I tagli sì, l'open source no?


Chissà se il ministro Brunetta, che sembra così attento agli sperperi di denaro pubblico e ai conseguenti tagli di spesa, vorrà finalmente ascoltare quanti continuano a suggerirgli di adottare il software libero nella pubblica amministrazione.

Io, francamente, mi auguro di sì: anche allo scopo di evitare che i soliti blogger da quattro soldi come me, maliziosi e complottisti come sono, finiscano per pensare male.

Questo post è stato pubblicato il 17 novembre 2009 in ,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

21 Responses to “I tagli sì, l'open source no?”

  1. Alessandro... Con tutta la buona volontà credo che quelle persone non abbiano la benchè minima idea di come operi un computer.
    Se gli parli di software libero lo associerebbero alla cannabis e all'aborto. Va a finire che ci troviamo con gli obiettori di coscienza del software.

    Saluti.

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  2. Be', non credo sia difficile informarsi: specie se, come accada a un ministro, si hanno a disposizione esperti che possano consigliare le soluzioni migliori.
    Dopodiché, se il problema è questo basta aprire wikipedia e leggere qualche riga.

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  3. Software libero? Non v'è ancora evidente l'idiosincrasia del Governo per tutto ciò che anche solo vagamente possa suonare di libertà?
    Un Ubuntu user.

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  4. Non sono un integralista della materia: ho Ubuntu a casa e XP al lavoro, anche perché alcuni software che mi servono non vengono rilasciati nella versione Linux. A cominciare ovviamente da quello distribuito dall'Agenzia delle Entrate: cliccare per credere.
    Però, insomma, in un periodo di crisi l'idea di far girare tutto su Linux e risparmiare tanti soldi l'amministrazione pubblica dovrebbe prenderla in seria considerazione.

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  5. Certo Alessandro.
    Ma questo richiede almeno:
    1. Voglia di applicarsi
    2. Voler veramente migliorare la situazione e non cercare facili consensi.

    Siamo seri. A Brunetta interessa poco (tendente a nulla) migliorare alcunchè. Come ogni scaldapoltrona il suo lavoro è ottenere e conservare i consensi.
    La sua campagna contro "gli statali fannulloni" di cui rientra a pieno titolo è la massima dimostrazione del suo cercare facili consensi facendo leva sul rancore della gente per un sistema (di cui è parte) che non funzione e che vuole essere mantenuto tale.

    Salvo qualche debita eccezione l'approccio dei politici alla tecnologia è quello della Carlucci.
    Ed è tutto dire.

    Saluti.

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  6. Non ne dubito: anzi, sono d'accordo con te.
    E' proprio per questo che dobbiamo darci da fare, nei limiti del possibile, per cambiare l'approccio.

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  7. Concordo pienamente con NeoAlfa.

    "E' proprio per questo che dobbiamo darci da fare, nei limiti del possibile, per cambiare l'approccio."
    Amo gli inguaribili sognatori. ;)
    Sarebbe più facile insegnar ad un porco il volo..

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  8. Ti ringrazio per l'amore, ma resto convinto che provarci si deve. Sempre.

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  9. Non sono certo che Brunetta sappia utilizzare un computer... Penso che, come la maggior parte dei parlamentari, si limiti alla posta elettronica ed a Google (per guardare porno). Detto ciò, non credo possiamo aspettarci che questi ignoranti.tecnologici abbiano una minima mentalità innovativa

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  10. Il pessimismo è comprensibile, ma non può comportare la rinuncia di chi sta all'opposizione a presentare proposte di legge, in questa come in ogni altra materia. Nella peggiore e più probabile delle ipotesi, è comunque un modo per affermare: questo farei, se fossi al governo; e per far entrare in circolo soluzioni sensate.

    Se no, tanto varrebbe che i parlamentari di minoranza evitassero di partecipare alle sedute parlamentari e di commissione.

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  11. Ho deciso di aprire una posta certificata per comunicare con l' amministrazione comunale.Il dominio è milanosemplice.it, frutto di un'intesa tra il comune e...udite, udite, microsoft.
    Questo è il link
    http://tinyurl.com/yguo3nb
    P.s.Anche io uso sia windows che ubuntu,ma come sicurezza sicuramente non prediligo win.

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  12. Scusa dimenticavo La carta dei servizi ed il suo lettore, tanto pubblicizzato l autunno scorso.Non solo non è compatibile con Linux ma per usarlo(il lettore) bisogna installare un software, con il rischio che possa contenere delle falle.

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  13. Ma a mio avviso poi neanche e' tanto vero che Microsoft fornisce addirittura gratuitamente i software per poter controllare. Secondo me i comuni pagano le singole licenze per computer. Cerchero' di informarmi presso il mio.

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  14. Dove lavoro io (ente pubblico) abbiamo tutti pagato per le lincenze windows. Attualmente sono riuscita a far installare sui pc dedicati all'utenza l'open office, ma quelli degli operatori hanno tutto originale e "lincenziato" windows.
    Sostengo anche io che le amministrazioni dovrebbero usare molto di più l'open source e concordo con Serena quando dice che l'opposizione potrebbe anche fare una proposta di legge, che verrà sicuramente messa nel dimenticatoio, ma almeno è agli atti.

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  15. Piccolo appunto, per chi non lo sapesse: per il sito riformabrunetta.it (temporaneamente abbattuto, fino a ieri, dai soliti hacker comunisti, atei, abortisti e mangiabambini) hanno usato Drupal, che è una delle soluzioni open più diffuse e più funzionali (ad es. la casabianca lo utilizza nel suo portale).

    Secondo me loro neanche lo sanno, ma vabbè :D

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  16. costretto per svariate ragioni a seguire passo passo brunetta...

    va buò: l'immagine si presta a facili ironie... :)

    intendo dire la sua sovrabbondante produzione normativa,
    posso assicurare che il suo effettivo valore nei riguardi dei cittadini è pressochè pari a zero,
    alcune buone intenzioni,
    peraltro già portate avanti da alcune amministrazioni senza alcun obbligo di legge,
    sono vanificate da altri provvedimenti,
    come quello assurdo delle tre fasce obbligatorie di buoni, meno buoni e cattivi
    che porterà ad una maggiore conflittualità negli uffici,
    un danno in quelli che funzionavano e niente in quelli che non vanno.

    brunetta è il ministro che meglio incarna questo governo:
    il valore dei proclami è inversamente proporzionale a quello dei risultati.

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  17. Nei miei PC c'è esclusivamente Linux (U/Ku/Xu/buntu) inoltre utilizzo debian, Unix MacOs e ovviamente Windows (faccio consulenza IT...).

    a mio avviso pensare di usare linux come sistema operativo sui client è una bella idea, ma oggi irrealizzabile. I costi di assistenza e di formazione per il personale costerebbero più delle licenze windows, ed in ogni caso non garantirebbero prestazioni migliori.
    Altro discorso invece va fatto per i software, lì già il passaggio sarebbe dovuto avvenire.

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  18. scusate tanto per essere pignolo ma riguardo a questa proposta vi consiglio di guardare http://carocandidato.it/ che da già da 2-3 anni cerca di promovuere tale idea appena fatta proprio dai radicali

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  19. Ho appena trovato winzoz sui pc della biblioteca del dipartimento in uni... per anni c'è sempre stato linux almeno su quelli non del laboratorio che si usano non per esami! :| E magari poi mi aumentano pure le tasse!!!!!

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  20. @ spirit in the wind:
    sii più pignolo. Ti invito a considerare le iniziative di Marco Cappato nel parlamento europeo (perlomeno dal 2003, ho fatto solo rapida ricerca).

    Ecco in proposito un'intervista a FreeGo.

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