai i papi si siano rivolti anche ai governanti stessi sul tema della limitazione della diffusione del preservativo. Quindi sta di fatto proponendo i dettami a tutti, anche a chi non crede, perché interpella i governanti.

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  21. @ Max ancora

    Aggiungo una chiosa, sull'osservazione interessante che se c'e' chi segue il papa allora lo segue nel limitare la propria attivita' sessuale e non dovrebbe incorrere in nessun problema: viceversa se non lo segue allora non lo seguira' nemmeno sull'uso del preservativo. Dall'unione delle due cose seguirebbe che non ha molto senso criticarlo su questo campo.

    Ribatto (e ribalto): ma allora se il papa ha gia' espresso i dettami della chiesa quando spiega che il sesso deve avvenire solo all'interno del matrimonio, perche' mai aggiunge a latere che il preservativo e' vietato? Se c'e' chi segue il suo insegnamento sull'ordine sessuale non dovrebbe essere gia' al sicuro? E allora che bisogno c'e' di aggiungere l'altro vincolo?

    Le cose non stanno cosi'. Il divieto del preservativo e' un ordine addizionale rispetto alla condotta sessuale, diciamo cosi' fine a se stesso. Pertanto il messaggio chiaro, ma anche corretto, che viene recepito dai credenti e' che il preservativo sia un male in se', a prescindere dalle abitudini sessuali, e a prescindere dall'essere sposati o meno. E come tale viene rappresentato dal papa (in altre parole, chi fa sesso fuori dal matrimonio col preservativo pecca due volte, non una).

    Deriva da tutto cio' una linea morale esplicita: l'uso del preservativo e' per la chiesa un male maggiore della malattia. Ma si puo' tranquillamente ipotizzare che ci siano alcuni credenti che pur non avendo la forza di praticare l'astensione totale extraconiugale, ne hanno invece per astenersi dall'uso del condom (le due cose sono indipendenti). Almeno per questi credenti un allentamento da parte della chiesa del divieto radicale sull'anticoncezionale rappresenterebbe certamente un potenziale ripensamento delle proprie abitudini.

    Chiudo scusandomi per la mancanza di accenti, ho preso in prestito una tastiera che non li ha.

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  22. @paolo de gregorio:
    non sono un complottista perché non emetto sentenze, mi limito ad esprimere dei dubbi e delle perplessità.
    Ammetterai che chi afferma perentoriamente ha l'onore della prova più forte di chi dubita (e dubitando si attiene al principio di prudenza).
    Puoi non sentirti obbligato a fornire le tue prove, ma io le ho chieste (inizialmente) gentilmente: se ti sta a cuore la faccenda e vuoi darmi una dritta, fallo; altrimenti evita proprio il dialogo. Se hai delle informazioni concrete ti sarà più facile condividerle di quanto potrà essere a me produrle di mio pugno.

    Qualora fosse vero che il 99% dei virologi mondiali sostiene il tradizionale concetto di AIDS (il dato 99 da dove esce, a parte la tua bocca?), questo dato va considerato nel computo delle argomentazioni, ma non è una prova definitiva. C'è stato un tempo in cui il 99% degli scienziati credeva che il sole ruotasse attorno alla terra.Oggi la scienza è moderna e segue il metodo, mi si risponderà, e infatti oggi la scienza sostiene tutto e il suo contrario: i telefonini fanno male, i telefonini non fanno male, gli inceneritori fanno male, gli inceneritori non fanno male, il vaccino per A/H1N1 è cosa buona, lo stesso vaccino è cosa cattiva. Basta che ci sia un interesse dietro, e la scienza muta opinione. In questo non è molto diversa dal cristianesimo contraddittorio di Paraben. Indubbiamente preferisco la società post-scientifica, che quella oscurantista, ma ciò non toglie che le verità della scienza vadano vagliate con attenzione.

    La reductio ad berlusconem è calzante, se parli per etichette come lui, qualunque distanza possa intercorrere tra le vostre idee di giustizia, salute, lavoro, società...

    L'ultima tua frase non l'ho capita: probabilmente fraintendi il significato di survey. Survery è una ricognizione, è l'andare per reparti di malattie infettive ad intervistare i pazienti, per esempio. Io non ho le competenze, l'autorità e i mezzi per compire una ricognizione esaustiva e indicativa: ovvero non possiedo la tecnica per realizzare i questionari, non ho i requisiti per essere autorizzato a compiere tale lavoro, non il tempo e i mezzi per visitare un numero sufficiente di ospedali (de ritieni una sciocchezza fare tutto ciò, forse ignori il metodo).
    Però ho le competenze per vagliare una ricerca compiuta da altri e il tempo per visitare una biblioteca, all'occorrenza.
    Del resto il progresso si basa sull'accumulo di conoscenza, non sul ripetere, generazione dopo generazione, individuo per individuo, le stesse scoperte, le stesse invenzioni.

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  23. @ Jinocchio

    Posso aggiungere alla tua lista un'altra circostanza. Sebbene il sistema GPS si serva per funzionare di correzioni fini calcolate a partire dalla teoria della relativita' generale, puoi trovare ancora oggi articoli pubblicati che mettano in dubbio la teoria. Applico allora il tuo ragionamento sul 99% e deduco che dovremmo buttare a mare tutti gli apparecchi (e dato che la relativita' generale riguarda la gravita', direi che da domani comincero' a controllare che la Luna non ci cada in testa).

    Tu confondi il fatto che la scienza sia un'attivita' dinamica, empirica e priva di dogmi assoluti per definizione con il fatto che tutte le teorie possibili ed immaginabili abbiano pari verosimiglianza. Una volta fatto questo salto e' un gioco da ragazzi uscirsene fuori con la filastrocca degli interessi economici dietro. Il fatto e' che converrai che la Nasa ha un budget da capogiro, e che se Marte non esistesse avrebbe meno fondi, e chissa' quei fondi andrebbero a chi piu' ne ha bisogno. Dall'unione di queste osservazioni tuttavia non discende che Marte allora e' un'invenzione della Nasa e non esiste.

    Ti aspettavo al varco: ero in attesa che mi citassi il problema dei soldi come elemento di sostegno alla tua tesi. Hai finito per farlo.

    P.S.: dall'inizio eri consapevole che l'ipotesi che la trasmissione sessuale non c'entri nulla con l'Aids, il quale sarebbe dovuto a tecniche di cura dei malati, cozzava con il fatto eclatante che proprio in Africa l'epidemia e' piu' diffusa. Cosi' hai buttato dentro, cosi' a casdo, la malnutrizione (a Roma si dice "buttarla in caciara"). Questo ahime' spalanca voragini macroscopiche: quale sarebbe il meccanismo di diffusione di una malattia che al contempo agisce per effetto delle trasfusioni, ma si trasmette ancor di piu' tra i malnutriti? Ed ancora: come mai si propaga a ritmi elevatissimi solo tra i malnutriti dei paesi poveri? E l'epidemia tra gli anoressici dov'e'?

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  24. @ Jinocchio, dimenticavo

    Delizioso il richiamo a "se avessimo creduto al 99% saremmo fermi al il Sole gira intorno alla Terra". Adesso pero' immaginiamo i vari Copernico, Galileo e Keplero argomentare: "la Terra ruota intorno al Sole". "Spiegateci!". "Fateci un survey delle vostre prove". "No, dimostrateci voi la teoria, che qui da secoli spieghiamo il perche' del contrario". "No, l'onere spetta a voi, la scienza si fonda sul dubbio, raccogliete le informazioni e portatecele. Fino ad allora, dobbiamo tutti agire come se nessuno tra noi e voi avesse ragione".

    Beh, come metodo di ribaltamento del sapere comune non e' male, che dite? Caro Jinocchio, e' verissimo che stare dalla parte dell'1% non vuol dire essere in errore, nella scienza. Questo pero' quei personaggi, che implicitamente citi, lo sapevano benissimo. E hanno dimostrato le loro tesi. Che tu faccia appello a quei personaggi nel momento stesso in cui demandi ad altri l'onere di studiare e riportare i fatti mi sembra alquanto pretenzioso.

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  25. @gregorio di prevaricaziano:
    Il tuo problema è che stai sempre al varco ad aspettare qualcosa.
    Il tuo problema è che rigiri le parole altrui per vincere replicando non su quanto detto, ma su quanto travisato.
    I soldi sono uno degli aspetti che mi impedisce di fare survey: non posso farlo perché non mi pagano per farlo e devo pur campare; non posso farlo perché non ho i titoli per essere autorizzato a farlo; ma soprattutto non posso farlo perché NON SO FARE UN SURVEY DI NATURA MEDICA.
    Tu hai isolato i termini di natura economica e ci hai incollato in mezzo Marte. Ma cosa centra?
    E' come se volessi dimostrare che la velocità non è causa di morti stradali invitando la gente a comprare Ferrari. Non tutti possono farlo, non tutti possono comprarsi macchine che vanno oltre i 160khm, anche di marche diverse.
    Però possiamo leggere le relazioni di chi quelle macchine le guida, a costo irrisorio, oppure le analisi tecniche di chi ha studiato per poter fare analisi meccaniche (e che è pagato per farle).

    Io non ho mai detto che tutte le teorie scientifiche hanno pari dignità: di nuovo ti comporti come Berlusconi, che scambia la giustizia per crociata.
    Io ho detto che sono portato a dubitare della teoria classica dell'AIDS ma che fino a che non ci vedrò più chiaro, mi atterrò al criterio di prudenza e mi atterrò all'ipotesi dominante, ovvero AIDS=malattia infettiva.

    Il resto del tuo messaggio è fuffa.
    I miei dubbi sull'AIDS non riguardano la sua trasmissione, riguardano la sua esistenza. L'AIDS potrebbe essere il nome che si da non ad una malattia di un virus specifico, ma ad un insieme di cause diverse fraintese per virus. Se così fosse le morti africane non si spiegano con contagi improbabili, ma come fraintendimenti, ovvero morti per malnutrizione ed altri fattori di povertà, scambiati per AIDS. E quindi non è un caso che proprio l'Africa sarebbe la più colpita.
    Io non so quanto questa teoria sia valida, ma ha una certa coerenza, almeno allo stato attuale delle mie informazioni: per questo chiedevo il favore di ulteriori fonti.
    Invece ho trovato solo un polemista che risponde dopo aver letto a parole alternate i miei interventi (la seconda parte del tuo ultimo messaggio dimostra che non ti degni di leggere, in quanto hai travisato completamente la natura dei miei dubbi, che sono sull'esistenza della malattia, non sulla trasmissione; liberissimo di non interessarti, ma allora non rispondermi).

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  26. @ Jinocchio

    "Se così fosse le morti africane non si spiegano con contagi improbabili, ma come fraintendimenti, ovvero morti per malnutrizione ed altri fattori di povertà, scambiati per AIDS. E quindi non è un caso che proprio l'Africa sarebbe la più colpita."

    Guarda, per me puoi tranquillamente metterci "caldo africano" tra le ipotesi, invece che malnutrizione e poverta'. Non vedrei la differenza, anzi spiegherebbe meglio altre cose (e i malnutriti nostrani?).
    Tutto puo' essere, e allora?

    Vediamo, io sono quello che fraintende; tu i soldi non ce li hai mai messi dentro:
    "Basta che ci sia un interesse dietro, e la scienza muta opinione."

    Io mi sarei anche inventato la deduzione che per te tutte le teorie avrebbero pari dignita'. Leggiamo, quindi:
    "oggi la scienza sostiene tutto e il suo contrario".
    No, non lo fa. Sulle cose su cui non c'e' certezza non raggiunge un consenso, e dovremmo dedurre che e' improprio prendere l'una o l'altra parte (nonostante l'opinione pubblica pretenda sempre che le si presenti tutto come bianco e nero, ma gli scienziati non possono piegarsi a questo capriccio e stravolgere il metodo). Laddove lo raggiunge questo benedetto consenso (che e' sempre di massima e non egemonico-dogmatico), ci pensano i media a grancassare i piccoli drappelli che vanno controcorrente, dando la falsa impressione che il consenso non ci sia per niente.

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  27. I commenti di max sembrano fatti da uno che vive sulla luna. Oppure che crede alle favolette.
    E' bene che qualcuno ti informi che i pareri della chiesa non sono pareri "religiosi", ma sono prima di tutto pareri politici. Hanno un'enorme influenza sulle decisioni politiche e nel caso di specie, molti paesi africani hanno applicato nella pratica le folli teorie sui preservativi del papa.

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  28. Aggiungo che esiste anche un dovere nei confronti del vero. Dire che il virus passa attraverso il lattice o simili idiozie è disinformazione, in quanto tale produce danni reali e tangibili.
    Io credo invece che le responsabilità della chiesa riguardo aids ed esplosione demografica nrl terzo mondo siano tangibili ed oggettive.

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  29. Non sono d'accordo con il presupposto dell'articolo, vale a dire che le esternazioni di ogni pinco pallino -sia pure cardinale- all'intero dell'istituzione ecclesiastica siano da prendere in considerazione non come espressione di un parere personale, ma come opinione dell'intera comunità religiosa. In soldoni, l'articolo fa passare il punto di vista del cardinale Pippo Birillo sulla prevenzione sessuale come una posizione ufficiale alternativa. Si tratta in realtà di un parere personale, e piuttosto risibile a mio modo di vedere. Se dovessimo prendere in considerazione ogni opinione degli esponenti della chiesa non ne usciremmo mai, la contraddizione è un elemento cardine della religione cattolica. E in genere tendo a non prendere molto in considerazione l'opinione di chi veste dalla mattina alla sera un cosplay. Non quando il cosplay è così banale, perlomeno.

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  30. @paolo
    condivido abbastanza il tuo punto di vista.
    Che noi e la Chiesa intendiamo la moralità in maniera differente è un dato di fatto e non possiamo farci nulla.
    Se i papi come dici si sono rivolti personalmente ai governanti per limitare l'uso del preservativo hanno sbagliato (non è servito a granché comunque visto che a scuola ci hanno insegnato a suo tempo l'importanza del preservativo).
    Alla domanda "perche' mai aggiunge a latere che il preservativo e' vietato?" ti informo che il preservativo può essere utilizzato anche da coppie sposate per evitare di avere figli.
    Se poi esistono "alcuni credenti che pur non avendo la forza di praticare l'astensione totale extraconiugale, ne hanno invece per astenersi dall'uso del condom", come "credenti" sono piuttosto ridicoli: non è la Chiesa che deve appoggiare i "fedeli" sono i fedeli che devono appoggiare i dettami della Chiesa e se non lo vogliono fare dovrebbero comprendere da se che si stanno solamente prendendo in giro (non si può abbracciare una religione soltanto a metà).

    Per quanto riguarda il commento di fabio sembra fatto da uno che non comprende il discorso degli altri e non riesce ad adattarsi ad altri punti di vista: la Chiesa può dire quello che vuole, la libertà di parola è per quel che mi riguarda un diritto per tutti (anche del Papa), se molti paesi africani (quali poi?) hanno "applicato nella pratica le folli teorie sui preservativi del papa" è stato un grosso errore dei governanti di quei paesi che non sono stati in grado di prendere una decisione democratica e non del Papa.

    Saluti

    RispondiElimina
  31. Il concetto per max è che in ogni caso non è mai colpa della chiesa ma sempre degli altri. Buono a sapersi.

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  32. All'ultimo anonimo.

    Scusa ma, sto discutendo da precchio con Max, non mi pare proprio abbia mai sostenuto il concetto che dici.

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