Non solo cittadini, ma persone di serie B

Carlo Giovanardi alla conferenza sulla famiglia:

Scienza e biotecnologie possono togliere ai figli il diritto di nascere all'interno di una comunità d'amore con una identità certa paterna e materna.
Lasciamo correre un istante il riferimento all'identità materna e paterna certa, passiamo oltre la medievale condanna della scienza e concentriamoci sulla "comunità d'amore": il sottosegretario Giovanardi vuole forse dire che gli omosessuali, le persone con problemi di fertilità, gli individui affetti da malattie genetiche, insomma tutte le persone che sono costrette a ricorrere alla scienza e alla biotecnologie per procreare, siano incapaci di creare una "comunità d'amore"? Cioè, in estrema sintesi, che non siano capaci di amare? Se l'italiano non è un'opinione, e fatte salve le consuete smentite che non smentiranno alcunché, mi pare proprio di sì.
Converrete con me che si tratta di un'escalation di importanza epocale: fino ad oggi, grazie alle leggi proibizioniste e confessionali in vigore nel nostro paese, certe persone venivano considerate cittadini di categoria inferiore; ora, grazie all'esternazione di Giovanardi, si passa direttamente ad etichettarle come esseri umani di serie B.
Manca solo che li equiparino agli animali, e poi abbiamo fatto filotto.

Questo post è stato pubblicato il 08 novembre 2010 in ,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

24 Responses to “Non solo cittadini, ma persone di serie B”

  1. Giovanardi è un talebano, mi fa paura la sua ottusità a non voler ne vedere ne accettare le diverse realtà esistenti.

    Però su una cosa non concordo, sulle adozioni gay.

    Non perché questi siano meno degni, meritevoli o capaci di crescere un figlio ma chi non lo ha provato non sa cosa significa crescere senza una delle 2 figure.

    Certo, si vive lo stesso, ma quanti problemi ci si porta dietro dall'assenza nell'infanzia del padre o della madre. Problemi che si possono anche negare e non voler accettare ma che ci portiamo dietro.

    La parola famiglia, che viene declinata al tradizionalismo e al conformismo è insopportabile, sembra quasi che venga usata per discriminare chi è single, quasi fosse una malattia.

    La famiglia può essere formata anche di 1 individuo e basta.

    Quindi subito unioni civili etero o omo che siano, ma per quanto riguarda le adozioni no, non sono d'accordo, e non dovrebbero esserlo nemmeno le coppie gay, perché non dobbiamo essere egoisti e pensare al nostro bisogno d'amore, dobbiamo pensare al bene del bambino, che per crescere al meglio ha bisogno di una figura materna e una paterna, preferibilmente almeno.

    RispondiElimina
  2. Metil, degli altri che citi non so, ma ti assicuro che di recente, e in certi ambienti, gli omosessuali sono stati paragonati agli animali.
    Anzi, un cicinin sotto.

    RispondiElimina
  3. Benedetto, sei intriso di un misto di ignoranza e mala informazione. Ma non te ne faccio una colpa. Alcune cose bisogna averle studiate, e se ci si aggiungono dichiarazioni strampalate dal chiaro retrogusto omofobo, la combinazione che ne esce e' la tua idea. Non e' la natura a stabilire che le figure parentali debbano essere maschio e femmina come stabilisce la bibbia. Esistono molteplici forme. Pensa solo all'importante ruolo che ricoprono i nonni nel sostituire i genitori al lavoro.Nelle societa' fortemente matriarcali in passato il ruolo dominante era quello femminile e l'allevamento era condiviso fra piu' donne.QUesto accadeva nelle regioni caucasiche, alla faccia di wikipedia che parla solo di convenzione ipotizzata. Ma si sa che su wikipedia ci scrive anche gente che a malapena ha aperto un manuale.Nello specifico invece il problema e' squisitamente di accettabilita' sociale e nulla piu'. Se innanzitutto a livello istituzionale gia' non si cominciasse a fare certe sparate, il problema di avere due genitori dello stesso sesso non esisterebe,perche' comincerebbe ad essere accettato. Infatti il fanciullo non si pone problemi su chi o cosa riesca a soddisfare le sue esigenze fisiche, emozionali e sociali. Per lui conta chi si puo' fidare. Le adozioni gay poi, sono una normale evoluzione della possibilita' innanzitutto da parte delle lesbiche di poter avere figli in provetta.


    PS: io sono un figaiolo, ma quando parlo di scienza non posso esimermi dalla massima correttezza ontologica.

    RispondiElimina
  4. Giovanardi è una persona di serie C al contrario di tutte le coppie, gay o etero, che si amano e amano i propri figli. Giovanardi è un idiota ignorante patentato che dovrebbe solo star zitto,e così chi ha eletto i giovanardi e i bunga bunga

    RispondiElimina
  5. @giacinto

    Per come la metti tu l'educazione derivante dalla madre e l'educazione derivante dal padre si equivalgono.

    Non sono d'accordo, se ha ancora un senso la distinzione dei sessi, le donne e gli uomini non sono uguali.

    Non c'è un sesso migliore o un peggiore, ne inferiore o superiore, semplicemente sono diversi.

    E per questo ciò che ci trasmette una madre sarà sempre diverso da ciò che ci trasmette un padre, per questo per l'ottimale benessere della persona sono necessarie tutte e due le figure.

    Non parlo invano, parlo per l'esperienza che l'assenza di un padre a lasciato profondamente nelle mia persona, e su queste cose non si scherza.

    RispondiElimina
  6. Il Metilparaben del futuro spenderà parte del suo tempo a lanciare invettive contro chi considererà ancora gli animali come esseri viventi di serie B.

    Per ora ci si accontenta del Metilparaben mono-specifico.

    RispondiElimina
  7. P.S. non mi offendo per l'ignorante, c'è l'ignorante che ignora e c'è l'ignorante che è tale proprio perché disprezza le altrui ignoranze.

    Non si può tutti essere dei super esperti in antropologia, psicologia, ecc.
    Anche perché alla mia età non avrei più il tempo materiale per mettermi a studiare queste pur interessanti cose.

    Tranquillo, nemmeno io me ne faccio una colpa, perché non ce l'ho.

    RispondiElimina
  8. @benedetto
    Quindi, siccome l'assenza di un padre ha inciso molto sulla tua persona, ne deduci che è una legge universale che l'assenza di un padre sia nociva per tutti gli individui. Scusa, ma mi sembra proprio un bell'esempio di egocentrismo e di mancanza di senso critico.

    RispondiElimina
  9. @ Benedetto: "I recenti studi dell’Associazione Psicologi Americani (APA) sfatano il mito che i figli di genitori omosessuali abbiano problemi a sviluppare relazioni sentimentali per la mancanza di una figura paterna o materna e, sorprendendo gli stessi psicologi, dimostrano che un buono stile genitoriale, e non l’orientamento sessuale, portano ad una maggiore salute mentale dei bambini.
    Ciò che può sembrare più sorprendente è che i figli di coppie omogenitoriali sembrano crescere bene, nonostante vivano in un mondo che è spesso intollerante con i loro genitori."

    Interessante il resto dell'articolo:
    http://www.gionata.org/notizie/dal-mondo/perch-i-bambini-con-genitori-gay-stanno-bene.html

    RispondiElimina
  10. L'educazione di mamma e papa' solitamente si equivalgono, o meglio, sono complementari. La distinzione dei sessi la metti esclusivamente sotto un punto di vista riproduttivo. Se fosse per te la done deve solo lavare i piatti. Beh, allora vai n Indfia, li forse troverai ancora la suddivisione marcata dei ruoli. L'assenza di tuo padre e' un'altra questione Benedetto.La trasmissione di saperi,culture e abilita' sociali e' multilevel: la famiglia conta in minima parte, soprattutto in una societa' liquida come quella occidentale.Proprio perche' non hai studiato psicologia sarebbe bene che abbandonassi tale saccenza. CHe ho riscontrato anche nel post sul velo.....


    http://books.google.com/books?id=i_DBigr5BDYC&printsec=frontcover&dq=adozione+gay&hl=en&ei=WvvXTPbwH8j44AbG4-mWBw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CDUQ6AEwAg#v=onepage&q=adozione%20gay&f=false

    RispondiElimina
  11. non deduco nulla, porto come esempio un esperienza, nulla più e su quell'esperienza cerco di farmi un idea.

    Da dove viene la conoscenza se non dall'esperienze personali?

    RispondiElimina
  12. La conoscenza deriva dallo studio. L'esperienza personale non e' rappresentativa dell'intero campionario di fenomeni.

    RispondiElimina
  13. Non mi va di polemizzare ma se qualcuno fa il saccente quello non sono io, mi spiace.

    RispondiElimina
  14. Lo studio a sua volta deriva sia da esperienze che da deduzioni. Comunque non mi sottraggo alle mie responsabilità, mi adopererò per approfondire l'argomento e riempire il vuoto della mia - secondo il suo "cortese" parere - ignoranza.

    RispondiElimina
  15. Benedetto, sono una donna la cui madre nel 75, in pieno femminismo, lasciò mio padre e andò a vivere con la sua donna.
    io e le mie due sorelle siamo cresciute con due mamme, poi c'erano i nonni, il babbo ogni tanto (quando voleva lui non per colpa nostra o di mia madre)
    mah, che ti devo dire, per ora tutto bene.

    RispondiElimina
  16. salve a tutti..discussione interessante, molto.vorrei fare anche io un'osservazione.il bambino, nel suo processo di crescita NON ha bisogno di due figure di riferimento di SESSO differente ma, per lo più, che abbian ruoli differenti.Per una società obsoleta quale la nostra, il ruolo che copre il padre è quello di far rispettare le regole imposte dal padre:padre detta legge, la madre le fa rispettare.questo tradizionalmente.Detto questo e trattandosi come si può notare di ruoli che nulla hanno a che fare con la sessualità è ovvio che ciò può benissimo esser fatto da una coppia omosessuale, eterosessuale, marziana o che vi pare.Saper rispettare e rispondere alle esigenze di un bambino non è una dote che possiede un uomo o una donna ma la possiede un buon genitore, qualunque sia il suo sesso e la sua sessualità:vedi quante tragedie in coppie eterosessuali e vedi, per fortuna, quanti di quei figli sfortunati riescono comunque a crescere sani.Quindi, perdonami se mi rivolgo direttamente a te, non credo possa darti ragione nel tuo modo di pensare Benedetto perchè appartiene ad un pensiero collettivo errato che è proprio delle nostre culture sessiste ed eterosessiste.
    Mariano, psicologo

    RispondiElimina
  17. Proprio ieri mi sono imbattuta in questo articolo

    http://healthland.time.com/2010/11/02/mind-reading-do-humans-prefer-free-love-over-the-bonds-of-nuclear-family/

    è un po' lungo e purtroppo in inglese, ma se si fa uno sforzo per arrivare fino alla fine viene spiegato come il concetto di famiglia cosidetta "tradizionale" cioè madre, padre, figli e solo una delle possibili evoluzioni del concetto di famiglia. In Amazonia per esempio vari uomini si prendono cura del figlio di una sola donna.

    "Your book also discusses "partible paternity," a belief common to some South American hunter-gatherers that a child can actually have multiple fathers, that all the men a woman sleeps with play a role in fathering her child."

    Questo per dire che il concetto di famiglia "tradizionale" è il prodotto di un certo tipo di cultura (la nostra, quella occidentale) e non un concetto instrinseco negli esseri umani. Questo è per rispondere a tutti coloro che dicono che la famiglia tradizionale è la famiglia "naturale" e che per questo goda di diritti maggiori rispetto ad altri tipi di famiglie.

    RispondiElimina
  18. Non sono convinto, lungi da me voler fare l'elogio della famiglia tradizionale da cartolina con pullover e blue jeans con sorrido a 32 denti allegato versione famiglia cristiana, ma dov'è finita la diversità psicologica delle donna?

    Cioè e poi perchè odiare a prescindere i ruoli? mi complicate la vita ragazzi.
    Nessuno dice che la donna deve stare a casa a lavare i piatti e l'uomo a lavorare, si può benissimo invertire i ruoli non mi pare il vero!!

    Stare a casa io e la donna al lavoro. Il mio cervello maschile non riesce a dedicarsi a più attività contemporaneamente, o lavoro o cura della casa.

    No un pò di tutto insieme, dividere i compiti is better!
    E poi è solo una questione di organizzazione in fondo.

    Se qualche donna in carriere vuole sposare un casalingo...io ci sto, sono pure pignolo.

    P.S. sposare si fa per dire, non credo al matrimonio.

    RispondiElimina
  19. @ Dott.Mariano Fischetti

    Ho visto il suo commento solo dopo aver pubblicato il mio di cui a questo punto non c'era bisogno.

    La ringrazio per averci dato una spiegazione così accurata e da parte di un esperto.
    Alle volte manca un po' di lucidità nei commenti perché credo si parli con "la pancia" più che per effettiva conoscenza e commenti come il suo aiutano invece a far luce su un argomento così complicato.

    RispondiElimina
  20. @Benedetto

    Il "multitasking" è una cosa che si acquisisce col tempo, anche se è vero che le donne in generale son più predisposte.

    Ti faccio un controesempio però. Da quando ho cominciato a studiare e poi a lavorare in un campo che richiede molta attenzione ho perso la capacità di fare più cose assieme.

    Altra cosa, ho visto famiglie in cui la madre ricopre un ruolo da leader, comandando non solo sui figli ma anche sul marito. Bambini cresciuti in contesti del genere dovrebbero avere degli enormi problemi eppure in un modo o nell'altro riescono a crescere e diventare adulti indipendenti. In qualche modo stiamo sottovalutandola capacità di adattamento e la forza dei bambini.

    Ma credo che il dott. Fischetto possa dire molto di più in merito a questo argomento.

    RispondiElimina
  21. Vorrà dire che mi terrò a vita il trauma della assenza paterna, amen. Se voi dite che è irrilevante deve essere per forza come dite voi a prescindere da quello che provo io, ovvio che la mia esperienza conta: zero.

    RispondiElimina
  22. @Benedetto

    Io ho avuto padre e madre nei canonici ruoli: padre che comanda (ancora mi viene l'angoscia se qualcuno strilla) e madre molto remissiva che nella vita si è presa cura solo dei figli. Beh, per un motivo o per l'altro mi son sempre sentita abbandonata e sola, pur vivendo in una famiglia canonica.

    Il fatto è che non posso arrivare a delle conclusione considerando solo il mio caso e quello di poche altre persone che conosco perché questo è "scientificamente" sbagliato.

    RispondiElimina
  23. @vale

    grazie per la pacatezza e la comprensione.

    Il fatto è che una madre certe cose non può insegnartele, per un uomo è diverso, c'è bisogno di un padre. A volte mi pare che ci sia un sentimento diffuso di astio nei confronti del maschile.

    il femminismo viene sempre declinato in maniera positiva, mentre il maschilismo ha sempre una connotazione negativa, perché?

    RispondiElimina
  24. Benedetto, ti si deve spiegare sempre tutto,come un bambino a cui la mamma deve insegnare a usare le posate.

    Femminismo= movimento di lotta per i diritti delle donne
    maschilismo= atteggiamento antiparitario da parte dell'uomo

    Cosa la madre non puo' insegnare? COme vedi la tua esperienza ti fa dire tante sciocchezze perche' hai percepito in maniera distorta una educazione elaborata su zero conoscenza scientifica.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Poll

Powered by Blogger.

Popular Posts

Followers

Blog Archive

Subscribe

Labels

Sponsor

Random Post