Scarcerato Stefano Gullotta, il ragazzo massacrato di botte da un poliziotto e sbattuto in carcere dopo Roma-Inter. Elio Vito:
[Risultano a suo carico] denunce e segnalazioni per rapina, lesioni personali e guida in stato di alterazione psicofisca per sostanze stupefacenti.Ucciso Stefano Cucchi dopo un pestaggio in carcere e abbandono in ospedale. Carlo Giovanardi:
Era in carcere perché era uno spacciatore abituale. La verità verrà fuori, e si capirà che è morto soprattutto perché era di 42 chili.Ecco a voi due esempi di attenuanti di stato: se uno ha la fedina penale da lucidare, si merita pure le botte.
Badate bene: dalle stesse istituzioni che dovrebbero proteggerne l'incolumità, si intende.
Seguendo la logica: domattina irruzione preventiva a Montecitorio e giù botte da orbi.
RispondiEliminaE se qualche preziosa testa si spacca, suvvia, leggete la fedina penale delle decine di condannati con sentenza definitiva.
Suvvia, erano dei poco di buono.
Suvvia.
intanto scajola "non si sente garantito" e non si presenta ai giudici, provate a farlo voi se vi riesce (ah, già a voi non vi riesce neanche di farvi regalare 900.000 euro a vostra insaputa)
RispondiEliminama dove siamo arrivati?
La classe politica e dirigenziale vive ormai da troppo tempo in un mini-mondo a sé stante, dove tutto è loro dovuto e concesso, e chi o cosa gli vuol far notare delle piccolezze (ad es. che la legge è uguale per tutti e che loro sono dipendenti nostri, non il contrario) viene bollato come comunista, sovversivo, fomentatore di odio, e altri termini ormai privati e svuotati mediante abuso del loro significato originario.
RispondiEliminaProbabilmente ce li meritiamo, i Giovanardi, i Vito, per aver permesso con l'ignavia che questi personaggi mediocri salissero al potere e ci si radicassero. Ce li meritiamo tutti.
quoto Raf.E anche Lalla e Roberto.
RispondiEliminamerizeta