Il Totò pensiero


Totò Cuffaro, ex Presidente della regione Sicilia, è stato condannato a 7 anni in appello per favoreggiamento aggravato alla mafia e per rivelazione del segreto istruttorio (avrebbe fatto sapere a un boss che erano state installate delle microspie nella sua abitazione, facendo così saltare l'indagine). Ora, restando salda al principio della presunzione d'innocenza, non verrò tacciata di essere giustizialista se da questo blog mi permetto di contestare l'opportunità politica della reazione di Cuffaro alla condanna. Il sen. Cuffaro infatti ha subito dichiarato:

Prendo atto però della sentenza della Corte. In conseguenza di ciò lascio ogni incarico di partito. Mi dedicherò, con la serenità che la Madonna mi aiuterà ad avere, alla mia famiglia e a difendermi nel processo, fiducioso in un esito di giustizia.
Lasciando stare la Madonna, che sarebbe meglio non scomodare in questi casi, è interessante rilevare la scissione politica di Cuffaro: lascia immediatamente tutti gli "incarichi di partito", ma col cavolo che si dimette dalla carica di Senatore! Non per pensare male, per carità, ma sembra che i cittadini siano proprio all'ultimo posto dei suoi pensieri. Cuffaro, infatti, ci tiene a precisare che il suo futuro sarà occupato dalla difesa nel processo e alla famiglia. Ricorda qualcuno. Chissà chi... Pensare un pochino ai cittadini, alla responsabilità nei confronti di chi lo ha votato, e al fatto che mantenendo quella poltrona rappresenta il paese intero? No, perché uno è liberissimo di dire che è convinto che verrà assolto, e quindi continua ad andare avanti per la sua strada. Ma non ho capito perché se si dimette dal partito non si dimette allora dalla ragion d'essere del partito stesso, cioè la rappresentanza democratica nelle istituzioni! Sembra quasi che una volta in più questi signori ci vogliano ricordare chi conta veramente nel paese, come se non l'avessimo già capito. Tanto è in Parlamento grazie all'Udc, mica per il libero voto dei cittadini, vista la legge elettorale che ci ritroviamo. E poi, fatemi fare un'ultima considerazione: ma questa Udc è proprio la stessa per cui il Pd si sta stracciando le vesti per non non far ricandidare Vendola? Allora siamo in una botte di ferro. A sbarre, si intende.

Questo post è stato pubblicato il 23 gennaio 2010 in ,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

5 Responses to “Il Totò pensiero”

  1. Prova per un attimo a immaginare di intervistare tutti coloro che hanno votato Cuffaro e di chiedere loro se ritengono doveroso che si dimetta dalla carica di senatore.

    Ecco, credo proprio che la stragrande maggioranza ti direbbe di no. Per costoro questa condanna non sposta di un millimetro il giudizio sul personaggio.

    È triste, ma credo proprio che sia così.

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  2. A titolo di cronaca, la condanna di primo grado comportava anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, ma a quanto pare si aspettava la sentenza d'appello perché diventasse esecutiva.

    Ora non so se bisognerà attendere un verdetto di terzo grado perché schiodi il fondoschiena dalle poltrone di Palazzo Madama, ma immagino che - esattamente come Previti - abbandonerà il posto soltanto all'ultimo secondo utile tra le centinaia di piagnistei assortiti degli infiniti tirapiedi di regime.

    ... d'altro canto, la pensione parlamentare vitalizia l'ha già maturata, no?

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  3. lodano Cristo e frecano i cristiani ..

    comunque vedo dei punti di contatto tra il mondo superstizioso-clientelare di un Cuffaro e il mondo fanatico-feudatario della Lega ..

    quali sono i punti di contatto??

    l'ignoranza ottusa!

    Che non è un problema di titoli di studio acquisiti, attenzione, ma qualcosa di molto più squallido, ma qui il discorso si farebbe storico filosofeggiante .. e poi, il partito degli ottusi e corrotti può essere sconfitto, ne sono certo ..
    ora vado a festeggiare con i cannoli la sentenza ..

    Saluti

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  4. A differenza di B. il Cuffaro intende difendersi nel e non dal processo. Ha detto a chiare lettere di "rispettare la sentenza" pur sapendosi innocente (sempre a suo dire). Insomma, non scapperebbe ad Hammamet per sottarsi alla giustizia come fanno gli eroi italiani del calibro di Bettino, non denigrerebbe mezza magistratura approfittando della sua intoccabilità come fa Berlusconi: siamo già un bel passo avanti.

    Con questo non dimentico che tipo è "Vasa Vasa", sottolineo che le imputazioni a suo carico sono state confermate in secondo grado con un aggravamento della pena, segno che i giudici hanno voluto sottolineare la colpevolezza dell'accusato.

    Ma uno come lui non direbbe mai che lo stalliere mafioso Mangano è "un eroe", come sostiene B., tutt'al più si limiterebbe a negare l'esistenza di Mangano. Almeno vi è meno spudorata arroganza, me lo si consenta.

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  5. @Albigin: temo che Vasa Vasa non direbbe mai che Mangano è un eroe non perché sia "migliore" di B, ma perché integrato perfettamente nel mondo omertoso e superstizioso che caratterizza la mafia..

    ma comunque è una mia impressione o gli stanno dando molto più spazio sui media, stavolta? sarà mica colpa della rottura tra B e Casini?
    no, sono io che penso male

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