Ho conosciuto Patrizia Angiari e il suo compagno stasera, durante un incontro organizzato dall'UAAR:
Un gruppo di genitori di bambini della II C della scuola elementare "Jean Piaget" di Roma protesta contro la nuova insegnante di italiano perché è una suora. "Sono atea e la scuola è laica", dice Patrizia Angiari, una delle mamme che protestano. Ma l'insegnante è difesa dalla preside: "Questo è razzismo laico, viviamo dei tempi cupi".La teoria della preside, debbo riconoscerlo, è assai suggestiva: in Italia c'è un preoccupante fenomeno di "razzismo laico".
Ci si mobilitasse così per difendere un Imam, finirei perfino per crederci.
Veramente per te è un problema se l'insegnante è una suora?
RispondiEliminaHa lo stesso rischio di essere tarata nel suo approccio alla realtà di qualsiasi altra persona.
Come d'altra parte potrebbe benissimo non esserlo.
Quello di cui parla il preside è il "laicismo alla francese" dove il laico è un elementre neutro, che non prende posizione (come se questo fosse immaginabile).
Al contrario del laico in accezione etimo. che è un membro spogliato di qualsiasi caratterizzazione, cioè mancante non vantante di mancanza di un carattere.
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Flash&d_op=getit&id=11030
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/il-crocefisso-simbolo-quasi-laico/2114642/18
RispondiEliminaUmberto Eco vanta di quella cosa che pochi possono vantare. Non la seriosità.
La serietà
Forse non respirare troppa UAAR potrebbe giovare.
Anche io sul blog dell'UAAR ho dato ragione alla preside, e torto alla mamma che protesta. La suora è un cittadino come gli altri; se ne ha il diritto, che insegni.
RispondiEliminaPer la verità non ho espresso giudizi sul fatto che una suora faccia l'insegnante in una scuola pubblica, ma ho posto una domanda diversa: se quell'insegnante fosse stato un Imam, lo avrebbero difeso con la stessa pervicacia?
RispondiEliminaMa fino a 2 mesi fa a difendere il crocefisso e ora contro una suora?
RispondiEliminaC'è chi cita Umberto Eco: una bustina di Minerva davvero da dimenticare, quella. Chissene frega di quello che ha scritto Eco? C'è un bisogno di ipse dixit tremendo nelle persone...
RispondiEliminaSul crocefisso la battaglia era ed è sacrosanta, per difendere la laicità della scuola pubblica.
Nel caso specifico ritengo invece che occorra vigilare con attenzione perché la suora non indottrini i bambini con teorie false come il creazionismo o simili. Però respingerla pregiudizialmente è sbagliato e controproducente. Si potrebbe in compenso fare una richiesta e in caso una battaglia perché non vesta la "divisa" a scuola.
Se fosse stato un imam l'avrebbero difeso? Ovviamente no, ed è giusto rimarcare la loro (inutile specificare chi sono "loro") doppiezza ed ipocrisia. Però noi laici non vogliamo avere lo stesso atteggiamento, non è vero?
Francamente mi risulta assolutamente incomprensibile il commento di Rian Scotti.
enrigo
ps complimenti per la conferenza di oggi e per il tuo impegno sociale con il servizio Soccorsocivile
Io non ho problemi che una suora insegni, se era in graduatoria e ha ottenuto il suo posto legalmente e non tramite inciuci di curia. Che i docenti insegnino la loro materia e non indottrinino i bambini è una cosa che chiediamo comunque a tutti, non solo ai religiosi.
RispondiEliminaMa per rispondere a Metil, no, l'Imam manco l'avrebbero fatto arrivare in aula, altro che difenderlo.
non so... cioè, sono dell'idea che la suora potrebbe benissimo svolgere il suo ruolo di insegnante di italiano, riuscendo a separare il suo cammino spirituale dalle lezioni e soprattutto rispettando la libertà di pensiero dei ragazzi e non forzando la mano (in materia di conversione) sulle giovani menti. potrebbe, oppure no.
RispondiEliminala mia perplessità nasce dal fatto che il mio prof di italiano di un liceo statale era un fervente e bigotto cattolico e a me dava sui nervi. dovevate vederlo come si infervorava spiegando manzoni! non perdeva occasione per sciorinare una bella predica parrino-style col risultato che in classe eravamo esonerati da religione in 6 (parliamo di palermo 10 anni fa: cose inaudite!). una volta ho sbottato esasperata che non aveva rispetto per noi sei e delle nostre idee e che purtroppo non potevamo essere esonerati anche in italiano, e lui ha ribadito che essendo cresimato, e quindi "soldato del signore", aveva il dovere di dirci quelle cose..
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RispondiEliminaQuello che volevo dire è che prima sono sorte crociate per avere un crocefisso a scuola, dovunque e tra un po' anche al cesso, per rimarcare che l'Italia è un paese cattolico, ora una suora, per cui membro effettivo della chiesa cattolica, vuole insegnare e i genitori a dar contro...
RispondiEliminaSe si accetta, anzi si lotta, per un pezzo di legno (alla fine non è altro) in aula perchè non una persona (UNA PERSONA, carne ossa, sangue e mente!!!) che professa quella stessa fede di cui il crocefisso è simbolo?
Magari costei riesce ad aver euna mentalità anche un po' critica nei confronti della religione.
Per poter praticare la professione di insegnante sono necessarie e sufficienti le qualifiche che ti permettono di svolgere tale professione. Mi sembra quindi assolutamente senza senso protestare per il fatto che uno che ha tutti i titoli per insegnare insegna.
RispondiEliminaMi permetto poi di replicare a Enrigo su due punti: il primo è la necessita di "vigilare" sul lavoro della professoressa in quanto religiosa: credo che sia un atteggiamento ingiusto. Il secondo è la proposta di non lasciare che si vesta "da suora": premesso che attualmente moltissimi ordini (non so se anche il suo!) permettono alle religiose di vestirsi "in borghese", con l'ovvia eccezione del velo, sarebbe ingiusto non permetterle di indossare l'abito, che è un simbolo della scelta di vita che ha fatto e che, mi permetto di pensare, non può dare fastidio a nessuno.
Insomma: almeno noi laici mostriamoci superiori!
Andrea
Hai ragione, non avrebbero difeso l'Imam. Forse come qualcuno ha fatto ben notare, non l'avrebbero fatto neanche arrivari lì.
RispondiEliminaMa possiamo dire che questo sarebbe stata una cosa ragionevole?
Io penso di no, nella stessa maniera in cui lo penso per la suora.