Otto per mille, capitolo 3: la Chiesa occulta

Cari amici, un paio di settimane fa vi ho spiegato quanto sia perverso il meccanismo dell'8 per mille, grazie al quale la Chiesa Cattolica incassa una montagna di soldi da persone che non sono neanche consapevoli di darglieli; poi, qualche giorno dopo, vi ho raccontato come la Chiesa impiega quei fondi, mettendo in luce che solo una piccola parte del denaro ricevuto finisce effettivamente in carità e assistenza, mentre il grosso del malloppo va a finanziare l'apparato ecclesiastico e la relativa burocrazia. Quest'oggi, per completare il trittico, parliamo invece dei fondi che attraverso l'8 per mille arrivano allo Stato. Ebbene, oltre a sottolineare ci si guarda bene dal promuovere la possibilità dei cittadini di donare dei quattrini allo Stato (ci mancherebbe altro, fare concorrenza alla Chiesa? Dio ce ne scampi e liberi), è interessante notare come vengano impiegati i fondi che vengono comunque erogati dai contribuenti all'amministrazione pubblica, nonostante il totale (e tutt'altro che casuale) silenzio di quest'ultima. Wikipedia, infatti, ci rivela che nel 2004 lo Stato ha ricevuto dall'8 per mille circa 100 milioni di euro (un decimo di quelli che si è accaparrata la Chiesa, by the way), e che ha impiegato tali fondi nel modo che segue:

  • 44,64% conservazione beni culturali legati al culto cattolico;
  • 24,73% calamità naturali;
  • 23,03% conservazione beni culturali civili;
  • 4,44% fame nel mondo;
  • 3,16% assistenza rifugiati.
Come vedete, quasi la metà del denaro ricevuto dallo Stato attraverso l'8 per mille viene immediatamente rigirato alla Chiesa Cattolica, sia pure sotto la (non troppo) velata forma di restauro e conservazione di chiese, cappelle, conventi, seminari e simili, i quali tra l'altro sono di proprietà del Vaticano e, sia detto per inciso, manco pagano l'ICI.
Per la calamità naturali, come vedete, non resta che un quarto dei fondi; che sono già pochi di per sé, evidentemente, ma diventano una somma addirittura ridicola se si pensa che dopo quanto è successo in Abruzzo il buon Tremonti si è guardato bene dall'attingere a quel capitolo esortando gli italiani a dare l'8 per mille allo Stato, ma ha preferito non mettersi in concorrenza con la Chiesa addossando il carico del terremoto sul 5 per mille, e penalizzando in tal modo le ONG e le associazioni di volontariato.
Insomma, gente, mettetela come vi pare, ma da un fatto non si scappa: quei soldi sono roba loro, punto e basta.
Non trovate anche voi che sarebbe meno ipocrita inventarsi una tassa fatta apposta?

Questo post è stato pubblicato il 16 aprile 2009 in ,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

8 Responses to “Otto per mille, capitolo 3: la Chiesa occulta”

  1. Infatti do' tutto alla chiesa valdese

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  2. Ormai da anni, pur essendo atea, dò il mio 8x1000 ai valdesi. Il 5x1000 poi va sempre comunque all'UAAR!

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  3. IO do tutto alla Chiesa Cattolica come la maggor parte delle persone poiché è da stupidi trascurare o ridicolizzare il ruolo sociale oltre che spirituale che hanno sia la Chiesa che i singoli parroci che dedicano la loro vita agli altri.

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  4. Ho preferito evitare di dare l'8 x 1000 alla chiesa.Preferisco dare i miei soldi alla ricerca per il cancro,qualcosa di utile e di concreto e non per far arricchire il clero di lusso e sprechi inutili.

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  5. Anch'io do l'8 per mille ai valesi,ma è una soluzione di ripiego.Quest'anno preferirei versarlo ai terremotati abruzzesi,ma i politici non ci sentono da quell'orecchio.
    Servirebbe ungesto di disobbedienza civile,tipo un'obiezione fiscale,ma serve pure un progetto concreto che io non possiedo.
    Saluti

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  6. @anonimo #4
    non hai dato il tuo 8per mille alla ricerca sul cancro: l'8 per mille si dà solo allo stato o alle congregazioni di fede. E' il 5 per mille che eventualmente destini ad organi di ricerca.

    Sono un paio di anni che pur essendo atea do il mio 8 per mille alla chiesa valdese, che con grande onestà accetta solo i fondi direttamente destinati dalla firma. TUTTI i fondi così raccolti sono indirizzati ad opere di sostegno sociale e niente a scopi strettamente religiosi. Non dubito che la chiesa valdese quest'anno aiuterà con coscienza anche i terremotati.

    @anonimo 3
    se ci tieni così tanto a sostenere la chiesa cattolica, perché non dai direttamente il tuo obolo? i valdesi si autosostengono e sono 4 gatti. la chiesa cattolica come mai non ci riesce? ha paura di destabilizzare l'economia mondiale se inizia a vendere il suo stock di lingotti d'oro???

    silvia

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  7. Grazie silvia, grazie metiparaben e tutti coloro che firmano per la chiesa valdese: dall'interno (sono valdese;-)...) vorrei rassicurarvi sul fatto che davvero nemmeno un euro dell'OPM che ci arriva viene utilizzato per le nostre attività di culto (costruzione di chiese, stipendi dei nostri pastori e pastore...) ma tutto va in opere sociali, culturali e umanitarie - e quest'anno , anche se ovviamente tutto in proporzione (la CEI/cattolica riceve 990 milioni, noi 5 milioni... quindi i 2 milioni del card. Bagnasco per noi sarebbero quasi la metà del totale...) sicuramente ci sarà anche una parte che andrà ai terremotati...
    E ai lettori di questo blog sempre così interessante dico: se volete vedere esattamente come spendiamo i fondi OPM affidatici dai concittadini italiani (oppure volete ad es. presentare un progetto sociale umanitario o culturale al nostro Ufficio OPM per chiedere il finanziamento del vostro progetto) andate a www.ottopermillevaldese.org oppure venite a Torino il 28 aprile, alle 18, al teatro Cavallerizza Reale per la presentazione dei progetti e della campagna OPM valdese di quest'anno, vi aspetto! Con simpatia, Simona, valdese

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  8. Ateo dalla maggiore età, ho sempre dato il mio 8x1000 alla Chiesa Valdese per riconoscere, sia pure con così poco, il grande debito d'onore che noi Italiani abbiamo accumulato nei secoli verso questa piccola comunità, strenuamente impegnata a lottare per la libertà ed il pluralismo nella nostra patria comune. Grazie ancora a voi, Valdesi, fratelli nella Storia.

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