Scendi e torna a piedi, zingara


Ho controllato sul sito dell'ACTT S.p.A., la società che gestisce i trasporti pubblici a Treviso: se ti beccano sull'autobus senza biglietto è prevista una multa intorno ai cinquanta euro più il costo del titolo di viaggio.

Non c'è scritto da nessuna parte, però, che se a trasgredire sono due ragazzine senegalesi a cui manca un euro per raggiungere il prezzo richiesto l'autista sia legittimato a fermare il mezzo e a sbatterle fuori, al buio e sotto la neve, apostrofandole con il singolare appellativo di "zingare".

Battute a parte, non è che da quelle parti state un tantino esagerando, no?

Questo post è stato pubblicato il 23 dicembre 2009 in ,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

6 Responses to “Scendi e torna a piedi, zingara”

  1. e pensare che quando ero bambino, in lombardia, a zona di forte immigrazione veneta (polesine e altro) venivano chiamati i "terroni del nord"...

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  2. io sono di treviso e mi vergogno di quante volte riuscite a trovare notizie che riguardano la mia bella provincia popolata di brutte teste padane.

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  3. Vi narrerò un fatto accaduto a cui ho assistito in prima persona, molto simile a quello del post.
    Di solito sono PRO immigrati, anche se questo fatto, e ripeto FATTO, va un po' CONTRO.
    D'altra parte è successo e bisogna pur farci i conti.

    Un paio di anni fa ero sul treno diretto a Pisa per andare al lavoro.
    OVVIAMENTE posto a sedere non ce ne era e mi ero fermato insieme ad altra gente negli spazi davanti alle porte per salire sui vagoni, vicino a dove ci sono i bagni.
    Passa il controllore, evento alquanto raro, contorlla il mio biglietto, controlla quello degli altri e ad un certo punto lo va a chiedere ad una ragazza mussulmana (ne ignoro la nazionalità, ma la religione era palese per via del velo sui capelli).
    Lei non risponde, non parla, sembra cadere dalle nuvole e sembra non capire nulla di quello che sta dicendo il controllore.
    Ad un certo punto interviene un signore anziano, avete presenti quei vecchietti strani, che sembrano pittori nella fase discendente della loro vita?
    Tira fuori un altro biglietto non obliterato e dice "lei è con me".
    Cosa assolutamente falsa, lo sapevo io, come gli altri ragazzi intorno a me, come il controllore stesso, che però fa finta di crederci, prende il biglietto lo oblitera e se ne va.
    La suddetta ragazza, non rivolge neanche uno sguardo al suo "salvatore", tanto meno un grazie.
    Non capiva?
    No certo che capiva, quella ragazza la conoscevo di vista, perchè l'avevo incrociata più di una volta in facoltà da me, per cui l'italiano lo deveva sapere e pure bene.

    Ecco personalmente la faccenda mi ha fatto incazzare un po'... almeno un GRAZIE penso sia dovuto in questi casi!

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  4. E i commenti sul sito a tale articolo fanno ben capire la totale incapacità di contestualizzare le ifnormazioni più semplici da parte dell' italiano medio.
    incapci di capire pure quale sia il punto della questione.

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  5. Del resto, viste le sparate del vicesindaco di Treviso (certi deliri a base di pulizia etnica e sterminio degli omosessuali sarebbero stati graditi a Goebbels) cosa ci si può aspettare?
    Garantito che, se l'autista avesse osato far scendere dal bus un bambino "padano" o "ariano", sarebbe successo il finimondo, con denunce, urla e puntatona di Porta a Porta. E il nuovo "eroe" del razismo italiano sarebbe stato dipinto come il lupo cattivo delle favole. Meditate, gente, meditate...

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  6. @Rian Scotti:
    Credo che quello che hai raccontato si possa semplicemente etichettare come MALEDUCAZIONE, comune ahimé a tutti i popoli del mondo (arte in cui peraltro noi italiani eccelliamo).

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