Ha ragione Malvino: la Corte europea dei diritti umani, sottolineandone la valenza di simbolo religioso e decretando di conseguenza che esporlo nelle scuole è una violazione, mostra nei confronti del crocifisso più rispetto di quanto gliene riservino i clericali nostrani, che pur di continuare ad imporne la presenza lo riducono al rango di simbolo culturale.
Detto questo, tuttavia, occorre prendere atto della posizione espressa dalla maggioranza di governo del nostro paese (e anche dall'opposizione, ad ulteriore riprova del fatto che il "monopartitismo imperfetto" di cui parla Marco Pannella è tutt'altro che una fantasia), sintetizzata mirabilmente dalla dichiarazione della ministra Gelmini:
La presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo, ma è un simbolo della nostra tradizione.Se tanto mi dà tanto, a questo punto proporrei non solo di lasciare il crocifisso dov'è, ma di affiancarlo, per rafforzare la presenza di elementi tradizionali di cui impregnare le giovani coscienze, con gli ulteriori simboli che vado qui di seguito ad elencare:
- la gigantografia di una pizza (possibilmente margherita, con tanto di pummarola e mozzarella di bufala);
- la foto della nazionale di calcio vittoriosa ai mondiali del 1982 (quella con Paolo Rossi, per intenderci);
- un'immaginetta di Totò Riina, Bernardo Provenzano o, per i più esterofili, Carlo Gambino (a meno che non si voglia negare che la mafia appartenga alla tradizione di questo paese);
- la locandina de "I soliti ignoti" (la commedia all'italiana, dove vogliamo metterla?);
- una pergamena incorniciata contenente una bestemmia a piacere, purché fantasiosa e articolata (che si tratti di una delle attività tradizionali italiane per eccellenza non v'è dubbio).
Così imparano, 'sti estirpatori, a tentare di portarci via le radici.
Propongo un evergreen: un santino di S. Pio da Pietrelcina.
RispondiEliminaSilvia
1)la MAMMA, simbolo italico per eccellenza.
RispondiElimina2)volevo dire Padre Pio, ma mi hanno battuto in volata. Propongo Natuzza Evolo, che sembra sia famosissima (mai coperta prima..)
3)la foto di Totò che mangia gli spaghetti con le mani.
Io ci metto il Rocco nazionale!
RispondiEliminaE il fascio, non lo mettiamo? Appartiene alla tradizione gloriosa di Roma antica, più "radici" di così.
RispondiEliminaCome sottolineava Bordin stamattina nella rassegna stampa di Radio Radicale, commentando le dichiarazioni della sicuramente istruita ministra che si occupa di sQuola, la tradizione della croce nei luoghi pubblici è molto più recente, essendo iniziata in epoca fascista.
È questa la civiltà che è necessario difendere dagli attacchi laicisti della Corte europea, quella del manganello e dell'aspersorio (definizione coniata dall'insuperabile Ernesto Rossi)?
tanto per completare il quadretto...leggiti cosa propone Stefano Ceccanti: un ricorso a Strasburgo che favorisca l'adozione della normativa Bavarese:
RispondiEliminahttp://www.ceccanti.ilcannocchiale.it/
Qui il testo della normativa tedesca, no dico...non sarebbe più semplice stabilire che a scuola i simboli religiosi non ci devono stare? Mah
(3) In considerazione della connotazione storica e culturale della Baviera, in ogni aula scolastica è
affisso un crocifisso. Con ciò si esprime la volontà di realizzare i supremi scopi educativi della
costituzione sulla base di valori cristiani e occidentali in armonia con la tutela della libertà religiosa.
Se l’affissione del crocifisso viene contestata da chi ha diritto all’istruzione per seri e comprensibili
motivi religiosi o ideologici, il direttore didattico cerca un accordo amichevole. Se l’accordo non si
raggiunge, egli deve adottare, dopo aver informato il provveditorato agli studi, una regola ad hoc
(per il caso singolo) che rispetti la libertà di religione del dissenziente e operi un giusto contemperamento delle convinzioni religiose e ideologiche di tutti gli alunni della classe; nello
stesso tempo va anche tenuta in considerazione, per quanto possibile, la volontà della maggioranza.
(…)
Io aggiungo un abito di Valentino (non rendiamo merito alla tradizione della moda italiana?) e la Fontana di Trevi nella celebre scena con Anita Ekberg
RispondiEliminaRagazzi, è una promessa: se me ne mandate abbastanza ci faccio un giochino niente male.
RispondiEliminaUna ferrari. La Gioconda.
RispondiEliminanon perdete occasioni di fare accostamenti blasfemi
RispondiEliminasempre li a offendere e a deridere
si tratta di argomenti seri e complessi
ma mai mi sarei aspettato che un giorno avrei trovato un accostamento tra crocefisso e la pizza o toto rina. che vergogna, che abominio
perchè non provi a fare un post così col corano o con maometto? non lo fai solo perchè sai bene che ti vengono acercare sotto casa!
Guarda, anonimo, che gli accostamenti blasfemi non li ho mica fatti io: li ha fatti chi ha sostenuto che il crocifisso è una "tradizione" e non un simbolo religioso. Quindi la Gelmini e compagnia cantando: io non ho fatto altro che esplicitare logicamente le loro posizioni.
RispondiEliminaPer protestare, dai retta, dovresti rivolgerti a loro, mica a me.
Un cd di Battisti?
RispondiEliminaMetil, un bell'alfabetiere, adeguato alla ventata gelminiana di rinnovamento della scuola, nella trazione?
RispondiEliminaI pargoli devono imparare a leggere e a scrivere con strumenti adeguati. Da escludere il metodo globale (orrore!) e quello sillabico: A come … B come …
C come croce, va da sé.
Si può fare: lo facciamo insieme?
RispondiEliminanon ci provare con me con questi giochini di parole che non attaccano
RispondiEliminaè evidente che il ministro si riferiva all importanza della figura di cristo nella cultura italiana e nell importanza delle radici cristiane anche per chi non ha il dono della fede
mai il ministro si sarebbe sognata di fare questi accostamenti sguaiati, queste bestemmie
e comunque non mi hai risposto: come mai non fai un post così col corano e maometto? magari associandolo al kebab?
viene da pensare che allora hanno ragione loro che quando ricevono questi insulti reagiscono con veemenza
perchè l'offesa religiosa e la bestemmia è fonte di dolore e umiliazione per chi crede
tu sembra che ci godi
Non sono giochini di parole, basta saper leggere; e, a saper leggere (senza le dietrologie che proponi tu) quello che ha detto la Gelmini è chiarissimo:
RispondiElimina"La presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo (sai leggere?), ma è un simbolo della nostra tradizione.
Quanto al resto, ti dirò: non me la prendo con gli islamici perché non sono loro che mi tocca sorbirmi tutti i giorni con il loro integralismo nelle scuole, negli ospedali, sui giornali e alla televisione. Vivessi in un paese islamico, probabilmente me la prenderei con loro: ma in Italia sono i cattolici, i più perniciosi diffusori di anatemi e fondamentalismo.
E quindi scrivo cosa ne penso.
Oppure è peccato pure esprimere la propria opinione?
be allora sei rimasto solo tu a non vedere gli islamici in italia ci sono quartieri di milano dove ormai si parla solo arabo! perchè sarebbe nata la lega allora?
RispondiEliminail discorso del ministro e molto più lungo ma tu hai preso ad arte solo un pezzo e ci hai costruito un sacco di scemenze, tu e tutti i poveretti che vengono a commentare e a far crescere la tua vanità
quanto alle opinioni le vostre non sono opinioni, sono offese e prese in giro di valori molto seri e che rappresentano cose molto più profonde di quanto sapete immaginare
vi ricordo che esiste anche il reato di vilipendio alla religione e voi rischiate parecchio ingenuamente
non vi dovete permettere di offendere chi crede!
Altro che simbolo culturale!
RispondiEliminaPur di mantenerlo in classe, lo hanno fatto passare come parte integrante del mobilio... evidentemente la vergogna non è di queste parti.
http://www.olir.it/include/stampa.php?id_doc=770
1)una tessera massonica
RispondiElimina2)una tangente
Fai una cosa, anonimo: piantala là e denunciami.
RispondiEliminaSaluti.
http://i33.tinypic.com/fyizd3.jpg
RispondiEliminascusate per le prospettive. non avevo voglia.
ti piacerebbe essere denunciato, eh? avresti il tuo momento di importanza e potresti fare il martire
RispondiEliminaio non lo farei mai perchè sono un vero cristiano e la compassione è la mia linea guida
compassione anche verso quelli come te
ma ci sono persone molto meno accondiscendenti
e la mamma dove la lasciamo? Una bella foto della mamma appesa in aula. Trenta alunni? Trenta mamme. Più quelle degli insegnanti.
RispondiEliminaQuel gran pezzo dell'ubalda...
RispondiEliminaAnonimo invasato,
RispondiEliminala lega come soggetto politico raggruppa i peggiori aspetti dell'essere umano (razzismo, xenofobia, omofobia, etc.) tutte cose che con i cosidetti valori cristiani ci dovrebbero stare come il cavolo a merenda
giov
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RispondiEliminacerto che il crocefisso fa parte della nostra tradizione, come si fa a negarlo? Appenderlo non vuol dire mica imporre la fede. Appendere la pizza non vuol dire mica imporre di mangiarla. Che ci piaccia o no, l'italia è un paese in cui la stragrande maggioranza dei cittadini è di fede cattolica.
RispondiEliminaE dubito per via di un crocefisso appeso in una scuola. si dirà, vabbè, così però si lede la sensibilità degli studenti di altra fede. Sì, però in una casa giapponese si entra senza scarpe, anche se si hanno i calzini bucati.
davide
posso continuare?
RispondiElimina4)L'urlo di Tardelli
5)"Colpo grosso"
6)gli Anonimi odiatori che vedono arabi ovunque (e fattela una risata ogni tanto figlio mio!)
Anonimo ha scritto:
RispondiEliminati piacerebbe essere denunciato, eh? avresti il tuo momento di importanza e potresti fare il martire
io non lo farei mai perchè sono un vero cristiano e la compassione è la mia linea guida
compassione anche verso quelli come te
No, tu non lo faresti mai perché non ci sono gli estremi per una denuncia, quindi nella migliore delle ipotesi ti ridono in faccia, mentre nella peggiore se ne saltasse fuori una causa dovresti pure pagare le spese.
... caro Metil, pensandoci bene la Gelmini ha ragione. Pensaci bene quante persone hanno piu' croci appese al collo che in tutto S.Pietro e tirano moccoli che farebbero piangere sangue alla statua della Madonna, evidentemente ormai E' un simbolo.
RispondiEliminaIn tutte le scuole che ho frequentato i crocifissi li ho solo visti alle elementari e alle medie, e credo per il semplice fatto che i ragazzini sono troppo bassi per arrivarci, alle superiori, infatti, i crocifissi erano disegnati sui muri in varie fogge e nessuna ti posso garantire avrebbe fatto piacere al Santo Padre, la piu' raccontabile riportava una croce vuota con su scritto 'Torno Subito'.
@anonimo non anonimo (Davide):
RispondiElimina• la casa è lo spazio PRIVATO per eccellenza, si entra se si è invitati ad entrare (in caso contrario, è violazione di domicilio)
• la scuola è un luogo PUBBLICO, tutti gli studenti e gli insegnanti devono poterla vivere come "casa propria", qualunque sia la loro concezione del mondo
Sei sicuro che la maggioranza degli italiani sia cattolica? Penso che l'adesione a una confessione religiosa sia cosa troppo importante per essere identificata con la scelta di battezzare i figli e di sposarsi in chiesa (costumi comunque, anche questi, in progressivo calo).
Quanti rispettano il precetto domenicale? Quanti non utilizzano alcun tipo di anticoncezionale?
Quanti possono dirsi davvero "cattolici", non generici seguaci di alcune abitudini?
Fossero anche maggioranza, i cattolici: nessun Paese può aderire all'Unione Europea se non riconosce i diritti delle minoranze religiose – linguistiche, ecc.
La democrazia non è dittatura della maggioranza.
L’esposizione del crocifisso risale all’ era fascista. Il concordato con la chiesa cattolica sancì che la religione cattolica era religione di stato. Ora la Costituzione ha sì incluso il concordato, ma ha anche scritto l’immenso articolo 3, che impone la non discriminazione per ragioni religiose. Inoltre la revisione del concordato del 1984 ha deciso che la religione cattolica non è più religione di stato. E sappiamo che i cattolici praticanti in Italia sono largamente una minoranza. L’Italia deve smetterla di credere di essere un paese monoculturale. Chiaramente è difficile accettare che uno spazio pubblico ospiti solamente un segno relativo ad una cultura tra tante. Non possiamo restare in democrazia e poi accogliere i privilegi di una religione sulle altre (e leggiamo Agostino: la fede non s’impone, la verità non ha bisogno di speciali protezioni!). Infine, il rispetto di tutte le culture e di tutte le religioni non significa auspicare un ateismo di stato, perché non interviene affatto sul privato. Tra l’altro nessuna legge della Repubblica impone il crocifisso nelle scuole. Per finire: la bagarre che si è scatenata è un’altra prova di quanto sia anticristico ridurre a bandiera ciò che è un abisso teologico. Sembra quasi che ognuno, coerentemente con la storia della tradizione religiosa, umanizzi e subordini alle proprie terrene mire questo grande profeta. Lo frammentano, lo fanno a pezzi! Questo è ciò che rimane in Italia del cristianesimo: un'ikea di crocifisso!
RispondiEliminaOrmai sono due giorni che tra gruppi su facebook e blog vari non faccio che commentare questa notizia. Da tutta quest'esperienza ho capito che l'unico argomento a favore per i pro-mortoincroceconlatestaeilcostatoegliartidilaniatidaferitesanguinolente è il vantato numero di cattolici in Italia. Ora l'unico modo che ci rimane per zittirli e di sbattezzarci tutti. Un altra cosa utile sarebbe quella di devolvere l'8xmille allo stato o al massimo ai valdesi (che non rompono i maroni quanto i cattolici).
RispondiEliminaIKEA "Krucifix"
RispondiEliminahttp://www.fritriac.de/looky/ikea.jpg
Penso che l'adesione a una confessione religiosa sia cosa troppo importante per essere identificata con la scelta di battezzare i figli e di sposarsi in chiesa (costumi comunque, anche questi, in progressivo calo).
RispondiEliminaQuesti sono costumi, il crocefisso a scuola no??
nessun Paese può aderire all'Unione Europea se non riconosce i diritti delle minoranze religiose
Ma perchè, appendere il crocefisso equivale a non riconoscere i diritti(Ti rendi conto, i diritti!!) delle minoranze religiose?
Ne facciamo una questione di o tutti i simboli-costumi o nessuno?
Questi sono i nostri, punto. Ciascun altro faccia ciò che vuole, nessuno glielo vieta.
L'unione europea ha anche detto che i cetrioli, per essere definiti tali devono avere una certa lunghezza, forma e colore. E chi l'ha detto, l'UE? Ah vabbè!
L’Italia deve smetterla di credere di essere un paese monoculturale. Chiaramente è difficile accettare che uno spazio pubblico ospiti solamente un segno relativo ad una cultura tra tante
La colla di un PAESE è la propria cultura. Rispettare le altre è un dovere, come non rinnegare la propria
gino
lo dite voi che non ci sono gli estremi per una denuncia
RispondiEliminaattenti
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RispondiEliminaEh no! Va bene tutto ma certe cose dovessi tornare a scuola (o mandarci i miei figli) non vorrei proprio vederle..
RispondiEliminaLa nazionale dell'82 e' discriminante nei confronti di tutti quelli che nell'82 nn erano ancora nati!!
Sto leggendo ultimamente un ottimo libro, si chiama Europa e Islam, storia di un malinteso, di Franco Cardini, Laterza. Mi ha suggerito un'idea interessante, che vale da un punto di vista psicologico delle masse e storico: ultimamente si parla moltissimo del tema della cultura come radice della propria identitá di gruppo - nazionale, clanica, sovranazionale eccetera. Tuttavia come molti sanno, la propria identitá sorge compiutamente specularmente all'Altro: come diceva Anassagora (credo :D) A é A e non é non-A, in quanto ESSENDO DIVERSO da non-A. Di conseguenza deduco: ma se noi non siamo qualcosa, é perché abbiamo operato una contrapposizione culturale verso l'Altro, ma per fare questo abbiamo dovuto appropriarcene per avere un riferimento attivo per capire chi siamo. In soldoni: se la societá europea - mettiamo per assurdo - si definisce "cristiana", é tale in quanto in contrapposizione, in tempi storici, all'ebraismo e all'Islam. Ma seguendo il discorso di prima, non possiamo lasciare accantonato tanto l'ebraismo quanto l'Islam - e si potrebbe proseguire il discorso con tutte le eresie cristiane sorte nel tempo - senza sostenere che fanno parte di noi stesse come riferimento antagonistico a ció che siamo noi. In sostanza: le altre culture a cui molti guardano con ostilitá, che ci piaccia o no, ci appartegono e sono parte integrante e fondamentale di ció che siamo noi, della nostra cultura e tradizione. Prediligere un simbolo piuttosto che un altro, significa creare barriere e costruire odio, non marcare le nostre "tradizioni". I simboli, per creare cultura e solidarietá, bisognerebbe tenerseli nel comodino.
RispondiEliminaStefano.
Io appenderei anche un poster del Rag. Ugo Fantozzi...
RispondiEliminax anonimo:
RispondiEliminama se dovessi fare una denuncia,per quale reato la faresti?
Il vilipendio?
Se io dico: Porco dio lordato di merda che tromba le antilopi.
Innanzitutto dovrebbe essere tale dio a denunciarmi e non tu,visto che l'offesa non la faccio a te.
Inoltre pure se mi volessi denunciare tu dovresti dimostrarmi l'esistenza di dio. E qui la vedo ardua. Per te.
Certo, se poi i giudici ritengono che sia un'offesa alla tua sensibilita' allora non chiamiamolo vilipendio alla religione ma offesa al pudore. E come mentalità siamo agli anni '60 dove venivano i caramba a coprire le nudita' pettorali femminili per tale reato.
Mai che si espongano contro i figli dei camorristi, contro i boss mafiosi, contro i clan della malavita calabrese o pugliese, contro le gang di spacciatori della coca, contro gli sfruttatori del lavoro nero nei cantieri edili............
RispondiEliminaMetil aiutami, qual'è quell'aggettivo per chi fa la voce grossa con chi sa che è indifeso rispetto a lui ma con coloro che sono alla pari non ci si mette?
Ah,si.codardi!
na torre di Pisa, un colosseo, un duomo colla neve e così via per ogni regione un immagine diversa!
RispondiEliminama scusate, se non ho capito male, la sentenza ha semplicemente stabilito che non c'è più L'OBBLIGO nelle classi delle scuole pubbliche di appenderci un crocifisso, il che mi sembra giustissimo...la Gelmini non starà mica chiedendo di reintrodurre quest'obbligo?
RispondiEliminapoi mi chiedo: ma come mai invece nelle aule delle università invece il crocifisso di solito non c'è? Qua ci sarebbero vari spunti di riflessione da fare...
comunque vi siete dimenticati tutti il simbolo italico per eccellenza: un pallone!
(dal blog di luttazzi)
RispondiEliminaVia il crocefisso dalle scuole. Si potra’ inchiodare Gesu’ direttamente al muro
Anoniimo 4 novembre 17,33
RispondiElimina"vi ricordo che esiste anche il reato di vilipendio alla religione e voi rischiate parecchio ingenuamente
non vi dovete permettere di offendere chi crede!"
Mi soprendono sempre alcuni credenti (credenti???): credono in un Dio onnipotente, ha creato nientemeno che l'intero universo, è infallibile, eterno, infinitamente giusto, onnipresente, nulla gli è impossibile; però poi per difendersi dagli insulti di un umanetto qualunque non ha altro strumento che una buona legge italiana che gli venga in soccorso e gli renda giustizia.
E il Mulino Bianco l'ha già detto qualcuno?
RispondiEliminaLe mie proposte oltre alle altre bellissime fatte sono:
RispondiElimina1 - Un cartello con scritto "quando c'era lui i treni arrivavano in orario"
2 - una foto di vespa col plastico di Cogne
3 - una bella foto del relitto di Ustica
4 - una foto di mike bongiorno in mezzo alle sue vallette
Per l'anonimo minacciatore, almeno firmati e fai sapere chi sei.
Se non conoscessi persone così bigotte, Metil, penserei che sei tu a fare quei commenti solo per movimentare le acque ;-).