Hossein Derakhshan

C'è gente disposta a rimetterci le penne, per fare quello che noi facciamo tutti i giorni rischiando molto meno di lui.
Mentre rispondo, invitandovi a firmare tutti la petizione che trovate qui, all'appello di Pippo, non posso fare a meno di chiedermi una cosa: sarei capace, se fosse necessario, di tanto coraggio?

Questo post è stato pubblicato il 24 settembre 2010 in ,,,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

7 Responses to “Hossein Derakhshan”

  1. Non vedo differenze con l'Italia. Qui se potessero, persone come Civati,Capriccioli e altri sarebbero stati condannati a morte da un pezzo per aver offeso il Vaticano e apparati mafiosi simili.

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  2. se è per questo mi chiedo chi di noi rischierebbe la propria vita per esercitare il diritto di voto....
    in afghanistan l'hanno persa in molti...noi probabilmente andremmo al mare...

    http://www.repubblica.it/esteri/2010/09/18/dirette/afghanistan_sangue_sul_voto-7188785/

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  3. Giacinto non diciamo fesserie, l'attuale Italia fa schifo, ma cerchiamo di dare il giusto peso alle parole.
    Non confondiamo i delitti di mafia, con i delitti di stato.

    Noi ci poniamo dei problemi che se tutto va bene in Iran si porranno tra 2 secoli.

    Metil la tua domanda è troppo profonda e senza essere perseguitati non credo ci si possa immedesimare troppo: secondo me il vero fattore che potrebbe spingere a continuare ad andare oltre un regime è la solidarietà che si può trovare oggi dalle popolazioni straniere; cosa che durante i regimi passati non sarebbe potuta esistere, vista l'assenza di Internet e della globalizzazione.

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  4. Ti leggo spesso, Alessandro, e mai come stavolta mi sento di doverti dire "grazie", ma un grazie di cuore davvero. Ho conosciuto Hossein nell'agosto 2008, per puro caso. Ero andata a Londra a trovare una mia amica che stava conseguendo il master a Soas proprio in quel periodo, come anche Hossein. E'stato in quella settimana che mi è capitato di conoscerlo, un incontro casuale come può capitare a tantissimi di noi. Io non avevo idea che fosse il "blogfather", il padre dei blogger iraniani, mi sembrava un ragazzo come tanti altri e basta, forse un pò timido e anche un pò scoglionato dalla vita londinese. In tutto l'avrò visto un paio di volte e me l'ero totalmente dimenticato fino a qualche mese dopo quel viaggetto, davanti al telegiornale che raccontava della sua incarcerazione. Da allora sono due anni che non mi fermo, ho scritto persino ad Ahmadinejad (pensa te che imbecille..)e non riesco a capacitarmi che sia perfino stato condannato a morte. Eppure aveva ricevuto assicurazioni che non sarebbe stato in pericolo nonostante il viaggo che aveva compiuto in Israele, gli avevano detto che era tutto a posto, o così gli avevano fatto credere. Hossein ha la doppia cittadinanza, è anche cittadino canadese ma alla notizia della sua condanna a morte non c'è stata nessuna reazione da parte del governo del Canada. Io chiedo a tutti di non fermarci, di creare una mobilitazione per questo ragazzo che andava in giro con le magliette "I love Gaza" e di continuare a far sapere al mondo che Hoder sarà ucciso per le sue parole. Ancora grazie di cuore, io non mi fermerò. JO

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  5. @JO: se vuoi scrivere qualcosa (non so, qualsiasi cosa) qua dentro il blog è tuo. La mia mail è sopra.

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  6. Mi dispiace tantissimo per questa persona vittima del regime iraniano. Purtroppo, sono sempre convinto che se si accetta e addirittura si apprezza il fatto che certi personaggi si qualifichino come rappresentanti e portavoce di immaginarie entità soprannaturali onnipotenti, prima o poi si paga il prezzo di questa leggerezza. La stragrande maggioranza, anche tra di noi, delle persone che si indignano per queste vicende, poi non esita a sostenere che credere è un diritto, che la fede non si tocca, eccetera eccetera. ma, ragazzi, poi le conseguenze sono queste. NON SI PUO' PORRE DEI LIMITI ALLA VOLONTA' DEGLI DEI ONNIPOTENTI. L'unica strada è mandare aff.ulo i loro "rappresentanti" finchè si è in tempo, dicendo loro chiaro e tondo ciò che sono realmente: DEI RACCONTABALLE APPROFITTATORI E IMBROGLIONI.

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  7. Non ci sono + parole x definire gli assassini di regime...in questo caso non solo si vuole uccidere una persona totalmente innocente, ma la stessa libertà di pensiero e comunicazione....e questo è ovviamente impossibile, anche in un paese come l'Iran. La libertà arriverà anche lì, prima o poi, ma a un costo altissimo di vite e distruzione...intanto però la gente muore x niente e tutti soffocano in un'atmosfera degna dell'inquisizione... Che orrore....

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