Ahmed, che non sa fare le rovesciate

Al parco, fumo una sigaretta e guardo i miei figli che giocano a pallone insieme ai loro amici.
Uno di loro si chiama Ahmed, è un po' cicciottello e qualche volta lo prendono allegramente in giro, come succede fra ragazzi, perché non è esattamente il Milito della situazione.
Ebbene, sapete cosa mi fa imbestialire? In questo paese un mucchio di gente cerca ostinatamente di insegnare ai miei figli e ai loro compagni che Ahmed dovrebbe essere preso in giro, e possibilmente emarginato, non perché non sa giocare a pallone, ma perché è un islamico del cazzo che sta cercando di minare irrimediabilmente le fondamenta della nostrà civiltà.
E sapete perché questa cosa mi manda in bestia? Non soltanto perché, com'è evidente, si tratta di una panzana bella e buona utilizzata strumentalmente per seminare odio fra le persone; ma anche, e direi soprattutto, perché quella bugia sottrae ad Ahmed il diritto di farsi prendere per il culo per un motivo normale, cioè il fatto di non saper fare le rovesciate, e gli consegna in cambio una ragione per odiare, e per essere odiato, che alla sua età è assolutamente insostenibile.
Ciò che questa gente sta facendo non è soltanto una quotidiana e incessante campagna di incitamento all'odio razziale, ma anche una violenza psicologica cinica e spietata ai danni di bambini che dovrebbero avere ben altre cose di cui occuparsi.
Ricordiamocene, la prossima volta che uno di questi fenomeni verrà a parlarci dei diritti dell'infanzia.
Inviato dal dispositivo wireless BlackBerry®

Questo post è stato pubblicato il 23 maggio 2010. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

17 Responses to “Ahmed, che non sa fare le rovesciate”

  1. Panzana "bella e buona", o come diceva un comico di cui non ricordo il nome "bella e buona, anzi no, brutta e cattiva"

    Mark

    RispondiElimina
  2. beh, credevi che un incivile fosse in grado di fare le rovesciate? :-)
    Una chicca per te http://www.youtube.com/watch?v=QXcLl_4pQVE
    "dicono che gli arabi scrivono al contrario, Mohammad ha detto che io scrivo al contrario"

    RispondiElimina
  3. Ah perchè secondo te è normale sfottere uno perchè non sa giocare a calcio? Ti scandalizzi solo quando si maltrattano i gay, i musulmani e gli atei? E tutti quelli che vengono presi in giro perchè portano gli occhiali, perchè sono ciccioni, o perchè hanno i muscoli scarsi e non sono bravi a fare a botte? Di quelli non ti interessa? O quelli che vengono presi in giro da ragazzi perchè non fumano le sigarette o perchè non scopano o perchè non ci prendono con le ragazze?

    RispondiElimina
  4. @anonimo

    Certo che no, sfottere è sempre una grave maleducazione.

    Ma nel caso di gay, atei, e altre categorie ben identificabili, il problema non è il sarcasmo (il più delle volte innocuo) da parte dei compagni di scuola, ma quello assai organizzato e a volte legalizzato da parte delle massime autorità politiche e religiose, con l'accusa che tali persone vogliano distruggere la società.

    Non mi pare che, per esempio, nessun "Superiore della Fraternità San Pio X" abbia mai parlato della mancanza di diottrie come di "crimine contro l'umanità. Una società di occhialuti non ha futuro"... (vedi articolo di Metil di qualche giorno fa: il prete però parlava dei gay)

    Jack

    RispondiElimina
  5. "Ah perchè secondo te è normale sfottere uno perchè non sa giocare a calcio?"

    Sì, sig. Anonimo, è normale. Tra i ragazzini. Poi si cresce e si ha modo di imparare a essere "civili", perché non si nasce tali.

    RispondiElimina
  6. Una volta tanto devo essere d'accordo con un anonimo. Normale un cazzo. Tutta la gente che sfotte che ho conosciuto non hai mai imparato ad essere "civile", e ci sono bambini che non apprezzano per nulla l'essere sfottutti, e se lo portano dentro, magari anche per sempre.
    Io, a quelli che sfottono, per qualsivoglia ragione, li prenderei a legnate sui denti fino alla deforestazione completa del mondo.
    Poi inizierei col piede di porco.

    RispondiElimina
  7. "Tutta la gente che sfotte che ho conosciuto non hai mai imparato ad essere "civile""

    Allora, alcuni coetanei ed io siamo una eccezione alla regola, Darkzero. Le dò il mio indirizzo, per le pratiche del caso, se vuole, ma le legnate sui denti no, che ho appena finito di metterli a posto. Grazie.

    P.S.: anch'io ho avuto la mia razione di prese per il culo. Se le avanza tempo, posso fornire i relativi nomi, così giustizia sarà fatta!

    RispondiElimina
  8. Ottimo. Ora che tu sei cresciuto, sei diventato civile ed hai smesso di sfottere, siamo sicuri al 100% che nessuno di quelli che hai sfottuto si è mai sentito condizionato dai tuoi sfottò e che questi non hanno mai ed in nessun modo contribuito a condizionargli la vita da bambino e da adulto, e che nessuno degli sfottuti, ogni tanto, ripensa ai tuoi sfottò e sente la stessa rabbia di allora, più un malsano desiderio di farti del male.

    PS: non so se sia più patetico il tuo tentativo di difesa dello sfottò o l'utilizzo del "lei".

    RispondiElimina
  9. Darkzero,
    io ho occasionalmente letto i suoi interventi e l'impressione che me n'è rimasta è quella di una persona sensata. Quindi, credo che potrà comprendere la mia delusione nel vederla utilizzare l'argomento dello straw man, per replicare al mio intervento.
    A una lettura attenta, magari scevra da (giustificata?) incazzatura, non dovrebbe sfuggire che io non ho inteso "difendere" certe crudeli prese per i fondelli, ma ne ho solo constatato la normale frequenza, in determinate fascie di età (a differenza della ben diversa "normalità" di certi adulti).

    Per tranquillizzarla, anche se non mi sento certo in dovere di farlo, le dirò che mi guardo bene dal presentare il fenomeno, ai miei giovani figli, nei termini che ho espresso qui. Stigmatizzo, invece, qualsiasi loro tentenza a prendersela con i più deboli, sia fisicamente che psicologicamente, fino a che che non saranno capaci di comprendere bene quale valenza dare al termine "deroga".
    Tuttavia, vista la natura umana, non mi illudo che l'insegnamento "passi" immediatamente e mi affido al lavoro di un'onda più lunga, se i metodi di persuasione attualmente in corso dovessero essere poco efficienti.
    Di converso, cerco di prepararli a sopportare certi attacchi che possono avere loro stessi come obiettivo, esortandoli a catalogarli per quello che sono (cattiverie gratuite) e a non drammatizzare.
    Questo in linea di massima, perché poi le situazioni sono tante e diverse, e ciascuna va giudicata distintamente dalle altre, per determinare se si sta "passando il segno" o si può derubricare una persecuzione a fatto momentaneo di paturnia adolescenziale.

    Infine, desidero scusarmi se la mia ironia le ha dato fastidio, ma il tono da "giustiziere" del suo commento se l'è meritata.

    Saluti

    RispondiElimina
  10. P.S.: il "lei" per me ha solo un valore ludico.

    RispondiElimina
  11. a) Non ho fatto ricorso ad alcuno straw man. Il tono del tuo post, letto una o mille volte, da l'idea che tu voglia sminuire l'importanza (in negativo) che gli sfottò possono avere sulla vita di una persona.
    Il fatto che il senso non fosse quello si palesa nel tuo ultimo post, vale a dire un tantinello in ritardo.

    b) Non ho usato alcun tono da giustiziere. Ho usato il tono di uno che ne ha sopportate fin troppe di prese per il culo, e a cui si rizzano i capelli all'idea che qualcuno possa scrollare le spalle e liquidare lo sfottò come una cosa "normale" di cui non preoccuparsi più di tanto. Perché a non preoccuparsene più di tanto si finisce per allevare gente che fa dell'angheria un hobby, e che la pianta quando e solo quando incontra qualcuno disposto a e capace di spezzargli le gambe, senza alcuno spazio per la ragionevolezza ed il dialogo, i.e. si piega solo alla legge del più forte.
    Ne ho visti fin troppi per pensare di stare esagerando.

    RispondiElimina
  12. @darkzero: scusa se intervengo, ma mi corre l'obbligo di chiarire una cosa. Il post non intendeva dire che sia lodevole, né auspicabile, e neppure tollerabile, che un bambino venga canzonato dai compagni perché non sa giocare a pallone o perché è cicciottello. Ci mancherebbe altro. Diceva semplicemente che si tratta di situazioni "normali", nel senso che accadono da che mondo è mondo con frequenza in ogni aggregazione umana: sta poi ai bambini -quando ce la fanno- o agli adulti che debbono dar loro una mano superare questi pur censurabili ostacoli. Il punto era un altro: cercavo di sottolineare come il fronte razzista rischi di consegnare ai bambini, al posto di quei problemi "normali", una serie di problemi "anormali": proiettandoli quindi non solo nella sfera del disagio (e non v'è dubbio che quello che scaturisce dalla canzonatura "normale" lo sia, e possa anche essere grave), ma addirittura nella sfera del disagio "da adulti", ancora più difficile da affrontare perché legato a categorie con le quali i bimbi non sono (e come mai potrebbero?) in grado di fare i conti.
    Dopodiché, se vuoi, continua pure a sostenere la tua linea: sappi, però, che così facendo mi fai dire una cosa che non voglio dire, e che non è neanche l'oggetto di questo post. Un po' come se uno scrivesse che lo stupro di un bambino è più grave di una "normale" rapina, e tu fossi là a ripetere che le rapine non sono affatto "normali" e che si inneggia alle rapine come fatti da augurarsi: il che sarebbe senz'altro vero, ma nella circostanza non c'entrarebbe proprio niente.
    Spero di essermi spiegato.

    RispondiElimina
  13. @Metilparaben

    Il senso del tuo post è stato chiaro fin dall'inizio, e so bene che non intendevi certo difendere lo sfottò, né ho mai cercato di farti dire quello che non hai detto; solo, ripeto, mi fa accapponare la pelle l'uso della parola "normale" per descrivere un fenomeno tanto deprecabile; capisco anche che dire che Ahmed ha il diritto di farsi prendere il culo per un motivo normale è ironico, anche se onestamente non lo trovo appropriato: Ahmed ha il diritto a non essere preso per il culo da chicchessia per qualsivoglia motivo e, ripeto, so che non intendevi dire che prendere in giro sia lecito.

    In ogni caso il "problema" era con marcoz, perché, a mio giudizio, il tono del suo post sembrava voler liquidare il problema dello sfottò come una cosa di poca importanza.

    RispondiElimina
  14. A costo di essere pedante, mi preme sottolineare che io non ho espresso alcun giudizio di valore, nei miei primi due commenti. Tuttavia capisco che potevano dare la sensazione di cui sopra a chi è particolarmente sensibile all'argomento.
    Invece, sono meno comprensivo con chi, come l'anonimo, ha evidentemente cercato un appiglio per criticare gratuitamente l'estensore del post.
    Ma, forse, è solo una mia impressione.

    RispondiElimina
  15. @Marcoz
    A costo di essere pedante, mi preme sottolineare che io non ho espresso alcun giudizio di valore, nei miei primi due commenti. Tuttavia capisco che potevano dare la sensazione di cui sopra a chi è particolarmente sensibile all'argomento.

    Penso sia esattamente quello che è successo.

    Invece, sono meno comprensivo con chi, come l'anonimo, ha evidentemente cercato un appiglio per criticare gratuitamente l'estensore del post.
    Ma, forse, è solo una mia impressione.


    Mi aggrego all'anonimo solo nel contestare l'uso del termine "normale", non nell'eventuale appiglio per la critica gratuita.

    RispondiElimina
  16. Secondo me sono discorsi assurdi. Il prendersi per il culo è fisiologico tra bambini e adolescenti; non trattiamoli come se fossero articoli di cristalleria per piacere.
    Io mi sono preso la mia dose di sfottò, e ci sono anche rimasto male spesso, poi me ne sono fatto una ragione; ci sono due modi di reagire allo scherno, uno è conformarsi, l'altro è sottoporre a critica i propri pari e crearsi una identità individuale (di fatto nelle condizioni "sane" si mette in atto sempre una via di mezzo tra queste due strategie).

    RispondiElimina
  17. A nessuno fa un po' orrore il fatto che dei bambini siano identificati come cristiani, o musulmani o atei...? Non ho capito bene di che eta' si tratta, ma non sarebbe meglio lasciarli liberi di farsi da soli un'idea del mondo quando ne hanno le capacita', invece di insegnargli che loro sono una cosa e gli altri sono diversi, solo perche' i loro genitori la pensano in un certo modo?

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Poll

Powered by Blogger.

Popular Posts

Followers

Blog Archive

Subscribe

Labels

Sponsor

Random Post