- un prete di nome Peter Hullermann, coinvolto in episodi di pedofilia, inizia una terapia riabilitativa con l'approvazione dell'Arcivescovo di Monaco Joseph Ratzinger;
- pochi giorni dopo, tuttavia, all'attuale pontefice viene consegnata una nota nella quale si avverte che il sacerdote sta per tornare alla sua attività pastorale;
- Ratzinger conduce una riunione nella quale vengono decisi il ritorno al lavoro ed il trasferimento di Hullermann;
- il prete viene trasferito altre tre volte;
- nel 1986 Hullermann viene condannato a 18 mesi di carcere con la condizionale per abusi sessuali su minori, ma continua comunque ad operare;
- successivamente il prete viene nuovamente denunciato per un altro presunto episodio di violenza sessuale su un minorenne avvenuto nel 1998.
Mi piacerebbe che le risposte fossero altrettanto circostanziate.
sai cosa temo? che facciamo il callo anche a questo orrore e quindi l'indifferenza generale.
RispondiEliminaanche io temo i calli...
RispondiEliminaa loro i calli non vengono invece, perchè le seghe se le fanno fare dai bambini...
RispondiEliminaPiù che altro adesso rimettiamo.
RispondiEliminaRilancio. Come dice Fricca: "Satana ti scaccio dai corpi di questi bambini pretofili et gerontofili", http://www.unoetrip.org/filippo/032210-razzi.jpg
RispondiEliminaC'è una storia molto più attuale, a Bologna la curia protegge un prete pedofilo, dopo aver licenziato le operatrici di un asilo dove "operava" che lo avevano denunciato
RispondiEliminagià condannato, la curia lo protegge sia dalla curiosità dei giornali che dalla legge, sostenendone le spese per la difesa, ma rifiutandosi di pagare i risarcimenti già disposti alle vittime
il cardinale Caffarra tace, il suo vice, l'iracondo Vecchi, dopo aver "gestito" lo scandalo cercando di sopire, adesso grida al complotto contro la chiesa
oggi, a Bologna, non c'è bisogno di andare lontani nel tempo e nello spazio
ovviamente nessuna delle forze politiche cittadine ha messo bocca nella vicenda
Dico, avete letto l'articolo?
RispondiEliminaIl tutto si poggia su un singolo memo, e insisto a far presente che per come sono organizzate le arcidiocesi di queste cose se ne occupano i vicari.
OT: Perchè si continua beatamente a ignorare la ricostruzione dei fatti, che poi è anche quella del NYT, dell'altro caso?
Quello che vediamo oggi, è solo la punta dei pistolini-pedofili che emergono dal mare di merda in cui da sempre la chiesa ha navigato e naviga.
RispondiEliminaQualcuno si chiede perché solo oggi le vittime hanno denunciato gli abusi.
Immaginatevi sessant'anni fa, magari in provincia, a denunciare un prete che s'ingroppa un ragazzino. C'era da ritrovarsi contro tutti, il sindaco, la curia, il farmacista, il padrone con il quale eri in mezzadria, le maestre, i "notabili" insomma. E quando le vittime vengono indicate come carnefici, e magari si aveva in casa uno zio ubriacone, immaginatevi le difficoltà, le umiliazioni, i ricatti, le minaccie. Era meglio tacere, e prenderserlo in quel posto come una disgrazia.
Oggi il pericolo è un altro, quello descritto nel commento di luxus, ci abitueremo anche a questo. Di fronte all'enormità dei casi, i giornali smetteranno di pubblicare, perché oggettivamente non sarà più una notizia.
La rivoluzione, quella vera, parte dai cittadini quando smettono di essere popolo.
Perché battezzare i figli mentendo sulla loro introduzione nella comunità cattolica? Perché pagare un'insegnante scelta da un vescovo, perché far entrare uno sconosciuto in casa che ti schizza acqua marcia dappertutto se non frequenti la chiesa? Perché chiamare don, padre, monsignore un perfetto sconosciuto travestito da bobonero? Perché baciare un anello invece di stringere una mano, seppur molliccia? Perché?
Quest'anno mia figlia inizierà le elementari, i genitori che non hanno scelto l'esclusione dall'ora di religione sono 8, l'anno scorso 2, 6 stranieri, 2 italiani. Siccome non ci sono risorse per l'ora didattica alternativa, i bambini saranno prelevati dalla classe e spostati in altre.
Ecco, quando a scegliere l'ora di religione saranno in 8, la cacciata di questa mafia organizzata sarà completa, perché non sarà più consuetudine, ma scelta.
Allora quella potrà tornare ad essere chiesa, non tradizione.
Carlo Ruggeri
Il Murphy Creapopoli
RispondiEliminadi V.S. Gaudio
“Murphy- dice la Chiosa di O’Toole alla Legge di Murphy- era un ottimista”. Murphy era quell’ingegnere aeronautico che, osservando l’andamento dei propri esperimenti, ebbe a dire. “se qualcosa può andar male lo farà”.Nel giro di pochi anni divenne famosissimo in tutto il mondo proprio per quella frase, che immediatamente si diffuse sotto il nome di Legge di Murphy.Mi chiedo se ormai si può far assurgere l’altro Murphy, il terribile pederasta- che evidentemente seguiva la Costante di Murphy:”Le cose vengono danneggiate in proporzione al loro valore”- ai fasti del nome comune, ve lo ricordate, no?, il saggio memorabile di Bruno Migliorini, Dal nome proprio al nome comune (Olschki, Firenze-Roma-Ginevra 1927)?
Nella rassegna dei nomi del tipo B della sua tassonomia dei nomi propri, nell’ambito delle parti per “Posteriora” ci indica: Toni, Touno, Bernardin, Bortol, Marcantonio, Martin, Tiberio, Thomao, che sono scelti per evocazione; mentre il tipo A ha il modo dell’allusione che è più particolarizzata e individuale; il tipo C attiene al modo del simbolismo fonetico e il tipo D, quello della trasparenza, in cui il nome è scelto per l’identità o l’affinità che la sua forma presenta con un altro vocabolo(la congruenza magica fra il nome e la persona che lo portava:”Tu es Petrus et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam”). Evocativo, allusivo, trasparente o simbolico, il Murphy cosa intenderà di questa serialità pederasta, o sarà espressione totale del “pederasta seriale sacro”, che ha dentro la Terza e la Quarta Legge di Parkinson:”Espansione vuol dire complessità, e la complessità tende a sgretolarsi” e “Il numero di persone in ogni gruppo di lavoro tende ad aumentare indipendentemente dal lavoro che deve essere svolto”? E cosa diceva ai bambini impiegati nel gruppo di lavoro, dava loro la Filosofia di Murphy: “Sorridi. Domani sarà peggio”? L’orrore infinito o questa nuova frontiera del paradiso terrestre aveva per motto l’ottativo del divino inculatore: “C’è sempre un modo migliore” per tentare nella pazienza, trovare l’uovo alla gallina, il gioco dei frati, la cosa del prelato, l’atto gentilissimo, per andare in Calabria, in zoccoli per i monti o in zoccoli per l’asciutto, domani, se Dio vuole, affettiamo il prosciutto, andiamo al coperto, ariamo con l’asino, miei pargoli, o si gioca col bue, infilziamo perle e se c’è Monna luna, se il Signore lo vorrà, scuotiamo la bambagia di dosso, si gioca a numeri a chi è più bravo e fa 66, non si sollazzano così i preti? E poi ci si toglie un bocconcino e qualcuno potrà pur strologare che non si dica che l’altra parrocchia sì e l’astrologia no, ma poi sarà l’idolo o la reliquia ad avere la vostra cura, non è il cuco né la fagiana, o il colombo, non v’è uccello che voli nella nostra parrocchia, né pesce cefalo, lampreda o luccio che sia, il ronzino, sì , anche il destriero, la cucuzzola e il maritozzo no, il chierico l’è carino, il diascoletto, il dio degli orti, il fraticello, il seminarista rosso no e nemmeno l’ingannatore, il maledetto da Dio, il Papa no, fa rumore, nemmeno Fra Mazza, la Riverenza, la Ragione, il Sentimento, lo Spirito, la Fortuna, l’Onore, il Principio vitale della generazione, il Murphy-creapopoli!