Corporativismo criminale


cosentino

ROMA - La giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera ha respinto la richiesta di arresto nei riguardi del sottosegretario Nicola Cosentino, accusato dalla procura di Napoli di concorso esterno in associazione mafiosa. Contro l'arresto hanno votato 11 deputati. In 6 si sono espressi a favore del provvedimento giudiziario mentre il radicale Maurizio Turco si è astenuto. Tra i favorevoli alla richiesta avanzata dai magistrati campani, il presidente della commissione Pierluigi Castagnetti: "C'è l'obbligo del provvedimento - ha spiegato - siamo in presenza di 416-bis e la custodia cautelare in carcere è un atto obbligatorio. Durante il dibattito in giunta sono emersi elementi di solidità e di gravità degli indizi a carico di Cosentino che hanno indotto il gip ad assumere questo tipo di provvedimento".
Bleek

Questo post è stato pubblicato il 25 novembre 2009 in ,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

5 Responses to “Corporativismo criminale”

  1. mi piacerebbe vedere pubblicati i nomi dei votanti contrari all'arresto


    scusate... vado a vomitare!

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  2. Praticamente tutti i membri del pdl presenti in commissione garanzia.

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  3. Non credo che i politici debbano "essere di parte" nel modo in cui lo sono gli ultras sportivi, nonostante le aule parlamentari spesso non abbiano niente da invidiare a uno stadio. Se l' "arbitro" vuole espellere (incriminare, incarcerare) un collega sulla base di sospetti, non di prove, deputati e senatori non dovrebbero dire "no" quando si tratta di un compagno di partito né applaudire comunque, a prescindere, quando si tratta di un fetentissimo avversario.
    E scusate se ritengo Maurizio Turco, che si legge coscienziosamente le carte e su quelle fonda il suo sì o il suo no, più affidabile di Pierluigi Castagnetti. In relazione a un'altra richiesta, Turco lamentava il fatto che la massima parte dei componenti la giunta per le autorizzazioni si fosse espressa nel voto senza manco aver letto, e neppure tenuto in mano, il fascicolo con le motivazioni fornite dal magistrato (per ritirarlo, si lascia una firma).

    http://www.radioradicale.it/scheda/291419/intervista-a-maurizio-turco-sullaudizione-a-nicola-cosentino-alla-giunta-per-le-autorizzazioni-a-procedere 18 nov. – Intervista a Maurizio Turco sull'audizione a Nicola Cosentino alla Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dei Deputati:
    «Cosentino si è autoaccusato di concorso interno alla partitocrazia, al "sistema Campania"».

    Ricordiamoci la caduta dell'ultimo governo Prodi; le dimissioni, in seguito alla vicenda giudiziaria della moglie, di uno che (con famiglia e partito al seguito) al "sistema Campania" deve la propria fortuna politica. Gran clamore, gran polverone, poi il processo era finito in nulla; in compenso, si era andati a elezioni anticipate.

    Già, qui c'è la parola di sei pentiti di camorra, ma direi che non basta. Ce n'erano a grappolo, di collaboratori di Giustizia, contro Enzo Tortora. Il nome del presentatore TV compariva sull'agendina di un camorrista, accanto a un numero di telefono di cui non era neppure stata controllata l'utenza; uno dei casi di omonimia per cui, in Italia, capita che dei cittadini si ritrovino in galera, travolti da un incubo kafkiano, e non l'unico caso in quella stessa inchiesta. Tortora aveva rinunciato all'immunità che la sua condizione di parlamentare europeo gli concedeva, si era consegnato, era stato in carcere, aveva infine ottenuto il riconoscimento della propria innocenza. Però i magistrati della procura di Napoli che lo accusavano hanno fatto carriera.

    Maurizio Turco non ritiene che Cosentino sia un'anima bella o un novello Tortora. Sostiene che, tecnicamente, la richiesta di arresto del sottosegretario è suicida: da ben dieci anni esistono dichiarazioni di pentiti su Cosentino, ma dalla documentazione fornita non risultano accertamenti (che sarebbe stato opportuno compiere), prove del suo sostegno alla camorra. Il sottosegretario risulta esperto nei pestilenziali meccanismi di gestione del potere non imputabili solo alla sua parte politica, è partecipe dalle pratiche clientelari che sono norma, non solo in Campania.

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  4. Complimenti al senatore PD Radicale Maurizio Turco che si è astenuto!

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