La città fantasma

Le immagini della televisione non rendono un decimo di quello che si percepisce venendo a L'Aquila e facendosi un giro.
Siete mai stati in un posto irreale? Cercate di ricordare come vi siete sentiti e moltiplicatelo per cento.
Fatto?
Ecco, non ci siete neanche andati vicini.
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Questo post è stato pubblicato il 15 maggio 2010. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

9 Responses to “La città fantasma”

  1. Ci sono stato domenica scorsa, per lavoro. Confermo: è esattamente come dici tu. Ed è peggio di come uno se la aspetta. Specie se ti ricordi com'era.

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  2. Io sono stata a L'Aquila come volontaria, e con una mia amica abbiamo aperto un blog, per documentare e raccogliere aiuti (che sono arrivati, e numerosi). Mi permetto di lasciare qui il link, perchè credo sia una testimonianza importante, anche di tutte le minacce e i provvedimenti presi dallo Stato contro di noi (sono serissima):

    http://terremoto09.wordpress.com

    Abbiamo ancora molto da fare...

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  3. Ma se il governo all'Aquila ha fatto così schifo mi spiegate perché alle elezioni ha vinto il centro-destra?

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  4. Ovviamente mi riferisco alle provinciali dell'Aquila

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  5. Frank, in realtà nella zona di L'Aquila, quella colpita duramente, ha preso più voti il centrosinistra. Il centrodestra ha vinto grazie ai voti delle aree meno colpite dal sisma, come l'avezzanese.

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  6. Grazie dell'informazione Marta, stavo appunto cercando i dati divisi più precisamente per zone ma non li trovavo...davvero, dopo le elezioni non sapevo più a cosa credere

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  7. Prego Frank, sul sito del ministero dell'interno trovi tutti i dati delle elezioni, verifica pure li

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  8. Frank, non mi pare onestamente che le elezioni - in Italia, in Europa, nel mondo - le vinca chi governa bene oppure chi ha un buon programma.

    Una infima minoranza degli elettori ha cognizione corretta dell'azione di governo o dei programmi, mentre una grande maggioranza è molto sensibile alle suggestioni. Pensi a quanto costa la pubblicità dei detersivi ed a quanto sia efficace: non costerebbe così tanto.

    I partiti e i leader oggi si vendono come i detersivi. Non ha alcuna importanza la qualità del prodotto, ha importanza l'efficacia suggestiva dello spot. La gente continua a comprarlo anche se non pulisce così bene.

    Per vincere le elezioni occorre il consenso elettorale, che in un Paese moderno si fabbrica con appositi strumenti complessi fatti di psicologia sociale e mezzi di comunicazione.

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  9. Ben detto roberto, questo spiega come mai anche in casi estremi come quello italiota, pur in presenza del peggior ciarpame e con risultati disastrosi sia in termini di politica interna, economia, ricerca, salvaguardia del patrimonio culturale, politica estera, educazione, riceca e sviluppo e nonostante la marea montante di scandali... gli italioti votanti "beoni" continuano a scegliere il nano pedofilo e la banda di ladri che lo accompagna.

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