No B Day: Partito Democratico e Partito Radicale


Di fronte al No B Day, il Partito Democratico di Pierluigi Bersani e il Partito Radicale di Marco Pannella (non me ne vogliate, ma Staderini ne è un’estensione) non sono stati molto diversi. Degli altri non ho voglia di perder tempo a scrivere. E non voglio neanche soffermarmi sull’uso di internet, perché sono stufa di ripetere che la rete è solo un mezzo di comunicazione, né più né meno che il telefono o la tv, e che, in quanto tale, non possiede una propria autonomia di iniziativa.
L’Onda Viola del No B Day è nata spontaneamente, dalla gente, per manifestare un disagio enorme pacificamente, con i colori e con gli striscioni. Per la prima volta da che ho memoria, Roma è stata invasa di allegri manifestanti senza che il sindacato o qualche grande partito strutturato mettessero a disposizione la propria organizzazione (e i propri soldi). Quei cretini della Questura (scusate le espressioni forti, ma quando ci si rende così ridicoli non c’è altra via) hanno affermato che i partecipanti fossero solo novantamila. Eddai, questurini, bastava essere un pelo più onesti: probabilmente sono più di novantamila solo quelli arrivati coi pullman (700 da tutta Italia), col traghetto speciale dalla Sardegna e con i treni. In piazza ce n’erano qualche centinaio di migliaia, certamente più di cinquecentomila, forse settecentomila, forse un milione, forse più: tantissimi, in ogni caso, per essere ignorati. Eppure anche la Rai di maggioranza (e minoranza) ha negato la diretta Tv e persino i giornali, oggi e salvo qualche eccezione, le hanno dedicato poco spazio.
Arrivo al punto: le persone. In Italia (e come abbiamo visto anche all’estero) sono state le persone a decidere di manifestare. Tutta quella gente chiedeva che Berlusconi si dimettesse. Diceva basta alla mafia e alle spaventose collusioni che stanno emergendo. Basta alle veline candidate e ministre. Basta agli affari personali coi dittatori del mondo. Basta all’impunità e alla demonizzazione della giustizia. La Marea Viola era “contro” (sì, contro, perché essere contro in politica non è sempre una bestemmia) il Premier vergognoso che ha smerdato il Paese con le escort sugli aerei di stato e nei palazzi delle Istituzioni. Contro il Premier delle barzellette, dei nani e delle ballerine. Erano tantissimi, tutti lì a testimoniare, col proprio corpo, contro il sistema televisivo proprietario che propina da anni una realtà fasulla nel tentativo di tradurre un intero popolo all’ebetudine, oltre che all’ignoranza e all’egoismo. Tutta questa gente portava, nei propri manifesti, nel colore degli abiti e nei cori, un messaggio politico importante e chiedeva rappresentanza affinché quel messaggio fosse declinato nelle forme appropriate attraverso le Istituzioni. Il senso, anche per chi, come me, non ha potuto partecipare, era chiaro: basta Berlusconi e ogni forma di compromesso cui l’opposizione strizza l’occhio da un po’ di tempo in qua. E invece…
Bersani aveva detto: “Noi facciamo le nostre manifestazioni”. Traduzione semplice dal Bersanese a cura di quel paraculo di Di Pietro (che a parer mio ha approfittato, come fa sempre, di una bella cosa altrui): “Il No B Day non l’abbiamo convocato noi e quindi non ci andiamo”. Io non credo si possa essere tanto stupidi e poiché Bersani non è dl tutto imbecille considero pure quest’altra versione: “Stiamo facendo gli accordi con l’UdC per le regionali e farci vedere in piazza non aiuta”. Che errore, Bersani. Mentre tu giochi col fuoco (Letta e Berlusconi che si deve poter difendere “nei e dai processi”), raccogli il consenso della ricchissima CL a spese dello Stato laico (“il crocefisso è una tradizione che non fa male a nessuno”), nomini inoffensivi “giovani già sperimentati” e tenti inciuci elettorali, i tuoi elettori ti chiedono di scegliere la strada giusta: quella impervia del rigore morale, quella seria dell’apertura (a tutti, non solo ai tuoi), quella dell’azione pubblica e non dei caminetti e corridoi, quella della “presenza”, anche in piazza, al fianco delle persone.
E invece tu che fai? Te ne stai a casa, a Piacenza, e commenti da lontano: “Chi critica e sparge divisioni non aiuta la costruzione di un rapporto tra questi movimenti e la politica”. Già, bel modo di costruire un rapporto il tuo: dal divano di casa. Auguri.
Per quanto riguarda il partito Radicale, confido nei miei buoni amici che, sono certa, sapranno spiegarmi il silenzio e l’assenza. Dire che non si va alla manifestazione perché comincia con un “no”, mi sembra un po’ riduttivo. Mi sembra ovvio che una grande manifestazione di protesta sia degna di considerazione anche senza una proposta: è compito di chi rappresenta elaborare percorsi costruttivi. Anche perché i Radicali mai sono stati tanto sordi ai bisogni delle persone e, posto che il bisogno materiale poco si discosta da quello esistenziale, vorrei davvero capire perché sul sito Radicali.it non c’è menzione delle centinaia di migliaia di persone che hanno sfilato in viola.
Amici miei, proprio voi che lamentate da sempre l’oscuramento mediatico della vostra esistenza…

Questo post è stato pubblicato il 06 dicembre 2009 in ,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

22 Responses to “No B Day: Partito Democratico e Partito Radicale”

  1. Lo sport nazionale non è il calcio, ma è fare i conti in tasca agli altri. Onestamente una manifestazione come il no B-day, con gente che nel 2009 ancora fa il pugno alzato si commenta da sola. Per come la vedo io il milione che ha sfilato è tanto manipolabile come gli anziani di cui ha parlato Giglioli nel suo intervento.

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  2. concordo al 100%
    anche se, a parer mio,prima il pd si autodistrugge e meglio è.
    La sua esistenza è l'ostacolo maggiore in assoluto alla creazione di un blocco costruttivo da opporre alle destre.
    La manifestazione di ieri ha mostrato che probabilmente sara' piu breve l'agonia del pd che non quella del popolo partecipante.
    tu allegra hai gia detto altre volte che il vostro tentativo,il tuo,quello di civati,di marino, è quello di trasformare il pd dall'interno,ma non cambia mai,e non capite che alla fine siete dei complici involontari del sistema che vorreste combattere
    Mirko

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  3. Condivido la tua analisi. Aggiungo che questo snobbare la piazza da parte dei Radicali mi è molto spiaciuto.

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  4. Il PD ha un grosso difetto, ai vertici come alla base: considera i voti di sinistra come una proprietà privata.
    Quando Di Pietro cresce si parla di voti sottratti, come se fossero dei lingotti d'oro, come se dietro le schede non ci fossero delle persone con una libera volontà; le sinistre radicali, invece, sono considerate come un fardello.
    Che lo si cambi dall'esterno o dall'interno, il PD deve capire che non comanda a sinistra in virtù dell'investitura divina; i voti che ne fanno il leader del centrosinistra non sono dovuti, né tantomeno sono una proprietà privata.
    Iniziate a guardarvi attorno e provate a capire che Di Pietro quello che fa lo fa bene: è furbetto? manipola un po?
    Non lo so, ma quello che fa lo fa senza televisioni, circostanziando domande e risposte, lottando con tenacia e coerenza.
    Per questo un tempo votavo radicale e oggi non più.

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  5. meglio paraculi che assenti.
    Per quanto riguarda il piddì... quanti erano in piazza ieri? ecco un probabile numero di voti persi per quegli inciuciari

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  6. Così, solo per non far passare evidenti incongruenze matematiche:
    1 pullman contiene circa 50 persone.
    700 pullman x 50 = 35.000
    1 traghetto contiene dalle 1000 alle 2500 persone.
    1 treno circa 1000. Supponendo che di treni ce ne fossero 10 fanno 10.000 persone con i treni.
    Totale: 47.500. Un po' più della metà di quello dichiarato da questo post.

    Supponiamo che i restanti 952.500 siano arrivati a Roma con le proprie auto oppure che siano residenti stabilmente nella capitale. Rimane da scoprire come possano starci 1.000.000 di persone in Piazza San Giovanni.
    Come diceva Ceccarelli su La Repubblica di 2 anni fa, quando a manifestare fu il centrodestra (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/10/23/quando-la-piazza-da-numeri.html), in quella piazza ci stanno al massimo 150.000 persone.

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  7. "...Basta alle veline candidate a ministre...Il Premier vergognoso che ha smerdato il paese con le escort sugli aerei di stato e nei palazzi delle Istituzioni..." ma cos'è tutta questa sessuofobia cara Allegra? Ma tra le malefatte berlusconiane come mai non hai citato la legge Carfagna contro le prostitute ed i clienti ma ti sei ricordata solo delle veline-ministro e delle escort? Ma poi sei proprio sicura di condannare moralmente il Berlusconi "puttaniere" solo perchè lui si dichiara cattolico e clericale e quindi sarebbe incoerente? Se ad essere allegramente "puttaniere" fosse un politico ateo e libertino dichiarato( un'ipotetico Larry Flint italiano per intenderci) ugualmente tu diresti che ha smerdato il nostro paese? Ma tu ce l'hai davvero con la prostituzione? Non sarà che poi approvi sotto sotto la legge Carfagna contro la prostituzione? Cosa c'è di laico in tutto ciò? Red Unicorn

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  8. premesso che il numero in questo caso conta assai meno della sostanza (che consiste in una consistente manifestazione di dissenso civile che non e' stata organizzata da forze gia' esistenti come sindacato o partiti), credo che se persino il TG4 parla di 200mila persone, si possa considerare questa cifra come una stima al di sotto della quale non scendere, no ?

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  9. Ma poi è il colmo, cara Allegra, che per te le escort non debbano poter salire sugli aerei di Stato! Ma che significa aerei di Stato? Tutti gli aerei dell'Alitalia sono di Stato! E perchè non devono poter andare da un cliente che si trova dentro un Palazzo dello Stato? Io credo che ricorrere al sesso mercenario sia come ricorrere alla manicure o al barbiere e così la pensano anche i radicali e taluni sinistrorsi come forse anche Metilparaben, se Berlusconi o chi per lui avesse fatto venire un manicure o un barbiere in un Palazzo dello Stato tu ti saresti messa a strillare "Vergogna" come fai adesso? Red Unicorn

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  10. • Allegra, non imitare Berlusconi, che ha definito Emma Bonino “costola di Pannella”. Mario Staderini non è una “estensione” eterodiretta, un manichino. Al suo personale identikit contribuiscono, tra l'altro, un impegno anticlericale sostanziato da denunce precise e proposte; il molto di buono che ha fatto, da solitario consigliere radicale, nel I municipio di Roma; la sua attività a fianco dei disabili che si battono per una vita indipendente e a fianco degli ultras sportivi, quando rivendicano senza violenza diritti costituzionali negati da Maroni.

    • Sono abbastanza vecchia per aver sentito accusare i Radicali di essere “lontani dal popolo”, sordi ai bisogni delle persone in ciascuna delle svariate “epoche” politiche succedutesi dagli anni Sessanta a oggi.
    Ai radicali, creatori nel 1973 della Lega italiana per il divorzio, una medaglia tardiva oggi non la si nega, ma allora… roba da borghesi. In realtà l’alta borghesia già divorziava, grazie agli annullamenti della Sacra Rota, e non era la grande stampa borghese a dare spazio alle iniziative della LID, ma “ABC”, prima rivista porno italiana, lanciata da un tipografo-editore estraneo ai circoli del potere. Quando la legge Fortuna-Baslini giunse in discussione, per scongiurare l’annunciato pericolo (!) del referendum il PCI aveva proposto il divorzio alla polacca (accessibile solo alle coppie non sposate in chiesa), mentre la CGIL accusava i Radicali di essere al soldo del capitale, di voler spezzare l’unità sindacale con i cattolici della CISL.
    Già ho strabordato, evito di parlare delle molte battaglie radicali (anche non vinte, ma mai abbandonate), giudicate antipopolari o, più benevolmente, marginali (c’è sempre stato un “ben altro” di cui occuparsi) e di cui poi è emersa l’importanza, la centralità.

    • No a Berlusconi, no a sessant’anni di partitocrazia. Non esiste un mitico, felice “prima di Berlusconi” della Repubblica a cui tornare.
    Ricordo, all’epoca di Tangentopoli, l’ammirazione di alcuni miei amici (espressa tra risatine complici, “qui lo dico e qui lo nego”) per il compagno Primo Greganti, che stoicamente sopportava il carcere, negava tutto e salvava i dirigenti del PCI (partito per cui aveva raccolto i soldi delle tangenti) evitando chiamate di correità.

    Qualcosa è cambiato? Allegra, i rapporti di buona amicizia di Bersani con CL-Compagnia delle Opere non sono “compromesso”, come scrivi in altro commento (i compromessi possono essere onesti e necessari) ma compromissione, intreccio di potere e spartizione di interessi materiali.
    Quanto alla giustizia italiana è allo sfascio, ed è una falsa lettura giudicare il suo stato comatoso la conseguenza della lotta di una politica cattiva contro una magistratura buona.

    • Non so se sabato Bersani fosse a casa sua, in poltrona, immagino che i dirigenti radicali fossero occupati in qualcosa di produttivo. L’organizzazione delle visite ispettive a tutti i centri per immigrati nel fine settimana, magari, o di iniziative a Perugia in concomitanza con il processo per la morte di Aldo Bianzino.

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  11. condivido quasi tutto quello che dice serena!!!davvero un analisi lucidissima e senza fronzoli anche se dichiaratamente di parte
    Mirko

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  12. Un volo (termine più accurato di "aereo", penso che allegra intendesse questo) di Stato è un volo particolare, riservato per personaggi del calibro di parlamentari, presidenti, capi di Stato e compagnia cantante, pagato, a quanto mi risulta e mi pare ovvio con i soldi delle tasse, che dovrebbe essere utilizzato per permettere ai summenzionati personaggi di non avere problemi nello spostarsi tempestivamente per questioni lavorative.

    Andare a puttane è forse questione di lavoro, per un politico? Intendo un politico serio.

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  13. Ripensandoci, mi pare plausibile che esistano anche aerei di Stato, Allegra ha ragione, aerei cioè che sono riservati ai (ed a disposizione dei) diplomatici per i voli di cui sopra, e non per il trasporto di passeggeri qualsiasi.
    Non avrebbe molto senso che un capo di Stato che ha fretta di andare negli USA a parlare con Obama - ad esempio - debba aspettare l'aereo di linea, ce ne sono di messi a disposizione per questi scopi.

    Quindi gli aerei Alitalia per il trasporto passeggeri non sono "aerei di Stato"... Qualcuno dovrebbe riflettere prima di scrivere...

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  14. Il mio personale bilancio della due giorni tra clamore intorno alle rivelazioni di Spatuzza su B, NoB day ed arresto di Nicchi e Fidanzati è che almeno mezzo milioni di voti si siano spostati dalla parte del centrodestra tra pro Berlusconi, pro Fini e pro Maroni

    Se questo era provare a mandare a casa B mi sa che qualcuno, di questo passo, abbia lavorato, suo malgrado forse, per continuare a mantenere B al governo per molto tempo ancora.

    Mi dicono si chiami eterogenesi dei fini, altri la definiscono semplicemente coglionaggine.

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  15. Sono d'accordo con Allegra.
    Solo che dal Pd dei Latorre, dei Bassolino, della Dorina Bianchi non mi aspetto più nulla da parecchio, ormai perfino i suoi militanti (che sono molto migliori dei dirigenti) iniziano a sembrarmi incomprensibili.
    Essendo vicino ai radicali invece mi colpisce- in negativo- l'atteggiamento tiepido verso berlusconi. Cara Serena, siamo d'accordo sulla partitocrazia, ma non accorgersi (o peggio, far finta di non accorgersi) del drammatico salto di qualità del berlusconismo rispetto a prima è grottesco o addirittura sospetto. PCI e DC non hanno stretto patti con i peggiori dittatori europei, non hanno nutrito e sdoganato i peggiori sentimenti razzisti e illiberali, non hanno prodotto la montagna di spazzatura culturale, giornalistica ed etica che viene vomitata dal berlusconismo- e potrei andare avanti a lungo. La necessità di denunciare un passato poco glorioso non comporta certo il dovere di equiparargli un presente così palesemente catastrofico. L'attegiamento radicale mi sembra un colossale autogol (sport già praticato da Pannella in passato); un atteggiamento assolutamente illeggibile...i pensosi distinguo di Bordin e Bonino su Berlusconi sembrano evidentemente riservati ad un'elitè di iniziati,

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  16. mi associo al commento di oggianni poco fa che faceva un calcolo approssimativo sui numeri.
    Volevo farlo io, ma per fortuna mi han preceduto.

    enrico

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  17. I Radicali hanno capito già 15 anni fa, che le politiche del "no" e dell'"anti-" sono non solo inutili, ma controproducenti.
    In quanto ai numeri, a darvi ragione ci sono questi:
    http://italian.cri.cn/761/2009/12/06/126s129970.htm
    il che dovrebbe costituire un campanello d'allarme...

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  18. • Numeri: su "El Paìs" ho letto che in Spagna le autorità hanno deciso di utilizzare il metodo scientifico (tot persone per mq) per definirli. Anche lì la tendenza degli organizzatori delle manifestazioni di massa (negli anni di Zapatero, soprattutto i clericali) è di moltiplicare per 5 o per 10 i partecipanti. Comunque: duecentomila con viaggio pagato di tasca propria sono tantissimi.

    • Conseguenze: non credo che la manifestazione abbia spostato voti a destra, ma neppure il contrario. Penso sia servita soprattutto a tirar su il morale dei partecipanti e ad aggravare la crisi d'identità di un tot di militanti ed elettori del PD.

    • Di Pietro: la tesoriera IDV sembra si sia incazzata perché, nonostante il suo partito abbia sborsato 300mila euro per pagare palco e non so cos'altro, non hanno fatto parlare un loro esponente dal palco. D'altra parte, l'orientamento di fondo era in linea.
    Come ogni partito in trend positivo, l'IDV attira gente che aspira a far carriera in politica, e il setaccio di Di Pietro ha premiato personaggi di ogni tipo, mica solo De Magistris o ex Prc che restando dov'erano non avrebbero più avuto un posto. Al sud, in particolare, l'IDV ha strappato personale politico a Mastella e recuperato vecchi DC. Date un'occhiata a chi sono e a che cosa fanno, a come votano nelle amministrazioni locali i dipietristi, c'è di tutto di più.
    Quando nei programmi politici ciò che è chiaro e ben definito sono solo dei "no", tutto fa brodo se porta voti. Per le prossime regionali, in Lombardia Di Pietro si accinge a candidare l'ex leghista Alessandro Cè, che dopo beghe con Formigoni se ne è ito con altri creando il gruppo consiliare "Cristiani e Federalisti". Cè si è opposto a CL, ma qual è la sua visione? Chiunque abbia avuto modo di ascoltarne gli interventi da capogruppo della Lega alla Camera non può avere dubbi. Quanto a integralismo non è da meno del governatore, e sul'immigrazione … Per un po' è sembrato doversi ricollocare nella Destra di Storace, ma certo l'IDV promette di più.

    • @ aleG: certo che il presente è catastrofico, priva di cure (riforme) la cancrena ha portato le istituzioni alla necrosi. Proprio questo voleva indicare la criticatissima stella gialla: attenzione, il peggio del peggio può rinascere. Ma, se all'epoca di tangentopoli la soluzione di scaricare ogni colpa sul demonio Craxi e sulla DC (come se il ferreo sistema tangentizio e spartitorio non fosse stato condiviso da – quasi! – tutti i partiti, di governo e ufficialmente di opposizione) non è servito al rinnovamento della politica, oggi pensare che bastino le dimissioni del demonio Berlusconi per pulire l'atmosfera e avere il cielo blu è pura follia. Senza consapevolezza del passato e del presente, senza obiettivi conseguenti, è impossibile costruire un'alternativa. Oggi come oggi, non si vede all'orizzonte nemmeno la possibilità di vittoria di una instabile, agonica alternanza.
    Non so quali siano gli scandalosi distinguo radicali, se ti riferisci a quelli formulati anche dal piddino critico Luca Sofri e persino da Scalfari, li trovo doverosi.

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  19. In parte, da Wiki "Nella storia gli snob venivano identificati come coloro che, pur non avendo titolo nobiliare, stavano a stretto contatto con l'aristocrazia del tempo."
    Difficile trovare gli snob nelle carceri, o a dannarsi per i diritti dei malati... ma tant'è.
    Che poi sia, "partiticamente" quella dei radicali una scelta non felice dal punto di vista del paraculismo alla Di Pietro sono perfettamente d'accordo.
    A me piacciono così.

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  20. Insomma vabbè ho capito che esistono aerei di Stato dei quali i comuni cittadini come le escort non devono poter usufruire, però qui si è strillato "Vergogna!" anche per le escort nei Palazzi di Stato, per caso anche nei Palazzi di Stato non devono poter entrare i comuni cittadini ma solo uomini politici ed addetti ai lavori? Se Berlusconi facesse venire al posto di una escort un barbiere o un cuoco oppure un portatore di pizza-Express in un palazzo di Stato voi direste lo stesso che lui ci sputtana di fronte al mondo intero? Oppure il problema per voi sono solo le escort ed il sesso mercenario che sarebbero immorali a prescindere da Berlusconi e dalla politica? Red Unicorn

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  21. Caro Red Unicorn,
    ma che palle. Col barbiere, il cuoco o il portatore di pizze, non consumerebbero, nei palazzi di Stato, alcun reato.
    Quel che penso io al proposito, non ha alcun valore.
    Si tratta della legge, quella scritta da loro oltretutto.

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  22. Mah non riesco a capire certa gente.
    Si parla tanto che "il popolo non fa nulla, è fermo immobile e non protesta".
    Viene fatta finalmente una manifestazione contro il governo, e ci lamentiamo perchè "ha sicuramente spostato voti al centrodestra".
    Ma che cosa bisogna fare, prendere in mano i fucili?

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